GT - Gran Tour MTB - Tappa 1
Distance: 50 km - 995 m Ascent - 957 m Descent
La prima tappa del
GT - Gran tour MTB è fatta. La
traccia GPS è disponibile e tutto il tracciato, non brevissimo, si presta
a chi, come me, ama stare lontano dalle strade asfaltate e dalle troppe
automobili che ci sono in circolazione. Come sempre, nella stesura dei
tracciati, cerco sempre di percorrere strade alternative alle già
trafficate strade lombarde e quest'oggi il piacevole attraversamento di
alcune frazioni di Como e di
San Fermo della Battaglia rende ancor
più interessante l'inizio del Tour. Dico subito che i 50 chilometri non
sono proprio una passeggiata e tratti tecnici all'interno dei boschi se ne
trovano. Importante però è, come dico sempre, cercate di regalarvi questi
bellissimi angoli in fuoristrada, senza fretta, così da gustarvi, proprio
tutto, questo lungo itinerario che regala bellissime sensazioni e paesaggi
che non vi aspettate di vedere.
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Treno quasi in orario alla
Stazione di Como San Giovanni, da dove
inizia la prima delle due tappe del
Gran Tour MTB. Lasciamo piazzale San Gottardo tenendoci a destra e dopo una breve
discesa alla prima traversa a destra giriamo su via Regina Teodolinda.
Percorrendone il lungo rettilineo passiamo accanto alla
Basilica di Sant'Abbondio
e tenendola alla nostra sinistra proseguiamo con una leggera salita a fianco
del muro di cinta del
Cimitero Monumentale. Raggiunto il
bivio ci teniamo per forza a sinistra e andiamo a percorrere via M. Albricci
che poco dopo arriva alla rotonda di via A. Grandi. In questo punto
effettivamente il traffico c'è ma lo lasciamo quasi subito per tenerci a
destra imboccando via T. Rimoldi che passa accanto alla
Chiesa di San Rocco (Il 15 settembre 2021, nel piazzale davanti alla chiesa venne ucciso
don Roberto Malgesini). Strada sempre in costante salita che va a superare il sottopasso
ferroviario e prosegue poi con pendenze leggermente maggiori sul lungo
rettilineo che raggiunge il bivio di via San Carpoforo. A destra nascosto
dagli alberi si può vedere il Campanile della
Basilica di San Carpoforo e le imponenti mura dell'antico Monastero che sembrano essere a
guardia dei passanti.
La strada subito dopo si allarga ed esce dalle case per arrivare al bivio
di via Napoleona. Tenendoci a destra andiamo a percorrerne un breve tratto
perchè alla prima traversa, a destra, giriamo su via M. Colonna. Stradina in
falsopiano che ci permette di allontanarci dalle auto ed
arrivare al bivio di via Varesina. Proseguiamo diritto fino al semaforo e
giriamo a destra su via Giustizia e Libertà. Breve salita per
arrivare al bivio di via Claudio Claudiano dove giriamo a sinistra e
raggiungiamo, dopo aver superato una sbarra, il bivio di via Salvadonica.
Strada in discesa mentre passiamo accanto ai tanti orti che si trovano al di
sopra del muro in cemento che costeggia la viuzza. Raggiunto l'incrocio ci
teniamo a destra ed iniziamo un'altra salita su via Monte Caprino
che procede tra le case che sono al confine del
Parco Regionale della Spina Verde. Curve continue su una stretta sede stradale fanno si che non
sia per nulla trafficata e quest'oggi, forse anche per l'orario in cui
passiamo, non ci sono veicoli in giro. Andiamo a seguire anche il tratto
sterrato che ci conduce al trivio di via Ronchetto dove curviamo a
sinistra per percorrere quest'altra stradina arrivando al bivio
successivo con via Isonzo.
Raggiungiamo la località Breccia e ci
portiamo al bivio della
SP17 . Ci teniamo nell'apposito spazio protetto e girando a destra imbocchiamo
via Raimondi. Inizia un'altra salita che arriva al primo bivio dove ci
teniamo a destra e arriviamo al successivo per svoltare a sinistra su via G.
