Vallassina MTB Ride - 1
25/04/2022 - Vallassina MTB Ride - 1
Distance: 44 km - 834 m Ascent - 834 m Descent
E' una bella mattinata, quella di quest'oggi, Ci si trova, con gli amici che non mancano mai, al parcheggio
della stazione di Merone che, come in altre cittadine, è oramai
diventato un punto di riferimento delle mie escursioni. Freddo alle 8:30 quando partiamo e con
continue nuvole che ogni tanto coprono il sole iniziamo questo tour ad
anello che in fatto di salite è abbastanza tosto.
Il 25 aprile, è la Festa della Liberazione. E' festa nazionale della Repubblica Italiana che si celebra ogni anno per commemorare la liberazione dell'Italia dal nazifascismo, la fine dell'occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista del 1945.
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Un tracciato, quello odierno, che doveva essere molto più corto
mantenendo sempre, però, i gradi di difficoltà attuali. Ho voluto
allungarlo per provare un itinerario che sia quasi una prova generale per
quello che ci attende dalla metà di maggio con il tour
settimanale ASSISI-MARE. Inserendo nella traccia GPS alcuni passaggi, nuovi, ho deciso che è
questo il momento per provarli. Oggi non c'è quella bramosia di ritornare,
per forza, ad un certo orario e perciò con più tempo a disposizione queste
prove si possono anche fare. Con la traccia che attraversa le varie
cittadine su strade, tutte, secondarie mi rendo conto di quanto sia
veramente sentita la Festa della Liberazione
con tante bandiere appese ai balconi o nei punti cruciali delle strade. Il
percorso odierno oltre all'ingresso in Vallassina
prevede, al ritorno, anche un bel tratto di sentieri che passano, dai vari
paesi che si trovano sulle sponde del Lago di Pusiano così da completare questo bellissimo itinerario.
Partenza con qualche minuto di ritardo, rispetto all'orario stabilito, per
qualche componente del gruppo che arriva al luogo di ritrovo solo poco prima
dell'inizio del tour. Lasciamo la
Stazione di Merone alle nostre spalle e
prendiamo a sinistra il rettilineo di via San G. Emiliani arrivando alla
rotonda dove prendiamo la terza uscita per portarci su via A. Volta. Leggera
discesa fino alla traversa di via A. Diaz dove ci teniamo a destra e
proseguire poi sul prolungamento di via Roma. Superiamo il sottopasso e
procediamo in questo tratto pianeggiante che raggiunge, dopo un lungo
rettifilo, la rotonda sulla
SP41 . La attraversiamo ed imbocchiamo via delle Gallarane che poco dopo
raggiunge un bivio dove giriamo a sinistra. Tra alcuni capannoni ci
portiamo, a sinistra, in via Cascina California e andiamo a raggiungere il
ponticello che attraversa il
fiume Lambro (quest'oggi, qui,
completamente in secca).
Dopo la curva a sinistra la strada inizia nuovamente a salire, prima con
pendenze facili poi, superato il piccolo
Oratorio di San Bernardino, in modo più deciso ed in maniera più dura quando ci portiamo sul
prolungamento di via Cardinale Borromeo. Qui termina la strada asfaltata ed
inizia la strada sterrata con tanti inserimenti di acciottolato e con la
continua salita ci portiamo al bivio di
Cascina Spina. Ci teniamo a destra ed iniziamo un tratto poco più impegnativo e solo
dopo aver superato il bosco, che rimane comunque sempre alla nostra destra,
la strada spiana e rimane sempre con basse pendenze fino a raggiungere il
bivio dell'asfaltata via A. Manzoni a
Castelmarte. Curva a sinistra per
arrivare alla rotonda dove alla prima uscita imbocchiamo via Valleggio. Il
rettilineo è semi pianeggiante e inizia poi la discesa che prosegue poi a
destra su via San Rocco dove andiamo a percorrere i tornanti che vanno a
superare la
Chiesetta di San Rocco raggiungendo poi un bivio. Proseguiamo diritto su via Cascina Emilia
seguendo il Sentiero del Lambro
e poco dopo iniziamo nuovamente a salire in modo, però, abbastanza blando.
Lasciamo poi la stradina asfaltata e prendiamo, a destra, la seconda
traversa, sterrata, che entra all'interno del bosco.
