GT - Gran Tour MTB - Tappa 2
Distance: 43 km - 585 m Ascent - 618 m Descent
E' la seconda tappa che chiude l'anello del
GTMTB con quest'altro itinerario
che, come nel precedente, mi ha tenuto in tratti fuoristrada per parecchio
tempo. Con una bella mattinata, dove le prime avvisaglie della primavera si
sentono, eccomi insieme agli amici che partecipano sempre volentieri anche a
questi ritrovi infrasettimanali dove, di solito, gli itinerari sono
leggermente più lunghi di quelli festivi. Devo dire che in entrambi i
tracciati ho scoperto passaggi che non ho mai percorso, in precedenza, che
danno sicuramente
quel bel tocco in più alla completezza di questo raccordo. Cosa dire.... grazie a Marco, Claudio, Massimo, Luigi, Gigi e Benedetto che non hanno voluto mancare.
quel bel tocco in più alla completezza di questo raccordo. Cosa dire.... grazie a Marco, Claudio, Massimo, Luigi, Gigi e Benedetto che non hanno voluto mancare.
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Il punto di partenza di questo nuovo itinerario è la piccola
Stazione di Cantù-Cermenate che si
raggiunge in treno, comodamente, sulla linea Milano-Como e che è anche il
punto di arrivo della
GT - Gran Tour MTB - Tappa 1
che ho percorso una decina di giorni fa sempre in compagnia di tanti amici.
Usciamo dalla stazione passando per la stradina che arriva all'incrocio e
prendiamo a destra la traversa di via G. Citterio che ci conduce nelle
stradine della piccola frazione Asnago.
Il rettilineo che percorriamo passa accanto alla
Chiesa di San Giuseppe e procede poi
verso il bivio di via Duzioni. Giriamo a destra e ne percorriamo solamente
una cinquantina di metri per deviare poi a sinistra sulla strada che rimane
su fondo asfaltato fino a superare le case. Proseguendo troviamo una
bellissima sterrata che si apre davanti a noi. Procediamo sulla
Strada
Consortile dei Prati Lunghi
e rimanendo sempre all'esterno del bosco arriviamo al primo sottopasso
ferroviario.
Seguendo sempre l'ampia sterrata ci portiamo al secondo sottopasso ed
entrando nella valletta del
fiume Seveso raggiungiamo più avanti
Cascina Bernardelli e il bivio.
Curva a sinistra e strada che, sempre su fondo sterrato, inizia la salita
verso i tornanti che, poco dopo, ci portano ai piedi dell'Abbazia di San Giovanni
nel territorio comunale di Vertemate.
(Fondata nell'XI secolo, ha subito varie traversie nel corso dei secoli
fino al sequestro operato all'inizio dell'Ottocento. Da allora, dopo vari
utilizzi, è stata restaurata solo nella seconda metà del Novecento.
L'abbazia è di proprietà privata e chiusa al pubblico. Contiene degradati
lacerti di affreschi del Trecento e del Quattrocento). Purtroppo, essendo una proprietà privata non è possibile accedervi e ci
accontentiamo così di vederla dall'esterno e di scattare qualche fotografia.
Si riparte su questa bellissima strada che fa parte dei sentieri del
Parco della Brughiera
e ci dirigiamo in direzione del paese superando un bellissimo e vecchio
Lavatoio.
Anche qui, percorrendo questa bella sterrata, un bel paesaggio davanti a noi
ci fa vedere i campanili, in lontananza, delle Chiese che poco più avanti
andremo a superare. La prima, poco visibile, alla nostra sinistra è la
vecchia Chiesa dei SS. Pietro e Paolo,
mentre la seconda, che troviamo invece a lato della strada, è la
Chiesa di Santa Maria Assunta. Raggiunto il bivio, di via Roma, giriamo a destra e la lasciamo quando a
destra troviamo la traversa di via Cimitero. La seguiamo superando il
Camposanto e subito dopo ci riportiamo, girando a sinistra, su un'altro
tratto sterrato che ci permette di aggirare le case ed uscire sulla stradina
asfaltata di via Prasiria. Alla seconda traversa, a destra, giriamo
imboccando quest'altra stradina che poco dopo diventa a fondo sterrato. Ne
seguiamo la direzione che raggiunge il centro ippico e poco prima giriamo a
destra per entrare all'interno del bosco. Ne usciamo quasi subito e giriamo
a sinistra sul piccolo single track, quasi scomparso, che parte a ridosso
delle piante.
