Vallassina MTB Ride - 7

Foto di gruppo all'Alpe Megna
.

Un'altra bellissima avventura che inizia e termina nel giro di qualche ora ma che ti lascia davvero contento anche dopo aver superato qualche bella difficoltà. Oggi siamo solo in 4 a condividere questo tracciato che in alcuni tratti per me, ma anche per gli altri amici, si dipana su delle bellissime stradine e sterrate/pavimentate, mai percorse in precedenza. Direi che questo itinerario può essere diviso in tre parti: 1) La risalita verso  Proserpio  con i primi 2km che iniziano a scaldare le gambe e i muscoli dove le pendenze arrivano ad un massimo del 14%. 2) La lunga salita che raggiunge il  🌳Castagneto di Rezzago  con gli 8km in cui le pendenze in alcuni tratti arrivano anche al 24%. 3) La salita di oltre 2km per superare  Lasnigo  e raggiungere la Chiesetta di San Giuseppe o dei Morti di Valmorana (1749) dove la pendenza massima arriva al 21%. Da qui si capisce quanto sia impegnativo ma, se preso con le dovute velocità, come quelle tenute da noi oggi, vi assicuro che all'arrivo sarete davvero soddisfatti anche se la fatica è stata davvero tanta nonostante l'ausilio delle nostre @-mtb. Purtroppo la giornata non ci ha regalato un meteo soleggiato con un cielo abbastanza grigio per tutto il tempo dell'escursione ma non ci ha condizionato più di tanto. Sentieri/sterrate e stradine sono sempre in ottime condizioni da percorrere e questo tratto del Triangolo Lariano non smentisce mai le proprie bellezze.

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12/10/2025 

Vallassina MTB Ride - 7

Distance km

Meter of Elevation

Time

Meteo

Ascent

Descent

Passed

In Motion

39,9

1034

1034

3:38

3:04

🔅🔅🔅🔅🔅 

N.

Descrizione

01

Longone al Segrino (CO); Salita su via A. Manzoni pendenza 10%.

02

Proserpio (CO); Salita in direzione della zona industriale pendenza 15%. 

03

Canzo (CO); Strappo su via SS. Giovanni e Paolo lunghezza 150m pendenza 19%. 

04

Canzo (CO): Via del Lazzaretto pendenza costante al 10%. 

05

Asso (CO);  🚩Zona Mulini  in direzione della piccola frazione Canova pendenza al 12%. 

06

Rezzago (CO); Salita verso il bivio con via La Fola pendenza max 12%. 

07

Rezzago (CO); via per Enco fino al ponte sul torrente Rezzago pendenza max 12%. 

08

Rezzago (CO); entrata in Valle Mazzano  🌳Castagneto di Rezzago  pendenze max 24%.    

09

Caglio (CO); trasferimento a   Pian delle Noci Valle Sassina  pendenze max 14%. 

10

Lasnigo (CO); Salita in rettilineo verso piazza Roma pendenza max 13,5%. 

11

Lasnigo (CO); Salita su via Valmorana con pendenze che passano dal 15 ad oltre il 21%. 

12

Alpe Megna (CO); discesa verso il borgo di Pagnano pendenza negativa nella parte centrale -24%. 

13

Canzo (CO); traversa di via Laguccio pendenza max 13%.

14

 

15

 

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Leggi il road book per informarti ed arrivare preparato per affrontare tutte le eventuali difficoltà

