Vallassina MTB Ride - 1


25/04/2022 - Vallassina MTB Ride - 1
Distance: 44 km - 834 m Ascent - 834 m Descent





E' una bella mattinata, quella di quest'oggi,  Ci si trova, con gli amici che non mancano mai, al parcheggio della stazione di Merone che, come in altre cittadine, è oramai diventato un punto di riferimento delle mie escursioni. Freddo alle 8:30 quando partiamo e con continue nuvole che ogni tanto coprono il sole iniziamo questo tour ad anello che in fatto di salite è abbastanza tosto.

Il 25 aprile, è la Festa della Liberazione. E' festa nazionale della Repubblica Italiana che si celebra ogni anno per commemorare la liberazione dell'Italia dal nazifascismo, la fine dell'occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista del 1945.

Il tracciato presenta alcune piccole difficoltà che producono un breve portage. Si tratta di passaggi che, essendo, in parte, nuovi, ho gestito insieme agli amici nel miglior modo possibile. Ma è solo leggendo il road book che avrete le sensazioni di quanto sia impegnativo in alcuni punti questo itinerario ma che vi regala, davvero, dei paesaggi fantastici e vi fa rimanere per diverso tempo lontano dalle strade trafficate.

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Un tracciato, quello odierno, che doveva essere molto più corto mantenendo sempre, però, i gradi di difficoltà attuali. Ho voluto allungarlo per provare un itinerario che sia quasi una prova generale per quello che ci attende dalla metà di maggio con il tour settimanale ASSISI-MARE. Inserendo nella traccia GPS alcuni passaggi, nuovi, ho deciso che è questo il momento per provarli. Oggi non c'è quella bramosia di ritornare, per forza, ad un certo orario e perciò con più tempo a disposizione queste prove si possono anche fare. Con la traccia che attraversa le varie cittadine su strade, tutte, secondarie mi rendo conto di quanto sia veramente sentita la Festa della Liberazione con tante bandiere appese ai balconi o nei punti cruciali delle strade. Il percorso odierno oltre all'ingresso in Vallassina prevede, al ritorno, anche un bel tratto di sentieri che passano, dai vari paesi che si trovano sulle sponde del Lago di Pusiano così da completare questo bellissimo itinerario. 

Partenza con qualche minuto di ritardo, rispetto all'orario stabilito, per qualche componente del gruppo che arriva al luogo di ritrovo solo poco prima dell'inizio del tour. Lasciamo la Stazione di Merone alle nostre spalle e prendiamo a sinistra il rettilineo di via San G. Emiliani arrivando alla rotonda dove prendiamo la terza uscita per portarci su via A. Volta. Leggera discesa fino alla traversa di via A. Diaz dove ci teniamo a destra e proseguire poi sul prolungamento di via Roma. Superiamo il sottopasso e procediamo in questo tratto pianeggiante che raggiunge, dopo un lungo rettifilo, la rotonda sulla  SP41 . La attraversiamo ed imbocchiamo via delle Gallarane che poco dopo raggiunge un bivio dove giriamo a sinistra. Tra alcuni capannoni ci portiamo, a sinistra, in via Cascina California e andiamo a raggiungere il ponticello che attraversa il fiume Lambro (quest'oggi, qui, completamente in secca).

Con un sinistra destra prendiamo la sterrata che va ad attraversare i grandi pratoni e rimanendo sempre sulla strada principale andiamo a raggiungere la rotonda sulla  SP639 . Ci portiamo alla seconda uscita ed iniziamo la salita seguendo il rettilineo della  SS41  che arriva alla rotonda successiva. La lasciamo per girare a destra su via Leonardo da Vinci dove la pendenza sale leggermente, rispetto al tratto precedente, per arrivare al primo bivio. Giriamo a sinistra ed andiamo ad attraversare la località Incasate seguendo via 1° Maggio e la traversa a destra di via Galileo Galilei. Superata la rotonda, poco dopo, arriviamo al bivio e tenendoci a sinistra andiamo a percorrere via XVIII Marzo che ci conduce tra le case della località Arcellasco. Strada in continua salita che passa accanto alla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo dove tenendoci a destra andiamo ad imboccare via XXIV Maggio. Attraversato il piccolo centro storico ci portiamo poi ad un bivio dove ci teniamo a destra per proseguire, sempre in salita, su via A. Manzoni. Lasciando le case, alle nostra spalle, percorriamo il tratto, semi pianeggiante, che raggiunge la località San Bernardino.

