Always Mountain Biking - 02
Distance: 33 km - 814 m Ascent - 814 m Descent
Quando si tratta dei tracciati di Always Mountain Biking
si parla di itinerari impegnativi. Oggi ho avuto, ancora, la fortuna di
avere con me un'altro bel gruppo di amici che, come sempre, danno la loro
disponibilità per passare insieme qualche ora spensierata facendo uno sport
sano. La giornata è abbastanza freddina al mattino, quando ci troviamo al
parcheggio della stazione di Merone,
con il termometro che segna appena un più 0,5 gradi, ma con un cielo azzurro
stupendo che preannuncia una mattinata favolosa. Si sa, per chi conosce
il territorio, che passare per l'alta
Brianza è così, basta deviare un attimo
e le pendenze diventano subito al limite. E qui, davvero, ci vuole tanta
buona volontà per sopperire alla fatica. Ma come dico sempre, agli AMICI,
l'importante è il divertimento e in questi anni così bui, come quelli che
abbiamo lasciato alle spalle, ed un futuro che, al momento, non conosciamo
queste sono momenti bellissimi da non scordare mai.
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Mattina che inizia subito con una salita che ci conduce alla periferia
della piccola frazione Nobile di
Monguzzo e che prosegue poi
all'interno delle sterrate dell'Oasi di Baggero
prima di arrivare ai tanti fuoristrada che raggiungono alcune frazioni
sopra Alserio e
Orsenigo in un continuo
saliscendi. Ma è il tratto che prosegue, dopo aver attraversato
Albavilla, che ti mette davvero alla
prova. Il portage è consigliato nel primo, quello che attraversa il bosco,
quando si lascia Via Partigiana a sinistra, perchè rimanere in sella in
quel contesto significa non avere poi le forze quando effettivamente
servono. E' poi la sterrata che entra all'interno del bosco, a destra
dell'asfaltata, che la fa da padrone ed in brevissimi tratti le pendenze
superano anche il 20%. Non lasciarti però impressionare dai numeri perchè
la lunghezza è solo di 1000 m ma poi inizia la discesa quando a destra
incroci il Sentiero degli Alpini .
Ed uno dice, finalmente ma, con tratti al -24%, dove avere freni in
buonissimo stato è d'obbligo ma la cosa più importante è essere padroni del proprio mezzo.
Partenza del parcheggio di Via San G. Emiliani a
Merone davanti alla stazione.
Tenendoci a destra andiamo a percorrere una breve discesa ed arriviamo
alla prima traversa. Giriamo a destra ed iniziamo la salita su via Cava
Marna andando a superare il passaggio a livello per proseguire accanto
alla Cementeria passando a fianco della bella edicola della Madonna alla
nostra sinistra. Un breve tratto in discesa e arrivati a ridosso delle
prime case della frazione Nobile di
Monguzzo giriamo a sinistra e ci
portiamo sul tratto della
Ciclabile Monza-Erba. Superiamo il
ponte sulla ferrovia e dopo una breve discesa arriviamo ad un bivio.
Tenendoci a destra prendiamo la sterrata che prosegue in salita ed
entriamo, poco dopo, all'interno dell'Oasi di Baggero. Seguiamo il bel
Sentiero
Lambrugo-Ferrovia
e aggiriamo in un bellissimo contesto il
Lago Nord e poco dopo con una leggera
discesa su gradoni, a spinta, fino al ponticello in legno sulla
Roggia Cavolto, passiamo a fianco del
Lago Sud.
