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Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate - Sentiero |
Un grazie all'amico Martino per le belle fotografie
Note sul tracciato:
Dopo qualche settimana in cui la mia @-mtb è dovuta rimanere ai box per il
cattivo tempo eccomi di nuovo in sella con tanti amici (10) che nonostante
la giornata infrasettimanale hanno risposto all'invito. Tracciato duro,
quello odierno, non tanto per il dislivello ma per le condizioni dei terreni
che abbiamo trovato. Inoltre e soprattutto i tantissimi guadi che abbiamo
dovuto attraversare con parti in cui l'acqua era pure abbastanza alta. Tante
anche le deviazioni che si sono dovute effettuare per via di alberi caduti e
qualche sentiero e single track che è sparito nella vegetazione. Nonostante
tutto questo l'itinerario che trovate, qui sotto, è comunque percorribile
anche se esistono tratti in cui il portage è doveroso.
30/10/2024
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Attraversando il Parco della Pineta
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Distance
km
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Meters of elevation
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Time
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Meteo
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Ascent
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Descent
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Passed
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In Motion
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37,3
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684
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773
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5:23
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3:36
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Come detto in precedenza il tracciato non è affatto duro, se lo si
percorre con i terreni adatti, diventa un pò più difficoltoso se ci si
muove in un periodo, come quello di queste mese di ottobre, dove la
pioggia l'ha fatta da padrone per gran parte delle prime tre
settimane.
Tipo di fondi sul tracciato
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N.
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Tipo
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Descrizione
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%
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1
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Sterrato 11 km
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29
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2
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Sentiero 8,5 km
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23
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3
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Strada tranquilla 9,7 km
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26
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4
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5
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Strada 1,4 km
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4
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6
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Zona Pedonale 0,1 km
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<1
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7
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Strada Trafficata 5,8 km
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16
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8
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Strada di accesso 0,8 km
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2
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9
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10
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🔆🔆🔆🔆🔆
Lasciamo la
Stazione di Malnate
(1885) uscendo dal sottopasso su via Nizza e deviando a destra andiamo
in direzione del passaggio a livello e attraversandolo ci
portiamo, ancora a destra, sulla
SP57 . Percorrendone poco meno di 200 m giriamo ancora a destra alla
traversa di via G. Matteotti per poi deviare a sinistra imboccando
viale Trieste. Al bivio che incontriamo poco più avanti manteniamo
la destra e rimanendo sempre sul viale alberato raggiungiamo il
bivio della
SS342 . Curva a destra per percorrerne solamente 100 m e alla prima
traversa a sinistra, girando, ci immettiamo su via C. Bernasconi.
Ne seguiamo il lungo rettilineo che ci conduce ad un'altro bivio
su via Montello dove a destra raggiungiamo il tratto che arriva
proprio davanti ad piccola rotonda. Proseguendo diritto ci
portiamo su via Monte Grappa e con una leggerissima salita
raggiungiamo alcune vecchie case, completamente ristrutturate,
fino al bivio dove a destra troviamo la
Chiesa di San Carlo Borromeo (Sec. XVII). Mantenendoci a sinistra andiamo a percorrere via Hermada e ci
rimaniamo fino a superare la rotonda per poi arrivare
all'incrocio dove a destra giriamo entrando su di via Mottarello.
La strada asfaltata poco dopo termina e lascia il posto ad una
sterrata che entra all'interno del bosco e nel Parco Valle del Lanza (2002). Iniziamo a seguire, il
Sentiero 713
Cima delle Valli che insinuandosi all'interno dell'area verde procede
accanto alle pendici del
Monte Morone non privo di salite che nei primi 500 m raggiungono la
pendenza del 6,7%. Un brevissimo tratto pianeggiante in cui
spingiamo le nostre @-bike per oltrepassare un'albero caduto e che
ostruisce il sentiero ci prepara alla più impegnativa risalita
della giornata dove per i prossimi 400 m pedalando e spingendo i mezzi andiamo a
superare l'ostacolo con pendenze che in alcuni tratti arrivano al
18% su un terreno molto scivoloso in cui non si trova il dovuto grip
nonostante le gomme tassellate.
Ultimi 300 m in saliscendi per uscire dall'intricata boscaglia e
raggiungere la parte meno fitta del bosco iniziando quindi la
discesa, sempre su sentieri e tratti sterrati, verso la periferia di
Cagno superando, sul
ponte, il corso del
torrente Quadronna. Subito dopo percorriamo vicolo Rocca e deviando a destra al bivio
ci riportiamo ancora in off-road attraversando, su un single
track, un grande pratone che ci porta alla periferia di
Concagno accanto ad un grande
capannone. Ritrovata la strada asfaltata deviamo a destra per
percorrere il rettilineo di via Monte Morone e raggiunto l'incrocio
attraversiamo via A. Volta per immetterci sul rettifilo di via L.
Cadorna raggiungendo l'incrocio accanto alla
Chiesa dei SS. Fermo e Lorenzo
(1592). Curva a destra per andare a percorrere il rettilineo di via N.
