Piccolo Trail Parco Brughiera

Passaggio del gruppo all'interno del Parco delle Groane e della Brughiera

Un grazie a Alberto per le belle fotografie.

Note sul tracciato:

Ci sono anche questa mattina un gruppetto di biker che nonostante il primo vero freddo stagionale non hanno voluto mancare all'appuntamento in quel di Carugo per ritornare, dopo molto tempo, all'interno dei sentieri del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea. Giornata che inizia leggermente coperta da una leggera umidità che però svanisce con il passare delle ore quando il sole fa finalmente capolino nel cielo reso un pò grigiastro da questo fattore meteorologico. Dico subito che il tracciato è breve ma riserva al suo interno tutto quello che un biker vuole trovare su un'itinerario che lo fa rimanere off-road per qualche ora. Rispetto al tracciato originale abbiamo dovuto inventarci il rientro perchè alcuni tratti troppo fangosi li abbiamo davvero evitati, quello che invece non ci è riuscito sono i 250 m delle gobbe dove si raggiunge il bivio del  Sentiero del Gasdotto . Come sempre tanti i momenti di allegria nonostante le varie e molte deviazioni che si sono dovute fare rispetto al tracciato originale e va bene così. 

17/11/2024 

Piccolo Trail Parco Brughiera 

Distance

km

Meters of elevation

Time

Meteo

Ascent

Descent

Passed

In Motion

27,6

447

439

3:31

2:16 

 

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LongLifeMTB-Consiglio
Se volete divertirvi con passaggi anche al limite e qualche guado da attraversare questo è il tracciato per biker a cui non interessa se si ritorna un pò sporchi di fango. Tenete presente però queste poche indicazioni: 1) Arosio, al km 3 per 150 m all'interno del bosco pendenza max 17%. 2) Plis Zocc del Peric sul  Sentiero S4  tratti con pendenza max al 13%. 3) Alzate Brianza, Salita asfalto 700 m con pendenza al 13%. 4) Parco delle Groane e Brughiera Briantea, al km 20 ci sono 250 delle gobbe m con pendenza al 14%. 

Tipo di fondi sul tracciato

N.

Tipo

Descrizione

%

1

Strada tranquilla 7,4 km 

27

2

Sterrato 10,9 km 

40

3

Sentiero 6,9 km

26

4

Strada 1,4 km

5

5

Pista ciclabile 0,1 km

<1 %

6

Strada di accesso 0,3 km 

1

7


 

 

8


 

 

9

 

 

 

10

 

 

 

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Partenza alle 9:00 dal parcheggio del Camposanto di Carugo dove uscendo in direzione della rotonda pieghiamo poi a destra sulla stretta stradina asfaltata che, sempre leggermente in salita, ci conduce davanti a Cascina Incasate e alla piccola Chiesetta dei SS Antonio e Domenico (Sec. XVIII) che troviamo a destra dopo la curva. Rimanendo ancora su asfalto ma su stradina secondaria e senza l'ombra di veicoli ci dirigiamo in rettilineo verso un bivio dove, poco prima di arrivare a ridosso di Cascina Guardia, giriamo a destra per procedere poi in discesa sulla stradina che raggiunge il bivio della  SP40  dove girando a sinistra arriviamo alla rotonda in località Pilastrello. Lasciamo la provinciale per proseguire diritto su via Dante Alighieri percorrendo i 250 m di rettilineo che ci separano dalla traversa di via della Pineta dove giriamo a destra. Stradina all'inizio asfaltata che ben presto lascia il posto alla sterrata di cui ne percorriamo un paio di curve che ci servono per aggirare il boschetto che troviamo alla nostra sinistra. Poco dopo giriamo a sinistra per infilarci, in leggera salita, sul single track che parte all'esterno di un grande pratone e raggiunta la sommità della bassa collinetta entriamo, a sinistra, nel bosco andando a percorrere il tratto di sentiero che si va ad inserire sulla sterrata principale. Girando a destra ne seguiamo il tracciato che lo va ad attraversare e su questo bellissimo tratto off-road arriviamo, dopo circa 1300 m, la periferia di Cremnago di Inverigo. All'incrocio dell'asfaltata, su via Monte Santo, la attraversiamo per imboccare la stradina di via Cascina Alpetto su cui raggiungiamo un bivio dove ci manteniamo a sinistra. Percorriamo questo tratto in rettilineo che ci conduce sul prolungamento di via degli Artigiani per passare, dopo alcune curve, a fianco della Chiesa di San Vincenzo Martire (Sec. XIII) e proseguire a sinistra su via XI Febbraio. Raggiunta la traversa, a destra, di via G. Garibaldi svoltiamo e andiamo a seguire quest'altra stradina che ci conduce verso la parte periferica del paese dove poco dopo troviamo l'ingresso della sterrata. 

