Bike Trail - 03

 

Alcuni passaggi sui guadi all'interno del Parco della Brughiera Briantea

Un grazie a Patrizio per le belle fotografie.

Note sul tracciato:

Ed anche la terza tappa del Bike Trail l'ho terminata ed è quindi possibile, come ho fatto quest'oggi, io con gli amici, seguirne l'intero tracciato. Non è stato facile perchè abbiamo dovuto andare avanti e indietro qualche volta in più per cercare di rendere il tutto un poco più scorrevole, rispetto alla prima stesura, ed alla fine ce l'abbiamo fatta. Di prima mattina il freddo era inizialmente pungente poi man mano che le ore passavano le temperature si sono, si, rialzate ma sono rimaste quelle del mese di novembre anche se la giornata, fredda, è molto bella e ci ha permesso di poter passare quasi indenni dai tanti intrighi che il Parco della Brughiera (1983) offre se non sufficientemente preparati. Tanti sterrati, sentieri e guadi che si sono alternati sull'itinerario che di per se non è duro ma come sempre necessita di una buona preparazione. Optate per seguirlo in periodi abbastanza secchi, in tutte le stagioni, così da regalarvi tanto tanto divertimento.

 06/11/2024

Bike Trail - 03  

Distance

km

Meters of elevation

Time

Meteo

Ascent

Descent

Passed

In Motion

39,5

992

924

5:49

4:22

 

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LongLifeMTB-Consiglio

Le salite e gli stappi ci sono e alcuni sono anche abbastanza impegnativi: 1) Como; dal km 3,3 inizio salita su asfalto 750 m con punta di pendenza max al 14%. 2) Como-Lora; Salita su asfalto su via Oltrecolle 950 m al 16,6%. 3) Monte Goj; 1200 m con punte di pendenza al 19,5%. 4) Albate; salita in direzione della frazione Faleggia 1800 m con punte di pendenza 10%. 5) Capiago Intimiano; salita dal km 14,4 per ingresso Parco Brughiera 650 m con pendenze al 14%.

Tipo di fondi sul tracciato

N.

Tipo

Descrizione

%

1

Strada tranquilla 15,2 km

38

2

Pista 5,5 km 

14

3

Sentiero 6,7 km

17

4

Strada 8 km 

20

5

Pista ciclabile 2,9 

5

6

Strada trafficata 2,1 km 

5

7

 

 

 

8

 

 

 

9

 

 

 

10

 

 

 

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Partenza dal piazzale della Stazione di Como-San Giovanni in cui ci infiliamo in discesa su via C. e G. Venini in cui raggiungiamo l'incrocio dove attraversiamo viale Innocenzo XI° per entrare su via Tolomeo Gallio. In rettilineo raggiungiamo l'incrocio successivo di viale Varese per entrare nel centro cittadino su via G. Garibaldi che ci conduce in piazza A. Volta da dove si prosegue diritto su via F. Fontana fino a piazza Cavour. Qui giriamo a destra su via F. da Bontà da dove arriviamo subito su piazza P. Perretta e successivamente sul lungo rettilineo in cui transitiamo in sequenza su via P. Boldoni e via B. Luini prima di raggiungere la piazza dove a sinistra troviamo la Basilica di San Fedele (965). Seguendo le strette viuzze del centro storico entriamo a destra su via Natta, via A. del Pero e via G. Rovelli che arriva al bivio con via A. Volta. Un sinistra-destra ci immette su via dell'Annunciata e con un breve rettilineo arriviamo al bivio con viale Varese. La curva a sinistra la percorriamo sul tratto ciclo-pedonale raggiungendo l'incrocio dove troviamo la Torre di Porta Nuova (1176) e con una breve deviazione a sinistra e poi subito a destra imbocchiamo via L. Cadorna. Il lungo rettilineo ci porta all'incrocio con via Milano dove ci teniamo a destra per arrivare all'incrocio con la  SS342 . Girando a sinistra andiamo a percorrerne circa 250 m che ci conducono ad una rotonda dove lasciamo la statale per entrare sul rettilineo di via L. Leoni di cui percorriamo tutto il tratto alberato fino all'incrocio con piazza Montesanto. Superiamo la vecchia Caserma De Cristoforis (un tempo sede del 23° battaglione fanteria) per tenerci a sinistra ed entrare su via Monte Grappa che ci conduce alla rotonda di largo Silo. Girando a destra imbocchiamo via G. Ciapparelli che inizia subito a salire e che con un'ultimo strappo arriva al bivio con via Madruzza. Girando a destra andiamo a percorrere questa strada, leggermente più trafficata, che prima in salita e poi in leggero falsopiano arriva al bivio con via Oltrecolle. Superiamo il semaforo e a sinistra iniziamo un'altro tratto in salita che, in un tratto, arriva anche al 16% percorrendo le curve che raggiungono la località Lora quando arriviamo alla rotonda.

