Colli di Bergamo in MTB




05/05/2022 - Colli di Bergamo in MTB
Distance: 33 km - 736 m Ascent - 736 m Descent



Nella pagina di presentazione l'avevo descritto, il testo lo trovate qui, come possibile avventura. Ebbene secondo me lo è stata davvero perchè bisogna davvero essere appassionati di mountain bike per seguire questi brevi e impegnativi tratti sugli sterrati, che ho inserito all'interno dell'itinerario. Come sempre, in compagnia degli amici si va a percorrere le tante salite, a volte anche dure, ma che ti vien voglia di farle lo stesso perchè ad ogni curva il paesaggio cambia. L'alternanza delle viste della pianura, che si vede lontano e molto in basso, a quelli dei colli con le case, inserite nel tanto verde che le circonda, le chiese e i tratti delle vecchie mura medioevali è di per sé bellissimo e sembra non finire mai, ma solo se avete voglia di stancarvi e di rimanere lontano dal traffico caotico.

L'itinerario è bello e vario ci sono sterrate, sentieri, strade acciottolate, pavimentate e asfaltate con il traffico poco presente e nella parte Alta della città è quasi inesistente. Arrivate però preparati perchè qui in alcuni tratti è davvero dura anche con una e-bike.

Non è la prima  volta che si fa il giro del Parco dei Colli di Bergamo e tutte le volte che ci torno voglio, però, percorrere un itinerario nuovo. Quello odierno, che passa in alcuni punti già tracciati qualche anno orsono, l'ho voluto modificare per una prova pratica di un tracciato che a tratti può diventare davvero duro. Le salite, sui single track che per prime lasciano la ciclabile del Quisa sono si percorribili ma devi darci dentro di gambe e se anche io e gli amici, abbiamo a disposizione le e-bike, di fatica, comunque ne abbiamo fatta. L'itinerario lo divido in 4 e lo descrivo così: 
da 00 a 08 km - tranquillo, da 08 a 16 km - medio, da 16 a 24 km - impegnativo e da 24 a 30 km - medio. Questo potrebbe dare già un'idea di quello che potete trovare, ma vi consiglio, come sempre di leggere il road-book.


Arrivati alla Stazione di Bergamo, ci portiamo subito sul piazzale G. Marconi e andiamo, diritto, in direzione del semaforo. Attraversata la  SS42  proseguiamo diritto su via Papa Giovanni XXIII e giriamo a destra alla prima traversa su via A. Maj. Breve sosta caffè e brioche per ripartire poi in direzione dell'incrocio, percorrendo il tratto del percorso ciclabile, dove giriamo poi a destra su via A. Fantoni. Raggiungiamo il bivio con via B. Bono e girando a sinistra andiamo nuovamente, in sede protetta, fino alla rotonda dove prendiamo a destra per attraversare i binari della TEB (Tramvie Elettriche Bergamasche) e subito dopo giriamo a sinistra per portarci sulla Pista Ciclabile Fausto Coppi e Gino Bartali che corre parallela ai binari della linea tranviaria. Raggiunta la fermata di Bergamo San Fermo la lasciamo per deviare a sinistra su via SS. Maurizio e Fermo. All'incrocio giriamo a destra e percorriamo via V. Ghislandi e dopo la rotonda ci portiamo sul prolungamento di via F.lli Bronzetti che seguiamo fino all'incrocio. Curva a destra su via F. Corridoni e poi subito a sinistra sulla stretta stradina di via Milazzo dove raggiungiamo l'incrocio.

