Bellano-Valsassina-Lecco

 

Lago di Como - vista da Pradello

Note sul tracciato:

Nuova avventura ma questa volta lontana dalla Brianza perchè ci si sposta sulle sponde del Lago di Como la cui base di partenza è la Stazione ferroviaria di Bellano (1892) dove arriviamo comodamente a bordo del treno. Giornata non propriamente estiva e per il momento l'inizio del mese di settembre ci regala giornate che non sono più caldissime come nel precedente. Un bel gruppo nutrito di 10 amici, anche oggi, mi fa compagnia tutti pronti a superare le belle ed impegnative salite sul tracciato. Come sempre accade, quando si gira da queste parti, i paesaggi sono sempre magnifici e cambiano ad ogni curva e la voglia di fermarti e guastarteli tutti è sempre tanta ma, essendo il tempo sempre tiranno, non ci rimane altro che proseguire. Non è un'escursione semplicissima perchè l'ascesa c'è e anche se non ci sono pendenze impossibili l'arrivo a Vendrogno avviene dopo oltre 7 km in cui però ci si rilassa pedalando nel mezzo del silenzio, quasi, assoluto. 


11/09/2024 

Bellano - Valsassina - Lecco in MTB 

Distance

km

Meters of elevation

Time

Meteo

Ascent

Descent

Passed

In Motion

41,5

1041

1027

6:00

3:18

🔆🔆🔆🔆🔆

LongLifeMTB-Consiglio

Prima parte in cui si produce lo sforzo massimo con la salita verso Vendrogno che si può dividere in più parti: 1) primi 1000 m con pendenza al 16% fino all'arrivo in località Ombriaco. 2) in direzione Lezzeno e arrivo in località Gora 1000 m al 12%. 3) in direzione di Pradello 2400 m al 15,5%. 4) in direzione di Vendrogno 2500 m con pendenze al 16%. 5) Taceno; piccolo strappo verso la Chiesa di Santa Maria Assunta (Sec. XIII) 350 m al 17,5%. 6) Prato San Pietro risalita verso il  Colle di Basilio  12 km con punte di pendenza al 13%

Tipo di fondi sul tracciato

N.

Tipo

Descrizione

%

1

Strada tranquilla - 13,5 Km

33

2

Sentiero - 0,4 km

<1

3

Pista - 3 km 

7

4

Strada - 10,3 km  

25

5

Pista ciclabile - 7,5 Km 

18

6

Strada di accesso - 0,6 km 

1

7

Strada trafficata - 5,6 Km 

14

8

Zona pedonale - 0,3 km  

<1 

9

 

 

 

10

 

 

 

🔆🔆🔆🔆🔆

L'avevo descritto già nella pagina di presentazione dell'escursione che questo nuovo tour si sarebbe svolto per la maggior parte su strade asfaltate che però reputavo molto più trafficate. In effetti il vero tratto in cui abbiamo trovato molti veicoli lo troviamo a Pasturo quando ci siamo immessi sulla  SP62  fino all'arrivo a Balisio mentre in precedenza sono stati sporadici i sorpassi delle auto. Si parte alle 9:45 da piazza Alpini, davanti alla Stazione di Bellano, per girare a destra sulla  SP72  che in rettilineo ci conduce sul Lungolago Tommaso Grossi dove superiamo anche il porticciolo. Poco dopo lasciamo la provinciale e deviando a destra imbocchiamo via al Cà entrando sulla  SP66  e dove inizia già la salita. Iniziano poco dopo anche i tornanti che in breve tempo ci fanno salire già in quota fino ad arrivare il località Ombriaco da dove proseguiamo in direzione della più conosciuta Lezzeno. Superando la strada d'ingresso del Santuario della Madonna delle Lacrime (1690) si procede ancora diritto e seguendo i successivi tornanti dove lo sguardo spazia tra monti e le bellissime viste sul lago si arriva in località Gora. Non è raro vedere in questo tratto piccole cascate che dai torrenti scendono verso il lago ed alcune, quest'oggi piene d'acqua, sono veramente molto belle. Ancora qualche tornante per raggiungere le poche case di Pradello in cui spicca la Chiesa di San Carlo (1611) con le pareti esterne di un colore bianco per procedere ancora in salita con pendenze che adesso salgono e rimangono tali fino all'arrivo a Vendrogno. Ci si ferma un'attimo per attendere che il gruppo si compatti e qui c'è anche il tempo di entrare all'interno della Chiesa di Sant'Antonio Abate (1362) raggiungibile a sinistra nella stretta via Roma ma senza rimanere in sella. Entrando rimango allibito dai tanti affreschi che adornano le pareti e dalla bella e grande statua del Santo che si trova sopra l'altare per cui il mio consiglio quando arrivate qui un'attimo per visitarla trovatelo e ne sarete poi davvero contenti di aver dedicato quei momenti per scoprire quante bellezze sconosciute ci sono nei luoghi più impensabili.  

