Always Mountain Biking - 02



27/02/2022 - Always Mountain Biking - 02
Distance: 33 km - 814 m Ascent - 814 m Descent


Quando si tratta dei tracciati di Always Mountain Biking si parla di itinerari impegnativi. Oggi ho avuto, ancora, la fortuna di avere con me un'altro bel gruppo di amici che, come sempre, danno la loro disponibilità per passare insieme qualche ora spensierata facendo uno sport sano. La giornata è abbastanza freddina al mattino, quando ci troviamo al parcheggio della stazione di Merone, con il termometro che segna appena un più 0,5 gradi, ma con un cielo azzurro stupendo che preannuncia una mattinata favolosa. Si sa, per chi conosce il territorio, che passare per l'alta Brianza è così, basta deviare un attimo e le pendenze diventano subito al limite. E qui, davvero, ci vuole tanta buona volontà per sopperire alla fatica. Ma come dico sempre, agli AMICI, l'importante è il divertimento e in questi anni così bui, come quelli che abbiamo lasciato alle spalle, ed un futuro che, al momento, non conosciamo queste sono momenti bellissimi da non scordare mai.

Apri la pagina per visualizzare altri percorsi che sono stati catalogati come parte di questo gruppo.




Tocca i banner animati con i pulsanti per aprire le pagine all'interno del blog dove trovi catalogate per tipo tante avventure che ho percorso in mountain bike in compagnia di tantissimi amici.

Mattina che inizia subito con una salita che ci conduce alla periferia della piccola frazione Nobile di Monguzzo e che prosegue poi all'interno delle sterrate dell'Oasi di Baggero prima di arrivare ai tanti fuoristrada che raggiungono alcune frazioni sopra Alserio e Orsenigo in un continuo saliscendi. Ma è il tratto che prosegue, dopo aver attraversato Albavilla, che ti mette davvero alla prova. Il portage è consigliato nel primo, quello che attraversa il bosco, quando si lascia Via Partigiana a sinistra, perchè rimanere in sella in quel contesto significa non avere poi le forze quando effettivamente servono. E' poi la sterrata che entra all'interno del bosco, a destra dell'asfaltata, che la fa da padrone ed in brevissimi tratti le pendenze superano anche il 20%. Non lasciarti però impressionare dai numeri perchè la lunghezza è solo di 1000 m ma poi inizia la discesa quando a destra incroci il  Sentiero degli Alpini . Ed uno dice, finalmente ma, con tratti al -24%, dove avere freni in buonissimo stato è d'obbligo ma la cosa più importante è essere padroni del proprio mezzo.

Partenza del parcheggio di Via San G. Emiliani a Merone davanti alla stazione. Tenendoci a destra andiamo a percorrere una breve discesa ed arriviamo alla prima traversa. Giriamo a destra ed iniziamo la salita su via Cava Marna andando a superare il passaggio a livello per proseguire accanto alla Cementeria passando a fianco della bella edicola della Madonna alla nostra sinistra. Un breve tratto in discesa e arrivati a ridosso delle prime case della frazione Nobile di Monguzzo giriamo a sinistra e ci portiamo sul tratto della Ciclabile Monza-Erba. Superiamo il ponte sulla ferrovia e dopo una breve discesa arriviamo ad un bivio. Tenendoci a destra prendiamo la sterrata che prosegue in salita ed entriamo, poco dopo, all'interno dell'Oasi di Baggero. Seguiamo il bel  Sentiero Lambrugo-Ferrovia  e aggiriamo in un bellissimo contesto il Lago Nord e poco dopo con una leggera discesa su gradoni, a spinta, fino al ponticello in legno sulla Roggia Cavolto, passiamo a fianco del Lago Sud.