Deviazione a sinistra per rientrare in un breve tratto boschivo e arrivati
nuovamente tra le case andiamo a percorrere via Gattorano che a curve ed in
discesa arriva al bivio con via Regina. Curva a destra e breve percorso su
asfalto che passa a fianco di alcuni capannoni per arrivare poi al bivio con
la SP27 . Con prudenza giriamo a destra e ne percorriamo solamente una ventina di
metri per deviare a sinistra dove rientriamo su strada sterrata. Nel mezzo
di un boschetto arriviamo, in salita, a percorrere il tratturo che rimane a
ridosso delle piante e raggiunge, in discesa, rientrando poi in un breve
tratto boschivo l'asfaltata. Ci teniamo a sinistra e con una leggera salita
arriviamo al bivio dove girando a destra entriamo tra le case della località
Costa. La stretta stradina, in discesa,
passa a fianco di un ristorante e poco dopo raggiunge
Cascina Le Rose che lasciamo a
sinistra per arrivare a fianco dello steccato del recinto dove a destra
parte un'altra sterrata.
Fondo non propriamente bellissimo ma con qualche sobbalzo usciamo dal bosco
e siamo alla prima periferia di
Andrate-Molinetto. Prendiamo a destra
via Sicilia e al primo bivio ci teniamo a sinistra per procedere su via
Calabria e andiamo a superare le strutture del centro sportivo. Strade senza
la benché minima traccia di traffico che ci permettono di gustarci ancor di
più il nostro sin qui bell'itinerario. All'incrocio attraversiamo via
Liguria e passiamo accanto al modernissimo edificio della
Chiesa di San Bartolomeo. Ci portiamo
su via Andrate Nuova e proseguiamo sempre diritto saltando il primo bivio.
Quando la stradina termina giriamo a destra e andiamo a percorrere un breve
tratto cementato che si trasforma poi in sentiero ed inizia una salita.
Tratto bellissimo che all'ombra delle piante ci fa arrivare, dopo una curva,
ad un bivio di sterrate e single track. Svolta destra sul
Ul Senter dal Runcaa
che in un bellissimo angolo campagna inizia una discesa a curve dove ci
divertiamo parecchio.
Superiamo il Laghetto di Casnate ed
arriviamo al bivio con via Luigi Galvani entrando nel territorio comunale di
Senna Comasco. Giriamo a destra e su un
brevissimo tratto asfaltato arriviamo a superare il sottopasso ferroviario
dove subito dopo giriamo a destra. Ci portiamo sul
Sentiero 1-Valle del Seveso
ed andiamo a percorrere il lungo rettilineo sterrato che corre a fianco
della ferrovia. Entriamo per un breve tratto all'interno di un boschetto e
superiamo il ponticello sul
Rio Acquanegra e con questa stradina
sterrata arriviamo a fianco di un'azienda che tratta materiali sassosi. Il
rumore di una macina, che sta polverizzando sassi, ci riporta alla realtà
che per qualche chilometro avevamo dimenticato. Prendiamo la sterrata a
sinistra che passa a fianco del cantiere ed andando ad attraversare alcuni
pratoni ci portiamo nuovamente a ridosso di un'altro bosco. Deviazione a
sinistra ed arriviamo ad un punto critico dove il sentiero per un breve
tratto sparisce.
Tenendoci a sinistra procediamo su un sentiero, quasi totalmente scomparso,
che entra in una valletta dove, con gli alberi in fiore, si gode di un
bellissimo angolo di natura e si pedala tranquillamente nel mezzo di un
silenzio che solo il rumore delle nostre gomme riesce a rompere. Quando
arriviamo ad un bivio di stretti sentieri prendiamo il primo a destra e con
un bel tratto in leggera salita affrontiamo un fondo pieno di foliage che
nasconde ogni tipo di insidia per un biker. Sassi, rami, radici e
quant'altro possa rallentarti in questo breve tratto esiste. Le nostre
e-bike in questi casi danno il meglio di loro e ci portano fino al termine
di questo bel tratto tecnico. Poco dopo anche la leggera salita termina e
all'angolo di un'altro sentiero giriamo a sinistra. Ancora a sinistra
sull'altro bivio e con la sterrata che prosegue in discesa andiamo a
percorrere i sentieri che a destra ci conducono, dopo aver superato
Cascina d'Oro, alla prima periferia di Cucciago.
Ritroviamo la strada asfaltata e giriamo a destra per portarci in direzione
della rotonda.