Lasciamo il parcheggio del Lido a  Longone al Segrino  e raggiungere il bivio con la  SS41  dove giriamo a sinistra per andare in direzione della rotonda, a fianco della Chiesa di Santa Maria della Rosa (o Santa Maria in Prato) (1327) dove, proseguendo ancora diritto, raggiungiamo l'ingresso, a destra, di via Risorgimento. La percorriamo tutta e raggiunta la biforcazione, nel centro storico, deviamo a sinistra sulla stretta stradina di via G. Garibaldi per portarci a ridosso di un piccolo spiazzo dove a destra imbocchiamo via Roma. Rimanendo sempre sulla strada principale proseguiamo ancora a destra su via Alessandro Manzoni iniziando il primo tratto in salita della giornata con una pendenza al 10%. Proseguendo per i rimanenti 750m, all'8%, raggiungiamo la grande rotonda alle porte di  Proserpio  e girando a destra entriamo su via XXIV Maggio dove l'ascesa prosegue ancora con un'ulteriore aumento che in questo tratto rimane invariata al 9,2% fino all'arrivo nel centro del paese. A destra, quando troviamo la Chiesa di Santa Maria Assunta e Santi Carlo e Rocco (1470) la  aggiriamo portandoci, con uno strappetto, sull'ampia strada asfaltata di via F.lli Rizzi dove la pendenza sale ancora raggiungendo la punta massima del 15%, nel tratto intermedio a ridosso dei primi capannoni. Il rettilineo che ne segue, semi pianeggiante, raggiunge poi una rotonda dove prendendo la seconda uscita rimaniamo a ridosso degli ultimi stabilimenti fino a raggiungere il bivio, nei pressi di una zona adibita a parcheggio. A destra e dopo aver superato la sbarra entriamo nel primo tratto off-road della giornata con la bellissima sterrata che ci porta all'interno del  🌳Bosco della Gualdera  alle prime pendici del Monte Scioscia. Primi 500m con pendenza minima al 3,4% per procedere poi in discesa nei prossimi 1000m, sempre all'ombra delle piante, fino a superare la sbarra ed immetterci sulla parte asfaltata di via A. Grandi che ci porta al bivio con via Brusa. Svoltando a sinistra andiamo a percorrere questa stradina secondaria che raggiunge il sottopasso ferroviario prima di arrivare al bivio con via Giancarlo Puecher. 

Il casco può salvarti la vita, ascolta il consiglio

Con la curva a sinistra seguiamo quest'altra bella viuzza che corre accanto alla linea ferroviaria e sulla quale andiamo a superare altri due sottopassi prima di arrivare sulla stradina che raggiunge il guado, asciutto, del torrente Ravella alle porte della zona industriale di  Canzo . Attraversandolo andiamo poi a seguire la strada che raggiunge l'incrocio dove, girando a sinistra, percorriamo, quest'altra stradina secondaria, che ci accompagna alla rotonda sulla  SP40 . Proseguendo diritto entriamo sul rettilineo di via Cà Bianca e dopo aver attraversato, sul ponte, il fiume Lambro la lasciamo per imboccare, a destra, l'ingresso del  🚩Sentiero del Lambro  sul quale, a pochissima distanza dalle sponde del fiume, raggiungiamo la frazione  Scarenna . Percorrendo poi un breve tratto di via al Lambro arriviamo a fianco dello stretto passaggio, a sinistra, che ci permette di arrivare su via P. Valsecchi superando il sottoportico di una casa per raggiungere il bivio. Svoltando a sinistra andiamo in direzione della rotonda e prendendo la prima uscita imbocchiamo un brevissimo tratto di via A. De Gasperi per poi deviare subito a destra entrando all'interno di uno slargo. Superandolo arriviamo a all'ingresso della stretta stradina di via Santissimi Giovanni e Paolo che, dopo la curva, inizia con uno strappetto abbastanza duro, 150m al 19%, che ci porta a fianco dell'Oratorio dei SS Giovanni e Paolo (Sec. XII). Proseguendo su questa strada, con continue curve, si raggiunge il bivio con via del Lazzaretto che andiamo a percorrere su questo continuo falsopiano passando a fianco della piccola Chiesa del Lazzaretto (Sec. XVII) alla nostra sinistra a fianco di un piccolo slargo. Una pendenza che si articola lungo questi 800m intorno al 10% ci porta a raggiungere il Ponte Oscuro ("il fiume rumoreggia in un profondo burrone... Qui il Lambro incassato fra le rocce sotto il ponte Oscuro, è niente male (Stendhal)).

