Vallassina MTB Ride - 3
Distance: 39 km - 970 m Ascent - 970 m Descent
Momenti bellissimi, anche impegnativi, che però si sommano ai paesaggi che questo nuovo tracciato in e-bike ha offerto a me ed ai tanti amici presenti questa mattina. Potete rilevarlo guardando le tante fotografie all'interno dell'album e nel video che è disponibile e decidere se seguirlo. Il consiglio, come sempre, è però quello di leggere prima il road-book così da farvi un'idea sulle effettive difficoltà. Escludendo il tratto di portage dell'impegnativo sentiero, che risale le prime pendici dell'Alpe Oneda, tutto il resto è ordinaria amministrazione.
Inizia il primo sterrato della giornata che, con un bellissimo passaggio all'esterno della cittadina, ci conduce poi su alcune strette viuzze all'interno del centro storico. Raggiunto il bivio giriamo a sinistra e andiamo a percorrere via G. Puecher che su un tratto pavimentato arriva poi il bivio dove, girando a destra, imbocchiamo, in salita, via Belvedere. Dopo un primo tratto asfaltato ci portiamo su sterrato e procediamo in falsopiano a ridosso del bosco raggiungendo, poi, in un tratto ripido, in discesa, il bivio con l'asfaltata via F.lli Rizzi. Curva a sinistra e dopo un brevissimo tratto, semi-pianeggiante, che oltrepassa la rotonda, prendiamo a sinistra la mulattiera che in bella pendenza, in salita, ci porta all'interno del Bosco della Gualdera. Fondo del terreno non propriamente perfetto ma con l'e-bike, mantenendo sempre il livello di aiuto in modo eco (minimo), si può tranquillamente passare anche se sassi, smossi, dall'acqua degli ultimi temporali, hanno lasciato spazi in cui si ha qualche difficoltà. Con la tenacia che ci contraddistingue superiamo anche questo e rimanendo, per un bel pò di tempo, all'ombra delle piante, su continui cambiamenti di pendenza, sia in salita che in discesa arriviamo, aggiriamo il Monte Spinei.
Inizia ora la discesa, su tratti anche tecnici, per poi iniziare una breve risalita fino al bivio con via A. Diaz alla periferia di Proserpio. La discesa a destra, che ne segue, ci conduce in breve tempo tra le case di Castelmarte dove imbocchiamo via Crocetta. Strada che termina con alcune transenne che, superate, ci danno l'accesso al bivio di via Sasso del Numero dove giriamo a destra. L'asfalto più avanti termina e ritornati all'interno del bosco iniziamo una fase di salita ancora in modo abbastanza leggero rimanendo sempre sulla sterrata principale. Il sentiero che si dipana tra le piante offre tanti cambi di direzione per evitare sassi e pietre affioranti dal terreno che iniziano ad essere coperte dal fogliame caduto dopo un'estate così calda. Una breve discesa ci porta ad un bivio dove una curva a gomito, a destra, ci presenta subito il conto con l'inizio della salita su una carrareccia acciottolata. Siamo su pendenze intorno al 10% fino ad arrivare al tratto semi pianeggiante poi il pendio sale, di poco, ma il fondo quasi perfetto della sterrata non fa sentire che l'inclinazione è aumentata a circa il 13%. Terminiamo i circa 1000 m di strada, in salita, uscendo sull'asfaltata via F.lli Rizzi e deviamo a sinistra per rientrare, dopo aver superato la sbarra, all'ombra delle piante.
