09/01/2022 - Tra le colline della Brianza in MTB
Distance: 31 km - 818 m Ascent - 915 m Descent
Giro, palta, terminato anche questa mattina con un'escursione che per essere una delle prime dell'anno presenta già alcune difficoltà nonostante l'utilizzo dell'e-bike. Il freddo, non eccessivo, ha permesso ai terreni di mollare lo strato superiore, molto prima del solito, facendo si che tutto risultasse un poco più impegnativo dal punto di vista dell'impegno fisico. Però in questa stagione ci sta tutto ma l'importante è comunque muoversi e restare come sempre in compagnia. Io quest'oggi di amici, che non hanno voluto mancare all'appuntamento, ne avevo nove e ci siamo anche divertiti parecchio. Come al solito, nel resoconto dell'escursione, trovate tutte le indicazioni che si riferiscono a quello che ho trovato sul tracciato ma è ovvio che quando le condizioni migliorano tutto può essere il contrario di tutto.
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Partenza dal parcheggio della Stazione di Merate-Cernusco Lombardone alle ore 10:00 per colpa mia, o meglio, del traffico lento che ho trovato sulla SP54 . Si parte comunque dopo aver recuperato tutte le informazioni sul navigatore ed essere, quindi, operativi. Lasciamo il parcheggio uscendo alla rotonda ed andiamo in direzione del sottopasso della provinciale che superiamo per arrivare alla rotonda successiva. Girando a sinistra si inizia la prima salita della giornata con l'entrata tra le case della frazione Paravino di Cernusco Lombardone. Il breve strappetto, che serve però a riscaldare subito i muscoli, che arriva al bivio dove tenendoci a sinistra procediamo sul rettilineo di via E. Fermi e dopo la curva, a destra, andiamo ad affiancare l'angolo verde del piccolo Parco Saturno raggiungendo l'altro bivio di via Leonardo da Vinci.
Con un destra-sinistra andiamo ad infilarci nella sterrata-tratturo che va ad attraversare i campi ed arrivati a ridosso del boschetto, non senza fatica per via dei grossi solchi lasciati dai trattori, giriamo a destra e seguiamo il sentiero in questo tratto abbastanza avventuroso dove dobbiamo guardare sopra tutto di evitare sprazzi di letame che fanno bella mostra nel mezzo delle stradine (questa è la stagione in cui i campi vengono messi a dimora). Fortunatamente il tratto non è lungo e quando, a sinistra, iniziamo il rettilineo questo problema è terminato. Al primo bivio giriamo a sinistra ed iniziamo la discesa su strada sterrata con fondo abbastanza bagnato che prendiamo con le dovute cautele onde evitare scivolate che possono compromettere, poi, tutta la mattinata. Siamo entrati all'interno dei sentieri del Parco di Montevecchia e Valcurone.
Raggiungiamo l'incrocio con il
Sentiero
dei Guadi
e lo attraversiamo per portarci sul breve rettilineo che raggiunge il
piccolo ponticello in pietra che attraversa il
torrente Curone e giriamo
subito e sinistra sul tratturo pianeggiante che raggiunge un bivio.
Tenendoci a destra iniziamo la salita in direzione delle case, della
piccola frazione Campè, di cui si
notano le parti oramai fatiscenti. Con l'ultimo strappetto passiamo nel
mezzo di quel che ne resta trovandole semi abbandonate. Raggiunto il bivio procediamo sulla stradina
asfaltata percorrendone solo poche decine di metri per deviare a destra
tra le case della piccola frazione
Belsedere. All'inizio asfaltata ma,
dopo la curva a sinistra, si passa su fondo sterrato e con la strada in
leggera discesa raggiungiamo un bivio di strade sterrate. Girando a
sinistra iniziamo un'altra salita, ma mai difficoltosa, che aggira i
terrazzamenti e ci riporta dopo un'ultimo strappo al bivio della
stradina asfaltata.