Superandola giriamo subito a destra per seguire via Terlizza iniziando una discesa che ci porta, percorrendo alcune curve, ad un'altra rotonda in cui deviamo a destra ed andiamo a percorrere l'alberato viale che ci conduce a fianco del Camposanto di Lipomo. Subito dopo giriamo a destra ed iniziamo il primo tratto off-road della giornata entrando all'interno del Parco Regionale della Spina Verde percorrendo il  Sentiero 6 - Valbasca  . Raggiunto l'esterno del bosco e dopo una brevissima salita deviamo a destra per seguire il fondo abbastanza sassoso del sentiero che in parte si stringe e si riallarga seguendo comunque sempre la rete di recinzione di un grande pratone alla nostra destra. Un'albero caduto nel mezzo del ci ferma un'attimo ma fortunatamente non è grosso e quindi il problema viene subito risolto con i mezzi che in breve tempo passano oltre l'ostacolo. Riprendiamo il nostro tour per arrivare al bivio di sterrate dove a sinistra giriamo iniziando, qui, la salita sul  Sentiero 5 - Monte Goj  che per circa 1200 m ci terrà compagnia e dove in alcuni punti, ma soprattutto nel tratto centrale, la pendenza raggiunge il 19%. Il fondo del sentiero è abbastanza misto e passa da tratti con fondo sterrato ad altri in cui l'acciottolato la fa da padrone e quindi gli scossoni sono all'ordine del giorno per l'intero tratto. Sul piccolo pianoro ci si ferma un attimo per riposare e riprendere fiato perchè anche se alcuni di noi hanno le @-mtb non è comunque una sciocchezza salire con queste pendenze anche con l'ausilio del motore. Si riparte adesso in discesa, superando il bivio dell'ingresso del sentiero che risale verso il rifugio, imboccando la parte su un fondo a tratti cemento/acciottolato che, fortunatamente asciutto, ci consente in breve tempo di arrivare alle prime case della località Albate dove ritroviamo l'asfalto di via alla Zocca. Alcune curve ci portando a fianco delle traversa di via Sabotino e deviando a sinistra percorriamo questa stretta stradina, in leggera salita, che sembra terminare. Girando però a destra ci infiliamo in uno stretto vicolo in parte sterrato che poco dopo ci fa raggiungere il bivio con via F. Fossati.    

Bella e ripida discesa che raggiunge il bivio di via G. Dalla Porta dove giriamo a sinistra per percorrerla tutta e raggiungere l'ingresso, a sinistra, del  Sentiero 6 - Valbasca  dove dobbiamo oltrepassare l'entrata a fianco della staccionata. Andiamo a percorrerne, però, solamente 150 m per deviare poi a destra sul bel single track che raggiunge l'ingresso del boschetto e un piccolo ponticello in legno che attraversa il piccolo corso d'acqua della Roggia Segrada per arrivare poi a fianco della Vecchia Polveriera (Polveriera della seconda guerra mondiale; tale collocazione era parte di una decisione strategica: l’eventuale deflagrazione sarebbe rimasta contenuta nell’area). Un breve stop per visualizzare la garitta di guardia e scattare qualche fotografia prima di lasciare questo ultimo tratto del Parco e proseguire sulla bella sterrata che ritrova poi l'asfalto quando raggiungiamo via A. Arcioni ed il bivio con via Canturina. Girando a sinistra, con molta cautela, ci immettiamo sulla  SP36  e andando a percorrerne circa 1100 m arriviamo a fianco dell'innesto di via Ponisio che troviamo alla nostra sinistra. Girando iniziamo subito l'altro tratto in salita che parte a tornanti per i primi 500 m con pendenza che raggiunge il massimo del 9,5%. Terminata la fase di attraversamento della piccola località di Faleggia e lasciate le case si prosegue in rettilineo con la pendenza che sale, di poco, fino al 10% e rimane tale fino a quando non arriviamo al bivio con la  SP28 . Curva a destra e si prosegue sempre in ascesa entrando all'interno dell'abitato di Capiago Intimiano dove raggiungiamo una rotonda. Girando a destra proseguiamo sul rettilineo, che supera il Camposanto, ancora per 150 m ed arrivati all'altezza della traversa di via Alpini giriamo a destra per arrivare all'innesto, a sinistra, della sterrata che va in direzione del Centro Sportivo Comunale. Lo superiamo e ritrovato l'asfalto di via Camuzio ci dirigiamo a sinistra al bivio con via Maietto. Giriamo a sinistra e poco più avanti, alla rotonda, prendiamo la prima uscita per procedere sui 450 m di corso Ariberto fino ad arrivare alla traversa di via Fiume dove deviamo a sinistra.  