Sauro con la strada asfaltata che poco dopo termina lasciando spazio
ad un tratturo che poco dopo rientra all'interno del bosco. Seguiamo
quest'altro sentiero che sempre in leggera discesa prosegue
all'interno del Parco ed ecco arrivare il primo vero guado della
giornata con l'attraversamento del corso del
torrente Quadronna. Acqua che, fortunatamente, non è molto alta e su cui si riesce a
vedere anche un fondo sassoso dove per raggiungere la riva opposta
dobbiamo mettere mano alle nostre forze sui pedali per oltrepassare
l'ostacolo.
Stai a destra.... no adesso al centro...... passa di la che qui
c'è troppo fango e scivoli....
sono queste le parole che si sentono mentre ce la stai mettendo
tutta per cercare di bagnarti il meno possibile, ma gli amici, che
hanno guadato prima di te, sono sempre prodighi di consigli per chi
deve ancora effettuare la traversata e meno male che esistono. Tempi di percorrenza che intanto si allungano di molto perchè
tutti aspettano che anche l'ultimo dei partecipanti abbia effettuato
il guado prima di ripartire. In salita con i primi 400 m in cui le
pendenze raggiungono l'11% e dopo un brevissimo tratto
semi-pianeggiante, che ci fa respirare un poco, si procede
nuovamente in salita su un tratto più impegnativo al 13% non tutto
pedalabile. Ritrovata la strada asfaltata di via Doberdò, nei pressi
di alcuni capannoni industriali, giriamo a sinistra e poi subito a
destra per ritornare in fuoristrada entrando su un'altro bel
tratturo. Un rettilineo di circa 300 m per deviare a destra quando
troviamo l'innesto del single track che arriva a ridosso degli
alberi.
Qui siamo costretti a variare il tracciato originale perchè il
sentiero che attraversa il boschetto è talmente ripido che oltre a
non poter rimanere in sella non ha punti in cui potersi aggrappare
per un'eventuale portage. A sinistra si intravede, appena, un'altro
single track che corre accanto alle piante ed allora decidiamo di
seguirlo per aggirare questo ostacolo imprevisto. Poco dopo, su un
ponticello, attraversiamo una roggia ed arriviamo nuovamente su
asfalto quando troviamo via Cappelletta alla periferia di
Binago. Percorrendone il
rettilineo arriviamo al bivio con la
SS342
e deviando a destra andiamo in direzione della rotonda dove
prendiamo la terza uscita passando, accanto, alla
Vecchia Stazione di Binago
(1885) procediamo ancora sul rettilineo della
SP65
fino a quando raggiungiamo, a sinistra, la traversa di via G. Verga
dove entriamo nel territorio comunale di
Vedano Olona. Percorrendola
tutta arriviamo al bivio con via E. De Amicis dove girando a
sinistra andiamo a percorrere il rettilineo per oltre 600 m deviando
a destra quando troviamo l'innesto di un sentiero che va prima ad
attraversare un prato e successivamente entra all'interno del bosco.
La bella parte che striamo attraversando, anche se molto umida, ci
conduce a fianco dello
Stagno di San Siro dove si prosegue su un tratto semi-pianeggiante che
all'interno del bosco ci fa seguire il
Sentiero
delle Rane . Alcuni passaggi al limite del guidabile anche per una bicicletta
ci fanno divertire anche se la velocità è bassa per via del fondo
molto sdrucciolevole e con poca presa delle gomme sul terreno.
Attraversato il
Sentiero
841
del
Parco della Pineta ci infiliamo nel
Sentiero
del Campaccio
e da questo punto per i prossimi 400 m dobbiamo dare davvero tutto
per salire le rampe che proseguono all'interno degli alberi e dove
la pendenza raggiunge in un punto anche il 14%. Terminata anche
questa fatica andiamo adesso a percorrere un continuo saliscendi che
trova anche qui brevi tratti a spinta prima di uscire dall'ombra
degli alberi per poi immetterci su un brevissimo tratto
dell'asfaltata via Como dove giriamo a sinistra.
Percorrendone poco più di 50 m lasciamo ancora una volta l'asfalto per
deviare a destra sulla
Strada
della Malpaga
che segue per un brevissimo tratto anche il
Sentiero 548
ritornando all'interno del bosco e poco dopo eccoci nuovamente a
guadare il corso d'acqua del
torrente Valgrassa non
senza difficoltà. Dalla sponda opposta si prosegue verso il bivio
con Sentiero 542
di cui, girando a sinistra, ne percorriamo solamente 250 m per entrare
poi, a destra, in un'altro sentiero di raccordo che raggiunge il
territorio comunale di
Venegono Superiore e quasi
l'immediata periferia di
Pianbosco. La traccia GPS adesso
devia a sinistra e dopo un primo tratto in discesa dove guadiamo il
torrente Fontanile
iniziamo poi l'impegnativa salita, tutta a spinta, che su un single
track a metà sparito e inghiottito dalla vegetazione e dagli alberi
caduti ci porta con pendenze al 13% sull'asfaltata
SP19 . Giriamo a sinistra e andiamo a percorrere questo lungo tratto di
provinciale che dopo circa 1500 m raggiunge
Castelnuovo Bozzente per
attraversarlo e raggiungere la rotonda. Qui mantenendoci a destra in
breve tempo e con la strada leggermente in salita arriviamo alla
rotonda successiva dove a destra imbocchiamo via A. Volta per portarci
a ridosso di un'altra rotonda e nel centro di
Beregazzo. Svoltando a sinistra
percorriamo la stretta stradina di via San Paolo e raggiungiamo piazza
della Repubblica dove mantenendoci a destra ci inseriamo poi su via
Don F. Bestetti. Passando accanto alla nuova
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo (1955) non possiamo non notare le
Storiche Campane (1865) che sono state posizionate all'esterno solo nel 2023. Raggiunto il
bivio con la
SP23 andiamo a percorrere, a destra, quest'altro lungo tratto di
provinciale raggiungendo la prima rotonda dopo solamente 150 m.