Garibaldi. Raggiunta la traversa di via Cardano giriamo a destra ed arrivati
all'incrocio con viale delle Rimembranze lo attraversiamo per procedere
sulla stradina di via per Bronno. La lasciamo al primo incrocio e tenendoci
a destra iniziamo, con pendenze maggiori, a percorrere le curve, da cui si
gode un bellissimo paesaggio su Como e
sul Lago, verso la piccola frazione
Cardano. Sede stradale non molto larga che
risale il monte e superata
Villa Maderni proseguiamo a sinistra
verso la curva. Un breve rettilineo, con la strada sempre in leggera salita,
ci fa arrivare alla traversa, prima di Villa Eros, dove svoltiamo a sinistra per imboccare il
Sentiero 2-Confinale . Strada che si stringe e pendenze che adesso si alzano ma non preoccupatevi
perchè mantenendo il proprio passo la si percorre tranquillamente. Si risale
ancora superando
Cascina Viola su un fondo dove
l'asfalto risulta rovinato e più avanti inizia il tratto
sterrato.
Ci portiamo sulla
Pista
Tagliafuoco
e mentre aggiriamo il
Monte Sasso
(comunemente chiamato Sasso di Cavallasca) non senza fatica ma con
pedalate regolari ci avviciniamo dopo alcuni tornanti all'Abbeveratoio del Genio Militare
e con l'ultimo strappo raggiungiamo la
Sterrata del Fortino .
Ci portiano vicino al confine con la
Svizzera e lasciamo il primo sentiero
per imboccarne un'altro sul
SentieroD9-Bizzarone-Como .
Al primo bivio, adesso in discesa, ci teniamo a destra e raggiunto il
secondo imbocchiamo a sinistra il
Sentiero
Naturalistico di Parè che dopo un primo tratto in discesa inizia un'altra bella risalita ma
su tornantini. La discesa successiva è abbastanza tecnica su un fondo
rovinato, sassoso e pieno di foglie e in un solco che le piogge hanno
lasciato al loro passaggio. Al bivio che troviamo ci teniamo a
sinistra e ci portiamo sulla sterrata/cementata stradina di via Roncareggio
che raggiunge le prime case di
Cavallasca. Quasi all'altezza del bivio con la
provinciale giriamo a sinistra e percorriamo la stradina di via Sarfatti che
dopo alcune curve ci conduce, in discesa, alla rotonda sulla
SP17 . Dopo tanto sterrato pedaliamo ora su asfalto seguendo davanti a noi il
rettilineo di via per Montano ed andiamo ad attraversare il paese superando
anche una prima rotonda.
Tenendoci a sinistra andiamo a seguire
Strada Variola ed
arriviamo a fianco della località
Baragiola e successivamente tra le case
della piccola frazione Castello di
Lurate Caccivio. Attraversiamo il
ponticello sul torrente Lura e subito
dopo giriamo a sinistra per riportarci in fuoristrada andando ad aggirare,
all'interno del bosco il
Parco Ubuntu. Ritroviamo la strada asfaltata e giriamo a destra arrivando all'incrocio.
e con una svolta a sinistra ci portiamo su via per Casarico. Più avanti la
lasciamo per deviare a destra all'interno del bosco seguendo il sentiero che
arriva poi su un'altra bella sterrata. Curva a destra e alla prima traversa
ancora a destra per seguire la stradina asfaltata che risale in direzione
del centro storico del paesino. Al bivio ci teniamo a destra e andiamo a
seguire via Vittorio Emanuele II ed arriviamo fino all'altezza del
Camposanto, che troviamo alla nostra sinistra. Tenendoci a sinistra ci
portiamo a fianco del parcheggio e superatolo la strada devia a sinistra e
rientra all'interno del bosco. Quando ne usciamo andiamo su un sentiero
quasi scomparso ed al bordo degli alberi arriviamo al bivio di alcuni
sentieri dove un passaggio un pò tecnico ci fa rientrare tra gli alberi.
