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Caglio (CO) - Passaggio nel centro storico
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Note sul tracciato:
Niente da dire, anche oggi, nonostante il caldo, davvero da
Caronte, (come si inventano oggi i nomi) un bel tracciato anche abbastanza impegnativo che per tante domeniche,
precedenti, è stato sempre rinviato per le, allora, brutte condizioni meteo.
Partenza con 8 compagni di avventura che al di la del caldo o meno sono
sempre presenti nel seguire un'altro tracciato completamente nuovo in cui
non sono mancati alcuni passaggi davvero splendidi. La
Vallassina situata all'interno del
Triangolo Lariano offre, davvero, bellissimi borghi da visitare anche se per
raggiungerli la salita è un obbligo. Al di la di questo l'off-road c'è e
sopra tutto nella prima parte del tracciato è anche abbastanza impegnativo.
Non manca anche la parte difficile in discesa con il transito
sull'acciottolata che dall'Alpe di Megna raggiunge il piccolo centro
di Visino all'inizio della
Valbrona. Itinerario che offre moltissimi scorci panoramici ed in cui abbiamo
trovato i tratti fuoristrada in buonissime condizioni.
28/07/2024
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Vallassina Ride MTB - 05
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Distance
km
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Meters of elevation
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Time
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Meteo
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Ascent
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Descent
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Passed
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In Motion
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36,5
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1.004
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1.004
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3:50
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3:30
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catalogati come parte di questo gruppo.
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C'è un passaggio a spinta alla periferia di
Caslino d'Erba dove sulla strada
per Asso, interrotta, per superare i massi della frana della falesia
che si è abbattuta sulla carreggiata bisogna fare un pò di slalom tra
grosse pietre. Alcune parti off-road del tracciato possono essere
abbastanza impegnative se non le trovate come quelle percorse da noi
quest'oggi. il bellissimo Sentiero che parte dalla zona dei
Mulini di Asso e che si
inerpica all'interno del bosco seguendo il corso del
torrente Valle della Roncaglia
ha pendenze intorno al 18% ed un fondo, nella parte terminale prima di
raggiungere la periferia di
Rezzago, su un selciato
abbastanza smosso.
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Sono le 8 e qualche minuto ed ecco il primo colpo di pedale che dal
parcheggio Lido del Segrino a
Longone al Segrino (CO) ci
conduce sulla
SP42
dove girando a destra raggiungiamo il bivio della
SS41 . Curvando a sinistra, con molta cautela, andiamo a percorrere il
tratto di strada in discesa fino a superare la rotonda e raggiunta lo
slargo, a destra, giriamo per immetterci su via Risorgimento dove in
direzione del centro storico arriviamo al bivio con via G. Garibaldi.
Deviazione a sinistra per proseguire sulla stretta stradina che
lascia, poco dopo, spazio alla più ampia via Roma dove inizia anche la
prima parte della salita che raggiunge la periferia di
Proserpio sul prolungamento di
via Alessandro Manzoni. Arrivati alla rotonda, dove troviamo la bella
Cappella Mariana, prendiamo la terza uscita e con la strada che prosegue ancora in
salita seguiamo via Roma che ci conduce al piccolo slargo dove
troviamo l'ingresso di
Villa Mantegazza-Baroggi. (1700 comprende,
all'interno della tenuta la Torre Ferdinandea costruita in onore
dell'Imperatore d'Austria Ferdinando I°). Girando a destra, nello stretto spazio in cui si sviluppa la
viuzza entriamo nel primo off-road della giornata percorrendo questo
single track che raggiunge la parte del centro storico della
bellissima cittadina di
Proserpio. Una deviazione a
destra per raggiungere il bar per un buon caffè e dopo questa
buonissima pausa si riparte. Percorriamo via Puecher, uno stretto
vicoletto in cui non c'è spazio, quasi, per due mtb affiancate e con
una stradina sempre in leggera salita ci portiamo a fianco
dell'innesto di via Belvedere. Svoltiamo a destra per seguirne lo
strappetto ed in breve siamo già, come altezza, al di sopra dei tetti
di alcune case che troviamo alla nostra destra. Raggiunto un bivio
giriamo a destra e andiamo a percorrere quest'altro tratto della
stradina che dopo un gradino (percorribile però in sella) ci
immette sulla sterrata che passa accanto ad una rete di recinzione ed
in falsopiano, sempre all'interno del bosco, ci conduce alla discesa
verso l'asfaltata via F.lli Rizzi e davanti ad una zona industriale.