Usciamo da questo bellissimo contesto e procediamo a destra, al bivio dei
sentieri, verso il centro sportivo entrando nell'abitato di
Lambrugo. Raggiunta e superata la
sbarra arriviamo al parcheggio e tenendo la sinistra ci portiamo sulla
stradina di via Bovia girando a destra. Raggiunto il bivio proseguiamo
sempre diritto e percorriamo un breve tratto di via C. Battisti per
lasciarla quando a destra iniziamo la salita sul senso unico di via Don
Emilio Mauri. Il lungo rettilineo ci conduce al bivio con via San Carlo e
girando, ancora, a destra proseguiamo in leggera salita passando accanto
alla bella
Chiesa di San Carlo Borromeo
(La prima chiesa dedicata a san Carlo nel borgo di Lambrugo venne
realizzata nel 1615 per volontà dei nobili Giussani). Attraversiamo un'altro passaggio a livello procedendo sempre diritto
su via Brianza ed arrivati a ridosso di alcuni capannoni, alla nostra
sinistra, prendiamo a destra la stradina di via Cà Ronchi. Una leggera
salita per poi iniziare il tratto, semi pianeggiante, che ci conduce
alle case del piccolo centro di
Cà di Bis.
Iniziamo la leggera discesa con l'ultimo tratto sterrato che ci conduce
al bivio con la
SP41 . Curviamo a destra ed andiamo in direzione dell'ennesimo passaggio a
livello per attraversarlo e portarci poi a sinistra su via Cavolto. Dopo
la curva a destra, superato il ponticello che attraversa la
Roggia Cavolto, giriamo a sinistra
imboccando via A. Toscanini. Andiamo in direzione di
Cascina Tarchini e la
superiamo seguendo la sterrata che gli passa a fianco e poco dopo
seguiamo il tratturo che va ad attraversare dei grandi pratoni.
Rimaniamo a ridosso del boschetto per poche centinaia di metri poi,
girando a destra, passiamo a fianco di alcune aziende florovivaistiche e
ci portiamo sulla sterrata di Via per Monguzzo. Il rettilineo che ne
segue ci porta al bivio dell'asfaltata dove giriamo a sinistra e poco
dopo, davanti alla torretta in pietra che fa parte del muro di confine
del Parco di
Villa Carcano, a destra. Iniziamo una strada sterrata in discesa che ben presto
diventa sentiero e passa accanto ad alcune steccati prima di arrivare al
bivio di via del Lazzaretto dove giriamo a sinistra.
Un breve tratto pianeggiante prima di iniziare la salita sul lungo
rettilineo che raggiunge le prime case di
Anzano del Parco.
Arrivati al bivio di via Piave giriamo a destra e ne percorriamo poco
più di 150 m per deviare poi a sinistra su un'altro breve tratto di via
dei Faggi Rossi. Giriamo subito a destra e seguiamo via delle Betulle
per lasciarla quando a destra troviamo la stradina ciclo-pedonale che
passa accanto ad un prato incolto e ci consente di attraversare questo
spazio, dietro alcune palazzine, arrivando sull'asfaltata parallela dove
giriamo a sinistra. Alla rotonda e ci teniamo a destra per raggiungere
il bivio di via Cascina Galbera e girando a sinistra raggiungiamo quello
con via Belvedere. Ci teniamo a sinistra e rimaniamo sempre sulla strada
principale per girare a destra quando troviamo la traversa di via
Cascinette. Il lungo rettilineo asfaltato termina davanti ad un bivio, a
sinistra, l'ampia sterrata ed a destra un sentiero che si infila in
discesa bel bosco. Prendiamo quest'ultimo e su un tratto tecnico che
termina in un tratto quasi paludoso arriviamo sull'asfaltata via
Tassera.