La discesa, non semplicissima con molti sassi smossi e grosse pietre coperte dal foliage, ci fa entrare all'interno del Plis Zocc del Peric dove inizia la seconda parte del fuoristrada odierno. Alcuni bei passaggi, anche tecnici, ci fanno divertire non poco nell'attraversamento del bosco e seguendo il  Sentiero S4  andiamo anche ad affrontare quel tratto in salita, abbastanza tosta per i grossi sassi smossi che ci sono sul fondo del sentiero, dove la pendenza, nel punto centrale è intorno al 13%. Un pò di fatica in più per superare l'ostacolo che, anche con l'ausilio del motore, rimane sempre abbastanza duro ed alla fine raggiungiamo la parte alta della collinetta  per proseguire a sinistra iniziando il tratto in discesa. Anche qui qualche passaggio abbastanza tecnico c'è e la velocità diminuisce perchè dobbiamo stare molto attenti ad eventuali radici o buche che sono coperte dalle foglie. Ci spingiamo, seguendo il sentiero, quasi a ridosso della  SP40  ma deviamo a destra per ritornare in off-road seguendo ancora il sentiero che rientra per un pò all'interno dell'area verde. Alcune deviazioni ci conducono poi sul single track che va ad attraversare un tratto di radura prima della svolta a destra sul  Sentiero S1 . Sempre leggermente in salita si a va ad attraversare l'ultima porzione del bosco su un fondo abbastanza piatto che ci regala, dopo la curva a sinistra, la splendida veduta su Castello Durini (Sec. X) che dall'alto della collina domina ancora, dopo oltre 1000 anni, il passaggio. Ritrovato l'asfalto di via Monte Rosa andiamo a percorrerne, a sinistra, il breve rettilineo e raggiunto il bivio, accanto alla piccola Cappella della Madonna, con la  SP40  la attraversiamo per immetterci sulla stretta stradina di via Don Vitali che risale risale fino al piazzale antistante la Chiesa di San Michele Apostolo (1780). Qualche attimo di stop per goderci il bel panorama verde sotto di noi e scattare qualche bella foto di gruppo per poi risalire in sella e riprendere il nostro itinerario che in questo momento inizia in discesa.  

Seguendo il tornante su via Parini in breve tempo raggiungiamo il bivio e svoltando a destra andiamo a percorrere l'ampia strada di via Alessandro Manzoni che passa nel mezzo dei ruderi delle vecchie Cascine dismesse. Sul rettilineo che ne segue raggiungiamo e attraversiamo il passaggio a livello per procedere ancora per pochi metri su asfalto e deviare, a destra, quando troviamo l'innesto del tratturo che che va ad attraversare i grandi pratoni raggiungendo poi la stradina asfaltata. Girando a sinistra andiamo in direzione di Cascina Carbusate e raggiunto il borgo, praticamente abbandonato, lo attraversiamo per arrivare a superare anche la sbarra e procedere quindi in direzione dell'incrocio. La curva a sinistra ci immette su via J.F. Kennedy, alla periferia di Alzate Brianza, dove percorrendone il lungo rettilineo arriviamo al bivio con via Sandro Pertini dove deviamo a sinistra. La strada che passa all'interno di un quartiere residenziale ci porta poi verso la periferia e quando l'asfalto termina ci dobbiamo impegnare nel seguire lo sterrato e poi il tratturo che va ad attraversare prima dei pratoni e successivamente un boschetto per arrivare al bivio con via Girola. Curviamo a sinistra e ne percorriamo poco meno di 50 m per poi girare a destra dove ci inseriamo sulla sterrata che parte in salita e raggiunge circa 200 m dopo il bivio della pista a fianco del recinto in legno. Girando a destra andiamo a percorrere la bella strada bianca che passa nel mezzo di alcuni terrazzamenti e raggiunge, in rettilineo, l'incrocio. Attraversiamo, nuovamente, via Girola per imboccare via Anzani che ci riporta nuovamente tra le case di Alzate Brianza dove con un'ampio giro entriamo nel centro storico passando accanto alla Torre Civica (è databile all'anno Mille) in piazza Fiume. Girando a sinistra iniziamo la discesa su via Santuario che ci conduce, in un semi-rettifilo, ad una rotonda. Prendiamo la seconda uscita per imboccare nuovamente via Girola che percorriamo fino ad arrivare a fianco della traversa, a destra, di via della Noce. 