Inizia qui un tratto impegnativo che passa nel mezzo del
Bosco della Gualdera, a
Proserpio, dove, nonostante i pochi
chilometri (1,8 di lunghezza) ci si porta in quota superando un dislivello
di oltre 100 m. La sterrata che risale la collina è molto ampia e prosegue a
curve che aiutano non poco ad eliminare i tratti più duri. Ai bivii che
troviamo sul tracciato ci teniamo sempre a sinistra passando anche accanto a
dei bellissimi muretti a secco. Solo superato lo steccato ed i pali che
disegnano una porta la salita termina e quando raggiungiamo l'ennesimo bivio
giriamo a sinistra. Inizia qui la discesa su tratti, anche in questo punto,
acciottolati, con pendenze che superano anche il -20% proseguiamo in
direzione dell'uscita del bosco portandoci alla periferia di
Canzo. Giriamo a destra, al bivio della
stradina asfaltata, percorrendo via G. Puecher. Superiamo le case alla
nostra sinistra, per girare subito a sinistra sulla stradina che affianca la
linea ferroviaria e che ci conduce al sottopasso. Uscendone dalla parte
opposta procediamo verso il guado del
torrente Ravella (anche questo in secca) e portandoci su via Ravella raggiungiamo il bivio con via Vittorio
Veneto. Curva a sinistra per proseguire su via Cà Bianca raggiungendo poi la
rotonda sulla
SP40
che attraversiamo per proseguire in direzione del bivio con via per
Caslino.
Stradina che passa a ridosso della falesia e che poco dopo troviamo chiusa
al traffico con una catena. Non sapendo cosa trovare oltre, dopo esserci
consultati, decidiamo di proseguire e così superiamo l'ostacolo e procediamo
su alcune curve prima di trovare alcuni blocchi in cemento spostati per il
passaggio dei mezzi. Poco dopo ci accorgiamo del motivo dell'interruzione e
troviamo i massi, di una frana, che si è staccata dalla falesia a fianco e
che ha di fatto interrotto la strada. Si va a verificarne il passaggio, che
esiste, facendo poi segno al resto del gruppo che sono solo poche decine di
metri in cui il portage è obbligatorio. Nessun problema per il passaggio,
anche con le e-bike, ritornando poi in sella per procedere nuovamente sulla
stradina asfaltata. Passando accanto alla
Falesia, scuola di roccia in cui vediamo gli appassionati che risalgono la parete
verticale, raggiungiamo le case di
Scarenna. Andiamo a superare alcuni
piccoli capannoni e alla prima traversa di via dell'Ecologia giriamo a
sinistra. Breve rettilineo che ci porta alla traversa di via A. De Gasperi
dove ci teniamo a destra. Iniziamo ancora a salire, in modo abbastanza
blando, con una pendenza media del 3%, sul lungo rettilineo che ci fa
raggiungere un bivio. Tenendoci a sinistra passiamo a fianco di vecchie
case, in maggioranza restaurate altre invece lasciate in stato di abbandono,
portandoci alla curva a destra di via SS. Giovanni e Paolo e qui le pendenze
invece davvero cambiano.
Primo pezzo che appena lo vedi ti viene male, ma per fortuna sembra corto,
invece dopo la curva la pendenza aumenta ancora e superiamo i tetti delle
case a fianco di qualche metro prima di arrivare al piccolo
Oratorio dei SS. Giovanni e Paolo
dove termina questo tratto impegnativo. La strada, dopo un brevissimo tratto
in leggera discesa, però, prosegue sempre in salita e va ad attraversare
Asso nella parte alta, a ovest, dove
queste stradine sono praticamente senza traffico. Le curve si susseguono e
ammirando il paese alla nostra destra, nella parte bassa attraversato dal
fiume Lambro, proseguiamo su via
Lazzaretto con punte in saliscendi fino ad arrivare sul ponte che va ad
attraversare il corso d'acqua. La stradina prosegue adesso tra le case e
dopo un breve strappo arriviamo al bivio. Curva a sinistra su via per
Bellagio dove iniziano i tornanti e le curve, in salita, che ci fanno
arrivare al bivio con la
SP41 . Con cautela giriamo a sinistra e andiamo a percorrerne un brevissimo
tratto, circa 150 m, per deviare poi alla prima traversa a destra dove
imbocchiamo la Strada Carrozzabile Pagnano. Subito in salita per una breve
lunghezza di circa 500 m dove le pendenze sono sempre oltre il 10% e
rimangono così fino a quando non usciamo dalle case della piccola località
Pagnano ed iniziamo a seguire la
carrareccia sul
Sentiero 12-Fraino-Megna .