Ripresi i nostri mezzi si inizia adesso una fase di discesa che lascia però adesso la provinciale per immettersi su un'altra strada, abbastanza ampia, che con un'iniziale rettilineo raggiunge poi le curve che ci fanno entrare nel piccolo borgo di Comasira. La Chiesa di San Sebastiano (Sec. XIV) è il primo edificio che troviamo alla nostra destra, leggermente rialzata dalla sede stradale, mentre iniziamo la discesa fra le case. Poco dopo la sede stradale si stringe e si passa da asfalto direttamente su acciottolato e per entrare tra le strette vie del borgo bisogna rimanere in fila indiana perchè lo spazio è davvero ridotto al minimo. Bellissimo anche questo passaggio che merita di essere provato per assaporare anche un pò di storia visto che il borgo risale al 1572. (La tesi più accreditata sull'origine del toponimo Comasira è la derivazione germanica longobarda da "homa hiro" ovvero la “residenza del signore”, con "signore" inteso come padrone o vassallo). Davvero bello e dispiace quasi lasciarlo ma dobbiamo proseguire e ci immettiamo ora su una sterrata che prosegue ancora verso le ultime case del paesino e raggiunge poi il bivio con l'asfaltata. Girando a destra iniziamo una bella fase di discesa che a curve e sull'ampia carreggiata dopo circa 2000 m arriva al bivio di via alla Chiesa dove a sinistra entriamo a Taceno. La curva a sinistra ha un'improvvisa pendenza con una punta al 17,5% quando iniziamo il tornante dove superiamo l'Oratorio del SS. Sacramento (L’oratorio sorge a lato della chiesa ed edificato nel 1855 dalla confraternita del SS. Sacramento) prima di arrivare a fianco della Chiesa di Santa Maria Assunta (Sec. XIII). Lasciamo anche questo spazio storico per procedere in discesa su via alla Chiesa e successivamente sul prolungamento di via Stoppani per poi arrivare su via Vittorio Emanuele dove ci portiamo al bivio. Curva a destra per seguire via Bellano che dopo un lungo rettilineo prosegue con alcuni tornanti che ci portano al bivio con la  SP62 .   