Girando a sinistra arriviamo alla rotonda e superandola ci dirigiamo
verso il bivio delle sterrate dove mantenendoci a destra entriamo su
quella che parte in leggera salita. All'interno del
Bosco della Gualdera ci
rimaniamo per oltre 1800 m fino all'arrivo, in discesa, sull'asfaltata
via A. Grandi alle porte di
Canzo.
Raggiunto un bivio giriamo a sinistra ed andiamo a seguire la
stradina secondaria di via Brusa che ci porta, prima, al sottopasso
ferroviario e successivamente ad un'altro bivio con via G. Puecher.
Svolta a sinistra per seguire quest'altra stradina che affianca i
binari della ferrovia che sotto passiamo due volte per poi arrivare
sulla stradina che in discesa raggiunge il guado (quest'oggi a secco) del torrente Ravella. Attraversandolo entriamo nella zona industriale e girando a
sinistra su via Ravella andiamo a percorrerne il tratto che
raggiunge il bivio con via Cà Bianca dove, girando a destra,
arriviamo poi alla rotonda sulla
SP40 . Attraversata la provinciale proseguiamo sull'ampia strada che ben
presto ci fa lasciare i capannoni alle spalle e attraversato il
ponte sul
fiume Lambro
raggiungiamo un'altro bivio. Siamo entrati nel territorio comunale
di Castelmarte e deviando
a destra seguiamo via per Caslino che poco dopo troviamo chiusa con
una catena. Superandola arriviamo a ridosso della frana e qui siamo
costretti a scendere di sella per oltrepassare i grossi massi che
sono caduti sulla sede stradale nel lontano 2024. dove ci sono solo
100 m di spinta e fortunatamente, tutti per lo meno, pianeggianti.
Ritornati poi in sella proseguiamo sull'asfaltata che a ridosso
della Falesia di Scarenna ci porta alle prime case della frazione
Scarenna. Raggiunta la rotonda
prendiamo la seconda uscita e percorrendo solo un breve tratto di
via A. De Gasperi ci portiamo a ridosso di una piazzetta dove a
destra imbocchiamo la stradina di via P. Valsecchi. Dopo la curva
inizia uno strappetto, sullo stretto vicolo di via Santissimi
Giovanni e Paolo, con una lunghezza di 170 m al 17% ci fa
oltrepassare le transenne per seguire poi la strada, in falsopiano,
che a curva raggiunge un bivio. Proseguendo diritto ci portiamo sul
prolungamento di via Lazzaretto ed iniziamo la salita che ci
consente di raggiungere e superare il ponte sull'Orrido di Ponte Oscuro all'interno dell'abitato di
Asso. Passati sulla sponda
opposta seguiamo la stradina che con un paio di curve raggiunge il
bivio con via per Bellagio dove girando a sinistra iniziamo a
seguire una serie di curve che per i prossimi 600 m, con pendenza al
9%, ci conducono al bivio con la
SP41 . Con cautela giriamo a sinistra e andiamo a percorrerne solamente
250 m per deviare poi a sinistra quando troviamo l'innesto e la
segnalazione della Zona Mulini.
La stretta stradina comincia in discesa e raggiunto il ponte
sul fiume Lambro, dopo la curva, si inizia la bella salita che per i prossimi
1600 m ci terrà compagnia fino a quando non raggiungiamo il bivio
con l'asfaltata alla prima periferia di Rezzago. In questo tratto, off-road, che va a superare la piccola
località di Canova, si passa
dal fondo pavimentato a quello asfaltato per proseguire su
sentiero e quindi sterrato e per ultimo un tratto di selciato
mosso.