Il tratturo prosegue ancora ed arriviamo non distanti dalle prime case
della frazione Corogna dove la
strada ridiventa asfaltata e raggiunge le strutture di un centro
sportivo. Poco dopo giriamo a sinistra ed iniziamo una nuova salitella
su un tratto sterrato che nella prima parte va ad attraversare i pratoni
e devia poi a sinistra su un tratturo che arriva a ridosso di un
boschetto. Girando a destra andiamo ad attraversarlo e ci portiamo ad un
bivio con un'altra bella sterrata. Curva a sinistra per imboccare
la Strada
Comunale dei Rebecchi
che con un rettilineo ci porta al bivio dopo il boschetto. In
questo punto la lasciamo e girando a sinistra andiamo ad affrontare una
leggera discesa su strada sterrata che ci riporta nell'abitato di
Parzano dove ritroviamo l'asfalto
sulla stradina di via G. Ungaretti. Arriviamo all'incrocio e ci
teniamo a destra per procedere nel mezzo delle strette stradine seguendo
per un tratto via Dante e successivamente via dei Rebecchini che poco
dopo ritorna su fondo sterrato ed arriva alla prima periferia di
Orsenigo incrociando via Carcano.
Giriamo a destra e con un breve rettilineo arriviamo ad un'altro bivio
dove ci riportiamo su un'altro tratto della
Strada
Comunale dei Rebecchi
che raggiunge il bivio con la
Strada
Comunale dei Campacci . Curviamo a sinistra e andiamo a percorrerne il rettilineo fino
all'incrocio dei sentieri dove girando a destra arriviamo al bivio con
l'asfaltata via Saruggia.
L'ampia sede stradale ci porta ad una traversa, sterrata a destra, che
imbocchiamo per portarci a ridosso delle case della frazione
Parzano di
Albavilla. Il piccolo borgo lo
lasciamo alla nostra destra e ci riportiamo poco dopo sull'asfaltata che
con una esse ci fa abbandonare le poche case e l'Oratorio di San Lorenzo Martire (Sec. XVII) alle nostre spalle. Andiamo a percorrere
questo lungo rettilineo che va in direzione del centro di
Albavilla. Rimanendo sempre sulla
strada principale ci portiamo al bivio di via Monte Bolettone e girando
a sinistra arriviamo alla rotonda sulla
SP37 . La attraversiamo e imbocchiamo il rettilineo di via Matteotti che
raggiunge l'altra rotonda. Tenendoci a destra seguiamo, adesso, via A.
Volta ed entriamo nel centro cittadino. Giriamo a sinistra alla traversa
di via XX Settembre e dopo la curva a sinistra inizia la salita
inizialmente su via Roscio e successivamente su via Partigiana. La
pendenza nel primo tratto è abbastanza lieve e si pedala abbastanza
normalmente, ma non appena giriamo a destra, percorrendo il tornante,
eccola salire diventando d'un colpo in doppia cifra. Percorso anche la
seconda curva ci attende un breve rettilineo che però lasciamo per
girare a sinistra sulla sterrata che entra nel boschetto.
La stradina al primo momento è percorribile, senza problemi, poi inizia
a salire con un bel tratto oltre il 10% per arrivare, poi, nella parte
centrale, in alcuni passaggi che sono impossibili da bypassare in sella
per colpa delle radici affioranti e di alcuni sassi, anche abbastanza
grossi, che rendono davvero questo primo impatto abbastanza impegnativo.
Come accennato, nella parte iniziale della pagina, è propedeutico
scendere di sella e spingere perchè si fa molta meno fatica ed il tratto
che raggiunge nuovamente l'asfalto non è più lungo di 200 m. Quando si
raggiunge l'asfalto una breve fermata è d'obbligo per assaporare quel
buon gusto di una bella bevuta di acqua fresca che ritempra spirito e
corpo. Il gruppo, nel frattempo, si è riunito nuovamente e dopo qualche
minuto di fermo si riparte e si inizia nuovamente a salire sull'asfalto
di via Partigiana. Questa che stiamo seguendo è la strada che porta
molti turisti all'Alpe del Viceré
ed è perciò un pò più battuta dalle auto rispetto ad altri giorni
infrasettimanali. Non è un traffico, però, frenetico e si pedala
comunque bene fino a raggiungere un doppio palo (dove si scorge la targa
con il numero 146) e dove a destra
parte una sterrata che entra all'interno del bosco.
