Alta Brianza in @-mtb
10/04/2023 - Alta Brianza in @-MTB
Distance: 44 km - 836 m Ascent
- 836 m Descent
Pasquetta con gli amici in sella alle @-mtb per seguire un percorso che
sta quasi sempre in off-road all'interno del
Parco della Brughiera, del
Parco Regionale della Spina Verde
e prima di concludersi entra anche all'interno del
PLIS Zoc del Peric. Per non farmi mancare niente si inizia subito con la prima impegnativa
salita del sentiero che dopo la
Valle di Brenna devia a
sinistra dove il portage, in salita, è quasi obbligatorio.... ma non
finisce qui perchè di questi tratti ce ne sono altri. Il primo dopo
Capiago dove il toboga a curve che
raggiunge la valle della
Roggia Segrada, in discesa, mette a nudo le proprie certezze con passaggi anche
abbastanza difficoltosi dove ho voluto di proposito mettere il piede a
terra. Si prosegue poi con l'arrivo a Albate e si risale per circa 1000 verso il
Monte Goj dove le pendenze, toste, arrivano al 25%. Consiglio, come sempre,
di leggere il road-book per verificare quando e come si raggiungono questi
punti in cui l'impegno è davvero necessario.
🔆🔆🔆🔆🔆
Mattina che inizia anche abbastanza presto con partenza da
Inverigo alle 8:30, quasi in punto.
Il cielo è coperto non è freddissimo ma le temperature rispetto alla
giornata precedente sono scese di qualche grado. Prima parte con cielo
nuvoloso poi verso mezzogiorno ecco finalmente il sole. Inutile dire che
la continua mancanza d'acqua (credo che alla data odierna abbiamo oramai superato quasi 100 giorni
senza precipitazioni di una certa entità) i sentieri e gli sterrati sono praticamente perfetti e già si inizia
a mangiare la polvere. Nessuna deviazione dal tracciato originale se non
nella discesa verso la Valbasca e la Roggia Segrada
all'interno del
Parco Regionale della Spina Verde dove un leggero prolungamento è stato necessario per via di
alcuni passaggi troppo difficili. Il transito, senza le opportune
accortezze, su un tratto, dove in alcuni punti si arriva anche oltre il
-20% di pendenza, con radici, grossi sassi, pietre sporgenti e
quant'altro può pregiudicare un guasto al mezzo rovinando così l'intera
giornata.
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La strada raggiunge poi un'altra rotonda e girando a sinistra iniziamo
una leggera salita che ci conduce, all'innesto a destra, della
Val Sorda, dove un bellissimo sterrato, reso asciutto dalla mancanza di
precipitazioni, si inoltra all'interno del bosco. Ne percorriamo poco
più di 1000 m e all'altezza della sterrata, che risale a sinistra,
svoltiamo per iniziare una breve rampa al 6% di pendenza che ci conduce
al bivio di alcuni sentieri. Tenendoci a sinistra iniziamo un tratto in
leggera discesa e successivamente in falsopiano per dirigerci al bel
tornante in discesa dove, dalla parte opposta, inizia subito la salita
che raggiunge con lo strappo al termine della sterrata la periferia di
Brenna. Percorriamo il breve
rettilineo di via Venezia e raggiunto il bivio con la
SP39
giriamo a sinistra per superare la
Chiesa di San Gaetano
e raggiunto l'incrocio giriamo a destra imboccando via G. Garibaldi. La
percorriamo tutta e arrivati all'incrocio prendiamo a sinistra via
Vallone che con una bella discesa, inizialmente su asfalto e poi su
sterrato ci fa entrare nella
Valle di Brenna e nel
Parco della Brughiera Briantea.