Imbocchiamo a destra la SP28 ed andiamo a percorrerne un tratto non esageratamente lungo che supera alcuni capannoni prima di arrivare a fianco della piattaforma ecologica del paese. In questo punto, con cautela, giriamo a sinistra per lasciare un'altra volta l'asfalto e seguire un'altro tratto sterrato che va ad attraversare un piccolo boschetto e successivamente dei pratoni arrivando ad un primo bivio. Proseguiamo diritto e ci portiamo in direzione del secondo dove giriamo a destra per proseguire sempre in fuoristrada in un'altro bellissimo tratto. Il sentiero entra ed esce dal bosco ed al grande bivio delle sterrate giriamo a destra e poco dopo ancora a destra per proseguire, sempre in leggera salita, su un single track che poco dopo ci accompagna all'ingresso sulla sterrata. Giro un pò strano ma che ci fa rimanere lontano dal traffico per gustarci ogni parte di quest'altro bellissimo, fin qui, itinerario. Dopo aver seguito la esse, che il sentiero disegna, terminiamo la salita ed iniziamo un'altra discesa su fondo sassoso che raggiunge la periferia di Senna Comasco.
Ritrovato l'asfalto su via Selvaregina giriamo a destra ed andiamo a seguire
l'unico e lungo rettilineo asfaltato che sempre in salita ci fa entrare nel
territorio comunale di Cantù. Inizia
poi la discesa e dopo un paio di piccole curve arriviamo fianco del
cartello, a sinistra, di indicazione di una delle entrate del
Parco delle Groane e della Brughiera Briantea. Giriamo e procediamo su questa bella stradina sterrata che ci conduce al
cortile di una vecchia cascina e attraversandolo ci portiamo in direzione
del sottoportico, a volta, che arriva su un'altro sentiero. In discesa
raggiungiamo il bivio con la provinciale
SP36 . Giriamo a destra andando a percorrerne un breve tratto, in discesa, che
arriva alla rotonda. La lasciamo girando a sinistra su via Silvio Pellico
con la strada in leggera salita che passa accanto ad un muro di cinta dove
troviamo una garitta di guardia. Aggiriamo il bellissimo caseggiato e alla
prima traversa giriamo a sinistra per portarci su una stradina a fondo
piastrellato ed in discesa ci riportiamo su una strada bianca.
In quest'altro bellissimo contesto proseguiamo la nostra escursione
aggirando la collina e raggiungiamo la prima periferia di
Montecastello sulla strada asfaltata.
Curva a sinistra e arrivati al bivio giriamo a destra per seguire le curve
di questa stradina che ci conduce davanti alla
Chiesetta dei SS. Pietro e Paolo. La
strettoia che segue ci conduce al bivio con corso Ariberto dove con un
destra sinistra ci portiamo su via Fiume all'interno delle case di
Intimiano. Raggiunto un bivio prendiamo
a sinistra via delle Grigne ed iniziamo un'altra leggera salita. Arriviamo
al termine della strada asfaltata e proseguiamo diritto sul sentiero che
entra all'interno del bosco e su un tratto sempre in leggera salita, ma su
fondo smosso e bagnato, arriviamo a superare alcuni bivii tenendoci sempre a
destra. Raggiunto l'ultimo giriamo a sinistra ed iniziamo la discesa tecnica
che con qualche sobbalzo di troppo ci fa uscire dal bosco. Un'altro
strappetto ci porta all'incrocio e attraversando via Cascina Pelada ci
riportiamo nuovamente su strada sterrata.
Imboccato il rettilineo sulla Strada Comunale andiamo a percorrerlo e raggiunto il bivio ci teniamo a sinistra per seguire il Sentiero Cabiate-Montorfano che ci fa raggiungere il piccolo borgo di Inchigollo all'interno del Parco della Brughiera. Lasciamo il caseggiato alla nostra sinistra e andiamo a percorrere la bella sterrata che arriva al bivio. Giriamo a sinistra entrando, poco dopo, all'interno del bosco e saltiamo il primo bivio dei sentieri per raggiungere il successivo. Giriamo a sinistra e proseguiamo ancora all'ombra delle piante per un'altro bel tratto e girare a destra alla prima sterrata che ne esce. Ci portiamo sul sentiero/tratturo che va ad attraversare i pratoni ed arriviamo alla periferia di Montorfano quando superiamo la sbarra per immetterci sull'asfaltata via Molino. Andiamo a percorrerne il rettilineo ed arrivati all'incrocio, dove c'è uno slargo, a sinistra, ci infiliamo e ci teniamo poi a destra sul sentiero che va ad attraversare il prato e ci fa arrivare a fianco del Camposanto. Percorriamo a sinistra viale delle Rimembranze e raggiungiamo il bivio con la SP28 . La attraversiamo per portarci sul tratto ciclo-pedonale ed in sicurezza raggiungiamo l'entrata della sterrata che a destra va in direzione del Lido.
