40 km in MTB - 05

 


28/05/2023 - 40 km in MTB - 05
Distance: 39 km - 683  m Ascent - 
683 m Descent



Una mattina in cui ti svegli, trovi strade ancora bagnate e un cielo abbastanza coperto con cui dovrai fare i conti per l'intera mattinata. Nonostante tutto questo però decidi di partire per arrivare al punto di ritrovo entro l'orario stabilito perchè sai già che ci sono gli amici che sono li e ti aspettano. Un bel gruppo anche quello odierno su un'itinerario che viste le condizioni dei terreni diventa abbastanza duro di suo ma che, in condizioni normali, il tutto è sicuramente più tranquillo ed i passaggi non sono al limite. Con 40 km in cui si rimane quasi sempre in sella è giusto catalogare anche questa nuova avventura tra i sentieri del Plis Zoc del Peric e il Parco della Brughiera come un'altro dei tracciati dove l'off-road la fa da padrone.  

Un passaggio a spinta in località Calpuno alla periferia di Lurago d'Erba costringe ad un breve portage perchè l'aratura dei campi ha cancellato il single track che lo attraversava e che raggiungeva il bosco. Mantenetevi a lato del campo e passate vicino agli alberi per non rovinare le coltivazioni. 

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Giusto il tempo per dire che fortunatamente la pioggia ci ha graziati che ecco la notte di sabato con violenti temporali che sono andati avanti per molto tempo e che fino all'ultimo ci hanno tenuto in sospeso l'escursione. Per fortuna poi il meteo è girato e  così, seppur nel fango e con sentieri abbastanza sdrucciolevoli, eccomi in sella per affrontare qualche rischio che però anche in condizioni normali è sempre dietro l'angolo. Sempre però in compagnia di tanti amici con i quali si condivide tutto, palta (fango) compresa. E' giusto che sia così, comunque, perchè dopo tantissimi mesi in cui ce la siamo scampata, con terreni asciutti e polverosi, anche nei mesi invernali si vede adesso rifiorire il bosco e la campagna con le diverse colorazioni del verde che mancavano da un pò. Bellissimi come sempre i passaggi off-road e i continui saliscendi che oggi hanno messo a dura prova muscoli e mezzi con scodamenti sui fondi resi molli dal fango e sulle parti acciottolate dove il grip praticamente non esisteva. 

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Siamo a Inverigo nel parcheggio adiacente, o poco distante, dal Santuario di Santa Maria della Noce. Usciamo dall'ampio spazio dove abbiamo lasciato le nostre auto e tenendoci a destra andiamo a superare la Chiesa e raggiungiamo il passaggio a livello seguendo a destra via A. Magni. Alla rotonda che troviamo, poco dopo, giriamo a sinistra e percorrendo il rettilineo raggiungiamo l'altra piccola rotonda dove prendiamo la terza uscita per portarci sulla stradina di via Trieste che percorriamo per soli 150 m fino a trovare a sinistra la traversa di via Privata Sormani. Giriamo e poco dopo ci troviamo nel primo tratto sterrato della giornata entrando nella Tenuta di Pomelasca. Il rettilineo sempre in leggera salita arriva prima a fianco di Cascina Teresa e successivamente affianca il muro di cinta di Villa Sormani. Raggiunto il bivio deviamo a sinistra e passando a fianco della bellissima Chiesetta Rossa (edificata in stile romanico lombardo nel 1952) ci portiamo in direzione del passaggio a livello. Attraversandolo giriamo poi, subito, a destra sulla bella sterrata che corre accanto ai binari della ferrovia per arrivare a ridosso di Cascina Maria. Il tratturo che parte a sinistra va ad attraversare i grandi pratoni prima di arrivare al bivio dei sentieri dove con una curva a destra iniziamo, poi, un tratto in leggera salita che va a superare il vecchio rudere di Cascina Carolina.

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Al bivio della sterrata che troviamo subito dopo giriamo a sinistra e ci portiamo alla prima periferia di Lurago d'Erba per arrivare al bivio successivo con via degli Alpini. Curva a sinistra per proseguire su un breve rettilineo e raggiungere l'ampio piazzale davanti a Villa Sormani Andreani Verri per prendere l'alberato viale, a destra, che in discesa arriva all'incrocio con la  SP41 . Attraversandola imbocchiamo a destra via J.F. Kennedy e appena superato il muro del Camposanto giriamo a destra per proseguire su un brevissimo tratto di via della Libertà e deviare a sinistra sulla bella e ampia strada che in salita raggiunge l'abitato della frazione Calpuno. Superato il semaforo inizia la discesa che con alcune curve raggiunge il proseguo di via Selvamonte dove, lasciate le ultime case, il tratto asfaltato termina per riprendere la bella sterrata che attraversa un tratto di campagna prima di arrivare a ridosso del boschetto. E' in questo punto che bisogna scendere di sella per superare (rimanendo sempre su bordo a ridosso degli alberi) il campo coltivato dove il sentiero è sparito. Avvicinandoci al bosco, davanti a noi, possiamo poi rimetterci in sella per seguire il bellissimo single track che lo attraversa raggiungendo poi la bella stradina di via Longura. 