Uscendone dal lato opposto seguiamo la sterrata/sentiero che oltre il
boschetto raggiunge la periferia di
Villa Guardia.
Sulla stradina di via Monviso arriviamo subito al bivio di via Monte Bisbino
e proseguiamo poi sul prolungamento di via Cervino che raggiunge il bivio.
Prendiamo a sinistra un brevissimo tratto di via Faverio e al primo bivio
giriamo a destra per immetterci nuovamente su strada sterrata. Poco più
avanti deviamo a destra e proseguiamo nel mezzo dei campi fino alla traversa
asfaltata di via Monte Grappa dove giriamo a destra. Siamo alla prima
periferia di Maccio ed al primo bivio
ci portiamo a sinistra per imboccare via Monte Cevedale. Arrivati al bivio
con la
SP19
ci teniamo a destra e percorrendone un pò meno di 200 m giriamo a sinistra
su via IV Novembre. La lasciamo quando alla seconda traversa giriamo a
sinistra per seguire via San Francesco che poco dopo termina e lascia il
centro abitato per immettersi nel bosco. Su un bel sentiero che va ad
attraversare il fosso Lusért ed in
salita, con uno strappo che si fa sentire, ci si porta a ridosso delle
piante e nell'attraversamento di alcuni campi. La discesa che ne segue
raggiunge la periferia di Lucino e su
via U. Foscolo arriviamo alla rotonda. Prendiamo la seconda uscita e
percorriamo via Liveria e ci manteniamo sempre su quest'ampia strada che
raggiunge l'incrocio con la
SS342 . La attraversiamo e seguiamo il rettilineo di via A. Manzoni per lasciarla
quando a destra troviamo la traversa di via G. Leopardi.
Attraversiamo la zona industriale e alla grande rotonda che troviamo poco
più avanti prendiamo la seconda uscita per seguire via Adda. Anche qui
passiamo accanto ad alcuni capannoni ed al temine del boschetto, che teniamo
alla nostra sinistra, giriamo a sinistra per ritornare su strada sterrata
che raggiunge la periferia a sud di
Villa Guardia. Anche qui ci portiamo
accanto ad alcuni capannoni ed ad una grande rotonda prendiamo a sinistra ed
alla quarta uscita ci portiamo su un brevissimo tratto di
SP19
che lasciamo quando siamo a fianco del Camposanto. Percorriamo via Cantù e
seguendo questa strada andiamo ancora verso la periferia dove prendiamo a
sinistra la traversa di via Fontanino. Un breve tratto asfaltato e poi
deviamo a destra sul rettilineo sterrato che arriva a ridosso del bosco.
Proseguendo sempre su fondo sterrato ci dirigiamo verso il bivio che
affianca l'autostrada
E36 . Giriamo a destra per seguire quest'ampia strada che passa accanto ad
alcuni capannoni industriali prima di arrivare ad una rotonda sulla
provinciale
SP28 . Alla seconda uscita giriamo e tenendoci a destra andiamo a seguire questo
lungo rettilineo su strada bianca che raggiunge un boschetto. Deviazione a
destra per andare ad attraversane un tratto ed al primo bivio ci teniamo a
sinistra.
