Parco della Spina Verde
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- Parco Regionale della Spina Verde - le nostre nuove divise |
Note sul tracciato:
Ce l'abbiamo fatta.... è stata dura ma alla fine anche quest'ultima avventura, in uno dei Parchi più belli della Lombardia, per chi ama far davvero fatica in mtb l'abbiamo portata a casa. Notevole gruppo di partecipanti che non si è risparmiato ne sulle salite ne sulle discese anche tecniche. Il tutto coronato da una splendida giornata di sole e con temperature ottime per una bella escursione in @-mtb. Unico neo la presenza di alcuni alberi caduti ai confini del PLIS Sorgenti del Lura che ci ha rallentato non poco per via del superamento dei tanti ostacoli. Terreni quasi perfetti nella parte alta del tracciato un pò fangosi nella parte di Colverde che comunque non ci hanno mai fermato. Per il resto la compagnia come sempre ottima e tanto tanto divertimento che non ti fa sentire nemmeno la fatica.

25 APRILE
L'anniversario della liberazione d'Italia, noto anche come festa della Liberazione (o semplicemente il 25 aprile), è una festa nazionale della Repubblica Italiana, che si celebra ogni 25 aprile per commemorare la liberazione d'Italia dall'occupazione nazista e dal fascismo, a coronamento della resistenza italiana al nazifascismo. È un giorno fondamentale per la storia d'Italia, come simbolo della lotta condotta dai partigiani e dall'esercito a partire dall'8 settembre 1943 (giorno in cui gli Italiani seppero dell'armistizio di Cassibile, appena firmato con gli Alleati.
25/04/2025 |
Parco della Spina Verde in MTB |
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Distance km |
Meter of Elevation |
Time |
Meteo |
||
Ascent |
Descent |
Passed |
In Motion |
![]() |
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32,5 |
985 |
982 |
4:51 |
3:14 |
🔆🔆🔆🔆🔆
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N. |
Descrizione |
01 |
Como (CO);
dalla
Chiesa di San Rocco
alla
Basilica di San Carpoforo
650m con pendenze +12%. |
02 |
Como (CO),
località
Breccia, salita
650m pendenza +15%. |
03 |
San Fermo della Battaglia
(CO); Salita su via Rimembranze 190m pendenza
+11,6%. |
04 |
San Fermo della Battaglia
(CO), via per Bronno 1000m con punti di pendenza
+14%. |
05 |
San Fermo della Battaglia
(CO); Da
Cascina Terramara
al
Punto Panoramico del Monte Sasso
1200m con pendenza in alcuni punti al
+25%. |
06 |
San Fermo della Battaglia
(CO); discesa in direzione di
Cavallasca
mista sterrato-cemento-piastrellato e asfalto con
pendenza negativa -28%. |
07 |
Cavallasca
(CO); tratto in direzione della località
Colombirolina
pendenza max +20%. |
08 |
Cavallasca (CO); Sentiero 8 , 450m pendenza +11% ed ultimo tratto in discesa con passaggi su gradini naturali e radici fino all'arrivo alla periferia di Parè. |
09 |
Gironico (CO);
passaggio sul single track all'interno del
PLIS Sorgenti del Lura
difficoltoso a causa piante cadute che ostruiscono
molto i sentieri. |
10 |
Gironico (CO);
strappo al termine dell'asfaltata via San Rocco con
350m al +19%. |
11 |
Drezzo (CO);
ingresso sul Sentiero
2 , pendenza max +13% |
12 |
Sentiero
2 ; risalita verso il confine con la Confederazione
Svizzera 500m con pendenze al +14% |
13 |
km 22, dopo attraversamento
fiume Seveso
150m con pendenza al 20% in portage. |
14 |
Como; discesa
su pista tagliafuoco nel bosco pendenze negative
-19% su sterrato, tratto asfalto fino a superamento
sottopasso
A9
pendenze negative -21%. |
15 |
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Si parte da piazzale San Gottardo a fianco della Stazione ferroviaria San Giovanni (1875) a Como che abbiamo raggiunto con un comodo treno sulla linea Trenord S11 . Dopo i preliminari caricamenti delle tracce GPS ed i soliti controlli sui mezzi si parte e in leggerissima discesa andiamo a percorrere, a destra, via Venini che ci conduce alla prima traversa di via Regina Teodolinda dove giriamo a destra. Percorrendone il rettilineo passiamo accanto alla Basilica di Sant'Abbondio (V Sec.) e superandola, rimanendo comunque sulla strada principale, proseguiamo accanto alla grande area del Cimitero Monumentale Maggiore. Deviamo poi, per forza, a sinistra su via M. Albricci raggiungendo la rotonda