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Deviamo a sinistra e poco dopo ritorniamo off-road seguendo questa bella sterrata, in leggera salita, che arriva all'incrocio. Attraversando via Madonnina ci portiamo sul rettilineo di via Cappellina e sempre in leggera salita arriviamo al bivio con via San Giorgio. Tenendoci a sinistra, superando la Cappelletta Ossario (Sec. XVII), iniziamo la breve discesa per arrivare alla traversa, a destra, di via San Sebastiano dove giriamo. Un breve tratto semi pianeggiante ci porta al bivio con via Alessandro Manzoni e girando a destra iniziamo la breve salita che prosegue poi a destra sulla stradina piastrellata che passa nel mezzo della zona residenziale e che ci fa ritornare su via San Giorgio entrando nella piccola frazione Colciago situata a ovest del comune. In discesa arriviamo al bivio di via A. Diaz e girando a destra si risale leggermente per proseguire su questo continuo saliscendi delle colline della Brianza. Arriviamo così alla rotonda e tenendoci a destra percorriamo un breve tratto rettilineo iniziando una parte in discesa che raggiunge uno slargo, a sinistra, dove giriamo per immetterci all'interno del Plis Zoc del Peric sul  Sentiero S3 . I bellissimi passaggi all'interno dell'area verde, in alcuni punti anche tecnici, ci portano anche su un tratto del  Sentiero S1  che raggiunge Fabbrica Durini.

Usciti dal bosco e dal bellissimo parco con lo scenario di Castello Durini (860) davanti a noi arriviamo sull'asfaltata via Monte Rosa e poco dopo andiamo ad attraversare la  SP40  per imboccare la stradina in salita che risale la collina. Percorrendo via Don Vitali e poi a sinistra via G. Parini passiamo accanto alla Chiesa di Sant'Andrea Apostolo (1920) che è parte integrante della Tenuta. La bellissima vista del paesaggio che si scorge da questo belvedere naturale occupa in gran parte boschi e la campagna. Iniziamo ora una bella discesa che con un'ampia curva ci conduce poi sul tratto rettilineo che arriva al bivio di via A. Volta. Girando a destra andiamo a percorrerne poco più di 150 m per girare, poi, a sinistra sulla sterrata che corre accanto ai terrazzamenti. Ben presto, dopo la curva a destra, ci portiamo sul bel single track che ci conduce dirittamente all'interno del bosco entrando nei primi sentieri del Parco della Brughiera. Trovata l'ampia sterrata che a destra, seguendo il  Sentiero 15 Valle Sorda-Valle di Brenna , risaliamo leggermente per arrivare al  Punt de Ceser  che va a superare i binari della linea ferroviaria  R18  Como-Lecco . Girando a sinistra iniziamo la bella discesa sullo stretto sentiero e passando accanto alla vecchia Stazione di Brenna-Alzate ci dirigiamo, poi, a destra verso l'incrocio con la  SP39 .

La attraversiamo per riprendere nuovamente il sentiero che prosegue in leggera discesa ed arriva e supera il piccolo ponticello sulla Roggia Lubiana. Entrando all'interno del bosco andiamo a superare alcuni passaggi, resi abbastanza insidiosi dal fango, ma che in normali condizioni sono invece facilissimi da passare. Il bel sentiero esce poi a lato di grandi prati e con un lungo rettilineo raggiunge l'asfaltata via per Cantù dove girando a destra ci dirigiamo verso il Santuario della Beata Vergine di Rogoredo (1600). Entriamo a destra sul sagrato e dopo una breve pausa per fare rifornimento d'acqua alla piccola fontanella si riparte sull'alberato viale di Platani per deviare poco dopo a sinistra, attraversando la  SP39  sulla bella sterrata che parte subito in salita. Entriamo all'interno del bosco e proseguiamo, sempre in salita, ma con pendenze meno dure, sull'ampia carreggiata della gippabile deviando poi a sinistra per attraversare i campi. Al bivio dell'altra sterrata giriamo ancora a sinistra e procediamo su un bellissimo fondo, quasi piatto, fino ad arrivare sul tratto asfaltato di via della Noce. In men che non si dica ed in leggera discesa ci portiamo al bivio con via Girola e deviando a destra proseguiamo ancora in discesa.