Dopo la curva a sinistra la strada inizia nuovamente a salire, prima con pendenze facili poi, superato il piccolo Oratorio di San Bernardino, in modo più deciso ed in maniera più dura quando ci portiamo sul prolungamento di via Cardinale Borromeo. Qui termina la strada asfaltata ed inizia la strada sterrata con tanti inserimenti di acciottolato e con la continua salita ci portiamo al bivio di Cascina Spina. Ci teniamo a destra ed iniziamo un tratto poco più impegnativo e solo dopo aver superato il bosco, che rimane comunque sempre alla nostra destra, la strada spiana e rimane sempre con basse pendenze fino a raggiungere il bivio dell'asfaltata via A. Manzoni a Castelmarte. Curva a sinistra per arrivare alla rotonda dove alla prima uscita imbocchiamo via Valleggio. Il rettilineo è semi pianeggiante e inizia poi la discesa che prosegue poi a destra su via San Rocco dove andiamo a percorrere i tornanti che vanno a superare la Chiesetta di San Rocco raggiungendo poi un bivio. Proseguiamo diritto su via Cascina Emilia seguendo il  Sentiero del Lambro  e poco dopo iniziamo nuovamente a salire in modo, però, abbastanza blando. Lasciamo poi la stradina asfaltata e prendiamo, a destra, la seconda traversa, sterrata, che entra all'interno del bosco. 

Inizia qui un tratto impegnativo che passa nel mezzo del Bosco della Gualdera, a Proserpio, dove, nonostante i pochi chilometri (1,8 di lunghezza) ci si porta in quota superando un dislivello di oltre 100 m. La sterrata che risale la collina è molto ampia e prosegue a curve che aiutano non poco ad eliminare i tratti più duri. Ai bivii che troviamo sul tracciato ci teniamo sempre a sinistra passando anche accanto a dei bellissimi muretti a secco. Solo superato lo steccato ed i pali che disegnano una porta la salita termina e quando raggiungiamo l'ennesimo bivio giriamo a sinistra. Inizia qui la discesa su tratti, anche in questo punto, acciottolati,  con pendenze che superano anche il -20% proseguiamo in direzione dell'uscita del bosco portandoci alla periferia di Canzo. Giriamo a destra, al bivio della stradina asfaltata, percorrendo via G. Puecher. Superiamo le case alla nostra sinistra, per girare subito a sinistra sulla stradina che affianca la linea ferroviaria e che ci conduce al sottopasso. Uscendone dalla parte opposta procediamo verso il guado del torrente Ravella (anche questo in secca) e portandoci su via Ravella raggiungiamo il bivio con via Vittorio Veneto. Curva a sinistra per proseguire su via Cà Bianca raggiungendo poi la rotonda sulla  SP40  che attraversiamo per proseguire in direzione del bivio con via per Caslino.

Stradina che passa a ridosso della falesia e che poco dopo troviamo chiusa al traffico con una catena. Non sapendo cosa trovare oltre, dopo esserci consultati, decidiamo di proseguire e così superiamo l'ostacolo e procediamo su alcune curve prima di trovare alcuni blocchi in cemento spostati per il passaggio dei mezzi. Poco dopo ci accorgiamo del motivo dell'interruzione e troviamo i massi, di una frana, che si è staccata dalla falesia a fianco e che ha di fatto interrotto la strada. Si va a verificarne il passaggio, che esiste, facendo poi segno al resto del gruppo che sono solo poche decine di metri in cui il portage è obbligatorio. Nessun problema per il passaggio, anche con le e-bike, ritornando poi in sella per procedere nuovamente sulla stradina asfaltata. Passando accanto alla Falesia, scuola di roccia in cui vediamo gli appassionati che risalgono la parete verticale, raggiungiamo le case di Scarenna. Andiamo a superare alcuni piccoli capannoni e alla prima traversa di via dell'Ecologia giriamo a sinistra. Breve rettilineo che ci porta alla traversa di via A. De Gasperi dove ci teniamo a destra. Iniziamo ancora a salire, in modo abbastanza blando, con una pendenza media del 3%, sul lungo rettilineo che ci fa raggiungere un bivio. Tenendoci a sinistra passiamo a fianco di vecchie case, in maggioranza restaurate altre invece lasciate in stato di abbandono, portandoci alla curva a destra di via SS. Giovanni e Paolo e qui le pendenze invece davvero cambiano.