dove svoltiamo a destra andando a percorrere un brevissimo tratto della SS342 . La lasciamo, subito, girando ancora a destra sulla stradina di via Don Roberto Malgesini (si passa in questo punto accanto alla targa ricordo del 15 settembre 2020, dove mentre si preparava alla consueta distribuzione di un pasto caldo ai poveri, viene ucciso con 25 coltellate sotto la casa dove abitava in piazza San Rocco). Imboccata a destra via via T. Rimoldi inizia un tratto in salita che va a superare la Chiesa di San Rocco (1535) e subito dopo ad attraversare il sottopasso ferroviario con pendenze che per i prossimi 650m rimangono sempre costanti intorno al 12%. Appena superata la Basilica di San Carpoforo (IV Sec.), che si vede alla nostra destra, la salita termina ed inizia la fase di discesa che raggiunge il bivio con la SS342 . Mantenendoci a destra proseguiamo accanto alla struttura dell'ex Ospedale Sant'Anna e alla prima traversa a destra, di via M. Colonna, giriamo per proseguire in un tratto in falsopiano che ci permette di non utilizzare un breve tratto di asfalto, della provinciale, molto frequentato dal traffico automobilistico. La ritroviamo comunque poco più avanti quando raggiungiamo la rotonda sul piazzale Camerlata dove lasciamo alla nostra sinistra uno dei monumenti simbolo della città; la Fontana di Camerlata (1935). Proseguendo sempre diritto andiamo a percorrerne 450m ed alla prima traversa a destra, girando, ci portiamo sul breve rettilineo di via Giustizia e Libertà. Raggiunto il bivio con C. Claudiano, dove giriamo a sinistra, proseguiamo fino al successivo imboccando, poi, a destra via P. Gasparotto. Alla prima traversa giriamo a sinistra per entrare sul piccolo piazzale antistante una vecchia cascina, completamente ristrutturata, e superandola ci portiamo nello stretto transito regolato da una sbarra.
Questa deviazione che prosegue ancora nel bosco ci consente di evitare le strade asfaltate e di raggiungere la periferia di Gironico al Piano mantenendoci poi su bellissimi tratti sterrati che ci portano sulla grande rotonda della SP17 che attraversiamo per ritornare tra le stradine di Parè. Imboccando la seconda uscita ci portiamo su via Cavour e poco più di 50 m dopo la lasciamo per deviare a sinistra su via delle Corti dove ci fermiamo per far rifornimento d'acqua visto che il caldo, adesso, comincia a farsi davvero sentire. Ripresi i mezzi ne percorriamo il breve rettilineo e arrivati al bivio giriamo a destra su via Roma e poi subito a sinistra su via 1° Maggio per proseguire poi sulla stretta stradina di via Mirabello che ben presto ci reintroduce all'interno del Parco regionale della Spina Verde. La sterrata che imbocchiamo poco dopo passa non distante dalla periferia di Drezzo e per un tratto segue anche il tracciato del 🏃Percorso Vita prima di congiungersi con il Sentiero 2 con una buona fase di salita che raggiunge la pendenza massima del 13%. La breve discesa che ne segue ci prepara al lungo strappo di oltre 1200m che parte subito con una pendenza del 20% nei primi 350m per poi diminuire al 9% nei successivi 250m. Non è però finita perchè si riprende l'ascesa con i prossimi 500m al 14% che ci portano finalmente su un tratto di pianoro sempre all'interno del bosco ed al confine con la 🚩 Confederazione Svizzera. Passando proprio a fianco delle reti che dividono le due nazioni proseguiamo il nostro tour odierno alternando i passaggi dal Sentiero 2 al Sentiero SI-Sentiero Italia (vedi la tappa D9 ) che mette a dura prova muscoli e fiato. Proseguendo raggiungiamo il km 22, attraversando il fiume Seveso (che in questo punto è ancora a livello di ruscello con la sorgente poco distante dal nostro punto di passaggio), con una prima fase in sella. Siamo poi costretti a scendere per arrampicarci sul crinale del monte ed in questo punto solo il portage ci permette di superare, la risalita davvero pesante. Con il passaggio su radici e gradoni naturali andiamo a superare questi 150m con pendenze al 20% che ci ricorderemo sicuramente per un bel pezzo ma questo è lo sport che abbiamo scelto che ci fa rimanere anche per molto tempo nel mezzo della natura in cui queste situazioni si trovano e sono sicuramente da tenere sempre in considerazione.