Rimaniamo sulla trafficata, il giusto ma non eccessivamente, per i
prossimi 2500 m pedalando su asfalto sempre in leggera discesa fino al
grande bivio dove a destra ci immettiamo su via Varese. La strada che
nel frattempo è diventata più stretta ci conduce alla prima periferia
di Appiano Gentile e ci porta
alla rotonda su viale delle Resistenza. Attraversandola imbocchiamo
viale Rimembranze e raggiungiamo l'incrocio. Deviazione a destra su
via Monte Bianco e poi a sinistra su via delle Strette dove superiamo
il primo incrocio con via Monte Generoso. Proseguendo diritto seguiamo
via delle Strette che su un lungo rettilineo ci conduce al bivio con
via Monte Carmelo. Ci teniamo a sinistra proseguendo su via
Castellazzo che arriva al bivio con via Mirabello dove giriamo a
sinistra e poi subito a destra su via Valle. Curviamo quindi a destra
su via Pedrosi ed ai bivii successivi ci manteniamo sempre a sinistra
rimanendo sulla strada principale. Entriamo poi, dopo una breve e
leggera salita sul tratto sterrato che attraversando la brughiera
arriva sull'asfaltata via dello Sport.
La attraversiamo per proseguire ancora in fuoristrada fino all'arrivo
al bivio con la stradina asfaltata di via Somigliana dove deviando a
destra andiamo a percorrerne poco meno di 450 m per deviare a sinistra
entrando nuovamente in off-road. Seguiamo adesso il
Sentiero 841
che risulta, all'inizio, pedalabile anche se la vegetazione è davvero
importante al bordo della sterrata. Raggiungiamo il ponte che
attraversa il
torrente Antiga per
arrivare al bivio di un sentiero che esce dall'ombra degli alberi. Noi
si devia a destra per procedere sempre sul sentiero principale andando
ad attraversare il letto del
torrente Rogoretta
fortunatamente, questa volta, a secco e procedere quindi verso
Ronco Giandana e
successivamente a fianco della tenuta di
Cascina Restina. Trovato l'asfalto di via della Pace nel territorio comunale di
Lurago Marinone giriamo a destra
e poi a sinistra per reintrodurci all'interno del bosco e raggiungere
il piccolo invaso d'acqua dello
Stagno di Cava Restina. Poco dopo, con un breve tratto a spinta, ci riportiamo
sul Sentiero 841
e senza nessun'altro problema ci arriviamo a ridosso del Centro Ippico
in località Limido Comasco.
Ritroviamo un breve tratto asfaltato su via della Larasca e raggiunto
il bivio ci teniamo a destra per procedere in rettilineo verso
l'incrocio con via Monviso. Procediamo diritto su via Stelvio e
percorrendola tutta ci portiamo all'incrocio successivo dove a destra
giriamo per procedere su via della Pineta. Da questo tratto in avanti
per arrivare alla linea tagliafuoco, sotto la linea dell'alta tensione
ci sarà da spingere obbiettivamente abbastanza perchè il fondo del
terreno è reso viscido dai rivoli d'acqua che lo percorrono in senso
opposto. Ritorniamo in sella circa a metà della rettilineo senz'alberi
ma con una fitta vegetazione che fino a qualche metro prima non
permetteva di pedalare. Il single track in salita, leggera, ci conduce
al viale sterrato del trotter di Cascina del Poggio dove però giriamo
a sinistra per rientrare nuovamente all'interno del bosco. La breve
deviazione ci permette di trovare l'innesto sul
Sentiero 844B
che ci restituisce la sana voglia di pedalare sull'ampia sterrata che
ci consente di arrivare alla prima periferia di
Mozzate. Uscendo sulla rotonda
imbocchiamo a destra via Moncornò che con un lungo rettilineo
raggiunge il bivio con via Trieste. Giriamo a sinistra per percorrere
quest'altro rettifilo su cui raggiungiamo 250 m dopo la traversa di
via A. Diaz che ci porta poi all'incrocio con via Corridoni dove a
destra raggiungiamo il piazzale della
Stazione di Mozzate (1884) e dove termina questa vera avventura.
Pier
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