Inizia quasi subito la discesa che parte su sentiero e man mano che avanza nel mezzo del bosco il fondo stradale diventa sempre più largo e rimane così fino a raggiungere la sbarra successiva che determina la fine del tratto sterrato. Percorriamo adesso via A. Grandi e ci rimaniamo fino a quando non raggiungiamo il bivio di via Brusa. Curva a sinistra per procedere ancora in discesa fino al sottopasso ferroviario che superiamo per arrivare al bivio di via G. Puecher. Giriamo a destra e subito a sinistra per procedere su via Don G. Minzoni, alle porte di Canzo, andando a percorrere il lungo rettilineo che prosegue sul prolungamento di via Stoppani fino a portarci alla rotonda. Giriamo a destra su via Vittorio Veneto e quasi all'altezza del passaggio a livello, giriamo a sinistra su via Arcellazzi. Stradina che corre a fianco della linea ferroviaria e che ci fa attraversare il passaggio a livello prima di arrivare al bivio della SP41 . Con molta cautela giriamo a sinistra e procediamo in direzione della rotonda dove prendiamo la seconda uscita per portarci su un brevissimo tratto della SP40 . Alla prima traversa a destra, via Terra Rossa, giriamo e andiamo a percorrere quest'altra stradina laterale che arriva dietro la Stazione Ferroviaria di Asso.
Raggiunto il passaggio sul Ponte di Brooklyn, ponte ciclo pedonale che attraversa il fiume Lambro, ci portiamo sulla stradina di via A. Gramsci dove giriamo a destra. Proseguiamo su questo tratto stradale a senso unico e all'incrocio andiamo ad immetterci sul rettilineo per imboccare il proseguimento di via Dott. L. Oltolina che termina davanti al Punt de la Fola (vecchio ponte che univa Asso con Scarenna). Attraversandolo ci portiamo al bivio della SP41 dove, anche qui con molta cautela, giriamo a sinistra. Ne percorriamo solamente 150 m e subito dopo la curva giriamo a destra ed iniziamo la salita su via Cranno, una bella stradina asfaltata che, risalendo la collina, raggiunge il bivio con la sterrata. Ci teniamo a sinistra, dell'edificio della Casa Scout, ed ancora con un poco di salita, leggera, adesso, andiamo in direzione della discesa cementata che raggiunge il guado sul Torrente Foce accanto a Cascina Prera. Quest'oggi con l'acqua, ma con basso livello di profondità, si può tranquillamente superare in sella. Ultimo strappetto per raggiungere il bivio della SP46 dove giriamo a destra. Proseguiamo su provinciale per oltre 500 m e allo slargo, a destra, la lasciamo per andare ad attraversare il piccolo ponticello in pietra che attraversa anche qui il torrente Foce.
Siamo entrati nel territorio comunale di Valbrona (formato dalle frazioni Candalino, Maisano, Osigo e Visino) ed andiamo a seguire una parte di sterrato per poi portarci sul bel sentiero che nel mezzo dei campi, in uno stupendo scenario di monti e boschi ci porta alle case di Visino. Ritroviamo un tratto asfaltato seguendo la stradina di via Madonna del Ceppo ed andiamo a deviare a destra poco prima del ponte sul torrente per procedere sulla strada bianca che raggiunge l'incrocio nei pressi del Laghetto di Ponte Castello. Tenendoci a destra, al bivio, andiamo a percorrere la sterrata e successivamente il sentiero che entra all'interno del bosco e che arriva alla prima periferia di Candalino. Imboccata la stradina di via Fornaci procediamo in direzione dell'incrocio e superatolo imbocchiamo via Bragascia. In uno stretto contesto di viuzze andiamo ad attraversare il piccolo ponticello sul torrente Valle di Candalino e deviando poi a destra ci portiamo all'incrocio successivo di via Risorgimento dove giriamo a destra. Raggiunto il bivio prendiamo la stradina a sinistra e seguiamo via Addolorata che ci porta davanti alla Chiesa della Madonna Addolorata.
