“Finché ci sarà la forza e la voglia di cercare tracce che mi sorprendano sarò felice di continuare questa attività, perché conoscere tutto un posto fantastico come l'Italia è un sogno irraggiungibile. Ma nel mio piccolo cerco di scoprire il più possibile sempre in sella ad una mountain bike."
Bellano-Valsassina-Lecco
Ottieni link
Facebook
X
Pinterest
Email
Altre app
Lago di Como - vista da Pradello
Note sul tracciato:
Nuova avventura ma questa volta lontana dalla
Brianza perchè ci si sposta
sulle sponde del
Lago di Como la cui base di partenza è la
Stazione ferroviaria di Bellano (1892) dove arriviamo comodamente a bordo del treno. Giornata non propriamente
estiva e per il momento l'inizio del mese di settembre ci regala giornate
che non sono più caldissime come nel precedente. Un bel gruppo nutrito di 10
amici, anche oggi, mi fa compagnia tutti pronti a superare le belle ed
impegnative salite sul tracciato. Come sempre accade, quando si gira da
queste parti, i paesaggi sono sempre magnifici e cambiano ad ogni curva e la
voglia di fermarti e guastarteli tutti è sempre tanta ma, essendo il tempo
sempre tiranno, non ci rimane altro che proseguire. Non è un'escursione
semplicissima perchè l'ascesa c'è e anche se non ci sono pendenze
impossibili l'arrivo a
Vendrogno avviene dopo oltre 7 km in
cui però ci si rilassa pedalando nel mezzo del silenzio, quasi,
assoluto.
11/09/2024
Bellano - Valsassina - Lecco in MTB
Distance
km
Meters of elevation
Time
Meteo
Ascent
Descent
Passed
In Motion
41,5
1041
1027
6:00
3:18
🔆🔆🔆🔆🔆
Prima parte in cui si produce lo sforzo massimo con la salita verso
Vendrogno che si può dividere
in più parti: 1) primi 1000 m con pendenza al 16% fino
all'arrivo in località
Ombriaco. 2) in
direzione Lezzeno e arrivo in
località Gora 1000 m al 12%.
3) in direzione di
Pradello 2400 m al 15,5%.
4) in direzione di
Vendrogno 2500 m con pendenze
al 16%. 5) Taceno;
piccolo strappo verso la
Chiesa di Santa Maria Assunta (Sec. XIII) 350 m al 17,5%. 6)
Prato San Pietro risalita
verso il
Colle di Basilio
12 km con punte di pendenza al 13%
Tipo di fondi sul tracciato
N.
Tipo
Descrizione
%
1
Strada tranquilla - 13,5 Km
33
2
Sentiero - 0,4 km
<1
3
Pista - 3 km
7
4
Strada - 10,3 km
25
5
Pista ciclabile - 7,5 Km
18
6
Strada di accesso - 0,6 km
1
7
Strada trafficata - 5,6 Km
14
8
Zona pedonale - 0,3 km
<1
9
10
🔆🔆🔆🔆🔆
L'avevo descritto già nella
pagina di presentazione dell'escursione che questo nuovo tour si sarebbe svolto per la maggior parte su
strade asfaltate che però reputavo molto più trafficate. In effetti il
vero tratto in cui abbiamo trovato molti veicoli lo troviamo a
Pasturo quando ci siamo
immessi sulla
SP62
fino all'arrivo a
Balisio mentre in precedenza
sono stati sporadici i sorpassi delle auto. Si parte alle 9:45 da
piazza Alpini, davanti alla Stazione di Bellano, per girare a destra sulla
SP72
che in rettilineo ci conduce sul Lungolago Tommaso Grossi dove
superiamo anche il porticciolo. Poco dopo lasciamo la provinciale e
deviando a destra imbocchiamo via al Cà entrando sulla
SP66 e dove inizia già la salita. Iniziano poco dopo anche i
tornanti che in breve tempo ci fanno salire già in quota fino ad
arrivare il località Ombriaco da
dove proseguiamo in direzione della più conosciuta Lezzeno. Superando la strada d'ingresso del
Santuario della Madonna delle Lacrime (1690) si procede ancora diritto e seguendo i successivi tornanti dove lo
sguardo spazia tra monti e le bellissime viste sul lago si arriva in
località Gora. Non è raro vedere
in questo tratto piccole cascate che dai torrenti scendono verso il
lago ed alcune, quest'oggi piene d'acqua, sono veramente molto belle.