Il tutto con una pendenza che in alcuni tratti arriva al 18%. Non senza fatica, arrivati al bivio, attraversiamo l'ampia
strada asfaltata per proseguire, sempre in ascesa, sulla stretta
stradina di via per Asso che ci permette di non utilizzare la
provinciale e di arrivare alle case evitando un tornante. Con la
curva a destra proseguiamo adesso su via Santa Valeria e
superiamo, sul tornante, il piazzale del Camposanto e la bella
Chiesa dei SS. Cosma e Damiano
(V, VII Sec). Procediamo sull'ampia strada asfaltata percorrendo un'altro
tornante e seguendo il rettifilo successivo portandoci appena dopo
la curva la lasciamo per imboccare l'altra bella stradina, ancora
una volta però in salita, di via per Caglio dove le pendenze
salgono di brutto ma dove il traffico come per incanto sparisce.
Percorriamo questo tratto al 19% di pendenza non senza fatica ma
fortunatamente la stradina per circa la metà della sua lunghezza è
completamente all'ombra. Con due ultimi tornantini raggiungiamo la
prima periferia del paese e siamo in zona Nevera ed entriamo all'interno del bellissimo borgo di
Caglio su una stretta stradina
che arriva, superando un sottoportico, in piazza del Mercato.
Girando poi a sinistra andiamo a percorrere via XI Febbraio e arrivati al bivio con via Roma
deviamo a destra per portarci sul proseguimento di via G. Segantini
che, in breve tempo e su un tratto in leggero falsopiano, ci fa
lasciare le case del centro e ci porta, sul prolungamento di via
Santa Valeria prima a
Dicinisio e
successivamente a Sormano.
L'ampia curva ci porta al bivio sulla
SP44
che percorriamo per poche decine di metri per poi girare a sinistra
su via Calbera. In rettilineo ci conduce poi all'interno del centro
storico dove andiamo a percorrere i bellissimi e stretti vicoli.
Bellissimo questo passaggio che abbina al tratto puramente sportivo
anche la parte storica dove le strette stradine acciottolate si
susseguono una dietro l'altra.
Lasciamo il bellissimo centro cittadino e percorrendo sempre stradine
abbastanza strette come via Testori andiamo a superare anche la parte
esterna del borgo e ci portiamo al bivio con la
SP44 . Inizia così la discesa a tornanti che per i prossimi 4 km ci tiene
compagnia fino a raggiungere il bivio della
SP41 . Girando a sinistra andiamo a percorrerne solamente 750 m e
raggiunto l'ingresso, a destra, di via Nuova, svoltiamo ed iniziamo il
bello strappo che ci conduce alla prima periferia di
Lasnigo (con una salita, breve ma intensa, di circa 500 m al 15,2%). Arrivati in piazza Roma ci teniamo a destra e al bivio di via G.
Verdi giriamo a sinistra per arrivare subito alla successiva
biforcazione dove a destra ci immettiamo sulla stradina di via
Valmorana. Inizia ancora un'altro tratto di salita dove per la prima
parte, fino all'arrivo alla
Chiesetta di San Giuseppe e dei Morti di Valmorana (1757) le pendenze si avvicinano al 20% ma si pedala su fondo asfaltato
per oltre 450 m. Lasciata la chiesa alla nostra destra andiamo a
percorrere l'ultima parte dell'asfaltata per portarci sul tratto
sterrato che entra a questo punto all'interno del bosco. Ultimi 400 m
con pendenza che si abbassa al 18% per poi arrivare al tratto in
falsopiano che raggiunge dopo circa 900 m il vecchio borgo (ora in completa ristrutturazione) dell'Alpe di Megna. Ci fermiamo un attimo per recuperare qualche bel sorso d'acqua
davanti alla piccola
Chiesetta di Sant'Antonio Abate (1642) che troviamo stranamente chiusa. Il tempo, anche, di una foto
ricordo e ci si rimette in sella per procedere, oltre il filo
elettrico a bassa tensione, che non permette al bestiame dell'azienda
agricola di uscire da quello che è un recinto. Attraversiamo il tratto
pianeggiante del grande pratone e raggiunto il passaggio successivo,
oltre un'altro filo, ci immettiamo nel sentiero che con un piccolo
tornante in discesa ci conduce al ben più impegnativo tratto della
mulattiera che con pendenze anche abbastanza impegnative (-34%)
ci fa arrivare dopo circa 1200 m alle porte del borgo di
Visino in
Valbrona. Ritrovato l'asfalto e raggiunto il bivio giriamo a destra per
passare, prima, accanto al Camposanto e successivamente alla
Chiesa di San Michele Arcangelo
(Sec. XIII) raggiungendo quindi un bivio dove procediamo a sinistra. La strada,
leggermente in salita, termina con la parte asfaltata e il fondo del
terreno lascia spazio ad un bellissimo sterrato che sempre in leggera
salita raggiunge l'innesto del sentiero.