Sei in auto, in moto e affianchi un ciclista, lasciare lo spazio necessario è segno di consapevolaezza dell'eventuale pericolo

Superandolo e girando a sinistra andiamo ad affrontare un primo e breve strappetto che ci porta al bivio con via per Bellagio e girando a sinistra iniziamo le belle curve e la salita che dopo 650m raggiunge il bivio con via Circonvallazione. Con, molta, cautela giriamo a sinistra e percorrendone solamente 300m deviamo poi a sinistra sulla stretta stradina che scende verso la  🚩Zona Mulini . Superata la struttura del Mulino Valsecchi (il cui diritto all’uso delle acque risale al 1369, ed è il più antico della provincia di Como), andiamo ad attraversare nuovamente, su un piccolo ponticello, lo scorrere del fiume Lambro. Dopo la curva inizia la parte più impegnativa di questo itinerario che prevede la prima rampa al 12% per raggiungere le poche case della piccola località  Canova  su un fondo stradale che passa da pavimentato a sterrato e asfalto. Raggiunto un bivio ci si mantiene a sinistra per proseguire sullo stretto sentiero che procede più basso ma a lato della  SP44  entrando di fatto nel bosco. Pendenza che rimane sempre al livello iniziale ma passando sulla parte del sentiero che si allarga ci saranno tratti a fondo sassoso e smosso in cui è importante mantenere le giuste traiettorie per evitare qualche inciampo di troppo e mettere quindi il piede a terra. Superato quindi il piccolo ponte sul torrente Valle della Roncaglia andiamo poi ad affrontare la curva a sinistra e sempre pedalando su fondo abbastanza smosso percorriamo questo tratto dove la pendenza però scende al 9% per i prossimi 150m. Arrivando, poi, alla curva successiva a destra il fondo, fortunatamente, cambia e diventando nuovamente piastrellato raggiunge il bivio della stradina asfaltata di via Gaggiate che ci porta, con pendenze negli ultimi 250m al 19%, all'incrocio con via La Fola alla periferia di  Rezzago . Attraversandola ci portiamo sulla stretta stradina di via per Asso e con la pendenza che scende al 12% andiamo a percorrere questa viuzza interna al paese che ci evita di percorrere la strada principale più trafficata. Arrivati dalla parte opposta andiamo ad attraversare anche via Santa Valeria e imbocchiamo davanti a noi lo stretto vicolo di via Giardini. Tra questi bellissimi vicoli che attraversano la parte storica del borgo ci lasciamo trasportare dalla tranquillità che si sente tra gli stretti varchi tra le case e superando qualche bellissimo sottoportico ci si richiama alla storia del luogo. 

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Lasciate le case alle nostre spalle andiamo a superare la  🚰Fontana dell'Acquabona  (vecchio lavatoio) ed entriamo su via per Enco e questo tratto, mai percorso in precedenza, mi ha lasciato davvero sbalordito per la bellezza dei paesaggi circostanti che in questa stagione autunnale ti regala dei colori davvero molto belli. La pendenza della stretta e bellissima stradina è regolare e non si abbassa mai sotto il 12% per tutti i 900 m che ci separano dalla curva a destra dove sul ponte si va ad attraversare il torrente Rezzago. Da qui, in un contesto di bosco e strada a fondo piastrellato inizia la parte più dura di questa salita dove le pendenze diventano subito importanti e rimangono pressoché invariate per tutti i 1100m che entrano in Valle Mazzano  e nel  🌳Castagneto di Rezzago  dove si toccano, invece, punte al 24%. Mantenendo sempre un'andatura turistica risaliamo verso la parte più pianeggiante anche se per i prossimi 2700m dovremo affrontare un continuo saliscendi con pendenze max del 14% ma anche tratti di discesa con pendenze negative al -12%. Raggiunto Pian delle Noci, all'ingresso della Valle Sassina  e superato il ristorante siamo ritornati su un fondo asfaltato e andiamo in direzione del Santuario della Madonna di Campoè (Sec. XVI) dove obbligatoriamente, per me, è necessaria una sosta per entrare in questo bellissimo luogo di cui avevo visto, finora, solamente qualche fotografia. Le porte sono aperte e c'è quindi la possibilità di entrare e quando varco la soglia rimango davvero incantato dalla bellezza dell'interno di questa piccola Chiesa. Per non disturbare la preghiera di alcuni fedeli scatto solamente qualche fotografia ma mi riprometto di ritornare in questo punto che ha lasciato dentro di me un qualcosa di diverso da altri in cui sono passato. Il tempo di ritornare in sella e si parte in direzione di  Sormano . Percorrendo viale Campoè, in cui troviamo le tante cappelle della Via Crucis, raggiungiamo il Camposanto e deviando a sinistra entriamo sulla stradina di via Bryan Coony, dove troviamo alla nostra sinistra la piccola Chiesa della Beata Vergine del Carmelo (1570).      