Ancora qualche tornante per raggiungere le poche case di
Pradello in cui spicca la
Chiesa di San Carlo
(1611) con le pareti esterne di un colore bianco per procedere ancora in
salita con pendenze che adesso salgono e rimangono tali fino
all'arrivo a Vendrogno. Ci si
ferma un'attimo per attendere che il gruppo si compatti e qui c'è
anche il tempo di entrare all'interno della
Chiesa di Sant'Antonio Abate
(1362) raggiungibile a sinistra nella stretta via Roma ma senza rimanere
in sella. Entrando rimango allibito dai tanti affreschi che adornano
le pareti e dalla bella e grande statua del Santo che si trova sopra
l'altare per cui il mio consiglio quando arrivate qui un'attimo per
visitarla trovatelo e ne sarete poi davvero contenti di aver dedicato
quei momenti per scoprire quante bellezze sconosciute ci sono nei
luoghi più impensabili.
Ripresi i nostri mezzi si inizia adesso una fase di discesa che
lascia però adesso la provinciale per immettersi su un'altra
strada, abbastanza ampia, che con un'iniziale rettilineo raggiunge
poi le curve che ci fanno entrare nel piccolo borgo di
Comasira. La
Chiesa di San Sebastiano (Sec. XIV) è il primo edificio che troviamo alla nostra destra,
leggermente rialzata dalla sede stradale, mentre iniziamo la
discesa fra le case. Poco dopo la sede stradale si stringe e si
passa da asfalto direttamente su acciottolato e per entrare tra le
strette vie del borgo bisogna rimanere in fila indiana perchè lo
spazio è davvero ridotto al minimo. Bellissimo anche questo
passaggio che merita di essere provato per assaporare anche un pò
di storia visto che il borgo risale al
1572. (La tesi più accreditata sull'origine del toponimo Comasira è la
derivazione germanica longobarda da "homa hiro" ovvero la
“residenza del signore”, con "signore" inteso come padrone o
vassallo). Davvero bello e dispiace quasi lasciarlo ma dobbiamo
proseguire e ci immettiamo ora su una sterrata che prosegue ancora
verso le ultime case del paesino e raggiunge poi il bivio con
l'asfaltata. Girando a destra iniziamo una bella fase di discesa
che a curve e sull'ampia carreggiata dopo circa 2000 m arriva al
bivio di via alla Chiesa dove a sinistra entriamo a
Taceno. La curva a sinistra
ha un'improvvisa pendenza con una punta al 17,5% quando iniziamo
il tornante dove superiamo l'Oratorio del SS. Sacramento
(L’oratorio sorge a lato della chiesa ed edificato nel
1855 dalla confraternita del SS. Sacramento) prima di arrivare a fianco della Chiesa di Santa Maria Assunta
(Sec. XIII). Lasciamo anche questo spazio storico per procedere in discesa su
via alla Chiesa e successivamente sul prolungamento di via Stoppani
per poi arrivare su via Vittorio Emanuele dove ci portiamo al bivio.
Curva a destra per seguire via Bellano che dopo un lungo rettilineo
prosegue con alcuni tornanti che ci portano al bivio con
la
SP62 .