Usciamo da questo bellissimo contesto e procediamo a destra, al bivio dei sentieri, verso il centro sportivo entrando nell'abitato di Lambrugo. Raggiunta e superata la sbarra arriviamo al parcheggio e tenendo la sinistra ci portiamo sulla stradina di via Bovia girando a destra. Raggiunto il bivio proseguiamo sempre diritto e percorriamo un breve tratto di via C. Battisti per lasciarla quando a destra iniziamo la salita sul senso unico di via Don Emilio Mauri. Il lungo rettilineo ci conduce al bivio con via San Carlo e girando, ancora, a destra proseguiamo in leggera salita passando accanto alla bella Chiesa di San Carlo Borromeo (La prima chiesa dedicata a san Carlo nel borgo di Lambrugo venne realizzata nel 1615 per volontà dei nobili Giussani
). Attraversiamo un'altro passaggio a livello procedendo sempre diritto su via Brianza ed arrivati a ridosso di alcuni capannoni, alla nostra sinistra, prendiamo a destra la stradina di via Cà Ronchi. Una leggera salita per poi iniziare il tratto, semi pianeggiante, che ci conduce alle case del piccolo centro di Cà di Bis.

Iniziamo la leggera discesa con l'ultimo tratto sterrato che ci conduce al bivio con la  SP41 . Curviamo a destra ed andiamo in direzione dell'ennesimo passaggio a livello per attraversarlo e portarci poi a sinistra su via Cavolto. Dopo la curva a destra, superato il ponticello che attraversa la Roggia Cavolto, giriamo a sinistra imboccando via A. Toscanini. Andiamo in direzione di Cascina Tarchini e la superiamo seguendo la sterrata che gli passa a fianco e poco dopo seguiamo il tratturo che va ad attraversare dei grandi pratoni. Rimaniamo a ridosso del boschetto per poche centinaia di metri poi, girando a destra, passiamo a fianco di alcune aziende florovivaistiche e ci portiamo sulla sterrata di Via per Monguzzo. Il rettilineo che ne segue ci porta al bivio dell'asfaltata dove giriamo a sinistra e poco dopo, davanti alla torretta in pietra che fa parte del muro di confine del Parco di Villa Carcano, a destra. Iniziamo una strada sterrata in discesa che ben presto diventa sentiero e passa accanto ad alcune steccati prima di arrivare al bivio di via del Lazzaretto dove giriamo a sinistra.

Un breve tratto pianeggiante prima di iniziare la salita sul lungo rettilineo che raggiunge le prime case di Anzano del Parco. Arrivati al bivio di via Piave giriamo a destra e ne percorriamo poco più di 150 m per deviare poi a sinistra su un'altro breve tratto di via dei Faggi Rossi. Giriamo subito a destra e seguiamo via delle Betulle per lasciarla quando a destra troviamo la stradina ciclo-pedonale che passa accanto ad un prato incolto e ci consente di attraversare questo spazio, dietro alcune palazzine, arrivando sull'asfaltata parallela dove giriamo a sinistra. Alla rotonda e ci teniamo a destra per raggiungere il bivio di via Cascina Galbera e girando a sinistra raggiungiamo quello con via Belvedere. Ci teniamo a sinistra e rimaniamo sempre sulla strada principale per girare a destra quando troviamo la traversa di via Cascinette. Il lungo rettilineo asfaltato termina davanti ad un bivio, a sinistra, l'ampia sterrata ed a destra un sentiero che si infila in discesa bel bosco. Prendiamo quest'ultimo e su un tratto tecnico che termina in un tratto quasi paludoso arriviamo sull'asfaltata via Tassera.

Giriamo a sinistra ed iniziamo questo tratto in leggera salita accanto al muro di confine del Parco di Villa Tassera (complesso che comprende oltre alla Villa, la dipendenza, la Portineria, le Scuderie e la Cappella di Santa Maria della Neve) nel comune di Alserio. Raggiunto il piccolo slargo, davanti al cancello d'ingresso, giriamo a sinistra e ci portiamo in direzione del bivio con la  SP40 . Giriamo a destra e ne percorriamo solo una cinquantina di metri per girare alla prima traversa su via per Erba. Iniziamo adesso un'altro strappetto che ci porta alle prime case di Carcano una piccola frazione di Orsenigo. Alla rotonda giriamo a destra e ci portiamo su via Piave che lasciamo quasi subito per girare a destra alla traversa di via G. Carducci. La stretta stradina passa accanto alla bella Chiesa di San Biagio situata su una piccola altura alla nostra sinistra. Siamo entrati nel bellissimo centro storico di questa cittadina dove le stradine sono strette e le case, dovunque ti giri, sono di vecchia fattura anche se adesso sono state quasi tutte riammodernate. Tenendoci a destra ai bivii ci portiamo sulla stradina di via N. Ginzburg e poco dopo, davanti a noi, imbocchiamo il bel tratturo in discesa che va ad attraversare dei grandi pratoni.