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Sempre in leggera salita ci conduce ad un primo bivio dove mantenendoci a sinistra proseguiamo in direzione del successivo e arrivati su via ai Monti giriamo a destra e poi subito a sinistra per entrare in una stradina che diventa ben presto sterrata. Poco dopo raggiungiamo il  🌄Belvedere Segantini  ed una sosta di qualche minuto per scattare una foto ricordo ci vuole, anche se il meteo di oggi non aiuta, ma si riparte subito su un breve rettilineo che ci conduce poco più avanti all'innesto a destra della stradina piastrellata. Attraversando alcuni pratoni prima di raggiungere la stretta via Lugano, sempre in discesa, raggiungiamo il bivio di via Segantini sfiorando la periferia di  Caglio  e girando a sinistra ci portiamo in saliscendi sul prolungamento di via Santa Valeria fino a raggiungere  il bel borgo di  Sormano . L'ampio tornante che ne segue ci porta al bivio con la  SP44  dove giriamo a sinistra per percorrerne il breve tratto in rettilineo di poco meno di 100m. Entrando ora tra le case del paese su via Calibera ed arrivati in piazza P. Panzeri giriamo a destra per percorrere alcuni stretti vicoletti tra cui uno a bassi gradini che bisogna percorrere per raggiungere il bivio in cui ci riportiamo sulla  SP44 . Mantenendoci a sinistra iniziamo, adesso la fase di discesa, che con i bei tornanti ci porta prima all'abitato di  Brazzova  dove sul tornante possiamo vedere, a destra, la bella Chiesa della Madonna di Fatima (1820). I tornanti proseguono e rallentano di molto la velocità in discesa ma è nel tratto meno impegnativo, dopo aver superato l'abitato di  Gemù , che finalmente lasciamo un poco la leva del freno per divertirci ed arrivare ai 50km orari fino all'arrivo al bivio della Strada Provinciale per Bellagio. Con molta prudenza e con l'aiuto di un'automobilista che ci lascia la precedenza (grazie) entriamo a sinistra sul breve tratto di provinciale ed iniziamo una leggera salita fino all'arrivo (dopo circa 700m) al bivio di  Lasnigo . La deviazione a destra ci presenta subito il conto ed iniziamo subito con pendenze maggiori percorrendo l'intero rettilineo di 500m che ci separa dal bivio dove la pendenza rimane costante al 13,5%. Raggiunta la piccola piazza Roma, deviamo a destra per oltrepassare il ponte sul torrente Lambretto e ci immettiamo sulla stradina asfaltata, a destra, di via Valmorana. 