Mantenendoci a destra ne percorriamo solamente 100 m per deviare a
sinistra su via alle Terme dove la strada prosegue ancora in discesa
fino a trovare una traversa a sinistra che, scendendo va ad
attraversare uno stretto passaggio, tra alcuni sassi smossi, per
immetterci sull'asfaltata stradina che parte alla nostra
destra. Seguendola ne percorriamo prima un lungo rettilineo e
dopo alcune curve entriamo nel primo tratto off-road della
giornata dove la strada inizia un breve strappo di circa 250 m con
pendenze al 15%. Rimaniamo sempre lontano dalle strade e su stradine
strette ci portiamo in direzione del piccolo agglomerato di case in
località Piano (entrando nel territorio comunale di Cortenova. Attraversando il piccolo centro cittadino, oramai quasi
completamente disabitato si passa, su un fondo pavimentato, accanto
alla
Chiesa di San Giuseppe al Piano
(1688) da dove si prosegue sulla stradina ancora asfaltata verso il
bivio con via A. Modigliani. Tenendoci a destra andiamo a superare
una zona industriale per raggiungere un bivio dove si prosegue
ancora diritto per indirizzarci verso le prime case di
Cortenova. Una leggera salita
ci fa arrivare al bivio con via S. Pellico dove girando a sinistra
andiamo ad attraversare il centro cittadino passando per la
traversa, a destra, di via A. Volta e poi a fianco della
Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso
(Sec. XIII) sul prolungamento di via Vittorio Emanuele che su un rettifilo ci
conduce alla rotonda. Prendiamo la terza uscita per imboccare via
degli Alpini che prosegue nel mezzo tra pratoni e terrazzamenti fino
al bivio di via Trento alla periferia di
Prato San Pietro. Il
rallentamento dovuto alla salita su un marciapiede per portarci sul
piccolo ponte ciclo-pedonale che attraversa il
torrente Valle dei Molini
non ci ferma e superato l'ostacolo procediamo sull'asfaltata
stradina che prosegue, poi, accanto alle sponde del torrente Pioverna. Stiamo percorrendo la Pista
Ciclopedonale della Valsassina
che in breve tempo ci conduce alla prima periferia di
Primaluna. dove all'esterno di
una zona industriale imbocchiamo via Fregera.
Attraversato il parcheggio ci portiamo al bivio e deviando a sinistra
andiamo in direzione del ponte ma poco prima giriamo a destra per
ritornare sul proseguimento della pista. Raggiunto il bivio con via
Caraletta ci teniamo leggermente a destra e attraversandola ci
riportiamo nuovamente sulla ciclo-pedonale per procede sulle belle
curve e con la strada sempre in salita verso il la località Barcone. Girando a sinistra andiamo ad attraversare il ponte e rimanendo
sempre sull'asfalto andiamo a percorrere i 2100 m di distanza che ci
separano dall'imponente Cascata dello Sprizzotolo. Arrivati a fianco di dell'imponente salto che compie per
regalare le sue acque al
torrente Pioverna non si
può non fermarsi a guardare quest'altro cammeo che si trova alla
periferia di Introbio. Scatti a
non finire perchè oggi merita veramente di essere fotografata vista la
mole d'acqua che scende copiosa lungo la parete, a picco, della
montagna. Quando si incontrano questi punti la ripartenza è davvero
difficile ma dobbiamo per forza proseguire. Raggiungiamo così il
sottopasso della
SP62
e attraversandolo proseguiamo ancora sulla ciclo-pedonale che in
questo punto corre davvero poco distante dalle sponde del torrente.
Raggiunto un bivio con via Moglia giriamo a sinistra, sul ponte in
legno e attraversiamo il corso d'acqua, per procedere ancora
sull'ultimo tratto della ciclabile che termina in prossimità della
rotonda sulla provinciale. Seconda uscita per lasciare le ultime case
di Pasturo ed iniziare il tratto
trafficato di questa nostra escursione in cui l'ampia sede stradale
della provinciale ci lascia lo spazio per proseguire anche se di
veicoli che ti sorpassano ce ne sono davvero tanti. La strada è sempre
in salita, anche se la pendenza rimane sempre costante al 10% per i
2700 m che ci separano dal
Colle di Balisio .