Il tratturo prosegue ancora ed arriviamo non distanti dalle prime case della frazione Corogna dove la strada ridiventa asfaltata e raggiunge le strutture di un centro sportivo. Poco dopo giriamo a sinistra ed iniziamo una nuova salitella su un tratto sterrato che nella prima parte va ad attraversare i pratoni e devia poi a sinistra su un tratturo che arriva a ridosso di un boschetto. Girando a destra andiamo ad attraversarlo e ci portiamo ad un bivio con un'altra bella sterrata. Curva a sinistra per imboccare la  Strada Comunale dei Rebecchi  che con un rettilineo ci porta al bivio dopo il boschetto.  In questo punto la lasciamo e girando a sinistra andiamo ad affrontare una leggera discesa su strada sterrata che ci riporta nell'abitato di Parzano dove ritroviamo l'asfalto sulla stradina di via G. Ungaretti.  Arriviamo all'incrocio e ci teniamo a destra per procedere nel mezzo delle strette stradine seguendo per un tratto via Dante e successivamente via dei Rebecchini che poco dopo ritorna su fondo sterrato ed arriva alla prima periferia di Orsenigo incrociando via Carcano. Giriamo a destra e con un breve rettilineo arriviamo ad un'altro bivio dove ci riportiamo su un'altro tratto della  Strada Comunale dei Rebecchi  che raggiunge il bivio con la  Strada Comunale dei Campacci . Curviamo a sinistra e andiamo a percorrerne il rettilineo fino all'incrocio dei sentieri dove girando a destra arriviamo al bivio con l'asfaltata via Saruggia.

L'ampia sede stradale ci porta ad una traversa, sterrata a destra, che imbocchiamo per portarci a ridosso delle case della frazione Parzano di Albavilla. Il piccolo borgo lo lasciamo alla nostra destra e ci riportiamo poco dopo sull'asfaltata che con una esse ci fa abbandonare le poche case e l'Oratorio di San Lorenzo Martire (Sec. XVII) alle nostre spalle. Andiamo a percorrere questo lungo rettilineo che va in direzione del centro di Albavilla. Rimanendo sempre sulla strada principale ci portiamo al bivio di via Monte Bolettone e girando a sinistra arriviamo alla rotonda sulla  SP37 . La attraversiamo e imbocchiamo il rettilineo di via Matteotti che raggiunge l'altra rotonda. Tenendoci a destra seguiamo, adesso, via A. Volta ed entriamo nel centro cittadino. Giriamo a sinistra alla traversa di via XX Settembre e dopo la curva a sinistra inizia la salita inizialmente su via Roscio e successivamente su via Partigiana. La pendenza nel primo tratto è abbastanza lieve e si pedala abbastanza normalmente, ma non appena giriamo a destra, percorrendo il tornante, eccola salire diventando d'un colpo in doppia cifra. Percorso anche la seconda curva ci attende un breve rettilineo che però lasciamo per girare a sinistra sulla sterrata che entra nel boschetto.

La stradina al primo momento è percorribile, senza problemi, poi inizia a salire con un bel tratto oltre il 10% per arrivare, poi, nella parte centrale, in alcuni passaggi che sono impossibili da bypassare in sella per colpa delle radici affioranti e di alcuni sassi, anche abbastanza grossi, che rendono davvero questo primo impatto abbastanza impegnativo. Come accennato, nella parte iniziale della pagina, è propedeutico scendere di sella e spingere perchè si fa molta meno fatica ed il tratto che raggiunge nuovamente l'asfalto non è più lungo di 200 m. Quando si raggiunge l'asfalto una breve fermata è d'obbligo per assaporare quel buon gusto di una bella bevuta di acqua fresca che ritempra spirito e corpo. Il gruppo, nel frattempo, si è riunito nuovamente e dopo qualche minuto di fermo si riparte e si inizia nuovamente a salire sull'asfalto di via Partigiana. Questa che stiamo seguendo è la strada che porta molti turisti all'Alpe del Viceré ed è perciò un pò più battuta dalle auto rispetto ad altri giorni infrasettimanali. Non è un traffico, però, frenetico e si pedala comunque bene fino a raggiungere un doppio palo (dove si scorge la targa con il numero 146) e dove a destra parte una sterrata che entra all'interno del bosco.