Seguiamo per un breve tratto il prolungamento su via A. Volta e lasciamo l'asfaltata quando a sinistra troviamo l'innesto della sterrata che entra all'interno del boschetto. Breve parentesi all'ombra delle piante ed è poi il tratturo che attraversa i prati a guidarci al bivio dove deviando a sinistra iniziamo la salita che ci porta alla prima periferia di Alzate Brianza. Uno strappetto ci conduce al bivio con l'asfaltata via Anzani e poco dopo passiamo accanto al cancello d'ingresso di Villa Odescalchi ed alla piccola Cappella attigua alla cosiddetta Villa del Papa (agli inizi del XVII secolo dall'omonima famiglia, divenne abitazione di Papa Innocenzo XI). Proseguiamo con la strada che si restringe ed andiamo nel centro storico cittadino passando accanto alla torre Medioevale di Villa Baragiola (costruita sulla base di un castello medievale a torre, attorno al quale si sviluppò un piccolo villaggio. La torre, che oggi si affaccia su piazza Fiume, è databile tra il Mille e il Duecento). Superata la piazzetta ci teniamo a destra e procediamo su via Alciato e poco dopo superiamo, tenendola alla nostra destra, la Chiesa di San Giorgio (1600). La stretta stradina, in discesa, di viale Vidario ci fa raggiungere in breve il bivio con via Sant'Arialdo dove girando a destra ci portiamo al primo bivio per tenerci quindi a sinistra imboccando la stretta stradina che raggiunge il bivio con via del Lavatoio.    

Percorrendone un tratto brevissimo, a destra, andiamo ad incrociare la  SP38  e girando a sinistra ne percorriamo davvero poche decine di metri per deviare subito a destra su via Redipuglia dove proseguiamo sempre diritto. Quando la strada termina, davanti al cancello, prendiamo a sinistra la stretta stradina sterrata che aggira la casa e la seguiamo fino ad arrivare ad attraversare la zona industriale seguendo via del Dosso e successivamente, a destra, via roggia Lubiana. Bivio con via Giovio e svolta a sinistra per iniziare, quasi subito, la salita che raggiunge le prime case di Verzago con la bellissima vista, a destra, dell'imponente caseggiato di Villa Giovio. Entriamo nel piccolo centro cittadino e alla traversa di via Risorgimento giriamo a sinistra per procedere sul lungo rettilineo della stradina che passa a fianco del piccolo Aeroporto per Volo a Vela e che arriva davanti alla sbarra. La superiamo e dopo circa 650 m ne superiamo un'altra prima di arrivare ad incrociare la   SP38 . Con una curva a destra andiamo a percorrerne le curve per una distanza di circa 600 m e deviare poi a sinistra quando troviamo la sbarra che ostacola l'ingresso ai mezzi a motore. Sterrata in discesa e a curve che entra all'interno della valle del torrente Terro e che almeno nel primo tratto ne segue anche il corso. Molto fango, oggi, per cui la velocità si riduce di molto e i continui cambi di direzione per evitare le pozzanghere fanno il resto.

Raggiunto il primo bivio giriamo a destra e proseguendo sempre all'interno del bosco cerchiamo di mantenerci sui sentieri che sono più percorribili saltando da una parte all'altra del sentiero. Raggiunto il guado, all'altezza del passaggio del Gasdotto, siamo costretti a deviare a destra perchè una grossa e profonda buca con terra e acqua è impossibile da superare. Attraversiamo la roggetta e ci portiamo sulla sponda opposta con l'arrivo nei pressi di un'altro bivio. Tenendoci a sinistra andiamo a superare il sottopasso ferroviario e subito dopo iniziamo la leggera salita (che con il fondo del terreno nelle condizioni odierne ci fa fare davvero tanta fatica) raggiungendo l'ingresso nella  Valle di Santa Naga . Superata l'ennesima sbarra ci portiamo sul lungo rettilineo che in discesa va ad attraversare i pratoni e con la vista del rudere della Cascina Naga, in alto sui terrazzamenti, andiamo a percorrere un'altro bel rettilineo che lasciamo quando a destra troviamo l'innesto del sentiero che risale la collinetta. Seguendolo ci portiamo non distanti dalla prima periferia di Cantù ma mantenendoci a sinistra proseguiamo il nostro tracciato sempre in off-road. In un continuo saliscendi con i mezzi che scodano parecchio ad ogni passaggio sulle radici bagnate raggiungiamo la stradina asfaltata di via Cascina Varenna e con un sinistra destra ci riportiamo subito e nuovamente in fuoristrada.