Giriamo e da questo punto, in avanti, le pendenze rimangono nella norma
per un tratto di circa 500 m viaggiando in costa sull'ampia sterrata. La
gippabile, perchè è davvero una strada anche per auto fuoristrada, devia
poi a sinistra ed è in questo punto che la salita diventa decisamente
più dura. La doppia cifra si passa in un attimo e proprio nel momento di
maggior sforzo sono costretto a fermarmi perchè dietro di me il rumore
di un'automobile arriva sempre più vicino. E' la prima volta che, in
strade simili, vedo che ci sono degli amanti del fuoristrada a quattro
ruote e devo fare i complimenti al guidatore del veicolo che, quasi, con
nonchalance guida il mezzo tra buche, radici affioranti e pezzi di rami
sparsi sul terreno. Ripartire in sella in questo punto è davvero
durissima e perciò meglio un sano portage per dirimere ogni dubbio. Sono
rimasti solo 200 m circa di salita e dopo la curva vedo il gruppo di
amici la in alto ad aspettarmi. Raggiunto il bivio, dove si trova il
paletto che indica, con la freccia a destra, il
Sentiero
degli Alpini
inizia la discesa. Qualche scatto fotografico per ricordare il
passaggio, anche da questo punto, e poi giù per provare l'ebrezza di
questo tratto mai percorso in precedenza. Devo dire che la prima parte è
pedalabile anche se la pendenza è subito decisa, ma è nella parte
centrale che il sentiero è diversamente percorribile (almeno per me)
perchè qui la pendenza, in discesa, diventa subito abbastanza
decisa.
Il fondo della strada è un misto sassi/terreno e anche con freni molto
buoni la gomma posteriore slitta in continuazione sul terreno facendo
scodare il mezzo da una parte all'altra. E' una discesa ostica, questa,
con punte al - 24% e rimanere in sella di continuo è davvero un'impresa.
Passo così al portage, senza fatica perchè in discesa, risalendo sul
mezzo quando le condizioni della strada sono migliori. Una breve
risalita di circa 500 metri mi permette di ricominciare a pedalare ma è
di breve durata perchè subito dopo inizia un'altro tratto abbastanza
ripido che solo a vederlo davanti ti fai prendere dai dubbi se
continuare in sella oppure a piedi. Ci rimango per un pò con le mani che
iniziano a farmi male per il continuo spingere sulla leva del freno e
con la mountain bike che saltella su ogni sasso e passa nel mezzo di
foliage anche abbastanza spesso dove la gomma affonda. Un poco a spinta
e un poco in sella arrivo al bivio di via Panoramica alla periferia di
Albavilla ed eccoli li gli amici
che mi aspettano. Tutti entusiasti di questa nuova avventura su una
parte di percorso che non abbiamo mai percorso in precedenza. Ma non è
ancora finita perchè prima di ritornare al punto di partenza iniziale di
chilometri ne dobbiamo fare ancora.
Sull'asfaltata giriamo a sinistra e andiamo a percorrere questa bella
ed ampia strada che arriva ad un bivio. Tenendoci a sinistra iniziamo
un'altro impegnativo strappo su via Buco del Piombo anche qui con
pendenze a doppia cifra. Non lungo ma abbastanza duro su un fondo
cemento/asfalto che arriva davanti alla trattoria. Prendiamo a sinistra
la stradina sasso-cemento, spingendo la mtb, in salita e risaliti in
sella giriamo a destra per imboccare un'altro sentiero che, con un'altra
bella discesa, entra all'interno del bosco. Raggiunto il bivio dei
sentieri ci teniamo a destra proseguendo ancora all'ombra delle piante.
Passiamo accanto a
Cascina Paradiso e
ritorniamo sull'asfaltata. Curviamo a sinistra e ne percorriamo poco
meno di 100 m per arrivare alla traversa sterrata a destra. Un cartello
ci indica proprietà privata e rimaniamo titubanti sul da farsi.