La percorriamo fino al bivio per girare, poi, a sinistra dove ci infiliamo su via delle Grigne andando a superare lo strappetto che raggiunge un piccolo capannone alla nostra destra. Girando, a destra, percorriamo ancora un'altro breve rettilineo asfaltato prima di deviare a sinistra ed entrare all'interno del primo sterrato all'interno del Parco della Brughiera Briantea (1983). Ancora in salita, con pendenze al 14%, entriamo all'interno del bosco ed andiamo a percorrere i primi 400 m che ci regalano, si, un pò di fatica ma anche di solitudine e silenzi che vengono interrotti, ogni tanto, dai rumori tipici del bosco e dallo scorrere dei nostri pneumatici sul terreno. Procediamo sempre in off-road per i successivi 750 m su un mangia e bevi che prosegue sempre all'ombra delle piante fino all'inizio della bella discesa a curve che ci conduce al bivio con la  SP38 . Girando a sinistra ne percorriamo circa 200 m e raggiunto l'innesto del  Sentiero Cabiate Montorfano  curviamo a destra per ritornare in fuoristrada su un tratto divertentissimo che raggiunge la parte dei guadi sul torrente Terrò all'altezza del sottopasso ferroviario. Qui siamo costretti ad immergerci nell'acqua, che fortunatamente non è molto alta rimanendo comunque sempre vicini alle sponde per raggiungere poi la parte più bassa del guado e passare sulla sponda opposta. Riuscito il primo accesso allo scorrere delle acque si prosegue su un terreno dove bisogna trovare gli spazi per passare essendoci, in questo punto, numerose anse che il corso d'acqua ha recentemente disegnato dopo le molte piogge dei mesi precedenti. Tra un guado ed un'altro ci portiamo sul lungo e divertentissimo tratto che raggiunge la piccola Chiesetta di Sant'Adriano (Sec. XI) all'immediata periferia di Olgelasca dove ritroviamo anche l'asfalto su via ai Campi. Il breve rettilineo ci conduce all'incrocio con la  SP39  dove girando a sinistra andiamo a percorrerne il tratto che raggiunge l'abitato di Brenna e la rotonda. Prima uscita per imboccare a destra via Grimello e raggiungere la traversa, a sinistra, di via Monte Bianco dove, girando, arriviamo al bivio con via Milano. Ancora a destra per seguire quest'ampia strada con leggere curve che ci porta subito verso la periferia dove raggiungiamo il piccolo abitato di Pozzolo Inferiore. Lasciando il piccolo centro storico alla nostra destra si prosegue, sempre su asfalto, fino a superare un capannone dove subito dopo parte, a destra, l'ingresso della bellissima sterrata che entra poi all'interno del bosco. 

Il lungo sentiero, in falsopiano, rimane costantemente all'ombra delle piante e ne esce solamente quando raggiungiamo Cascina Sant'Ambrogio (Sec. XVIII) dove, all'interno della corte troviamo la piccola Cappella con le pareti bianche. Aggiriamo la struttura e in discesa, su strada bianca e con una serie di curve, superiamo la Diga di Carugo per spostarci a sinistra verso l'ingresso della Riserva Naturale della Fontana del Guercio (1984). La lasciamo alla nostra sinistra per proseguire su strada bianca, a destra, in direzione dell'incrocio delle sterrate dove deviando a sinistra iniziamo lo strappetto che ci conduce al bivio dell'asfaltata. Girando a sinistra proseguiamo ancora in leggera salita fino a raggiungere Cascina Incasate e la piccola Chiesetta dei SS. Antonio e Domenico (Sec. XVIII) che troviamo all'esterno della struttura. Proseguendo su questa bella stradina secondaria raggiungiamo il bivio, poco prima di arrivare a Cascina La Guardia, dove girando a destra iniziamo la discesa che raggiunge la località Pilastrello alla periferia di Arosio. Raggiunto il bivio della  SP40 , con cautela, giriamo a sinistra e arrivati alla rotonda prendiamo la prima uscita per imboccare via F. Corridoni. Andiamo a percorrere questo lungo rettilineo che con una leggera salita va ad attraversare il passaggio a livello per entrare nel territorio comunale di Inverigo. Sul prolungamento di via Vittorio Veneto arriviamo alla rotonda sulla  SP41  ed attraversandola raggiungiamo la prima traversa, a sinistra, di via Resegone dove giriamo. Stradina in salita che affianca un grande capannone e raggiunge poi il bivio con via Bellina dove giriamo a destra e ci indirizziamo verso l'incrocio con via Prealpi. Attraversandola entriamo su via Zara e proseguiamo poi a destra verso l'altro incrocio con via Vittorio Veneto. Lo attraversiamo per procedere ancora diritto ed entrare nel centro storico di Romano Brianza. Imbocchiamo quindi a sinistra via della Madonnina e rimanendo sempre sulla strada principale arriviamo alla traversa di via Lambro. Curva a sinistra per percorrere poi la curva ed immetterci poi sul lungo rettilineo di via G. Mazzini che in discesa ci fa superare il Camposanto prima di arrivare alle curve che raggiungono poi l'immissione sulla  Pista Ciclo-Pedonale Monza-Erba .