Primo pezzo che appena lo vedi ti viene male, ma per fortuna sembra corto, invece dopo la curva la pendenza aumenta ancora e superiamo i tetti delle case a fianco di qualche metro prima di arrivare al piccolo Oratorio dei SS. Giovanni e Paolo dove termina questo tratto impegnativo. La strada, dopo un brevissimo tratto in leggera discesa, però, prosegue sempre in salita e va ad attraversare Asso nella parte alta, a ovest, dove queste stradine sono praticamente senza traffico. Le curve si susseguono e ammirando il paese alla nostra destra, nella parte bassa attraversato dal fiume Lambro, proseguiamo su via Lazzaretto con punte in saliscendi fino ad arrivare sul ponte che va ad attraversare il corso d'acqua. La stradina prosegue adesso tra le case e dopo un breve strappo arriviamo al bivio. Curva a sinistra su via per Bellagio dove iniziano i tornanti e le curve, in salita, che ci fanno arrivare al bivio con la  SP41 . Con cautela giriamo a sinistra e andiamo a percorrerne un brevissimo tratto, circa 150 m, per deviare poi alla prima traversa a destra dove imbocchiamo la Strada Carrozzabile Pagnano. Subito in salita per una breve lunghezza di circa 500 m dove le pendenze sono sempre oltre il 10% e rimangono così fino a quando non usciamo dalle case della piccola località Pagnano ed iniziamo a seguire la carrareccia  sul  Sentiero 12-Fraino-Megna .

Superata la piccola Edicola Mariana la strada effettua una curva ed in questo tratto la pendenza cambia di botto passando ad inclinazioni che superano il 20%. Sono poche decine di metri ma si fanno sentire subito ed anche con l'ausilio del motore dell'e-bike è comunque dura (Ovviamente se tenete il livello dell'aiuto in modalità ECO come solitamente faccio io). Raggiunto il bivio per Fraino una breve sosta è d'obbligo e dopo un breve conciliabolo con gli amici e la sistemazione del freno della mountain bike di Massimo si riparte. Tenendoci a destra iniziamo un'altro tratto in salita seguendo la gippabile che all'inizio ha delle pendenze, per i primi 300 m, intorno al 18% poi, superato il lavatoio alla nostra sinistra, vanno a superare il 20% fino a quando raggiungiamo l'abitato di Megna. Vediamo già le vecchie case che sorgono in questo avamposto collinare sotto le falde del Monte Megna. Ultimo tratto su acciottolato e quando la salita termina siamo a fianco della piccola Chiesetta di Sant'Antonio Abate. A fianco, a destra, si apre la bellissima piana dell'Alpe Megna, mentre le poche case le troviamo alla nostra sinistra. Il villaggio rurale è rimasto con il tempo intatto anche se praticamente spopolato. Il tempo di scattare qualche bella foto ricordo e dopo una visita anche all'interno della chiesetta si riparte. Andiamo ad attraversare il pianoro seguendo il tratturo e raggiungiamo un bivio vicino allo steccato. Ci teniamo a destra e procediamo in una breve discesa che ci porta sulla carrareccia dove inizia la bella e impegnativa discesa.

Strada con fondo quasi subito acciottolato che entra all'interno del bosco e con tante curve e con tratti di pendenza oltre il -28% rende davvero duro anche questo passaggio nonostante non si pedali. Il continuo azionare le leve dei freni, che vi consiglio di avere nel migliore dei modi, dopo qualche curva inizia a dare qualche dolore alle mani ma se resistete, come ho fatto io, vi assicuro che nonostante tutto vi divertite. Un breve spazio con pendenze minori lo troviamo quando passiamo a fianco della bella casa, che troviamo alla nostra destra, ma sono solo poche centinaia di metri poi si ripresenta un'altra volta la discesa ed anche qui è necessario lavorare tanto con le manopole dei freni. Non ci fossero i freni a disco questa discesa sarebbe da fare tutta a spinta e anche se non è molto lunga sarebbe comunque quasi impercorribile. Ultimi 700 m che ci separano dall'abitato sono con pendenze un poco minori ma anche qui si supera abbondantemente il -25%. Quando tutto termina ci troviamo al bivio con una belle stradina periferica e girando a destra andiamo in direzione del Camposanto. Lo superiamo e raggiungiamo il bivio a fianco della bella Chiesa di San Michele a Visino. Tenendoci a destra procediamo ancora su stradina e percorriamo un breve tratto asfaltato prima di ritrovare lo sterrato della  Strada Via Vecchia per Visino . Nella parte a est, del comune di Asso, andiamo a seguire quest'altro bellissimo tratto che, dopo una breve salita, inizia un'altra bella discesa verso la prima periferia con ultimo passaggio su cemento che ci porta all'incrocio con la  SP41 .