Proseguiamo seguendo la bella sterrata, sempre all'interno del bosco, che passa non distante dalla linea ferroviaria e raggiunge quindi il piccolo guado sul torrente Terro che attraversiamo tranquillamente perchè in secca. La sterrata che, corre quasi sempre in rettilineo, affianca anche i cartelli triangolari e gialli di segnalazione del Gasdotto ci conduce, al termine, a fianco del sottopasso ferroviario che attraversiamo girando a sinistra. Percorrendo un brevissimo tratto del Sentiero Storico Meda-Montorfano procediamo in leggera salita fino all'entrata della Valle Naga e all'incrocio delle sterrate deviamo a destra. La bellissima strada bianca ci conduce a fianco della ferrovia e con il lungo rettilineo, sempre in leggerissima salita, arriva al bivio con la SP38 . Curva a destra per entrare tra le poche case di Fecchio e 200 m dopo deviamo a sinistra sulla sterrata che parte a fianco della siepe. Quello che prosegue adesso, nel mezzo dei grandi pratoni, è un'altro bellissimo tratto off-road che quasi sempre in rettilineo raggiunge poi la prima periferia di Intimiano sull'asfaltata via Fiume. Poco più avanti arriviamo al bivio con corso Ariberto dove tenendoci a destra iniziamo a percorrere il lungo rettilineo che raggiunge la rotonda. Seconda uscita per portarci su una decina di metri di provinciale, SP28 , per deviare poi a destra sulla stradina asfaltata che parte a fianco del passaggio pedonale.
Una breve salita ci conduce al grande parcheggio, a fianco della
Chiesa di San Leonardo, dove prendiamo a sinistra per procedere sul tratto sterrato
della Passeggiata
Capiago-Intimiano . Al termine di questo bellissimo tratto, misto sterrato-legno,
arriviamo a fianco del centro sportivo e poco dopo ci portiamo a destra
sulla traversa di via degli Alpini che affianca il parcheggio del
Camposanto. Al bivio ritorniamo per un brevissimo tratto sulla
provinciale e tenendoci a sinistra arriviamo alla rotonda. Curviamo a
sinistra e dopo un breve tratto rettilineo giriamo a destra su via Papa
Giovanni XXIII che in leggera salita ci porta all'uscita della periferia
di Capiago. Attraversando questa
parte residenziale della bella cittadina arriviamo al bivio dove a
sinistra parte il tornantino che inizia subito su strada sterrata e dopo
la curva, a destra, entriamo all'interno del bosco immettendoci sui
primi sentieri del
Parco Regionale della Spina Verde.
Il bellissimo sentiero che in falsopiano prosegue tra gli alberi percorre
un primo tratto in leggera discesa e dopo circa 500 m inizia una breve
salita con pendenze al 6% che raggiunge il bivio dei sentieri. Inizia a
questo punto il toboga, fatto di curve, salti, radici pietre e quant'altro
si può aspettare da una discesa per DH o per Enduro. Tratto che nella
maggior parte si fa in sella, con i dovuti accorgimenti, sella abbassata,
posizione estremamente indietro sul telaio e sopra tutto mano sui freni
per cercare di non prendere una velocità a cui poi, con il mezzo non certo
adatto a questi passaggi, sarebbe anche difficile frenare. Non fatevi però
problemi a scendere anche di sella, l'ho fatto anch'io e anche qualcuno
degli amici, perchè una caduta su un sasso o una pietra sporgente può
compromettere davvero non solo questa escursione ma anche qualche mese di
fermo forzato. La discesa si può dividere in tre parti ben distinte: il
primo tratto, 300 m con una pendenza al -13% è percorribile tutto in
sella, il secondo tratto, che inizia dopo un brevissimo tratto
pianeggiante, è percorribile sia in sella che con tratti a spinta perchè
in alcuni punti si passa a oltre il -17% di pendenza. L'ultimo tratto, il
più lungo è il più difficile e qui per rimanere sempre in sella devi
essere davvero bravo perchè la pendenza sale adesso al -22,5% per quasi
tutti i 400 m di lunghezza.
Con le ultime curve si raggiunge la
Valbasca e con la sterrata che
parte a destra, all'esterno del bosco, andiamo in direzione di una casa
per poi deviare a sinistra sul sentiero che va ad attraversare un pratone
e raggiunge un piccolo ponticello in legno che ci permette di attraversare
la Roggia Segrada. Portandoci sulla bella sterrata, dal lato opposto, ci teniamo a
sinistra e in brevissimo tempo raggiungiamo le case della prima periferia
di Albate. Superando la sbarra,
spingendo la nostra mtb, ci portiamo sull'asfaltata stradina di via G.
della Porta e proseguiamo in falsopiano fino a piazza IV Novembre dove
all'incrocio giriamo a destra per imboccare via alla Zocca. Stradina
stretta che inizia subito a salire e ci conduce sull'ingresso
del Sentiero
del Monte Goj . Fondo all'inizio che è su acciottolato e dove le pendenze, sebbene già
ripide, sono abbastanza percorribili nei primi 250 m, anche con l'ausilio
minimo del motore, ma è dopo la curva, a sinistra, che iniziano a salire
in modo molto più deciso e per un tratto, che sembra breve ma è davvero
durissimo, di 300 m vanno a superare il 25%. Fortunatamente il fondo è
cemento/acciottolato e asciutto altrimenti avremmo avuto altri tipi di
problemi.