Svolta a destra e leggera salita che raggiunge il bivio dove girando a
destra procediamo, adesso in discesa, sulla bellissima sterrata che con
alcune curve raggiunge
Cascina Gaidana e
Cascina Valfredda all'interno
della
Valfredda. Superiamo i caseggiati con la decisa curva a destra su acciottolato ed
iniziamo un'altro tratto in discesa su fondo cementato e poi sterrato che
ci fa arrivare all'incrocio di via Bagaggera davanti a
Fornace Inferiore. Curva a sinistra e
breve rettilineo che supera Fornace Superiore, alla nostra destra, proseguendo poi in direzione dell'area
Parcheggio Bagaggera
Punto 1 . Quando a sinistra troviamo la sterrata giriamo e iniziamo il primo
tratto in leggera salita che su questo raccordo arriva all'innesto
del Sentiero 2-Cernusco FS-Beolco che passa non distante da
Cà del Soldato. La discesa che ne
segue è su un tratto di sentiero molto bagnato e pieno di fango che oramai
si è mischiato al foliage diventando un agglomerato di palta dove le
gomme, ahimè, purtroppo affondano e dove non si riesce nemmeno a
controllare se al di sotto ci siano ostacoli.
Nulla di grave, ma certamente per il continuo slittare delle gomme non si
riesce ad avere una velocità costante. Fortunatamente questo tratto,
stretto ed insidioso, è tutto in discesa e perciò anche andando piano non
dobbiamo fare portage. Raggiungiamo il piccolo ponticello che supera la
roggetta che confluisce più a valle nel
torrente Curone e ci portiamo
sul Sentiero
dell'Acquedotto
dove con il superamento di un'altro piccolo ponte arriviamo nella zona
dei
Boschi Umidi .
Superata la località Ospedaletto e
tenendoci a sinistra ci portiamo sul
Sentiero
del Curone
e ci inoltriamo nuovamente all'interno di questo bellissimo bosco che
ricopre l'intera collina. Il continuo zigzagare tra le piante rende
piacevole la pedalata e seguendo per un tratto il corso del torrente
raggiungiamo un bivio. Curva a destra ed inizia un'altro tratto in salita
che con il successivo tornante mette un pò in difficoltà il nostro mezzo
che deve passare su un bel fondo di fanghiglia e foglie. Qualche sasso
coperto completa l'opera però nonostante tutto riusciamo a passare. Il resto della sterrata che prosegue, sempre in salita, è invece tutta pedalabile senza problemi anche se dopo la curva a sinistra le pendenze salgono un pochino. Usciamo per un brevissimo tratto su una radura, accanto ai terrazzamenti con i vitigni, e tenendoci a sinistra rientriamo con l'ultimo strappo tra le piante prima di raggiungere il bivio con la sterrata nei pressi di Cascina Scarpada. Curva a destra e discesa in direzione di Cascina Costa dove prendiamo a sinistra il tornante che ci immette sul Sentiero del Tratto Oscuro ed iniziamo la discesa su un fondo molto bagnato e fangoso che ci fa uscire dal bosco e ci immette poi sulla sterrata che va in direzione del complesso di Cascina Galbusera Nera. Il fondo fortunatamente cambia e con sterrate asciutte andiamo ad attraversare il cortile e ci portiamo sull'ampia carreggiata, della strada bianca, che raggiunge Cascina Galbusera Bianca e la piccola Cappelletta di San Francesco. Superato l'intero complesso proseguiamo sempre su sterrato per arrivare, dopo qualche curva, al bivio di via Malnido.
Tenendoci a sinistra andiamo a percorrere questa bella stradina, con
qualche curva ed una leggerissima salita, che ci fa superare qualche casa
prima di raggiungere il bivio di via Spiazzo. Curva a sinistra e leggera
salita, che su strada asfaltata si fa anche volentieri, prima di iniziare
la discesa verso l'abitato di Monte.
All'incrocio giriamo a sinistra e procediamo su un mangia e bevi, sempre
su asfalto, che prosegue poi in discesa verso il piccolo centro di
Cereda passando accanto alla
zona
Piramidi di Montevecchia. Al bivio di via Frigola giriamo a sinistra e andiamo a seguire
quest'altra stradina che con una leggerissima salita arriva al quadrivio
dove girando a destra iniziamo la discesa della stradina che ci conduce
alla piccola frazione Campo.