Una prima serie di passaggi tecnici a cui seguono sempre tratti abbastanza facili ci fanno arrivare al primo bivio in cui giriamo a sinistra per raggiungere quello successivo dove invece giriamo a destra imboccando il  Sentiero Storico Cabiate-Montorfano . Alterniamo, anche qui, facili tratti in cui si viaggia regolarmente ma non è sempre così ed in questi casi oltre al divertimento ci deve essere davvero molta attenzione perchè una caduta dovuta ad uno scivolamento o a qualche fattore esterno può sempre succedere. E' un bellissimo tratto, sempre ed in ogni condizione dei terreni, in cui ci si diverte davvero fino alla Chiesetta di Sant'Adriano ed è percorribile in tutte le stagioni dell'anno. Arriviamo così ad Olgelasca e andiamo a seguire la stradina asfaltata fino all'incrocio dove girando a sinistra ci portiamo su un tratto della  SP39 . Percorrendone circa 1000 m arriviamo alla rotonda di Brenna e  prendendo la prima uscita ci portiamo su via Grimello che si percorre per metà su asfalto e poi su sterrato. Sentieri che raggiungono Pozzolo Inferiore dove attraversato il piccolo centro cittadino ci riportiamo su stradine sterrate, cementate e sentieri per arrivare all'incrocio con la  SP40 . Tenendoci a destra e poi subito a sinistra ci immettiamo su un sentierino che ci permette di aggirare alcune case prima di arrivare al bivio con via Dante Alighieri all'immediata periferia di Cremnago

Curva a sinistra e 50 m dopo deviamo a destra per entrare sulla stradina di via della Pineta che ci permette poi di effettuare un'altra deviazione a sinistra per portarci sul bellissimo sentiero in saliscendi che attraverso il bosco ci conduce alla seconda traversa a sinistra dove percorriamo un breve tratto in discesa che ci avvicina alle case.  Girando a destra, sul tratto ciclo-pedonale della bella stradina piastrellata arriviamo al bivio di via Spinelli e girando a sinistra andiamo ad incrociare via Monte Santo. Un breve rettilineo che prendiamo a sinistra ci porta al bivio di via Roma e con un destra-sinistra entriamo nel centro storico della cittadina sulla bella piazza di via Vittorio Emanuele II dove troviamo la Chiesa di San Giuseppe, alla nostra sinistra, e Villa Perego davanti a noi con la balconata che da davvero un effetto fantastico a tutta la struttura. Girando a destra iniziamo una breve salita che arriva sul rettilineo che passa accanto alla struttura dell'edificio e del parco ed in leggera discesa percorriamo via Monte Grappa per arrivare quasi a ridosso della rotonda. Poco prima giriamo e andando in direzione della piccola Chiesa del Lazzaretto rientriamo nuovamente all'interno del Plis Zoc del Peric. All'interno del perimetro imbocchiamo il  Sentiero S2  che ci conduce, dopo alcuni passaggi tecnici, al bivio con il  Sentiero S1  dove superiamo le zone del Querco-Carpineto e del Gran Sasso prima di uscire, non senza fatica, da questi sentieri abbastanza sdrucciolevoli e in alcuni punti sassosi per arrivare sull'asfaltata via Monte Rosa.

Al bivio con via A. Diaz ci dirigiamo a destra verso l'altro bivio con via Camerlata e tenendoci a sinistra ne percorriamo solamente 50 m per deviare a sinistra su via Santo Stefano che in falsopiano ci fa passare a fianco della Chiesa di Santo Stefano (1398), in località Colciago, prima di iniziare la discesa che raggiunge l'innesto sulla  SP41 . Girando a destra andiamo in direzione della rotonda e prendendo la seconda uscita imbocchiamo via della Colombaia ed andiamo a percorrere questa stradina periferica che con un lungo rettilineo va ad attraversare una zona industriale prima di immettersi sul prolungamento di via Mandresca. Siamo quasi al termine del nostro itinerario e alla traversa a destra giriamo per indirizzarci, ancora a destra, su via A. Gramsci che va ad attraversare una bella zona residenziale prima di arrivare al bivio di via Rocchina. Qui giriamo a sinistra e andiamo a percorrere l'ampia strada asfaltata che passa accanto alla struttura del campo da calcio e della scuola prima di raggiungere nuovamente il Santuario dove girando a destra ritorniamo al nostro punto di partenza iniziale.

Pier  

Un grazie ad Alberto per le bellissime fotografie.

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