Mantenendoci a destra ne percorriamo solamente 100 m per deviare a sinistra su via alle Terme dove la strada prosegue ancora in discesa fino a trovare una traversa a sinistra che, scendendo va ad attraversare uno stretto passaggio, tra alcuni sassi smossi, per immetterci sull'asfaltata stradina che parte alla nostra destra. Seguendola ne percorriamo prima un lungo rettilineo e dopo alcune curve entriamo nel primo tratto off-road della giornata dove la strada inizia un breve strappo di circa 250 m con pendenze al 15%. Rimaniamo sempre lontano dalle strade e su stradine strette ci portiamo in direzione del piccolo agglomerato di case in località Piano (entrando nel territorio comunale di Cortenova. Attraversando il piccolo centro cittadino, oramai quasi completamente disabitato si passa, su un fondo pavimentato, accanto alla Chiesa di San Giuseppe al Piano (1688) da dove si prosegue sulla stradina ancora asfaltata verso il bivio con via A. Modigliani. Tenendoci a destra andiamo a superare una zona industriale per raggiungere un bivio dove si prosegue ancora diritto per indirizzarci verso le prime case di Cortenova. Una leggera salita ci fa arrivare al bivio con via S. Pellico dove girando a sinistra andiamo ad attraversare il centro cittadino passando per la traversa, a destra, di via A. Volta e poi a fianco della Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso (Sec. XIII) sul prolungamento di via Vittorio Emanuele che su un rettifilo ci conduce alla rotonda. Prendiamo la terza uscita per imboccare via degli Alpini che prosegue nel mezzo tra pratoni e terrazzamenti fino al bivio di via Trento alla periferia di Prato San Pietro. Il rallentamento dovuto alla salita su un marciapiede per portarci sul piccolo ponte ciclo-pedonale che attraversa il torrente Valle dei Molini non ci ferma e superato l'ostacolo procediamo sull'asfaltata stradina che prosegue, poi, accanto alle sponde del torrente Pioverna. Stiamo percorrendo la  Pista Ciclopedonale della Valsassina  che in breve tempo ci conduce alla prima periferia di Primaluna. dove all'esterno di una zona industriale imbocchiamo via Fregera.   


Attraversato il parcheggio ci portiamo al bivio e deviando a sinistra andiamo in direzione del ponte ma poco prima giriamo a destra per ritornare sul proseguimento della pista. Raggiunto il bivio con via Caraletta ci teniamo leggermente a destra e attraversandola ci riportiamo nuovamente sulla ciclo-pedonale per procede sulle belle curve e con la strada sempre in salita verso il la località Barcone. Girando a sinistra andiamo ad attraversare il ponte e rimanendo sempre sull'asfalto andiamo a percorrere i 2100 m di distanza che ci separano dall'imponente Cascata dello Sprizzotolo. Arrivati a fianco di dell'imponente salto che compie per regalare le sue acque al torrente Pioverna non si può non fermarsi a guardare quest'altro cammeo che si trova alla periferia di Introbio. Scatti a non finire perchè oggi merita veramente di essere fotografata vista la mole d'acqua che scende copiosa lungo la parete, a picco, della montagna. Quando si incontrano questi punti la ripartenza è davvero difficile ma dobbiamo per forza proseguire. Raggiungiamo così il sottopasso della  SP62  e attraversandolo proseguiamo ancora sulla ciclo-pedonale che in questo punto corre davvero poco distante dalle sponde del torrente. Raggiunto un bivio con via Moglia giriamo a sinistra, sul ponte in legno e attraversiamo il corso d'acqua, per procedere ancora sull'ultimo tratto della ciclabile che termina in prossimità della rotonda sulla provinciale. Seconda uscita per lasciare le ultime case di Pasturo ed iniziare il tratto trafficato di questa nostra escursione in cui l'ampia sede stradale della provinciale ci lascia lo spazio per proseguire anche se di veicoli che ti sorpassano ce ne sono davvero tanti. La strada è sempre in salita, anche se la pendenza rimane sempre costante al 10% per i 2700 m che ci separano dal  Colle di Balisio
 