Un attimo di pausa per riprenderci dalle fatiche prima di risalire in sella e percorrere un tratto semi pianeggiante che ci conduce prima in direzione del Fortino del Monte Sasso (1899) e successivamente all'Abbeveratoio del Genio Militare dove rientriamo sul Sentiero 2 . Da questo punto iniziamo la lunga discesa che sulla Pista Tagliafuoco raggiunge una pendenza negativa massima al -19% intervallata però dalle ampie curve e qualche tornante in cui si gestisce bene il mezzo. Discesa che offre, inoltre, spunti di paesaggio verso il confine svizzero, alla nostra sinistra, con la città di Chiasso e il Monte Olimpino sotto di noi. La parte più ripida di questo lungo declivio la si percorre però sul tratto asfaltato quando entriamo nuovamente nella periferia di Como percorrendo via Cardano che con un -21% ci porta prima al sottopasso della A9 Autostrada dei Laghi e successivamente con alcuni tornanti alla periferia della città dove alla traversa di via A. Sacchi giriamo a destra. Si prosegue sempre in discesa su questa stradina secondaria per raggiungere una grande rotonda dove imboccata la terza uscita ci portiamo sul breve rettilineo di via L. Camozzi raggiungendo poi la successiva dove giriamo a destra. Seguiamo per un breve tratto, 100m, via Bellinzona e al bivio ci teniamo a destra per entrare sulla bella stradina alberata di via Valeria che ci permette di procedere in un tratto quasi senza traffico per raggiungere nuovamente il bivio con la precedente via Bellinzona. Girando a destra ci inseriamo nel breve tratto che entra all'interno di Borgo Vico dove lasciamo la trafficata strada per deviare a sinistra su via Simone Cantoni che ci conduce alla passeggiata Lungolago Lino Gelpi ed a fianco di Villa Olmo (1797). Deviando a destra percorriamo questo splendido tratto dove superiamo in sequenza Villa Volontè (Sec. XVIII), Villa Cantoni Pisa (1840), Villa Parravicini-Revel (Sec. XVIII), Villa Gallia (1615), Villa Saporiti (1791), Villa Musa (1905) e Villa Carminati prima di arrivare su piazzale F. Somaini. Mantenendoci a sinistra ci inseriamo sul rettilineo di via Giancarlo Puecher affiancando lo Stadio Comunale Giuseppe Sinigaglia (1925) per raggiungere il piazzale antistante il Monumento ai Caduti (1930 -memoriale della Ia Guerra Mondiale dove sulla facciata a lago è scolpita la frase "STANOTTE SI DORME A TRIESTE O IN PARADISO CON GLI EROI. 10 ottobre 1916"). Sono gli ultimi km questi da percorrere e seguendo il tratto del lungolago Mafalda di Savoia andiamo in direzione di Lungolario Trento per deviare poi all'interno della città percorrendo via Fratelli Cairoli e successivamente piazza Alessandro Volta da cui usciamo per proseguire sul rettilineo di via Giuseppe Garibaldi e poi sul prolungamento di via Tolomeo Gallio. All'incrocio, semaforizzato, attraversiamo viale Innocenzo XI e ci portiamo su via Venini per ritornare al nostro punto di partenza iniziale raggiungendo il piazzale antistante la stazione ferroviaria.
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