Girando iniziamo un'altro tratto off-road con la strada a tratti cementata/sterrata che dopo circa 1100 m ci porta nella piccola frazione Peregallo. Il tratto asfaltato che percorriamo, subito dopo, raggiunge il bivio della  SP102  dove, con molta cautela, giriamo a sinistra per iniziare la salita a curve che ci porta alla prima periferia di Briosco. Raggiunta quasi la sommità della collinetta troviamo un'incrocio e proseguendo diritto su via G. Puccini arriviamo al bivio con la  SP155 . Giriamo a sinistra e andiamo a percorrerne circa 200 m per deviare quindi a destra su via delle Ginestre che in salita ci conduce sul prolungamento di via Lombardi. La discesa che ne segue ci porta al bivio di via delle Azalee dove mantenendoci a sinistra andiamo in direzione della rotonda. Attraversata via Meyer  percorriamo via Tonale fino alla traversa di via Pordoi dove girando a sinistra andiamo a percorrere questa secondaria stradina che arriva ad un bivio. Noi si prosegue diritto sulla sterrata che entra all'interno del bosco e poco dopo raggiungiamo la cima della collinetta ed il bellissimo borgo di Simonte. Curva a destra per proseguire su un primo tratto asfaltato e poi sul cemento/acciottolato che passa accanto al muro di cinta della tenuta della Fondazione Rossini. Si prosegue poi, immettendoci all'interno del bosco, su un bellissimo single track in discesa che passa nel mezzo delle recinzioni ed arriva ad un bivio di sentieri. Girando a sinistra proseguiamo ancora all'ombra delle piante con un'altro tratto divertente che prosegue con alcune curve e alcuni passaggi su radici che hanno reso il sentiero quasi a gradoni. Per uscire sulla stradina asfaltata di via Don F. Baj dobbiamo superare uno stretto passaggio tra paletti e a fianco del muro di cinta di Villa Beldosso giriamo a sinistra e raggiungiamo il bivio con viale Pasubio. Curva a destra per proseguire ancora in discesa ed in breve tempo raggiungiamo il bivio con la  SP155  dove giriamo a sinistra. Ne percorriamo solamente 100 m e poi giriamo a sinistra su via Montello dove inizia lo strappo di Costa Lambro su cui arriviamo a fianco di Villa Stanga-Busca-Borromeo (Sec. XVIII) e alla Chiesa di San Martino (Sec. XV). Superandole ci portiamo su via Crivelli per arrivare alla prima traversa a sinistra di via Michelangelo Buonarroti. Aggiriamo quindi alcune case e il campo di calcio per arrivare all'incrocio dove a destra giriamo su viale Sabotino che ci conduce ad un bivio. Mantenendoci a sinistra proseguiamo sempre sulla strada principale fino a raggiunge il bivio di vi via Costa dove giriamo a destra. La bellissima stradina disegna un'ampia curva e quando siamo arrivati circa nel mezzo il colpo d'occhio a sinistra ci fa vedere il campanile e la vecchia Chiesa di Santa Caterina (Sec. XVII) alla periferia di Vergo. Proseguendo ci portiamo all'incrocio della  SP112  e attraversandola imbocchiamo via G. Mazzini entrando in Villa Raverio. Ultime curve per arrivare a attraversare il passaggio a livello e le stradine che fano parte del giardino comunale per arrivare su via G. Marconi dove a destra percorriamo il rettilineo che ci conduce al punto d'arrivo della tappa odierna, la Stazione di Villa Raverio (1911). 

Pier

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