Assisi - Mare - 02

 




Assisi-Mare - Tappa 02 - Nocera Umbra - Matelica
Distance: 43 km - 1.436 m Ascent

Uscendo da Nocera Umbra ci troveremo davanti ad una serie di colli/monti che, per forza di cose, dovremo superare per portarci già in territorio marchigiano. Siamo davvero vicini a tale confine che basterà arrivare in cima ad uno di questi  per superare la linea che divide la provincia di Assisi (Umbria) a quella di Macerata (Marche). Non sarà una passeggiata risalire la strada che ci condurrà alla sommità di questi monti ma ci aiuteranno i tornanti. Il primo tratto è in discesa fino al piccolo borgo di Aggi da dove poi inizia la lunga salita, su strada sterrata che dalla periferia di Bagnara ci farà raggiungere le pendici del Monte Alago.  La discesa che ne segue rimane sempre in territorio umbro fino al bivio di Casaluna dove poco dopo entriamo in territorio marchigiano.

Raggiunto il bivio sulla  SP361  la attraversiamo e ci portiamo oltre la sponda del fiume Potenza ed entriamo di fatto nel territorio della Comunità montana Alte Valli del Potenza e Esino. Rimaniamo per un lungo tratto all'esterno della Piana di Pioraco (Sito d’importanza Comunitaria “Piana di Pioraco” si estende per 558 ha, all’ interno del territorio comunale di Pioraco e Fiuminata in provincia di Macerata. L’area è un ampio fondovalle localizzato nell'alta valle del Potenza, a monte dell'abitato di Pioraco, sul quale in passato si estendeva un vasto lago bonificato nel corso del 1500; vi sono ancora tracce di vegetazione palustre, di saliceti ripariali e di alcune sorgenti (chiamate localmente "stoni), con una rara flora sia fanerogamica che crittogamica, composta di specie acquatiche. Si tratta di uno dei pochi siti Natura 2000 delle Marche appositamente individuato per tutelare gli ambienti delle acque correnti).

Nel piccolo centro di Spindoli entriamo nelle stradine per andare a visitare la Chiesa di San Barnaba (Sec. XIX) che, come tutti gli edifici del paese è stata lesionata dal terremoto del 1996. Siamo costretti a percorrere un tratto della provinciale ma saranno solo 600 m poi girando a destra andiamo in direzione dell'Eremo della Madonna di Valcora. (che non sarà possibile vedere all'interno perchè non agibile a causa del terremoto). La nostra avventura non finisce però qui e proseguendo incontriamo Fiuminata che lasciamo alla nostra sinistra e proseguiamo passando per le case della frazione Pontile e ci dirigiamo alla frazione San Cassiano. La sterrata che attraversa il bosco ci conduce poi a Pioraco dove andiamo a visitare l'Eremo della Madonna della Grotta (La chiesa sorge sotto un aguzzo scoglio alle porte del paese di Pioraco a ridosso della strada che dall’Umbria attraverso il passo Cornello conduce nelle Marche, si tratta di un Santuario Mariano verso la via di Loreto). Andiamo quindi ad attraversare il centro storico e ci portiamo poi su via Camellaria che passa accanto alla Chiesa del Santo Crocefisso (in stile gotico-lombardo; ospita un Crocifisso attribuito a Girolamo di Giovanni).

Percorrendo le stradine e le sterrate ai piedi del Monte Castel Santa Maria andiamo ad attraversare un tratto boscoso che raggiunge poi le prime colline marchigiane e raggiungiamo il piccolo borgo di Castel Sant'Angelo una piccola frazione di Castelraimondo. Seguendo sempre tratti sterrati accompagnati da qualche stradina secondaria asfaltata ci dirigiamo al borgo medioevale di Castel Santa Maria. (Il nucleo fortificato di Castel Santa Maria (m. 539 s.l.m.), di notevole interesse storico, ambientale e paesaggistico, presenta ad una pianta circolare protetta da possenti mura di cinta e torrioni ed è menzionato negli archivi storici fin dal 1212). Saliti all'interno dei vicoli e delle stradine ci fermiamo a visitare la Chiesa di Santa Maria Assunta. Ultimo tratto che ci porta a valle andando ad attraversare il ponticello sul Rio Lapidoso prima di lasciare il territorio comunale di Castelraimondo ed entrare in quello di Matelica.

Ultimi chilometri della nostra tappa con il passaggio accanto al Monte Pulischio (571 m) prima della discesa che ci conduce su strada sterrata alla prima periferia di Matelica. Dopo averla attraversata ci portiamo in direzione del centro storico cittadino dove passando per le strette viuzze andiamo a vedere i tanti monumenti presenti all'interno di questo ameno paesino e tra i quali la Concattedrale di Santa Maria Assunta, la Chiesa di San Francesco (Sec. XVIII) ,la Chiesa di Sant'Agostino (Sec. XIV) oltre al Palazzo Comunale (Sec. XVI) ed il Globo di Matelica (Il Globo di Matelica è una sfera di marmo bianco cristallino scoperta nel 1985 e rappresenta un singolare modello di orologio solare giunto a noi dall'antichità. Il marmo con cui è stato realizzato è greco e proviene forse dalla cava di Afrodisias (zona di Efeso), oggi Turchia. Si tratta di un marmo particolare, composto da grossi cristalli, che luccicano quando sono esposti ad una fonte di luce. La sua circonferenza misura 93 cm, molto vicina a quella di due "cubiti fileterei" (un cubito filetereo corrispondeva a 46,83 cm), da cui si ricava il diametro che è di 29,6 cm, che, guarda caso, corrisponde esattamente a quella di un "piede attico". La sfera è divisa esattamente a metà da un'incisione, allo stesso modo di come l'equatore divide la Terra. L'emisfero superiore è a sua volta diviso a metà da un altro solco, che interseca un foro, situato approssimativamente sulla sommità del Globo, e il centro di tre cerchi concentrici (calotte sferiche) di vario diametro).

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