In cima alla salita troviamo la rotonda dove ci fermiamo un attimo nel parcheggio del centro commerciale, a destra,  per ricompattare il gruppo e dopo esserci scambiati, fin qui, le nostre impressioni si riparte imboccando nuovamente la provinciale che percorriamo a destra per circa 500 m. All'innesto della sterrata, che parte alla nostra destra giriamo per infilarci nella stradina cementata che a destra ci conduce al sottopasso della statale e risalendo dalla parte opposta andiamo a percorrere una stradina all'inizio asfaltata, sterrata e successivamente sentiero che rimane a ridosso del bosco alle prime pendici del Monte Zucco di Desio e appena sotto alla Falesia del Butch. Poco dopo ritroviamo la provinciale e con molta cautela giriamo per percorrerne poco meno di 150 m e deviare quindi a destra sulla strada in leggera salita che ci fa entrare alla periferia di Ballabio. Superiamo inizialmente, percorrendo via Gramsci, alcuni capannoni per procedere poi su un tratto sterrato che passa nel mezzo di alcuni pratoni prima di arrivare alla bella zona residenziale dove il fondo ritorna asfaltato e dove la strada inizia a salire con pendenze leggermente superiori. Raggiunto l'incrocio giriamo a destra imboccando via Cinturino con la strada che sale ancora fino ad arrivare all'incrocio successivo dove proseguendo diritto ci immettiamo su via U. Bartesaghi iniziando adesso un tratto in discesa che ci porta al bivio con via A. Confalonieri. Tenendoci a sinistra si prosegue verso la rotonda dove a destra ci immettiamo su via G. Mazzini entriamo nel centro storico della bella cittadina. Superata la piazzetta con la fontana si prosegue ancora diritto per arrivare al bivio con la  SP62  dove ci teniamo a destra per proseguire in questi 1300 m che ci separano dalla traversa, a sinistra, di via Valpozza individuabile dallo slargo che parte poco prima dell'innesto. Inizialmente un sentiero che aggira alcune abitazioni diventa poi una stradina asfaltata e con alcune curve raggiungiamo un'altro bivio sulla provinciale. 

Questa volta giriamo a destra e andiamo a seguirne un tratto in salita che ci conduce al bivio di via Paolo VI° dove ci teniamo a sinistra per proseguire la rimanente ascesa fino alle prime case della località Laorca. Percorrendola tutta arriviamo al bivio dove a sinistra ci immettiamo su via Grigna e con la strada che, mentre procediamo, diventa sempre più stretta andiamo a percorrere anche i bassi gradini che ci conducono ad una piccola piazzetta dove troviamo la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Sec. XVI). Girando a sinistra percorriamo ancora gradini (rimanendo in sella) ed al bivio che troviamo subito dopo giriamo a destra per inserirci nella stretta stradina di via G. Baruffaldi. Al bivio con la  SP62  ci manteniamo a destra per percorrerne poco più di 50 m e girare quindi a sinistra sull'altra stretta stradina di via Ramello. Subito dopo, ancora una curva a destra, imbocchiamo via T. Campanella che procede su una strettoia fino al primo bivio. Noi proseguiamo diritto e raggiunta piazza Sant'Antonio si prosegue diritto su via G. Falck per arrivare in breve tempo al bivio con corso Monte San Gabriele. Con un destra/sinistra andiamo ad immetterci su via Padre D. Mazzucconi che alterna passaggi su strettoie a sede stradale più larga fino all'arrivo all'incrocio. La curva a sinistra ci fa entrare su via R. Fucini dove al successivo bivio con via dei Partigiani giriamo a sinistra. Sempre in costante discesa la percorriamo tutta e arrivati ad incrociare viale Adamello entriamo di fatto in Lecco. Giriamo a sinistra per percorrerne solamente 50 m ed alla prima traversa a destra su via O. Sora giriamo per procedere in direzione dell'incrocio con corso G. Matteotti dove deviamo a destra. La percorriamo tutta fino ad arrivare alla rotonda ed attraversando via Don G. Pozzi attraversiamo la piccola piazza G. Carducci. Poco dopo la lasciamo e rimanendo sul proseguimento di via G. Matteotti ci portiamo alla rotonda sulla  SS36  che attraversiamo per arrivare a superare il ponte sulla ferrovia e raggiungere la rotonda successiva. Ultimi metri di questa nuova avventura prendendo la terza uscita dove ci portiamo su un breve tratto di via A. Volta  e dove poco dopo a sinistra, su piazza A. Diaz, raggiungiamo il piazzale antistante la Stazione ferroviaria di Lecco (1863) dove terminiamo il nostro tour odierno. 

Pier


Powered by Wikiloc

©Copyright - LongLifeMTB

Commenti

Post popolari in questo blog

Valletta Park Ride - 2022

Le colline intorno al Lago di Alserio

Tra le colline della Brianza in MTB

Long life MTB

PMT-Parco Montevecchia Trail