Raggiunto il tratto dove inizia la sterrata non siamo ancora arrivati al
punto più alto dell'escursione perchè, superato il bivio che va in
direzione della
Baita del Monte Goj, la strada riprende ancora a salire ma sono solamente 100 m con pendenze
al 9%. Inizia poi la discesa, sempre su sterrato ed a curve dove
incontriamo parecchie persone che stanno risalendo il monte chi da soli o
chi anche in comitiva. Ovviamente diamo sempre loro la precedenza e
teniamo una velocità molto bassa per non compromettere la loro e la nostra
incolumità. Se salendo ci abbiamo messo un certo tempo in men che non si
dica raggiungiamo la parte bassa con l'arrivo al bivio ed al bellissimo
traverso in discesa che ci conduce alla prima periferia di
Lipomo. Ritroviamo la strada
asfaltata quando siamo a fianco del Camposanto e con una curva a sinistra
andiamo a percorrere il rettilineo di via Cimitero. Alla rotonda giriamo a
destra e su via G. Grassi andiamo a percorrerne l'intero tratto e
raggiunto il bivio giriamo a sinistra per imboccare via G. Matteotti. Il
lungo rettilineo, in salita, raggiunge l'incrocio e girando a destra ci
portiamo su via L. Cadorna che prosegue anche dopo il bivio dove giriamo a
sinistra. A quello successivo ci teniamo, invece, a destra e ci portiamo
su via E. Cantaluppi raggiungiamo la rotonda sulla
SP342 .
Prendiamo la seconda uscita e seguiamo via Rovascio che sempre in leggera
salita ci fa arrivare a fianco della sterrata che parte pochi metri prima
di entrare tra le case della piccola località
Rovascio. Bel sentiero che entra
subito all'interno del bosco e che poco dopo inizia la discesa con alcuni
bellissimi passaggi che si concludono uscendo all'esterno sul nuovo ponte
che attraversa il
torrente Cosia in località
Ravanera. La stradina che parte a
sinistra è in salita e molto stretta e raggiunge poi il bivio dove
tenendoci a destra andiamo ancora in salita in direzione della
Chiesa di San Francesco. La raggiungiamo e tenendoci a destra iniziamo a seguire la sterrata che
parte in discesa a fianco del piccolo piazzale antistante. Primo tratto in
discesa e poi si comincia a salire ma le pendenze sono davvero minime e si
affianca il corso del torrente dove è possibile vedere anche l'Orrido
che il fiume ha scavato nella roccia oltre ad alcune piccole cascate.
Ultimo tratto in cui si deve superare anche il guado, quest'oggi molto
basso come livello, prima di iniziare la breve salita che ci conduce alla
prime case di Tavernerio.
Usciti dal bosco e raggiunto di nuovo l'asfalto ci portiamo a destra in
direzione della rotonda e prendendo la seconda uscita andiamo a percorrere
il rettilineo che ci fa arrivare alla grande rotonda sulla
SP342
che attraversiamo per proseguire diritto e andare a percorrerne solamente
400 m e deviare poi, all'interno del territorio comunale di
Albese con Cassano, su via dei Ierr
che va ad attraversare la zona industriale ed entra alla prima periferia
di Montorfano. Al bivio con via Lazio
giriamo a sinistra e iniziamo il rettilineo che in leggera discesa
raggiunge il bivio di via Montorfano e prendendo a destra ci dirigiamo in
direzione della rotonda. Percorriamo poi a destra via Brianza e arrivati a
fianco della struttura della Croce Rossa la superiamo e tenendoci a
sinistra andiamo ad attraversare il prato sul sentiero che raggiunge poi via
Canneti. Con una curva a sinistra ci dirigiamo nel mezzo della piccola
zona industriale e raggiunto un bivio dove partono alcune sterrate
procediamo diritto su quella che poco dopo entra all'interno del bosco.