Siamo alla periferia di Luisago ed
andiamo a percorrere un brevissimo tratto di via Briccole per girare poi a
sinistra e rientrare su sterrato all'interno del bosco. La sterrata passa poi a fianco della
Roggia Livescia e poco più avanti
sull'ampia strada di via dei Boschi arriviamo a fianco
dell'autostrada
A9 . Entriamo nel
Parco del Lura e raggiungiamo la rotonda sulla
SP27
che attraversiamo per dirigerci in direzione del vicino Eliporto. Lo
lasciamo alla nostra destra ed entriamo nel bosco tra la periferia di
Cascina Rizzardi e quella di
Ronco Vecchio. Rimaniamo sempre sulla
sterrata principale che con una grande curva raggiunge, a fianco, un
capannone e proseguiamo con alcune curve fino al sottopasso dell'autostrada
seguendo la bella stradina di via della Selva. Risaliti dalla parte opposta
siamo nella frazione Firenzuola di
Fino Mornasco e percorriamo via
per Guanzate fino al primo incrocio. Proseguiamo poi su via delle Robinie e
arrivati al bivio giriamo a destra su via Scalabrini. Ne percorriamo il
rettilineo raggiungendo la traversa, a destra, di via Campagnola dove
giriamo. Il lungo rettilineo ci fa arrivare ad un bivio e qui bisogna essere
davvero bravi a vedere il sentiero che parte, subito dopo la curva, a
sinistra. Rientriamo all'interno del bosco e su uno stretto sentiero che si
dipana tra gli alberi e ci teniamo a destra.
Ci divertiamo un sacco cambiando spesso direzione per cercare di rimanere
sul solco del single track e tra stretti passaggi e qualche radice
affiorante ovviamente la velocità cala. Procedendo sempre sul bellissimo
sentiero arriviamo alla periferia di
Cadorago uscendo sull'asfaltata via
C. Colombo. Raggiunto il bivio ci teniamo a sinistra e percorriamo via G. Marconi che
raggiunge poi la rotonda sulla
SP30 . Attraversandola ci riportiamo nuovamente su strada sterrata e seguiamo
il corso del Torrente Lura
che scorre proprio, li vicino, alla nostra sinistra. L'ampia sterrata è un
continuo saliscendi e con l'ultimo strappetto si risale verso il
parcheggio del Camposanto. Tenendoci a sinistra ci riportiamo su un'altra sterrata che in discesa ci
porta al sottopasso ferroviario e poco dopo arriviamo sul tratto della Ciclo-Pedonale Caslino-Cadorago. Il sentiero, a sinistra, entra all'interno del bosco ed è in questo
punto che bisogna nuovamente scendere di sella per affrontare la rampa che
a destra riporta sulla sterrata. Poco male, sono solo 10/15 m e con un
poco di fatica si risale. Ritornati sulla sterrata percorriamo il
rettilineo che passa in mezzo al bosco, molto rado di piante, ed arrivati
al bivio dei sentieri giriamo a sinistra. Discesa per arrivare ad
attraversare il ponticello sul Lura e poi seguendo sempre la sterrata
principale e senza mai deviare arriviamo alla periferia di Bulgorello nei pressi del Camposanto.
Ritornati su strada asfaltata giriamo a destra per percorrere via
Risorgimento e la lasciamo quando a sinistra troviamo la sterrata che
entra poi all'interno del bosco. Lo attraversiamo e raggiunto il bivio dei
sentieri giriamo prima a sinistra e successivamente a destra per procedere
nel mezzo dei campi e della campagna prima di arrivare ad incrociare
la
SP31 . La attraversiamo passando a fianco della bellissima Edicola Mariana
e ritorniamo un'altra volta su sterrato entrando nuovamente nel mezzo
degli alberi e quando ne usciamo siamo arrivati alla periferia di Cermenate. Seguiamo la sterrata del Roccolo e arriviamo al bivio di via Montebello
dove giriamo a destra. Un breve tratto di rettilineo e poi deviamo a
sinistra nella stradina sterrata che raggiunge l'asfaltata via Dante
Alighieri. All'incrocio con la
SP35 la attraversiamo e deviando leggermente a sinistra imbocchiamo via
Caio Plinio. La seguiamo ed arriviamo fino al termine dell'asfalto
proseguendo poi nel mezzo dei campi raggiungendo il Parco di Terracavata
deviamo a sinistra e poi destra per attraversare gli ultimi boschi prima
di arrivare al bivio con via 1° Maggio. Una curva a sinistra/destra per
immetterci su via dei Combattenti dove raggiungiamo l'incrocio davanti
alla Stazione di Cantù Cermenate e
dove terminiamo la prima tappa del GTMTB.
Pier
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