La attraversiamo con cautela perchè in questo punto, con la strada in discesa (alla nostra destra), dobbiamo dare la precedenza, oltre alle auto, anche ai tanti ciclisti che con bici da strada percorrono a forte velocità questo punto in cui si sentono più sicuri per l'ampia larghezza della sede stradale. Attraversata la provinciale ci portiamo su un'altra stradina, stretta, che sempre in discesa ci conduce dietro la Chiesa del Santissimo Crocifisso. Nella piccola piazzetta giriamo a sinistra ed andiamo a percorrere il tratto ciclo-pedonale che in rettilineo arriva davanti al Camposanto di Asso. Curva a destra per proseguire con la discesa che raggiunge la rotonda dove prendiamo la terza uscita per portarci su via Praeli. La discesa che ne segue è su un'ampio curvone che raggiunge il bivio di via XXV Aprile. Curva a sinistra ed inizio di una salita che arriva al primo bivio dove prendendo a destra ci immettiamo, per un brevissimo tratto, sulla  SP46 . Dopo un paio di curve, in leggera salita, arriviamo a ridosso di un'ampio spazio sterrato che troviamo alla nostra destra e lasciando la strada asfaltata ci immettiamo in questa sterrata che non abbiamo mai percorso in precedenza. La bella sterrata entra all'interno del bosco ed in falsopiano raggiunge il bivio davanti alla Casa Scout. Noi ci teniamo a sinistra ed iniziamo la salita e poco dopo siamo costretti a scendere di sella per superare un tratto abbastanza tecnico (vedi fotografia) dove sommando i valori pendenza-fondo non è davvero possibile rimanerci. Poche decine di metri e si risale seguendo a questo punto un single track che procede in costa ed a tratti anche esposto.

Poco dopo un'altro passaggio, abbastanza ostico, ci fa scendere nuovamente di sella (vedi fotografia) ed anche qui spalliamo con qualche difficoltà in più per via dello stretto passaggio. Siamo adesso però in discesa e dunque la fatica è minore. Faccio scorrere le gomme sui sassi sporgenti e con un'ultimo strappetto riesco ad uscire dalla breve trappola del terreno e mi rimetto finalmente in sella. Il sentiero procede ancora all'interno del bosco a fianco di muretti a secco e raggiunge, adesso, la periferia di Canzo. Ritrovato l'asfalto al bivio di via A. De Gasperi tenendoci a destra iniziamo la discesa fino al bivio e proseguendo diritto arriviamo al piccolo spiazzo dove troviamo la bella Edicola Mariana. Strada in discesa che con ampie curve ci porta a superare alcune traverse prima di proseguire sul prolungamento di via Castello. Avanziamo su questa stradina fino a trovare alla nostra sinistra un parcheggio ed alla nostra destra la stradina sterrata con le indicazioni (cartello marrone Repossino-Gajum→ . Ci portiamo all'interno della stradina ed iniziamo una leggera salita in uno spettacolare sentiero che passa accanto ad un tratto di roccia viva dal colore marrone intenso. Poco più avanti siamo costretti nuovamente a scendere di sella perchè le condizioni del terreno e del passaggio non ammettono la possibilità di proseguire nelle normali condizioni. Tratto è breve, ma bisogna spingere perchè la strada è in salita, con il fondo che non è certo dei migliori. Dopo il breve portage si risale in sella per proseguire sul tratto seguente del sentiero completamente pedalabile che raggiunge il bivio con l'asfaltata via Gajum.