Una breve salita ci conduce ad un bivio dove prendiamo a sinistra la
sterrata che inizia in discesa e superato il primo bivio prendiamo a
sinistra quando troviamo il secondo.
Un'altro strappetto ci fa arrivare all'incrocio con la
Strada
del Bosco Comunale
e mantenendoci a destra arriviamo davanti ad una serie partenze di
sentieri. Ci teniamo sulla sterrata che parte a sinistra e entrati
all'interno del bosco arriviamo ad un'incrocio di sterrate dove girando a
sinistra entriamo nella valletta del
torrente Terro. Ci avviciniamo alle sponde e deviamo poi a destra quando il sentiero
risale con un passaggio tra le radici a lato dal Campo di Volo del piccolo
Aeroporto di Alzate Brianza non distante dalle case di
Verzago. Il bellissimo passaggio che
prosegue nel bosco su un sentiero dove trovare un tratto in perfetto
rettilineo è praticamente impossibile ci conduce al bivio con la stradina
asfaltata. La curva a destra ci porta in rettilineo a superare la sbarra e
poco dopo raggiungiamo il bivio con la
SP38 . Giriamo a sinistra e andiamo a percorrerne circa 500 m ed in discesa
arriviamo al bivio con via per Cantù dove giriamo a destra proseguendo
ancora in discesa fino ad arrivare a fianco del
Santuario della Madonna di Rogoredo. Attraversando la
SP9
iniziamo un tratto in salita su via Valisetta e raggiunto il bivio con via
della Noce giriamo a sinistra alla periferia di
Alzate Brianza.
Al bivio che incontriamo subito dopo giriamo a destra e proseguiamo in
leggera discesa sull'ampia via Girola fino allo slargo sterrato che
troviamo alla nostra destra. Girando entriamo sulla bellissima sterrata
che corre accanto agli steccati e da cui si gode un bellissimo panorama
con il
Castello Durini
che la fa da padrone con la sua imponenza sulla collina davanti a noi. La
sterrata prosegue in leggera discesa e dopo la secca curva a destra
raggiungiamo il piccolo
Punt dal Ceser
che attraversa la ferrovia e procedendo su un breve tratto
della Vecchia Strada
Milano-Asso
deviamo poi a sinistra per entrare nuovamente nel bosco e seguire il bel
single track che raggiunge il bivio di via A. Volta ai piedi di
Fabbrica Durini. Svolta a destra ed
inizio di una breve salita che passa al di sotto della
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
che fa comunque parte del complesso del Castello. Leggera discesa per
arrivare ad incrociare la
SP40
dove con un sinistra destra ci portiamo su via Monte Rosa passando davanti
alla piccola
Cappella della Madonna. Dopo un breve rettilineo in discesa partono alcuni sentieri e noi
tenendoci a destra ci immettiamo sul
Sentiero S1 entrando all'interno del
Parco di Interesse Sovracomunale del Zoc del Peric.
Sempre in leggerissima discesa raggiungiamo il bivio e ci portiamo a
destra sul Sentiero S2 che
viaggia nella parte più bassa del bosco e passa su un tratto dell'Antica Strata Lata. Poco prima di arrivare in località
Lazzaretto, dove c'è la piccola
Cappella Madonna col Bambino e Santi, deviamo a sinistra e ci indirizziamo sulla sterrata sassosa e a tratti
anche in bella pendenza che risale verso le case di
Cremnago. Ritrovato nuovamente
l'asfalto su via G. Garibaldi arriviamo poi al bivio con via XI Febbraio e
superando poi la
Chiesa di San Vincenzo
andiamo a proseguire su via degli Artigiani. In discesa si prosegue poi su
via Alpetto per raggiungere il bivio di via Monte Santo dove con una
leggera salita arriviamo al semaforo ed all'incrocio con la
SP41 . Attraversandola ci portiamo su via Filippo Meda ed entriamo alla
periferia di Inverigo per deviare, a
destra, alla terza traversa su via F. Corridoni. Un breve tratto
pianeggiante e poi curviamo a sinistra sulla stradina di via del Carso che
in bella discesa raggiunge il bivio co via General Cantore. Tenendoci a
destra ci portiamo in direzione del parcheggio e terminiamo il nostro bel
tour odierno.
Pier
Un grazie ad Alberto per le bellissime fotografie.
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