Superata la piccola Edicola Mariana la
strada effettua una curva ed in questo tratto la pendenza cambia di botto
passando ad inclinazioni che superano il 20%. Sono poche decine di metri ma
si fanno sentire subito ed anche con l'ausilio del motore dell'e-bike è
comunque dura (Ovviamente se tenete il livello dell'aiuto in modalità ECO come
solitamente faccio io). Raggiunto il bivio per Fraino una
breve sosta è d'obbligo e dopo un breve conciliabolo con gli amici e la
sistemazione del freno della mountain bike di Massimo si riparte. Tenendoci
a destra iniziamo un'altro tratto in salita seguendo la gippabile che
all'inizio ha delle pendenze, per i primi 300 m, intorno al 18% poi,
superato il lavatoio alla nostra sinistra, vanno a superare il 20% fino a
quando raggiungiamo l'abitato di Megna.
Vediamo già le vecchie case che sorgono in questo avamposto collinare sotto
le falde del Monte Megna. Ultimo tratto
su acciottolato e quando la salita termina siamo a fianco della piccola
Chiesetta di Sant'Antonio Abate. A fianco, a destra, si apre la bellissima piana dell'Alpe Megna, mentre le poche case le troviamo alla nostra sinistra. Il villaggio
rurale è rimasto con il tempo intatto anche se praticamente spopolato. Il
tempo di scattare qualche bella foto ricordo e dopo una visita anche
all'interno della chiesetta si riparte. Andiamo ad attraversare il pianoro
seguendo il tratturo e raggiungiamo un bivio vicino allo steccato. Ci
teniamo a destra e procediamo in una breve discesa che ci porta sulla
carrareccia dove inizia la bella e impegnativa discesa.
Strada con fondo quasi subito acciottolato che entra all'interno del bosco e
con tante curve e con tratti di pendenza oltre il -28% rende davvero duro
anche questo passaggio nonostante non si pedali. Il continuo azionare le
leve dei freni, che vi consiglio di avere nel migliore dei modi, dopo
qualche curva inizia a dare qualche dolore alle mani ma se resistete, come
ho fatto io, vi assicuro che nonostante tutto vi divertite. Un breve spazio
con pendenze minori lo troviamo quando passiamo a fianco della bella casa,
che troviamo alla nostra destra, ma sono solo poche centinaia di metri poi
si ripresenta un'altra volta la discesa ed anche qui è necessario lavorare
tanto con le manopole dei freni. Non ci fossero i freni a disco questa
discesa sarebbe da fare tutta a spinta e anche se non è molto lunga sarebbe
comunque quasi impercorribile. Ultimi 700 m che ci separano dall'abitato
sono con pendenze un poco minori ma anche qui si supera abbondantemente il
-25%. Quando tutto termina ci troviamo al bivio con una belle stradina
periferica e girando a destra andiamo in direzione del Camposanto. Lo
superiamo e raggiungiamo il bivio a fianco della bella
Chiesa di San Michele
a Visino. Tenendoci a destra procediamo
ancora su stradina e percorriamo un breve tratto asfaltato prima di
ritrovare lo sterrato della
Strada Via Vecchia per Visino . Nella parte a est, del comune di
Asso, andiamo a seguire quest'altro
bellissimo tratto che, dopo una breve salita, inizia un'altra bella discesa
verso la prima periferia con ultimo passaggio su cemento che ci porta
all'incrocio con la
SP41 .
La attraversiamo con cautela perchè in questo punto, con la strada in
discesa (alla nostra destra), dobbiamo dare la precedenza, oltre alle
auto, anche ai tanti ciclisti che con bici da strada percorrono a forte
velocità questo punto in cui si sentono più sicuri per l'ampia larghezza
della sede stradale. Attraversata la provinciale ci portiamo su un'altra
stradina, stretta, che sempre in discesa ci conduce dietro la
Chiesa del Santissimo Crocifisso. Nella piccola piazzetta giriamo a sinistra ed andiamo a percorrere il
tratto ciclo-pedonale che in rettilineo arriva davanti al Camposanto di
Asso. Curva a destra per proseguire con
la discesa che raggiunge la rotonda dove prendiamo la terza uscita per
portarci su via Praeli. La discesa che ne segue è su un'ampio curvone che
raggiunge il bivio di via XXV Aprile. Curva a sinistra ed inizio di una
salita che arriva al primo bivio dove prendendo a destra ci immettiamo, per
un brevissimo tratto, sulla
SP46 . Dopo un paio di curve, in leggera salita, arriviamo a ridosso di un'ampio
spazio sterrato che troviamo alla nostra destra e lasciando la strada
asfaltata ci immettiamo in questa sterrata che non abbiamo mai percorso in
precedenza. La bella sterrata entra all'interno del bosco ed in falsopiano
raggiunge il bivio davanti alla
Casa Scout. Noi ci teniamo a sinistra
ed iniziamo la salita e poco dopo siamo costretti a scendere di sella per
superare un tratto abbastanza tecnico (vedi fotografia) dove sommando i valori pendenza-fondo non è davvero possibile rimanerci.