Inizio della strada alberata ed in discesa su questa bella stradina, asfaltata,  in cui dobbiamo fare i conti con tantissima gente che a piedi va a raggiungere le mete dei Corni di Canzo o di San Miro al Monte che partono appena sopra di noi ne seguiamo il rettilineo che ci fa arrivare all'ampia curva sul prolungamento di via Monte Rai. Procedendo sempre in bella discesa arriviamo al bivio e tenendoci a destra ci immettiamo su via Sombico ed entriamo, poco dopo, nel centro storico del paese percorrendo la stretta stradina che raggiunge un primo bivio. Tenendoci a sinistra e poi subito a destra imbocchiamo via Meda ed andiamo a percorrerla fino alla traversa a sinistra di via San Francesco. Giriamo e proseguiamo su queste strette viuzze raggiungendo la piazzetta davanti alla Chiesa dei SS. Francesco e Miro. Scatto fotografico prima di girare a destra prendendo via Caravaggio che dopo un lungo rettilineo raggiunge un trivio. Tenendoci a destra proseguiamo su via Martiri della Libertà con la strada, sempre in leggera discesa, che ci porta al bivio di via Risorgimento. Curva a sinistra per arrivare in piazza Garibaldi dove giriamo a sinistra, percorrendo la rotonda, per portarci poi su via A. Volta. La deviazione a destra la prendiamo quando troviamo la traversa di via Brusa e poco dopo al bivio successivo ci teniamo invece a sinistra per inserirci sulla stradina di via F. Tosi. Man mano che proseguiamo la strada, all'inizio stretta, diventa più ampia come carreggiata ed in breve, perchè sempre in leggera discesa ci portiamo alla rotonda sulla  SP41 . Andiamo a percorrere a destra il rettilineo, tenendoci però a sinistra sul tratto di ampio marciapiede che è diventato ciclo-pedonale, arrivando al primo bivio dove giriamo a sinistra. 

Andiamo a superare la sbarra e proseguiamo accanto alle verdi acque del Lago del Segrino percorrendo questo tratto dove il transito dei veicoli a motore è vietato. Anche qui tanta gente che si gode questa giornata di festa che camminando percorre i 1500 m in questo spazio che fa parte della Riserva Naturale. Ripassiamo l'altra barriera e ci portiamo su viale Combattenti per lasciarlo quasi subito girando a sinistra sulla stradina di via Del Conte. Man mano che procediamo la stradina si restringe ed arrivati alla traversa della stretta via Segrino, che troviamo alla nostra destra, giriamo a sinistra passando sotto la volta di marmo che entra nella stretta viuzza di via Casnaglio. Poco dopo deviamo a destra e passiamo sulla sterrata che termina all'incrocio. Giriamo a sinistra su via Ghislanzoni ed iniziamo uno strappetto che ci conduce fino al termine della strada asfaltata. Raggiunta l'entrata del boschetto giriamo a destra ed iniziamo la discesa su un primo tratto sterrato e successivamente asfaltato di via dell'Ova per arrivare al bivio di via Cornizzolo. Discesa in direzione della case di Eupilio, dove nelle strette viuzze, aggiriamo la Chiesa di San Martino per prendere la stradina davanti a noi che con alcuni gradini ci immette sul sentiero che raggiunge poi la stradina di via Cerasuola.

Curva a sinistra per passare accanto al Camposanto di Carella (Eupilio) e strada in falsopiano che ci da a destra un paesaggio incredibile sui Laghi della Brianza con il Lago di Pusiano. Appena sotto di noi di cui godiamo anche la piccola Isola dei Cipressi che si trova davanti alla località Penzano ed a ovest di Pusiano. Il tempo di scattare, anche qui una bella foto di gruppo e si riparte percorrendo la stradina che poco dopo diventa sterrata. Il sentiero che ne segue arriva poi al tratto in discesa che raggiunge il guado, quasi sempre a secco, del torrente Banchet. Qui bisogna per forza di cose scendere ancora di sella perchè il passaggio è impossibile da percorrere in altro modo, ma bastano solo 4 passi che superare l'ostacolo delle grosse rocce che tengono nell'alveo l'eventuale piena dell'acqua. Ci portiamo adesso sul  Sentiero della Via Crucis , che corre in fianco della Cava di Pusiano e sempre in discesa percorriamo questa bella sterrata che arriva a fianco della Grande Croce in legno. Proseguiamo in discesa sul tratto acciottolato e raggiunti i 3 gradini, a sinistra, prima del sottopasso dell'asfaltata, si scende nuovamente di sella per spingere il mezzo e superare quest'altro ostacolo. Risaliti prendiamo a sinistra via Trento ed iniziamo una leggera salita su questa strada a fondo asfaltato. Raggiunta la parte più alta della stradina, prendiamo a destra il sentiero che scende accanto ad alcune strutture della vecchia cava e tenendoci a sinistra iniziamo la discesa sulla bella sterrata via dell'Alpetto. 