Qui inizia il tratto impegnativo che risale, per un breve tratto, le pendici dell'Alpe Oneda e che come descritto all'inizio è davvero difficoltoso nel seguirlo. La prima parte, 250 m, è abbastanza percorribile in sella e raggiunge anche un piccolo pianoro ma è proprio qui, dove dall'alto si può ammirare anche il bel paesaggio sulla Valle e sui piccoli paesi e frazioni che le fanno da contorno, inizia la parte a spinta. Pendenze che raggiungono il 25% e fondo del terreno a sassi non permettono di rimanere in sella e per i successivi 250 m non molla mai ed anzi la fatica per risalire il pendio sembra anche aumentare. Io personalmente sconsiglio di seguirlo e credo che anche gli amanti dell'estremo in MTB saranno sicuramente d'accordo. Ci si diverte molto di più passando per i piccoli vicoli nella parte bassa della valle perché si riesce sempre a stare in sella ed anche il paesaggio, non essendo all'interno del bosco, ha delle spettacolari viste sulla rimanente parte di questo bellissimo tratto di territorio. Un attimo di pausa per riprendere fiato, mangiare almeno una barretta e bere un buon sorso d'acqua e si riparte per arrivare al bivio.
Inizia la discesa che è difficoltosa almeno nella prima parte dove sassi che si smuovono sotto le gomme fanno sbandare ogni tanto il mezzo. Con pendenze superiori al -20% dobbiamo tenere il freno abbastanza tirato per non prendere troppa velocità e solo quando raggiungiamo la strada asfaltata il dislivello, si fa per dire, sembra abbassarsi. Ultime curve per arrivare dietro la Chiesa dei SS. Apollinare e Materno a Osigo per deviare a destra sulla stradina che ci conduce al bivio della provinciale SP46 . Tenendoci a destra proseguiamo superando il Camposanto e circa 200 m dopo, poco prima della Chiesa di San Rocco a Maisano giriamo a destra per andare a percorrere l'acciottolata erbosa via Grigne per raggiungere il bivio di via Ziniga. Ad un trivio prendiamo a destra la stradina acciottolata che supera il ponticello sul torrente Valle di Caprante e passa accanto al muro in cemento del giardino di una casa. Dopo la curva a sinistra davanti a noi si apre il bellissimo scorcio che arriva davanti al Santuario della Madonna della Febbre. Chiuso al pubblico, purtroppo, ci accontentiamo di vederlo dall'esterno e dopo qualche scatto fotografico si riparte a destra lungo il sentiero che passa accanto alla vigna e raggiunge il bivio della provinciale.
Giriamo a sinistra e seguiamo l'ampia strada per circa 300 m ed a fianco della Chiesetta giriamo a destra per andare a percorrere questa stradina laterale che man mano che avanziamo si stringe. Raggiunto un bivio dobbiamo per forza di cose tenerci a destra imboccando la stradina acciottolata di via Torre che a sua volta raggiunge un'altro bivio dove ci teniamo a sinistra. Le strette viuzze di questo bellissimo paesino, Maisano, arroccato alle pendici dello Zucco della Muta ci portano nel centro storico. Seguiamo via alla Fontana e arriviamo alla traversa di via del Voltone dove giriamo per andare a superare il sottoportico della casa che ci consente di arrivare su via Valentina. Curva a sinistra e dopo una leggera salita arriviamo verso l'uscita delle case del paese e su una stradina che diventa sterrata e quindi sentiero raggiungiamo le prime case di Osigo. La stradina di via N. Sauro arriva all'incrocio con via C. Battisti e attraversandola imbocchiamo via F. Filzi. La percorriamo tutta ed al bivio di via Monte Grappa giriamo a sinistra per iniziare la discesa sulla stradina a sinistra che passa accanto al vecchio lavatoio comunale. Stretta stradina che percorriamo fino ad arrivare a fianco della volta del sottoportico dove giriamo a destra per seguire un tratto di via Voltone.