Giriamo e da questo punto, in avanti, le pendenze rimangono nella norma per un tratto di circa 500 m viaggiando in costa sull'ampia sterrata. La gippabile, perchè è davvero una strada anche per auto fuoristrada, devia poi a sinistra ed è in questo punto che la salita diventa decisamente più dura. La doppia cifra si passa in un attimo e proprio nel momento di maggior sforzo sono costretto a fermarmi perchè dietro di me il rumore di un'automobile arriva sempre più vicino. E' la prima volta che, in strade simili, vedo che ci sono degli amanti del fuoristrada a quattro ruote e devo fare i complimenti al guidatore del veicolo che, quasi, con nonchalance guida il mezzo tra buche, radici affioranti e pezzi di rami sparsi sul terreno. Ripartire in sella in questo punto è davvero durissima e perciò meglio un sano portage per dirimere ogni dubbio. Sono rimasti solo 200 m circa di salita e dopo la curva vedo il gruppo di amici la in alto ad aspettarmi. Raggiunto il bivio, dove si trova il paletto che indica, con la freccia a destra, il  Sentiero degli Alpini  inizia la discesa. Qualche scatto fotografico per ricordare il passaggio, anche da questo punto, e poi giù per provare l'ebrezza di questo tratto mai percorso in precedenza. Devo dire che la prima parte è pedalabile anche se la pendenza è subito decisa, ma è nella parte centrale che il sentiero è diversamente percorribile (almeno per me) perchè qui la pendenza, in discesa, diventa subito abbastanza decisa.

Il fondo della strada è un misto sassi/terreno e anche con freni molto buoni la gomma posteriore slitta in continuazione sul terreno facendo scodare il mezzo da una parte all'altra. E' una discesa ostica, questa, con punte al - 24% e rimanere in sella di continuo è davvero un'impresa. Passo così al portage, senza fatica perchè in discesa, risalendo sul mezzo quando le condizioni della strada sono migliori. Una breve risalita di circa 500 metri mi permette di ricominciare a pedalare ma è di breve durata perchè subito dopo inizia un'altro tratto abbastanza ripido che solo a vederlo davanti ti fai prendere dai dubbi se continuare in sella oppure a piedi. Ci rimango per un pò con le mani che iniziano a farmi male per il continuo spingere sulla leva del freno e con la mountain bike che saltella su ogni sasso e passa nel mezzo di foliage anche abbastanza spesso dove la gomma affonda. Un poco a spinta e un poco in sella arrivo al bivio di via Panoramica alla periferia di Albavilla ed eccoli li gli amici che mi aspettano. Tutti entusiasti di questa nuova avventura su una parte di percorso che non abbiamo mai percorso in precedenza. Ma non è ancora finita perchè prima di ritornare al punto di partenza iniziale di chilometri ne dobbiamo fare ancora.

Sull'asfaltata giriamo a sinistra e andiamo a percorrere questa bella ed ampia strada che arriva ad un bivio. Tenendoci a sinistra iniziamo un'altro impegnativo strappo su via Buco del Piombo anche qui con pendenze a doppia cifra. Non lungo ma abbastanza duro su un fondo cemento/asfalto che arriva davanti alla trattoria. Prendiamo a sinistra la stradina sasso-cemento, spingendo la mtb, in salita e risaliti in sella giriamo a destra per imboccare un'altro sentiero che, con un'altra bella discesa, entra all'interno del bosco. Raggiunto il bivio dei sentieri ci teniamo a destra proseguendo ancora all'ombra delle piante. Passiamo accanto a Cascina Paradiso e ritorniamo sull'asfaltata. Curviamo a sinistra e ne percorriamo poco meno di 100 m per arrivare alla traversa sterrata a destra. Un cartello ci indica proprietà privata e rimaniamo titubanti sul da farsi. Decidiamo di proseguire e di chiedere a qualche residente di Cascina Ginocchio se è possibile passare altrimenti ci riporteremo in traccia passando per strade alternative. Un ragazzo davvero gentile ci concede di passare e ci avvisa però che il sentiero è quasi sparito. Terrò in considerazione questa segnalazione per il futuro e ringraziandolo per questa opportunità si riparte.