In cima alla salita troviamo la rotonda dove ci fermiamo un attimo
nel parcheggio del centro commerciale, a destra, per
ricompattare il gruppo e dopo esserci scambiati, fin qui, le nostre
impressioni si riparte imboccando nuovamente la provinciale che
percorriamo a destra per circa 500 m. All'innesto della sterrata, che
parte alla nostra destra giriamo per infilarci nella stradina
cementata che a destra ci conduce al sottopasso della statale e
risalendo dalla parte opposta andiamo a percorrere una stradina
all'inizio asfaltata, sterrata e successivamente sentiero che rimane a
ridosso del bosco alle prime pendici del Monte Zucco di Desio e appena sotto alla Falesia del Butch. Poco dopo ritroviamo la provinciale e con molta cautela giriamo per
percorrerne poco meno di 150 m e deviare quindi a destra sulla strada
in leggera salita che ci fa entrare alla periferia di Ballabio. Superiamo inizialmente, percorrendo via Gramsci, alcuni capannoni
per procedere poi su un tratto sterrato che passa nel mezzo di alcuni
pratoni prima di arrivare alla bella zona residenziale dove il fondo
ritorna asfaltato e dove la strada inizia a salire con pendenze
leggermente superiori. Raggiunto l'incrocio giriamo a destra
imboccando via Cinturino con la strada che sale ancora fino ad arrivare
all'incrocio successivo dove proseguendo diritto ci immettiamo su via
U. Bartesaghi iniziando adesso un tratto in discesa che ci porta al
bivio con via A. Confalonieri. Tenendoci a sinistra si prosegue
verso la rotonda dove a destra ci immettiamo su via G. Mazzini
entriamo nel centro storico della bella cittadina. Superata la
piazzetta con la fontana si prosegue ancora diritto per arrivare al
bivio con la
SP62 dove ci teniamo a destra per proseguire in questi 1300 m che ci
separano dalla traversa, a sinistra, di via Valpozza individuabile
dallo slargo che parte poco prima dell'innesto. Inizialmente un
sentiero che aggira alcune abitazioni diventa poi una stradina
asfaltata e con alcune curve raggiungiamo un'altro bivio sulla
provinciale.
Questa volta giriamo a destra e andiamo a seguirne un tratto in
salita che ci conduce al bivio di via Paolo VI° dove ci teniamo a
sinistra per proseguire la rimanente ascesa fino alle prime case della
località Laorca. Percorrendola
tutta arriviamo al bivio dove a sinistra ci immettiamo su via Grigna e
con la strada che, mentre procediamo, diventa sempre più stretta
andiamo a percorrere anche i bassi gradini che ci conducono ad una
piccola piazzetta dove troviamo la
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
(Sec. XVI). Girando a sinistra percorriamo ancora gradini (rimanendo in sella) ed al bivio che troviamo subito dopo giriamo a destra per inserirci
nella stretta stradina di via G. Baruffaldi. Al bivio con
la
SP62 ci manteniamo a destra per percorrerne poco più di 50 m e
girare quindi a sinistra sull'altra stretta stradina di via Ramello.
Subito dopo, ancora una curva a destra, imbocchiamo via T. Campanella
che procede su una strettoia fino al primo bivio. Noi proseguiamo
diritto e raggiunta piazza Sant'Antonio si prosegue diritto su via G.
Falck per arrivare in breve tempo al bivio con corso Monte San
Gabriele. Con un destra/sinistra andiamo ad immetterci su via Padre D.
Mazzucconi che alterna passaggi su strettoie a sede stradale più larga
fino all'arrivo all'incrocio. La curva a sinistra ci fa entrare su via
R. Fucini dove al successivo bivio con via dei Partigiani giriamo a
sinistra. Sempre in costante discesa la percorriamo tutta e arrivati
ad incrociare viale Adamello entriamo di fatto in
Lecco. Giriamo a sinistra per
percorrerne solamente 50 m ed alla prima traversa a destra su via O.
Sora giriamo per procedere in direzione dell'incrocio con corso G.
Matteotti dove deviamo a destra. La percorriamo tutta fino ad arrivare
alla rotonda ed attraversando via Don G. Pozzi attraversiamo la
piccola piazza G. Carducci. Poco dopo la lasciamo e rimanendo sul
proseguimento di via G. Matteotti ci portiamo alla rotonda
sulla
SS36
che attraversiamo per arrivare a superare il ponte sulla ferrovia e
raggiungere la rotonda successiva. Ultimi metri di questa nuova
avventura prendendo la terza uscita dove ci portiamo su un breve
tratto di via A. Volta e dove poco dopo a sinistra, su piazza A.
Diaz, raggiungiamo il piazzale antistante la
Stazione ferroviaria di Lecco (1863) dove terminiamo il nostro tour odierno.