Raggiunto il bivio con la SP46 giriamo a destra e ne seguiamo un lungo tratto, circa 1000 m, per deviare a destra all'altezza di Visino dove deviamo a destra per immetterci su via per Valbrona. Stradina in falsopiano che ci dà modo di tenerci lontano dal traffico e che raggiunge un bivio dove tenendoci a destra ci portiamo sul prolungamento di via Cantone. Stradine strette in angoli del vecchio paese per arrivare, ad un'altro un bivio, dove sempre a destra imbocchiamo via C. De Herra. Un'inizio di salita la troviamo dopo l'incrocio su via San Michele che ci conduce a fianco del Camposanto e successivamente alla Chiesa di San Michele. All'incrocio, che attraversiamo, andiamo a seguire la stradina in salita che poco dopo diventa sterrata e raggiunge il confine con il territorio comunale di Asso quando raggiunge il single track che parte a destra. Inizia qui la discesa su un'altro bellissimo tratto dove il paesaggio è davvero unico. Un breve tratto a ridosso del bosco ci conduce alla più ampia sede stradale della carrareccia che scende verso alcune case e sempre con maggior pendenza, max -18%, arriva sulla cementata stradina fino all'incrocio di via Circonvallazione.
La attraversiamo, con molta cautela, per portaci sulla stradina di via Vecchia per Visino, per un tratto sterrata, ed iniziamo la discesa che raggiunge piazza Ratti accanto alla Chiesa del Santissimo Crocefisso. Lasciandocela alle spalle proseguiamo su via G. Merzario e su fondo in pavé arriviamo in leggera salita al bivio dove prendiamo a sinistra via Ponte Oscuro. Breve discesa ed arrivati all'altezza del ponte sul fiume Lambro deviamo leggermente a destra per infilarci su via Lazzaretto e poco dopo arriviamo ad un bivio. Tenendoci a destra iniziamo la breve salita su via Scuri e rimaniamo su questa bella stradina che ci porta al bivio con via Dorella dove giriamo a sinistra. Discesa che inizia subito e rimaniamo sempre sulla strada principale fino a ritrovare via Lazzaretto dove deviamo a destra. Percorriamo la stradina di via SS. Giovanni e Paolo e con curve a destra e sinistra e fasi in discesa che si sommano a qualche strappetto raggiungiamo la parte chiusa al traffico motorizzato e con la discesa che ne segue raggiungiamo la rotonda di Scarenna. Tenendoci a destra proseguiamo su via per Caslino e sempre in leggerissima discesa arriviamo fino quasi al termine della strada asfaltata, aperta al traffico, per deviare a sinistra, a fianco dell'Edicola Mariana, sulla sterrata che ci immette sul Sentiero del Lambro .
Lo percorriamo fino al termine risalendo verso l'asfaltata Via Cà Bianca dove giriamo a sinistra per attraversare, sul ponte, il fiume Lambro. Alla rotonda andiamo ad attraversare la SP40 ed entrando all'interno della zona industriale di Canzo ci portiamo sul prolungamento di via Vittorio Veneto ed alla traversa di via Ravella giriamo a destra. Arriviamo in prossimità del guado sul torrente Ravella e attraversandolo, con la salita che ne segue, ci portiamo al bivio di via Puecher. Giriamo a destra ed iniziamo a seguire questa bellissima stradina in un primo tratto in salita e solo dopo, aver superato l'agriturismo, iniziamo la discesa che in breve ci conduce nel territorio comunale di Castelmarte dove imbocchiamo il prolungamento su via Cascina Emilia. Stradina senza ombra di traffico che raggiunge il bivio con via San Rocco dove iniziamo la salita che ci passare a fianco alla bella Chiesetta di San Rocco che troviamo, al tornante, alla nostra sinistra. Un paio di tornanti ci portano tra le prime case e con un'ultimo strappo raggiungiamo il bivio con via Trieste. Tenendoci a destra andiamo a percorrerne il tratto che arriva al primo bivio dove deviamo a sinistra per portarci su via Mariola. La stradina ci fa arrivare alla rotonda dove prendendo la seconda uscita imbocchiamo un tratto di via alla Provinciale.