Seguendolo a destra procediamo accanto ad un basso muretto a secco
prima di entrare all'ombra del piccolo boschetto dove inizia la
discesa che ci conduce al bivio con via Circonvallazione all'immediata
periferia di Asso. Con molta
cautela deviamo a sinistra e andiamo a percorrere l'ampio curvone per
raggiungere il bivio d'ingresso sulla
SP46 . Girando a sinistra andiamo a percorrerne poco più di 150 m e
arrivati a fianco dello spiazzo sterrato, a destra, giriamo per
entrare, nuovamente in off-road, nella valle del
fiume Foce dove poco dopo
andiamo ad attraversare il corso d'acqua chi sul ponticello in cemento
a sinistra chi invece preferisce guadarlo direttamente. Raggiunta la
riva opposta la sterrata prosegue all'interno del bosco e accanto al
corso del fiume fino a raggiungere il bivio davanti a
Casa Scout. Girando a destra, con molta attenzione per via del brecciolino
presente sull'asfalto, ci portiamo su via Cranno ed iniziamo un bel
tratto in discesa su questa bella e stretta stradina che ci conduce al
bivio con la
SP41 . Con la curva a sinistra, impossibile da percorrere perchè a
ridosso della curva della provinciale, deviamo per qualche metro a
destra e all'altezza dell'autorimessa con maggior visibilità possiamo
girare a sinistra per riprenderla in senso opposto. Poco dopo
raggiungiamo l'innesto, a destra, sul
Punt de la Fola
ed attraversato il
fiume Lambro ci portiamo
al bivio con via L. Oltolina dove deviamo a sinistra. Raggiunto il
bivio successivo ci manteniamo a destra e in rettilineo arriviamo
l'incrocio dove alla nostra destra troviamo la
Chiesa di Santa Maria in Angeretta
(1570). Attraversiamo via al Lambro per portarci, dopo un'ampia curva a
sinistra, a ridosso dell'ingresso del Ponte Ciclo Pedonale (Ponte di Brooklyn) che va ad attraversare nuovamente il fiume prima di arrivare al
bivio con via Rosmini. Curva a destra per passare accanto all'ingresso
della stazione ferroviaria e alla traversa di via Terra Rossa giriamo
a sinistra per poi raggiungere il bivio con la
SP40 . Deviamo a sinistra per portarci alla rotonda e girando a destra
percorriamo pochissimi metri della
SP41
per girare a destra alla prima traversa di via Magni. Si prosegue
sempre su stradine secondarie e sul prolungamento di via Arcellazzi
andiamo a percorrerne il rettilineo fino all'arrivo al bivio di via
Roma. La deviazione a sinistra ci porta ad attraversare il passaggio a
livello e una rotonda prima di arrivare in piazza Garibaldi dove ci
infiliamo su via Risorgimento. Entrati nel centro storico di
Canzo raggiungiamo un bivio dove
con una curva a destra proseguiamo sul vicolo di via Mornerino fino
alla traversa dell'altro vicolo di via San Francesco. Il breve
rettilineo ci fa sbucare sulla piazza davanti alla
Chiesa dei SS. Miro e Francesco (1300). Dopo una breve sosta per riempire la borraccia e bere dei bei
sorsi della fresca acqua che scende dalla fontanella si riparte a
destra infilandoci in via Caravaggio e rimendo sempre su questa bella
e secondaria stradina arriviamo al bivio con la
SP41 . Girando a sinistra andiamo a superare una rotonda e proseguiamo
sempre in rettilineo fino a quando troviamo l'innesto, a sinistra,
della stradina di via Segrino. Giriamo e ci portiamo sul tratto
ciclo-pedonale che poco dopo affianca le sponde del
Lago del Segrino
e percorrendo oltre 1500 m arriviamo alla rotonda sulla
SP42 . La curva a destra è l'ultima della giornata e proseguendo, sugli
ultimi 600 m della provinciale, ritorniamo al parcheggio da dove siamo
partiti questa mattina e dove termina la nostra nuova e bella
avventura in Vallassina.
Pier
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