30/01/2022 - Valletta Park Ride - 2022 Distance: 33 km - 485 m Ascent - 474 m Descent Gruppo più numeroso questa mattina alla partenza da Capriano , davanti alla Sede del Gruppo Alpini , con amici che ritrovano il piacere di pedalare in compagnia. Giornata stupenda con qualche grado in più, rispetto alle domeniche precedenti, e forse anche questo ha aiutato non poco chi era un pò scettico sulla scelta di essere presente. Un tracciato facile dove però si rimane per molto tempo su sterrate e sentieri che si estendono su un'ampia un'area prevalentemente agricola. Cosa dire di questa giornata se non, rilassante, propedeutica per l'allenamento, con bellissimi scorci panoramici e cosa più importante la bella compagnia che è il collante di tutto quello che succede nelle poche ore in cui stiamo insieme. Grazie veramente a tutti. Apri la pagina con le escursioni che ho seguito insieme a tanti amici in questa parte
23/01/2022 - Le colline intorno al Lago di Alserio Distance: 36 km - 458 m Ascent - 464 m Descent Terza domenica consecutiva con gli amici per seguire un itinerario che si presta come buon allenamento in vista delle prossime avventure che sono state già programmate nella pagina Appuntamenti . Tanti amici anche oggi in una giornata abbastanza fredda, al mattino, che fortunatamente poi è cambiata come temperature. Terreni in ottime condizioni e qualche tratto sdrucciolevole con fanghiglia su alcuni single track che sono, però, percorribilissimi. Bellissimi alcuni passaggi, a tratti anche tecnici, dove il saper controllare il mezzo è doveroso. Un itinerario da gustare con splendide viste sui monti e sui laghi della zona. Tocca i banner animati con i pulsanti per aprire le pagine all'interno del blog dove trovi catalogate per tipo tante avventure che ho percorso in mountain bike in compagnia di tant
09/01/2022 - Tra le colline della Brianza in MTB Distance: 31 km - 818 m Ascent - 915 m Descent Giro, palta, terminato anche questa mattina con un'escursione che per essere una delle prime dell'anno presenta già alcune difficoltà nonostante l'utilizzo dell'e-bike. Il freddo, non eccessivo, ha permesso ai terreni di mollare lo strato superiore, molto prima del solito, facendo si che tutto risultasse un poco più impegnativo dal punto di vista dell'impegno fisico. Però in questa stagione ci sta tutto ma l'importante è comunque muoversi e restare come sempre in compagnia. Io quest'oggi di amici, che non hanno voluto mancare all'appuntamento, ne avevo nove e ci siamo anche divertiti parecchio. Come al solito, nel resoconto dell'escursione, trovate tutte le indicazioni che si riferiscono a quello che ho trovato sul tracciato ma è ovvio che quando le condizioni migliorano tutto può essere il contrario di tutto. Apri la pagina
Nuova sfida che mi attende per l'inizio dell'anno 2022. Nuovi percorsi e nuove idee per regalare agli amici tanti nuovi tracciati in MTB in Brianza e non solo. Ci sarà come al solito da divertirsi e se lo faremo insieme sarà ancor più bello. Ciao e grazie a tutti coloro che seguiranno questo nuovo blog. Pier
02/06/2023 - PMT-Parco Montevecchia Trail Distance: 48 km - 1.172 m Ascent - 1.172 m Descent Un tracciato che a detta degli amici, che mi hanno accompagnato, è bello, vario e impegnativo il giusto con tanti tratti in off-road. Nel disegnarlo, qualche tempo fa, ho apportato, dopo la prima stesura, tante modifiche per renderlo più omogeneo e alla portata di tutti coloro che amano gli itinerari all'interno di questo bellissimo Parco che nulla ha da invidiare ad altri che sono molto più pubblicizzati. Di sicuro si farà fatica perchè le salite ci sono, sono anche dure e si sommano a quelle che in precedenza sono all'interno del contesto di un saliscendi continuo. Però quando percorri questi bei tratti che ti fanno restare per molte ore lontano dal traffico ti senti rinascere ed anche la fatica alla fine, quasi, non la s
Commenti
Posta un commento