Decidiamo di proseguire e di chiedere a qualche residente di
Cascina Ginocchio se è
possibile passare altrimenti ci riporteremo in traccia passando per
strade alternative. Un ragazzo davvero gentile ci concede di passare e
ci avvisa però che il sentiero è quasi sparito. Terrò in considerazione
questa segnalazione per il futuro e ringraziandolo per questa
opportunità si riparte.
Si procede davvero su un tratto di sentiero, appena visibile, che
attraversa alcuni terrazzamenti e ci portiamo, sempre in discesa, dopo
aver attraversato il boschetto, fino alla sbarra che, superata, ci
riporta su via Buco del Piombo. Siamo davanti a
Cascina Meanolo (che nella targa posta sul muro ci ricorda la data di costruzione
nell'anno 1742) ed andiamo a percorrere la sterrata che gli passa accanto e che
raggiunge la stradina di via A. Mauri e poi il proseguimento, in leggera
salita, di via Balbor. Quando si arriva quasi alla cima, a questa
salita, sembra che la strada termini perchè non si vede il proseguimento
che c'è ed è in discesa su un'altro ripido pendio. Seguendo a destra la
stradina di via Minoretti incrociamo via San Giorgio e proseguiamo
diritto per arrivare al sottopasso della
SP40 . Seguiamo poi il prolungamento di via U. Foscolo ed entriamo a
Erba nella contrada Crevenna. Al primo bivio giriamo a sinistra e andiamo a percorrere via Clerici
e la seguiamo tutta fino a raggiungere l'incrocio con via Ferraris. Qui
giriamo a destra e raggiungiamo la rotonda sulla
SS41 . Deviazione a sinistra dove passiamo accanto alla
Chiesa di Santa Maria Nascente
ed alla traversa di viale Magni giriamo a destra. La percorriamo fino al
termine e raggiunto il bivio con via G. Majnoni giriamo a destra e poi
subito a sinistra per imboccare la stretta stradina di via
Carpani.
Poco dopo entriamo nella contrada Villincino
(borgo medioevale) ma non entriamo nelle stradine perchè
prendiamo a sinistra quella che va ad attraversare la vecchia
cascina oggi ristrutturata. Uscendone dalla parte opposta ci portiamo su
via C. Porta e passiamo accanto alla
Cappella Biraghi (all'interno del vecchio Cimitero della contrada Incino). Attraversiamo l'incrocio
e seguiamo il rettilineo fino alla traversa a destra di via San Maurizio
dove giriamo. Raggiunta la rotonda, davanti alla
Chiesa di San Maurizio, ci teniamo
a sinistra per seguire il rettilineo di via Alserio che termina alla
rotonda su viale Brianza. Lo attraversiamo per portarci sul tratto
successivo della via e alla traversa di via L. Barzaghi giriamo a
sinistra. Siamo entrati sul Sentiero Ciclo-Pedonale Erba-Monza e
seguendo gli sterrati che passano nel tratto pianeggiante arriviamo a
superare la grande cascina e procediamo in direzione del bivio.
Prendiamo la sterrata a destra e sempre nel mezzo dei campi arriviamo
sull'asfaltata via L. Manara nei pressi del Canile Municipale. Superiamo
anche il ristorante e percorriamo gli ultimi sterrati della giornata
raggiungendo la periferia di
Monguzzo transitando su via Buerga
a fianco della ferrovia Milano-Asso. Ultime rampe in salita quando a
sinistra superiamo il sottopasso della
SP41
e seguendo via Don C. Morazzoni con le ampie curve arriviamo al bivio di
via A. Volta. Girando a sinistra andiamo a percorrerne il rettilineo che
va poi a superare due passaggi a livello prima di impegnarci nella
leggera risalita fino alla rotonda dove pieghiamo a destra per
raggiungere la Stazione ferroviaria di Merone e dove termina questa
nuova avventura di
Always Mountain Biking.
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