Il tratto è abbastanza impegnativo con la partenza per i primi 200m al 15% ma poi la pendenza inizia a salire ancora e fino alla prima curva si attesta al 19,5% per poi alzarsi ulteriormente nei prossimi 350m dove si supera il 21% fin oltre la Chiesa di San Giuseppe "Morti di Valmorana" (1749). Quando inizia il tratto sterrato che raggiunge l'Alpe Megna sarà un saliscendi continuo e ovviamente non può mancare la fermata oltre le poche case del borgo (che attualmente sono in fase di restauro) per gustare il bellissimo paesaggio che si estende oltre il pianoro. Ma come sempre, quando si arriva qui, uno scatto di ricordo del nostro passaggio ci deve per forza essere e così ci fermiamo un attimo per qualche click. Si riparte sulla strada acciottolata che prosegue in discesa e con molta cautela nel passaggio tra le parti un pò umide e quelle più asciutte andiamo a superare il tratto sterrato che passa accanto al Vecchio Lavatoio prima di arrivare alla secca curva a sinistra dove inizia la parte più impegnativa della discesa che nel tratto centrale, alla esse, raggiunge una pendenza negativa al -24%. Il rettilineo che ne segue arriva tra le prime case di  Pagnano  e ancora su un tratto di strada acciottolato si scende nel centro del piccolo borgo raggiungendo e superando la piccola piazzetta dove si trova, a sinistra, la Chiesa di Santa Maria Immacolata (1631). Percorso il breve tratto di via Italia raggiungiamo uno slargo e deviando a sinistra iniziamo la discesa sui bassi gradini che ci conduce sulla stradina di via Accorciatoia Pagnano. Si prosegue in discesa fino al bivio con via Circonvallazione dove, con cautela, giriamo a sinistra ed iniziamo una leggera discesa in cui andiamo a superare, in rettilineo, la corta galleria a cui segue l'ampio curvone fino a trovare l'ingresso sulla  SP46 . La curva a sinistra ci porta in leggera salita a percorrerne solamente 250m per poi girare a destra all'ingresso della sterrata che raggiunge prima il piccolo ponticello dove superiamo le acque del fiume Foce e successivamente il casale di Cascina Prera dove a destra entriamo sull'ampia sterrata. 

Attraversando questo bellissimo bosco dopo circa 600m arriviamo a fianco di Casa Scout "il Grande Cerchio" per deviare a destra e ritornare sull'asfalto di via Cranno dove sul piccolo ponte riattraversiamo il fiume. La stretta stradina, a curve, è a doppio senso di circolazione e perciò e abbastanza logico rimanere nei propri spazi per non intralciare o procurarsi un'incidente. La discesa è abbastanza dolce e con qualche curva in men che non si dica raggiungiamo il bivio con la  SP41  dove con molta cautela giriamo a destra per portarci, dopo la curva, allo slargo davanti all'autorimessa dove è più facile attraversare la provinciale. Torniamo quindi indietro e seguendo questo tratto abbastanza trafficato andiamo a percorrerne i primi 700m che ci separano dal piazzale davanti alla stazione di  Asso  per poi proseguire ancora per 100m e deviare a sinistra imboccando via Laguccio. In rettilineo iniziamo poco dopo una bella salita che dopo circa 500m ci conduce all'ampia curva ed in questo punto la pendenza è abbastanza indicativa con un buon 13%. Superato un breve spazio quasi pianeggiante si ricomincia a salire fino oltre il bivio di via Castello con pendenze meno impegnative ma che nel computo dei chilometri sin qui percorsi qualche fastidio nelle gambe lo troviamo. Lasciamo via Castello quando all'incrocio, e girando a destra, entriamo su via Paradiso procedendo fino al bivio successivo dove, ancora a destra, imbocchiamo via Sombico. La stradina nella prima parte affianca il corso del torrente Ravella ed entra poi all'interno del centro storico di  Canzo  raggiungendo un bivio. Mantenendoci a destra percorriamo la stretta stradina di via Meda e arrivati all'incrocio giriamo a sinistra su via San Francesco. Si prosegue sempre all'interno del centro storico raggiungendo il piazzale davanti alla Chiesa di San Francesco (1300) e deviando a destra proseguiamo sul lungo rettilineo di via Caravaggio dove raggiungiamo la biforcazione. Curvando a destra proseguiamo su via Martiri della Libertà e rientrando all'interno del centro storico su via Risorgimento procediamo verso la rotonda di piazza Garibaldi. La curva a sinistra ci porta sul rettilineo della  SP41  e raggiunta e superata la prima rotonda ci portiamo all'entrata di via Segrino, a sinistra, consentendoci di lasciare per qualche chilometro la provinciale. Poco dopo raggiungiamo il Lago del Segrino e iniziamo a seguirne le sponde percorrendo tutta la parte ciclo-pedonale fino all'ultimo tratto di via dei Combattenti che raggiunge la rotonda sulla  SP42 . Con la prima uscita ne seguiamo il tracciato e dopo circa 600m raggiungiamo il punto di partenza iniziale del Parcheggio del Lido dove terminiamo quest'altra bellissima avventura.

Pier    

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