Poche decine di metri e si risale seguendo a questo punto un single track
che procede in costa ed a tratti anche esposto.
Poco dopo un'altro passaggio, abbastanza ostico, ci fa scendere nuovamente
di sella (vedi fotografia) ed anche qui spalliamo con qualche difficoltà in più per via dello
stretto passaggio. Siamo adesso però in discesa e dunque la fatica è minore.
Faccio scorrere le gomme sui sassi sporgenti e con un'ultimo strappetto
riesco ad uscire dalla breve trappola del terreno e mi rimetto finalmente in
sella. Il sentiero procede ancora all'interno del bosco a fianco di muretti
a secco e raggiunge, adesso, la periferia di
Canzo. Ritrovato l'asfalto al bivio di
via A. De Gasperi tenendoci a destra iniziamo la discesa fino al bivio e
proseguendo diritto arriviamo al piccolo spiazzo dove troviamo la bella
Edicola Mariana. Strada in discesa che con ampie curve ci porta a superare alcune traverse
prima di proseguire sul prolungamento di via Castello. Avanziamo su questa
stradina fino a trovare alla nostra sinistra un parcheggio ed alla nostra
destra la stradina sterrata con le indicazioni (cartello marrone)
←Repossino-Gajum→ . Ci portiamo all'interno della stradina ed iniziamo una leggera salita in
uno spettacolare sentiero che passa accanto ad un tratto di
roccia viva
dal colore marrone intenso. Poco più avanti siamo costretti nuovamente a
scendere di sella perchè le condizioni del terreno e del passaggio non
ammettono la possibilità di proseguire nelle normali condizioni. Tratto è
breve, ma bisogna spingere perchè la strada è in salita, con il fondo che
non è certo dei migliori. Dopo il breve portage si risale in sella per
proseguire sul tratto seguente del sentiero completamente pedalabile che
raggiunge il bivio con l'asfaltata via Gajum.
Inizio della strada alberata ed in discesa su questa bella stradina,
asfaltata, in cui dobbiamo fare i conti con tantissima gente che a
piedi va a raggiungere le mete dei
Corni di Canzo o di
San Miro al Monte che partono
appena sopra di noi ne seguiamo il rettilineo che ci fa arrivare all'ampia
curva sul prolungamento di via Monte Rai. Procedendo sempre in bella
discesa arriviamo al bivio e tenendoci a destra ci immettiamo su via Sombico
ed entriamo, poco dopo, nel centro storico del paese percorrendo la stretta
stradina che raggiunge un primo bivio. Tenendoci a sinistra e poi subito a
destra imbocchiamo via Meda ed andiamo a percorrerla fino alla traversa a
sinistra di via San Francesco. Giriamo e proseguiamo su queste strette
viuzze raggiungendo la piazzetta davanti alla
Chiesa dei SS. Francesco e Miro. Scatto fotografico prima di girare a destra prendendo via Caravaggio che
dopo un lungo rettilineo raggiunge un trivio. Tenendoci a destra proseguiamo
su via Martiri della Libertà con la strada, sempre in leggera discesa, che
ci porta al bivio di via Risorgimento. Curva a sinistra per arrivare in
piazza Garibaldi dove giriamo a sinistra, percorrendo la rotonda, per portarci
poi su via A. Volta. La deviazione a destra la prendiamo quando troviamo la
traversa di via Brusa e poco dopo al bivio successivo ci teniamo invece a
sinistra per inserirci sulla stradina di via F. Tosi. Man mano che
proseguiamo la strada, all'inizio stretta, diventa più ampia come
carreggiata ed in breve, perchè sempre in leggera discesa ci portiamo alla
rotonda sulla
SP41 . Andiamo a percorrere a destra il rettilineo, tenendoci però a sinistra
sul tratto di ampio marciapiede che è diventato ciclo-pedonale, arrivando al
primo bivio dove giriamo a sinistra.
Andiamo a superare la sbarra e proseguiamo accanto alle verdi acque del
Lago del Segrino
percorrendo questo tratto dove il transito dei veicoli a motore è vietato.
Anche qui tanta gente che si gode questa giornata di festa che camminando
percorre i 1500 m in questo spazio che fa parte della
Riserva Naturale. Ripassiamo l'altra barriera e ci portiamo su viale Combattenti per
lasciarlo quasi subito girando a sinistra sulla stradina di via Del Conte.