Si procede davvero su un tratto di sentiero, appena visibile, che attraversa alcuni terrazzamenti e ci portiamo, sempre in discesa, dopo aver attraversato il boschetto, fino alla sbarra che, superata, ci riporta su via Buco del Piombo. Siamo davanti a Cascina Meanolo (che nella targa posta sul muro ci ricorda la data di costruzione nell'anno 1742) ed andiamo a percorrere la sterrata che gli passa accanto e che raggiunge la stradina di via A. Mauri e poi il proseguimento, in leggera salita, di via Balbor. Quando si arriva quasi alla cima, a questa salita, sembra che la strada termini perchè non si vede il proseguimento che c'è ed è in discesa su un'altro ripido pendio. Seguendo a destra la stradina di via Minoretti incrociamo via San Giorgio e proseguiamo diritto per arrivare al sottopasso della  SP40 .  Seguiamo poi il prolungamento di via U. Foscolo ed entriamo a Erba nella contrada Crevenna. Al primo bivio giriamo a sinistra e andiamo a percorrere via Clerici e la seguiamo tutta fino a raggiungere l'incrocio con via Ferraris. Qui giriamo a destra e raggiungiamo la rotonda sulla  SS41 . Deviazione a sinistra dove passiamo accanto alla Chiesa di Santa Maria Nascente ed alla traversa di viale Magni giriamo a destra. La percorriamo fino al termine e raggiunto il bivio con via G. Majnoni giriamo a destra e poi subito a sinistra per imboccare la stretta stradina di via Carpani. 

Poco dopo entriamo nella contrada Villincino (borgo medioevale) ma non entriamo nelle stradine perchè prendiamo a sinistra quella che va ad attraversare la vecchia cascina oggi ristrutturata. Uscendone dalla parte opposta ci portiamo su via C. Porta e passiamo accanto alla Cappella Biraghi (all'interno del vecchio Cimitero della contrada Incino). Attraversiamo l'incrocio e seguiamo il rettilineo fino alla traversa a destra di via San Maurizio dove giriamo. Raggiunta la rotonda, davanti alla Chiesa di San Maurizio, ci teniamo a sinistra per seguire il rettilineo di via Alserio che termina alla rotonda su viale Brianza. Lo attraversiamo per portarci sul tratto successivo della via e alla traversa di via L. Barzaghi giriamo a sinistra. Siamo entrati sul  Sentiero Ciclo-Pedonale Erba-Monza  e seguendo gli sterrati che passano nel tratto pianeggiante arriviamo a superare la grande cascina e procediamo in direzione del bivio. Prendiamo la sterrata a destra e sempre nel mezzo dei campi arriviamo sull'asfaltata via L. Manara nei pressi del Canile Municipale. Superiamo anche il ristorante e percorriamo gli ultimi sterrati della giornata raggiungendo la periferia di Monguzzo transitando su via Buerga a fianco della ferrovia Milano-Asso. Ultime rampe in salita quando a sinistra superiamo il sottopasso della  SP41  e seguendo via Don C. Morazzoni con le ampie curve arriviamo al bivio di via A. Volta. Girando a sinistra andiamo a percorrerne il rettilineo che va poi a superare due passaggi a livello prima di impegnarci nella leggera risalita fino alla rotonda dove pieghiamo a destra per raggiungere la Stazione ferroviaria di Merone e dove termina questa nuova avventura di Always Mountain Biking.
Pier




Powered by Wikiloc

Copyright - Pierangelo Resnati - tutti i diritti riservati

Commenti

Post popolari in questo blog

Valletta Park Ride - 2022

Le colline intorno al Lago di Alserio

Tra le colline della Brianza in MTB

Long life MTB

PMT-Parco Montevecchia Trail