Andiamo ad affrontare un tratto dell'ampia curva e giunti circa a metà giriamo a destra sulla sterrata che entra all'interno del boschetto seguendo la Strada del Cius . Sempre in costante discesa arriviamo tra le case della piccola frazione San Bernardino e proprio accanto alla Chiesetta di San Bernardino deviamo a sinistra per procedere sulla stradina asfaltata di via A. Manzoni. Poco più avanti inizia un sentiero che oltrepassa un piccolo guado e devia poi a destra all'interno del bosco. Il bel passaggio su un sentiero con un buon fondo ci conduce sulla stradina asfaltata di via N. Tommaseo dove ci teniamo a sinistra. La percorriamo fino all'incrocio dove giriamo a sinistra su via C. Beccaria e subito dopo ancora a sinistra su via A. Manzoni ed iniziamo la discesa su questa bella stradina che raggiunge il bivio di via A. Diaz a Longone al Segrino. Curva a sinistra e poco meno di 100 m dopo deviamo a destra sulla leggera salita di via G. Parini che successivamente in falsopiano arriva ad un bivio. Imbocchiamo a sinistra via Pusiano ed iniziamo la discesa su quest'altra bella stradina secondaria fino ad arrivare al bivio di via Eupilio. Giriamo a destra e con la strada in leggera salita ci portiamo alla rotonda dove proseguiamo ancora diritto fino a raggiungere il cartello che ci indica l'entrata nel territorio comunale di Eupilio.
Deviazione a destra su via Sant'Antonio dove iniziamo un'altro tratto in salita su una stradina che passa nel mezzo di una pineta. Arrivati in cima alla collinetta prendiamo a sinistra il proseguimento che adesso, in discesa, ci porta al bivio di via per Erba. Curva a destra dove, ancora con una leggera salita, ci portiamo nel centro della frazione Galliano su piazza Rigamonti davanti alla Chiesa della Beata Vergine e San Carlo. Tenendoci a destra raggiungiamo la rotonda e proseguendo diritto imbocchiamo via E. Scheibler che ci fa passare accanto alla Chiesa di San Giorgio ed in leggera discesa ci portiamo ad un'altra rotonda su piazza XXV Aprile. Tenendoci a sinistra ci portiamo su via Segantini e dopo una breve salita, arrivati all'altezza della seconda traversa, giriamo a sinistra per andare a percorrere questa stradina che riserva un tratto sterrato fino all'arrivo al bivio con la SP42 . La attraversiamo e ci portiamo ancora sulle strette stradine che entrano tra le case di Mariaga procedendo negli stretti vicoli prima di arrivare al bivio di via A. Diaz. Giriamo a destra e con uno strappetto guadagniamo il bivio di via IV Novembre e tenendoci a sinistra andiamo a percorrere via G. Torti. Procediamo ancora in salita e passiamo accanto alla Chiesa di San Martino e superandola giriamo subito a sinistra per proseguire sulla breve rampa che raggiunge l'altro bivio. Girando a destra imbocchiamo via Cornizzolo e proseguiamo con buona pendenza fino alla traversa che troviamo a sinistra.
Percorriamo la stradina sterrata e se anche la segnalazione è di strada chiusa procediamo comunque fino al termine del sentiero. Una barriera ci ostacola leggermente il passaggio, ma rimanendo sempre in sella iniziamo adesso la discesa su via Ghislanzoni che a curve ci conduce allo slargo dove a destra, oltre la siepe, parte la stradina acciottolata e sterrata che va ad aggirare alcune vecchie case e ci porta con una deviazione a sinistra sulla stretta stradina di via del Conte dopo aver superato un arco di marmo. Giriamo a destra e con la strada in discesa ci portiamo alla rotonda di via dei Combattenti non distante dalle sponde del Lago del Segrino. Siamo così, quasi, giunti al termine dell'itinerario odierno e non ci resta che girare a sinistra per andare a percorrere i 350 m che raggiungono la rotonda sulla SP42 . Ci manteniamo a destra e seguendo la provinciale ci accostiamo ancora alle sponde del lago e superato il Lido arriviamo alla rotonda e quindi al parcheggio dove abbiamo lasciato le nostre autovetture.
Pier
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