Ci immettiamo su quest'altra stradina, inizialmente asfaltata, che poi però lascia il posto ad un tratturo che va ad attraversare i campi. Poco dopo deviamo a destra e seguendo il tratto rimanente che raggiunge la sterrata entriamo poi, ancora a destra, all'interno del boschetto dove iniziamo la discesa che raggiunge l'asfaltata strada nei pressi del Santuario della Madonna di Rogoredo (Sec. XVIII). Girando a destra percorriamo il rettilineo che passa accanto alla Chiesa ed al Campanile e subito dopo giriamo a sinistra su via per Cantù con un primo tratto praticamente pianeggiante ma che qualche decina di metri dopo inizia a salire. Andiamo a percorrere le curve che ci conducono al bivio con la  SP38  e girando a sinistra ne seguiamo poco meno di 400 m fino a raggiungere la traversa, a destra, di via Risorgimento. Girando ne seguiamo l'iniziale rettilineo che procede anche oltre la sbarra (oggi aperta) e 500 m dopo deviamo a sinistra inserendoci nel sentiero che entra all'interno del bosco. Il bel sentiero a curve si dipana all'ombra delle piante non distante dal piccolo aeroporto e con curve continue raggiunge poi il tratto in discesa che ci fa ritornare all'asfalto iniziale non prima però di aver fatto un breve portage per superare un'albero caduto proprio sul sentiero. Ritornati in sella e usciti dal bosco ci teniamo a sinistra e andiamo a percorrere il lungo rettilineo che ci conduce nel centro della cittadina di Verzago passando accanto alla grande struttura di Villa Giovio (Sec. XVII). Percorrendo via dei Platani andiamo ad affrontare le curve e con il successivo rettilineo ci portiamo a ridosso del tornante dove a sinistra entriamo nella bella sterrata che entra all'interno del bosco. Percorrendone poco più di 200 m arriviamo ad un bivio e deviando a sinistra andiamo a seguire un'altra sterrata che poco dopo raggiunge uno stagno. Lo aggiriamo a sinistra passando su un terreno molto bagnato e con un pò di fango per iniziare una breve salita, abbastanza tecnica che, su radici, pietre nascoste dal foliage e alcuni punti un pò troppo umidi mette a dura prova anche le gomme scolpite dei nostri mezzi con continue sbandate. Continui i cambi di direzione che facciamo sui tanti single track che percorriamo e sempre all'ombra degli alberi e con non poca fatica attraversiamo anche un piccolo guado sul torrente Terrò prima di arrivare al bivio con l'asfaltata  SP38 .   

Girando a destra ne seguiamo però poche centinai di metri e con cautela ci teniamo a sinistra per entrare nuovamente all'interno del bosco e seguire la sterrata che con un tornante ci porta nella parte bassa della valletta dove ritroviamo lo scorrere le acque del torrente. Entrati nuovamente all'interno del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea ed aver superato un bivio ci ritroviamo ad affrontare nuovamente un tratto impercorribile per via degli alberi caduti e siamo così costretti, per uscire da questo punto più basso, ad iniziare il portage sulle gobbe, a sinistra, che raggiungono poi il  Sentiero del Gasdotto  nel punto in cui esegue un saliscendi non da poco. Dobbiamo anche cambiare completamente l'itinerario (almeno in questo tratto) che ci porta a transitare su una bella sterrata non priva di punti in cui la deviazione è d'obbligo per evitare le profonde buche strapiene di fango ed acqua. Ci si diverte abbastanza anche se i sobbalzi sono continui su radici e buche scavate dall'acqua per arrivare alla curva che a sinistra ci da un pò di respiro mentre attraversiamo una grande radura. Poco dopo rientriamo all'ombra delle piante e proseguendo nel divertimento totale andiamo ad affrontare i bei single track che in questo punto sono diventati un punto di riferimento per tutti i biker. Passaggi stretti tra tronchi e non distanti dalle grosse buche lasciate dai trattori ti fanno rimanere molto concentrato su quello che c'è e che si trova davanti per non mettere continuamente il piede a terra. Terminato anche questo bel passaggio arriviamo a fianco della bellissima Chiesetta di Sant'Adriano (Sec. XI) che troviamo alla nostra destra, leggermente rialzata rispetto al piano stradale, per proseguire poi sull'asfaltata stradina che ci conduce all'incrocio con la  SP39 . Curva a destra per proseguire sulla statale e percorrerne all'incirca 500 m per deviare poi a destra ed iniziare un'altro tratto bellissimo che ci riporta nuovamente all'interno del bosco e raggiunge e supera Cascina Capriola prima di andare ad affrontare il tratto tecnico che con continui cambi di direzione ci riporta al bivio dell'ampia sterrata dove deviamo a sinistra. La discesa è quasi su rettilineo e poco prima di arrivare sull'asfaltata stradina che raggiunge la provinciale giriamo a sinistra per superare un saliscendi prima di entrare sulla sterrata che poco dopo arriva all'incrocio. Attraversata la strada bianca andiamo a superare i paletti e la catena e ci portiamo sulla bella sterrata che inizia la salita verso la il bivio di via Grandi dove a destra proseguiamo verso la rotonda e successivamente al parcheggio del Camposanto da dove siamo partiti questa mattina. 

Pier


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