Quando la stradina asfaltata termina procediamo a sinistra
sull'acciottolata, in discesa, che prosegue in direzione di
Perego. Arriviamo al bivio e ci
teniamo a sinistra e con una breve salita ci portiamo su via Gloria dove
percorriamo il rettilineo che ci conduce al bivio con la
SP53 . Curva a sinistra e seguiamo la provinciale fino al primo bivio dove ci
teniamo a destra per imboccare la discesa di via Pera arrivando al bivio
con via A. Volta.
La seguente curva a destra ci porta su via Ponte e lasciando le case del
paese alle nostre spalle andiamo a seguire il rettilineo che ci fa
arrivare allo strappetto del ponte che attraversa la
SP342
ed entriamo tra le poche case delle frazione
Biscioia. Prima traversa giriamo a
sinistra ed iniziamo la breve discesa sulla sede stradale della
provinciale e ne percorriamo poco meno di 100 metri per deviare a destra
oltrepassando la sbarra. Scendiamo in località
Francolino e ci portiamo poi sul
tratturo che, attraversando i campi, ci permette di raggiungere, in un
tratto pianeggiante, la località
Prestabbio. Attraversiamo via Lecco e
ci portiamo sulla sterrata che prosegue in direzione della casa e poco
dopo giriamo a sinistra per immetterci sul single track che aggira al
largo le abitazioni e ci porta allo strappo più duro della giornata. Con
una prima parte, dove il bel fondo ci fa addirittura abbassare i cambi
ecco che dopo la curva le cose cambiano. Cambia prima di tutto il fondo
del terreno dove fuoriescono sassi e rocce vive e sopra tutto la pendenza
che in men che non si dica arriva in doppia cifra.
Le curve sul sentiero un poco aiutano ma più di una volta sono costretto a
mettere il piede a terra per respirare un poco prima di proseguire. La
fortuna che il tutto si risolve in poco meno di 900 m per cui, ad un passo
normale, di sicuro si fatica ma non per lungo tempo. Raggiunta la località
Mulino di
Santa Maria Hoè iniziamo la
discesa sulla stradina che ci conduce ad un bivio. Tenendoci a destra
percorriamo via torrente Bevera con quest'altra stradina stretta che
arriva all'altro bivio dove curviamo a destra per imboccare via Vittorio
Veneto e raggiungiamo il belvedere davanti a
Villa Semenza. Una breve pausa che mi
permette di scattare qualche fotografia di ricordo al caseggiato ed agli
amici e si riparte. Stradina che prosegue sempre in discesa e con belle
curva arriva a ridosso di piazza Mercato dove tenendoci a sinistra andiamo
a percorrere il rettilineo che va ad attraversare il bellissimo centro
della cittadina.
Al bivio di via Como giriamo a sinistra ed iniziamo una breve salita per
arrivare al bivio della
SP58
ed iniziamo a seguirne un lungo tratto fino alla traversa a sinistra di
via della Salute dove giriamo. Lasciata la provinciale iniziamo un tratto
in leggera salita che va a superare un breve dislivello e ci conduce in
località Mondonico. Superata la
volta, della casa, giriamo a destra e andiamo ad attraversare questo
bellissimo borgo, con case Torrite, e dopo la curva a destra che ci fa
uscire dal paesino passiamo accanto alla bella
Chiesa di San Biagio in Mondonico che è posta su un'altura all'esterno del borgo. La bella stradina,
in discesa, prosegue fino al primo bivio, dove ci teniamo a destra, per
seguire il rettilineo successivo che ci fa raggiungere la località
Bruggione ed in seguito quella di
Monticello prima di arrivare a fianco
della
Chiesa di San Rocco e San Sebastiano. Con un sinistra-destra imbocchiamo via Mons. Mozzanica ed arrivati
al bivio della
SP58
giriamo a sinistra per proseguire in direzione della rotonda. Giriamo a
sinistra sulla
SP342
e ne andiamo a percorrere almeno 150 m per lasciarla quando a sinistra
imbocchiamo via Buon Martino.