Superiamo l'entrata del Parco del Roccolo e proseguiamo a sinistra verso le case di Cesana Brianza. All'incrocio prendiamo a destra e poi a sinistra per seguire via Segantini ed al bivio tenendoci a sinistra imbocchiamo via A. Volta. Breve salita per entrare su via Curt di Leri e poi deviazione a destra sulla stretta stradina che ci porta all'innesto dell'altra bella stradina in discesa di via Kennedy da dove raggiungiamo il bivio con la  SP639 . Alla rotonda prendiamo la seconda uscita e ci portiamo sull'ampia strada di via G. Parini che arriva ad attraversare una zona industriale per poi arrivare ad una rotonda. La superiamo e raggiunta la successiva lasciamo la strada asfaltata per portarci a destra sulla sterrata via Sabina che arriva a pochi metri dalle sponde del Lago di Pusiano. Ne seguiamo il tratto e deviamo poi a sinistra nel mezzo del pratone seguendo il single track che raggiunge la sterrata parallela dove con un breve strappo ne guadagniamo l'ingresso. Subito inizia una leggera salita che ci fa arrivare alla prima periferia di Bosisio Parini entrando nella stretta viuzza di via Pospagliaro. Ci portiamo al bivio della  SP47  e girando a destra arriviamo a fianco dell'Oratorio di San Gaetano. Lasciamo la strada asfaltata per girare a destra, oltre le colonne, seguendo poi la bella strada bianca che ci riporta a ridosso delle sponde del lago. Prendiamo a sinistra il tratto ciclo-pedonale del lungolago Gianni Brera e arriviamo a superare anche il Camposanto prima di deviare, per forza a sinistra, sulla sterrata via Sant'Ambrogio.

Al bivio della  SP47  giriamo a destra e rimaniamo per un breve tratto in sede protetta raggiungendo poi la traversa a destra che parte dopo l'ultima casa del paese. Seguendo la sterrata ritorniamo nuovamente a fianco delle rive del lago ed entrando poi nel boschetto andiamo ad attraversare un piccolo ponticello in legno che attraversa un piccolo canale. Arrivati sul bel tratto cementato del Lungolago di Rogeno proseguiamo fino a raggiungere il Lido. Ci portiamo sulla Punta del Corno e adesso andiamo a seguire un tratto sterrato che rimanendo a ridosso del bosco arriva al lido di Moiana dove andiamo ad attraversare, con un piccolo portage, il piccolo ponticello che ci immette poi sulla bella spiaggia in ciottoli. La attraversiamo e raggiungiamo la stradina asfaltata di via C. Colombo, superando la sbarra, per proseguire in leggera salita fino all'incrocio con la  SP47 . La attraversiamo procedendo, poi, su un breve tratto di via A. Vespucci e alla prima traversa giriamo a destra per immetterci su via G. Pascoli. Percorrendola tutta arriviamo al bivio di via A. Moro e con una leggera salita andiamo a superare il ponte sulla ferrovia per raggiungere poi in discesa il bivio con via F. Crispi. Curva a destra e iniziamo la discesa che arriva al bivio di via Salvo D'Acquisto dove tenendoci a destra iniziamo la discesa più ripida che con un tornante ci conduce alla località Maglio. Seguendo la stradina arriviamo nel piccolo centro cittadino e attraversiamo il fiume Lambro (mai visto in secca come oggi) sul ponte e superiamo anche la volta della casa che ci immette sulla stradina dove poco dopo inizia la salita che ci fa arrivare al bivio. Prendiamo a sinistra via E. Fermi e con l'ultimo strappetto della giornata raggiungiamo la rotonda dove proseguendo diritto ci portiamo nuovamente al parcheggio davanti alla Stazione di Merone e dove termina questa bellissima escursione. 
Grazie a tutti coloro che hanno voluto esserci.
Pier



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