Man mano che procediamo la stradina si restringe ed arrivati alla traversa
della stretta via Segrino, che troviamo alla nostra destra, giriamo a
sinistra passando sotto la volta di marmo che entra nella stretta viuzza di
via Casnaglio. Poco dopo deviamo a destra e passiamo sulla sterrata che
termina all'incrocio. Giriamo a sinistra su via Ghislanzoni ed iniziamo uno
strappetto che ci conduce fino al termine della strada asfaltata. Raggiunta
l'entrata del boschetto giriamo a destra ed iniziamo la discesa su un primo
tratto sterrato e successivamente asfaltato di via dell'Ova per arrivare al
bivio di via Cornizzolo. Discesa in direzione della case di
Eupilio, dove nelle strette viuzze, aggiriamo la
Chiesa di San Martino
per prendere la stradina davanti a noi che con alcuni gradini ci immette sul sentiero che raggiunge poi la stradina di via Cerasuola.
Curva a sinistra per passare accanto al Camposanto di
Carella (Eupilio) e strada in
falsopiano che ci da a destra un paesaggio incredibile sui Laghi della
Brianza con il
Lago di Pusiano. Appena sotto di noi di cui godiamo anche la piccola
Isola dei Cipressi
che si trova davanti alla località
Penzano ed a ovest di
Pusiano. Il tempo di scattare, anche
qui una bella foto di gruppo e si riparte percorrendo la stradina che poco
dopo diventa sterrata. Il sentiero che ne segue arriva poi al tratto in
discesa che raggiunge il guado, quasi sempre a secco, del
torrente Banchet. Qui bisogna per forza
di cose scendere ancora di sella perchè il passaggio è impossibile da
percorrere in altro modo, ma bastano solo 4 passi che superare l'ostacolo
delle grosse rocce che tengono nell'alveo l'eventuale piena dell'acqua. Ci
portiamo adesso sul
Sentiero della Via Crucis , che corre in fianco della
Cava di Pusiano e sempre in discesa
percorriamo questa bella sterrata che arriva a fianco della
Grande Croce in legno. Proseguiamo in
discesa sul tratto acciottolato e raggiunti i 3 gradini, a sinistra, prima
del sottopasso dell'asfaltata, si scende nuovamente di sella per spingere il
mezzo e superare quest'altro ostacolo. Risaliti prendiamo a sinistra
via Trento ed iniziamo una leggera salita su questa strada a fondo
asfaltato. Raggiunta la parte più alta della stradina, prendiamo a destra il
sentiero che scende accanto ad alcune strutture della vecchia cava e
tenendoci a sinistra iniziamo la discesa sulla bella sterrata via
dell'Alpetto.
Superiamo l'entrata del
Parco del Roccolo e proseguiamo a
sinistra verso le case di
Cesana Brianza. All'incrocio prendiamo
a destra e poi a sinistra per seguire via Segantini ed al bivio tenendoci a
sinistra imbocchiamo via A. Volta. Breve salita per entrare su via Curt di
Leri e poi deviazione a destra sulla stretta stradina che ci porta
all'innesto dell'altra bella stradina in discesa di via Kennedy da dove
raggiungiamo il bivio con la
SP639 . Alla rotonda prendiamo la seconda uscita e ci portiamo sull'ampia strada
di via G. Parini che arriva ad attraversare una zona industriale per poi
arrivare ad una rotonda. La superiamo e raggiunta la successiva lasciamo la
strada asfaltata per portarci a destra sulla sterrata via Sabina che arriva
a pochi metri dalle sponde del
Lago di Pusiano. Ne seguiamo il tratto e deviamo poi a sinistra nel mezzo del pratone
seguendo il single track che raggiunge la sterrata parallela dove con un
breve strappo ne guadagniamo l'ingresso. Subito inizia una leggera salita
che ci fa arrivare alla prima periferia di
Bosisio Parini entrando nella stretta
viuzza di via Pospagliaro. Ci portiamo al bivio della
SP47
e girando a destra arriviamo a fianco dell'Oratorio di San Gaetano. Lasciamo la strada asfaltata per girare a destra, oltre le colonne,
seguendo poi la bella strada bianca che ci riporta a ridosso delle sponde
del lago. Prendiamo a sinistra il tratto ciclo-pedonale del
lungolago Gianni Brera e arriviamo a
superare anche il Camposanto prima di deviare, per forza a sinistra, sulla
sterrata via Sant'Ambrogio.
Grazie a tutti coloro che hanno voluto esserci.
Pier
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