Giriamo a sinistra su via Vezza d'Oglio dove raggiungiamo il bivio di via dei Castagni davanti all'Ex Monastero di San Nicolò di Plorzano. Attraversata la strada ci portiamo a sinistra su via Pietri e successivamente sul prolungamento di via dei Lazzaretto dove passiamo accanto allo Gewiss Stadium. Raggiunto il piazzale L. Goisis giriamo poi a sinistra e proseguiamo ancora su via del Lazzaretto fino ad incrociare via C. Baioni. A sinistra, accanto al giardino comunale, dove troviamo anche il cartello che indica strada pedonale e pista ciclabile, giriamo e ci portiamo sulla Green Way della Morla. Seguendone il corso la ciclabile effettua una belle serie di curve e arriva fino al termine del tratto sicuro quando raggiunge la località Pontesecco dove su via della Castagneta giriamo a sinistra. Arrivati all'ingresso, a destra, della Ciclabile del Quisa, lo superiamo e subito dopo giriamo a destra per immetterci sulla prima sterrata odierna che entra all'interno del bosco ed iniziamo la bella ed impegnativa salita dove il fondo umido in alcuni casi non da attrito alle nostre gomme tassellate. Alcuni passaggi su radici e su bassi gradini creati con fusti di alberi tagliati mettono davvero a dura prova i muscoli e mezzo.

Il tratto in questione non è lunghissimo, 300 m, neppure le pendenze, essendoci una media che rimane attorno al 11%, ma sono i continui giri a vuoto della gomma posteriore che ti fanno fare molta più fatica su questo terreno dal fondo abbastanza insidioso. Questa però è la mountain bike e si sa già a priori che ogni tanto capitano anche questi passaggi. Dopo un tratto pianeggiante, dove si riprende per un attimo fiato, si inizia la parte finale della salita dove però le pendenze si abbassano fino ad arrivare ad una media che non supera il 7%. Riprendiamo la Ciclabile del Quisa arrivando all'incrocio con la stradina asfaltata di via Ramera e attraversandola andiamo in direzione del sentiero che viene indicato nel cartello  Sombreno-Madonna della Castagna-Almè . Stradina a fondo asfaltato che inizia in discesa con un rettilineo a cui seguono una serie di curve e che termina dopo aver raggiunto la vicina sponda del torrente Quisa. Tenendoci a sinistra imbocchiamo la  Strada del Mulino  e procediamo su un tratto semi pianeggiante fino a trovare alla nostra sinistra l'ingresso di un sentiero. Giriamo ed iniziamo una delle salite più dure della giornata su un sentiero che entra all'interno del bosco ed in alcuni punti mi fa anche scendere di sella per un breve portage. 

Dopo circa 600 si intravede un tratto abbastanza pianeggiante ma è solo un'illusione e per arrivare al bivio di Via Colle dei Roccoli bisogna ancora spingere di brutto. Il belvedere che si vede da questo punto è veramente fantastico e un attimo per riprendere fiato bere un sorso d'acqua lo utilizzo anche per scattare qualche foto ricordo della piana del fiume Brembo e le prime propaggini della Val Brembana. Ripartiamo a sinistra su questa bellissima stradina asfaltata e sempre in salita, ma con pendenze abbordabilissime, andiamo ad attraversare un gruppo di case raggiungendo la famosa Trattoria dell'Alpino. Qui inizia anche la discesa che raggiunge un primo bivio dove ci teniamo a destra e proseguendo sempre sulla strada asfaltata, ma senza la benché minima traccia di auto, arriviamo a fianco della Chiesa di San Sebastiano nella contrada Botta. I tornanti che proseguono a destra raggiungono un bivio dove a sinistra proseguiamo su via San Sebastiano fino a raggiungere il bivio con via Pascolo dei Tedeschi. Curva a destra e inizio del rettilineo che arriva al tornante dove lasciamo la strada asfaltata per portarci sulla sterrata/acciottolata via Rizzolo del Pascolo che con un lungo rettilineo, nel mezzo del bosco, raggiunge l'incrocio con via Sombreno.