Passiamo accanto alle sponde del
Lago di Montorfano
e raggiunto il parcheggio ci teniamo a sinistra. Iniziamo la leggera salita
sulla bellissima sterrata che passa a fianco del Golf seguendo il
Percorso
Storico Meda-Montorfano
che lasciamo quando raggiungiamo il bivio. La discesa che ne segue ci porta
ad attraversare questo stupendo bosco mentre ci dirigiamo in direzione di
Lipomo. Ne raggiungiamo la prima
periferia quando siamo su via degli Alpini e con la strada leggermente in
salita ci portiamo al bivio con via IV Novembre. La percorriamo tutta e al
bivio di via E. Cantaluppi giriamo a destra portandoci in direzione della
rotonda. Attraversiamo la
SP342
e prendiamo la stradina a destra che ci porta nella piccola frazione
Rovascio. Poco prima giriamo a sinistra
per imboccare il bel sentiero che in costante discesa entra nella valletta
del torrente Cosia ed in un bellissimo
tratto nel bosco ci divertiamo nei continui cambi di direzione per saltare
qualche passaggio tra grossi sassi o troppo foliage. Ultimo tratto su
tratturo che va ad attraversare un prato e raggiunge alcune case prima di
portarci sull'asfaltata via Campora.
Superiamo il ponticello sul piccolo corso d'acqua e con la strada ancora in
discesa ci portiamo a fianco di
Villa Volta
(Alessandro Volta due secoli fa inventava la pila. All’epoca aveva 54 anni
ed era uno dei fisici più famosi d’Europa. Da lui prende nome il "volt",
l’unità di misura della differenza di potenziale che Volta definiva come
"tensione"). Giriamo a destra ed iniziamo la salita, abbastanza impegnativa, che ci
porta alle case della piccola località
Ravanera dove troviamo anche la bella
Chiesetta di San Francesco. Qui il tratto asfaltato della stradina termina ed inizia quello
acciottolato. Con una maggior pendenza iniziamo a salire e su un fondo a
tratti rovinato siamo costretti a mettere il piede a terra per superare
qualche ostacolo di profonde buche che l'acqua è riuscita a scavare. Nulla
di grave perchè si ritorna subito in sella e si prosegue verso l'arrivo
sull'ultimo tratto asfaltato di via San Bartolomeo. Al bivio giriamo a
sinistra e poco dopo, ancora a sinistra, per imboccare il
Sentiero
Passeggiata Voltiana . Qui terminano tutte le salite odierne e a sinistra iniziamo la bella
discesa sterrata che raggiunge il piccolo
Ponte dei Bottini (in realtà il ponte attuale è stato ricostruito dopo che il vecchio, su
cui passava la linea tranviaria, è stato demolito) che supera l'alveo del torrente e della cascata e che si pone circa a
metà del tracciato che divide quello di
Solzago da quello di
Camnago Volta.
Raggiungiamo il paese su via della Pila e alla prima traversa ci teniamo a
sinistra per imboccare via V. Franchi che passa davanti alla
Chiesa di Santa Cecilia. Alla traversa di via Libertà giriamo a destra e proseguiamo con un
rettilineo ed alcune curve fino al bivio. Girando a destra proseguiamo,
sempre in discesa, su via Navedano che costeggia le sponde del
torrente Cosia attraversandolo in due
punti. Raggiunta la periferia di
Como siamo arrivati al rione
San Martino e seguendo queste strade
abbastanza trafficate raggiungiamo il passaggio a livello nei pressi della
Stazione Como Nord Borghi. Seguiamo
adesso via G. Sirtori e percorrendone il lungo rettilineo ci portiamo al
bivio di viale C. Battisti. Davanti alle antiche
Mura Medioevali ci teniamo a destra per
portarci a fianco della
Torre di San Vitale ed entriamo nel
centro storico della cittadina percorrendo via S. Balestra e via Vittorio
Emanuele II. Le stradine che seguiamo con continue curve onde evitare
divieti di accesso ci conducono poi in piazza del Duomo dove possiamo
ammirare la
Basilica di Santa Maria Assunta ed il
Palazzo del Broletto con la
Torre Campanaria. Una breve pausa per lo scatto di qualche fotografia e poi ci dirigiamo in
direzione del
Lungolago Mafalda di Savoia dove
girando a sinistra lo percorriamo tutto superando anche i
Giardini del Tempio Voltiano prima di
deviare a sinistra per raggiungere la
Stazione di Como San Giovanni. Qui
termina la bella escursione e si chiude il Tour.
Pier
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