La stradina diventa poi sterrata e prosegue nel mezzo dei campi seguendo
sentieri appena segnati andando in direzione del boschetto. Una deviazione
a U ci fa ritornare indietro di qualche metro e con una breve salita
andiamo a superare il terrazzamento. Proseguiamo sul single track e sulla
sterrata e passiamo accanto alla
Chiesa di San Martino all'interno del
territorio comunale di
La Valletta Brianza. Ritrovato
l'asfalto di via Lombardia la attraversiamo e ci portiamo a destra su via
Sant'Ambrogio al Monte ed iniziamo quest'altro strappo che ci riporta alla
frazione Monte ma nella zona
periferica ad Est della piccola cittadina. Giriamo a sinistra quando
troviamo la traversa di via Cà Bianca e poco dopo inizia la discesa che ci
fa lasciare le case quando alla nostra destra troviamo la sterrata che
entra nel mezzo dei campi. Andiamo anche a superare la cascina e raggiunto
il bivio ci teniamo a sinistra per seguire la discesa a gradoni dove
quest'oggi, in alcuni tratti, rimanere in sella è davvero impossibile. Per
lo più è il fondo fangoso che ci frena non poco, mentre per il resto altri
passaggi si possono fare anche rimanendo seduti sul sellino.
Il single track che prosegue nel mezzo dei campi diventa in alcuni punti
insidioso e bisogna lavorare tanto con il manubrio per rimanere sempre con
il mezzo abbastanza in linea. Qualche bella sbandata è nell'ordinario,
quest'oggi, ma l'importante è come sempre il saper controllare il proprio
mezzo. Arrivati al bivio di via Brughiera prendiamo a sinistra e poi
subito a destra per procedere in salita sulla stradina che ci fa entrare
nel piccolo abitato di Beolco dove
superiamo la piccola
Chiesa di San Pietro a Beolco. La discesa successiva arriva ad un bivio dove proseguiamo diritto
fino alla prima traversa a destra dove imbocchiamo via San Pietro. Un
breve tratto asfaltato prima di ritornare su sterrato e procedere, quindi,
a lato del boschetto prima di arrivare all'incrocio con via Robinie. La
attraversiamo e ci riportiamo su tratturo andando ad attraversare i campi
prima di deviare a sinistra per portarci sull'asfalto della stradina che a
destra raggiuge l'abitato di
Pianezzo.
All'incrocio, dove troviamo la
Chiesa di San Michele, attraversiamo
via Bagaggera e ci portiamo su via ai Campi procedendo sino al sentiero
che arriva al sottopasso ferroviario. Una volta superato un'altro sentiero
che attraversa alcuni pratoni ci conduce alle prime case di
Pagnano. Ci portiamo su via Lunga ed
al bivio a destra su via San Protasio che entra all'interno del centro
storico cittadino. Percorriamo quindi via San Remigio e girando a sinistra
ci troviamo davanti la bella
Chiesa di San Giorgio in piazza San
Carlo. Proseguendo sempre diritto su via Cappelletta raggiungiamo
l'incrocio dove girando a destra andiamo a percorrere la stradina che
passa accanto ad un grande capannone per portasi poi nel mezzo dei campi.
Al bivio giriamo a sinistra e procediamo in direzione dell'antica
Corte di Vizzago. Girando a destra
seguiamo il breve rettilineo sterrato e arrivati all'incrocio con via Don
A. Arnaboldi giriamo a destra e poi subito a sinistra per percorrere il
senso unico contrario la stradina di via Sa Giorgio che ci conduce a
fianco del Camposanto.
Lo aggiriamo seguendo la stradina asfaltata e poi a sinistra iniziamo a
seguire un single track, appena visibile, che aggira la vecchia cascina
(in stato pericolante) e superandola dal lato opposto ci immettiamo nel
bel sentiero che in discesa raggiunge il bivio con via Promessi Sposi. La
deviazione a destra ci consente di proseguire in direzione della rotonda e
di immetterci poi sul
Sentiero
Pagnano-Stazione
che arriva sul piccolo ponticello a superare il torrente Molgora prima di
procedere a lato della linea ferroviaria raggiungendo il sottopasso
della
SP54
che ci porta all'altro sottopasso pedonale su via A. Stoppani. Raggiunta
la rotonda siamo nuovamente tornati al nostro punto di partenza iniziale
soddisfatti per il bel percorso per la mattinata e la bellissima compagnia. Pier
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