Iniziamo, quando giriamo a sinistra, la salita su via Madonna del Bosco dove le pendenze superano di poco il 10% che per una lunghezza globale che supera di poco i 300 m ci conduce all'ingresso, a sinistra, della sterrata che rientra nuovamente all'interno del bosco. In bella discesa e su un fondo praticamente perfetto raggiungiamo la stradina di via Allegrezza che con il bellissimo paesaggio che si apre davanti a noi ci fa arrivare davanti al Monastero di Astino ed alla Chiesa del Santo Sepolcro. Breve sosta per lo scatto di alcune fotografie all'esterno della Chiesa (che è chiusa nei giorni infrasettimanali ed è solamente aperta al pubblico nei in quelli di sabato e domenica) ed all'interno del cortile. Si riparte a sinistra su via Astino e poco dopo lasciamo l'asfaltata stradina per girare a destra sulla bella sterrata che passa a fianco di un ciliegiaio passando al di sotto delle imponenti mura del Castello dell'Allegrezza di cui si vedono ancora i grossi blocchi di pietra che, nonostante tutto l'abbandono, resistono al tempo e all'incuria. La strada bianca arriva dopo qualche curva ed una leggera salita a fianco della Chiesa della Madonna del Bosco raggiungendo l'incrocio.

Curva a sinistra e strada ancora in leggera discesa che arriva ad un'altro incrocio. Ci teniamo a sinistra e poco dopo deviamo a destra sulla stradina di via Pasqualina Ripa e ne percorriamo solamente 250 m per girare, poi, a destra su via del Celtro. Falsopiano che arriva al primo bivio dove ci teniamo a destra per percorrere il rettilineo successivo che raggiunge il bivio e ci fa arrivare in località Longuelo. Curva a sinistra per percorrere la stradina di via San Martino della Pigrizia dove iniziamo un'altro bel tratto in salita che dopo circa 800 m con pendenza media dell'8,3% raggiunge il bivio con via P. Ripa (vedi foto). Curva a sinistra per percorrere poco più di 100 m di quest'altra stradina asfaltata e poi alla prima traversa a destra giriamo per immetterci nella bellissima stradina con fondo in pietra di via Sudorno. Fondo che rimane così per un lungo tratto e con la strada sempre in costante salita, con pendio medio al 10%, ci portiamo al bivio in località Sudorno. Ci immettiamo a sinistra su via Astino che con una breve discesa arriva sul prolungamento di via Lavanderio. Uno strappo di circa 300 m ci prepara alla successiva salita che parte negli ultimi 100 m della stradina asfaltata. 

Giriamo a destra su via General G. Marieni e dopo la curva ci immettiamo sul prolungamento di via Torni che in un mangiaebevi continuo è l'esatta strada parallela di quella percorsa poco prima più in basso e ci riporta nuovamente tra le case di Sudorno. Giriamo a sinistra e andiamo a percorrere quest'altro tratto di stretta stradina asfaltata che alla nostra destra si apre con paesaggi bellissimi sulla pianura. Il tratto abbastanza lungo, oltre 2400 m, termina poco dopo aver superato la scalinata che raggiunge la bella Chiesa di Santa Grata Inter Vites.  Prendiamo a sinistra su via San Vigilio ed iniziamo la salita su fondo acciottolato di quest'ampia strada che più avanti si restringe e supera il sottoportico di un balcone prima di iniziare l'ultimo tratto con pendenze leggermente maggiori. Il tutto termina nel tratto di 500 m con bellissimi paesaggi che alla nostra sinistra si aprono sulla parte bassa della collina e quando arriviamo alla Chiesa di San Vigilio siamo quasi sulla sommità del colle omonimo dove sorge il Castello.

Breve sosta per bere un goccio d'acqua e poi si riparte sulla stradina asfaltata davanti a noi per raggiungere un primo bivio. Proseguendo diritto arriviamo al successivo e tenendoci a destra ripartiamo un'altra volta in salita e ci portiamo a ridosso di una bella casa con torre merlata e tenendoci a sinistra imbocchiamo la strada in salita di via Vetta. Altro bellissimo paesaggio, questa volta alla nostra destra, su quest'altra bellissima stradina senza traffico che poco dopo inizia una discesa. Raggiunto il bivio prendiamo a destra via Scalvini e dopo un primo tratto acciottolato ci riportiamo su asfalto per proseguire su quest'altra stretta stradina percorrendo in discesa anche il tratto di strettoia che ci riporta poi su asfalto fino al trivio. Prendiamo a destra via F. Cavagnis ed iniziamo la bella discesa a tornanti che in breve tempo ci fa arrivare al bivio con via C. Beltrami dove giriamo a sinistra. Ne percorriamo poco più di 200 m per lasciarla quando a destra troviamo la staccionata di una casa e girano a destra andiamo ad imboccare uno stretto sentiero in discesa. 

Non certamente agevole il passaggio e single track che più avanti è anche in parte esposto. Rallentiamo di molto la nostra velocità e tirando la manopola del freno in continuazione iniziamo un tratto di discesa abbastanza tecnica nella prima porta e poi difficile nella parte finale dove la pendenza oltre il 25%. Piccolo ruzzolone di un paio di componenti del gruppo, senza conseguenze, che non riescono a controllare il mezzo per via della parte viscida del terreno e si appoggiano solamente a terra perchè nemmeno la scarpa riesce a fare presa sul terreno. Breve controllo che tutto sia perfettamente a posto e si riparte uscendo da questo bosco dove raggiungiamo la bella sterrata che diventa poi stradina asfaltata e raggiunge, dopo la strettoia tra le case in pietra, il bivio. La seguiamo arrivando alla rotonda dove giriamo a destra su via G. Maironi da Ponte e superiamo la Chiesa di Santa Maria Assunta in località Valverde. Alla prima traversa a destra imbocchiamo via Roccolino e da qui inizia il tratto in salita più duro della giornata. L'asfalto ben presto termina e ci troviamo davanti al fondo acciottolato di questa stradina che risale il colle. Sono 850 m da percorrere facendo forza sui pedali anche se l'aiuto del motore è già sufficiente di suo. 

La pendenza non scende mai e si sale oltre il 20% per tutta la lunghezza della stradina. Quando arrivo al termine, ansimando come non poco, raggiungendo l'asfalto di via C. Beltrami mi sembra di essere arrivato in paradiso ed anche sul viso degli altri componenti del gruppo c'è un pò di stanchezza ma anche tanta soddisfazione per essere riusciti in quest'altra avventura non di poco conto. Sono gli ultimi chilometri che si separano dal termine ed ora il tratto più facile in assoluto con il passaggio all'interno delle stradine e dei vicoli di Città Alta dove arriva il passaggio accanto alla Torre di Adalberto per entrare all'interno di piazza della Cittadella. Passiamo poi su via San Salvatore, via Salvecchio e via Bartolomeo Colleoni che raggiunge a destra piazza Vecchia dove troviamo Palazzo della Ragione che la divide da piazza Duomo. Ci portiamo davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore e non possiamo non fermarci a scattare qualche bella fotografia di questi importanti monumenti che ci ricordano anche quanto tempo fa furono eretti. Alla nostra sinistra la Cattedrale di Sant'Alessandro Martire e alla nostra destra il Battistero

E' ora però di partire e prendendo a sinistra la stradina in leggera salita ci portiamo su piazza Padre R. Giuliani e sulla successiva piazza Rosate dove imbocchiamo a sinistra via S. Mayr  e ci portiamo a ridosso delle Antiche Mura Veneziane ed in discesa imbocchiamo viale delle Mura. Curva a sinistra per raggiungere Porta San Giacomo dove con un'altro tratto in discesa ci portiamo su via Sant'Alessandro ed al Baluardo di San Giacomo. La strada adesso cambia di fondo e da asfalto passiamo su acciottolato, che in continua discesa, supera la Chiesa della Madonna del Giglio e successivamente l'ex Chiesa di San Carlo dei Mendicanti prima di arrivare alla traversa di via Don Carlo Botta dove giriamo a sinistra. Un breve rettilineo ci conduce all'incrocio con viale V. Emanuele II dove giriamo a destra e andando a percorrerne il rettilineo raggiungiamo nuovamente piazzale G. Marconi all'esterno della stazione ferroviaria di Bergamo dove termina questo nuovo divertente ed impegnativo itinerario in mountain bike.
Pier

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