Vallassina MTB Ride - 4

 


23/04/2023 - Vallassina MTB Ride - 4
Distance: 35 km - 933  m Ascent - 
933 m Descent



Avventura anche oggi con un piccolo gruppo di AMICI in cui si condividono anche le fatiche. Quello odierno è il risultato di una ricerca, sempre difficile, di passaggi nuovi anche in zone che non conosci. Tutto questo però avviene solamente se l'itinerario poi lo percorri altrimenti tutto rimane sulla carta, o meglio sul web, senza la possibilità di sapere se in quel tratto specifico qualcuno ci è davvero passato. Tutte le tracce GPS, presenti sul mio attuale blog, ma anche sul vecchio GMPbikeMTB, sono tutte provate e registrate sul mio e su altri appositi apparecchi che tutti i componenti del gruppo mettono a disposizione. Chiunque volesse seguire il percorso può farlo scaricando il formato GPX e seguendo poi le indicazioni del navigatore. Oggi, per iniziare a capire subito di cosa si sta parlando, come indizio di impegno, tra il chilometro 6 e 7 un tratto a spinta in salita/discesa (ma breve sul  Sentiero  Cammina Foreste , Tappa 9,  appena sopra Canzo) e tra il chilometro 21 e 23 quando si deve guadare il torrente Rezzago all'interno del bosco in località Cà Val Bassa. Per il resto tutto è andato per il meglio e il divertimento, come al solito, non è mancato anche se l'escursione, di per sé, è abbastanza impegnativa.   

Mettete in conto una certa fatica ed anche alcuni passaggi davvero impegnativi per passare una mattinata anche all'insegna dei bellissimi paesaggi che si trovano in Vallassina e Valbrona.

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Mattinata all'inizio coperta e sembra quasi che l'acqua debba scendere da un momento all'altro e con temperature che allo stato attuale riescono ancora a farci tenere, addosso, parte della divisa invernale. Cosa dire dei sentieri che non hanno minimamente risentito delle piogge dei giorni scorsi con passaggi che sono nella norma e anche nei tratti a spinta non ci sono mai stati problemi.  Si inizia con le acque color smeraldo del Lago del Segrino e poi le successive stradine all'interno di Canzo, che ci fanno evitare di percorrere la provinciale  SP41  danno già l'idea di quanto mi piaccia viaggiare in sella alla mia @-mtb passando, possibilmente, in parti di territorio dove il traffico automobilistico è davvero ridotto al minimo. Purtroppo non sempre è possibile ma nel disegnare i tracciati è la regola numero 1 che cerco di mettere sempre in pratica e su questo itinerario ho cercato davvero di rimanere il meno possibile sulle affollate strade asfaltate. Leggete il road-book qui sotto per capire quali e dove sono le eventuali criticità sul percorso.  


Lasciate le auto al parcheggio del Lido di Longone al Segrino e scaricate le nostre mtb e @-mtb si parte per questa nuova avventura che ha al suo interno almeno un passaggio mai percorso in precedenza. Ci portiamo su via Panigatti, strada che parte diritta davanti a noi quando si esce dal parcheggio, per entrare sul tratto di pista ciclo-pedonale che corre non distante dalle sponde del Lago del Segrino. Superando la zona umida arriviamo alla rotonda e tenendoci a sinistra ci portiamo sulla stradina di via dei Combattenti affiancando le sempre verdi acque del lago in cui si specchia il Monte Scioscia. (E' importantissimo dare sempre la precedenza ai tantissimi pedoni o amanti del trekking, nel tratto ciclo pedonale che si trova racchiuso tra le due sbarre, che giornalmente frequentano questo spazio). Percorsi i 2300 m di stradina asfaltata ci portiamo al bivio della SP41  e rimanendo, anche qui in sede protetta, sull'ampio marciapiede arriviamo alla rotonda. Superandola si prosegue ancora sul breve rettilineo, 250 m, per deviare a destra quando troviamo la traversa di via Caravaggio. Girando iniziamo la prima salita della giornata con l'arrivo al bivio e tenendoci a sinistra proseguiamo in falsopiano tra le case della periferia di Canzo. Poco dopo troviamo un'altro bivio e per forza di cose siamo costretti a deviare a sinistra per iniziare una breve discesa su via Martiri della Libertà.   


Discesa che prosegue con qualche curva fino ad arrivare sul prolungamento di via A. Manzoni che ci fa raggiungere il bivio con via Risorgimento. Giriamo a destra e percorrendone 100 m, circa, arriviamo ad un'altro bivio e tenendoci a destra imbocchiamo via Mornerino e su un fondo in pavé ci portiamo alla prima traversa. Giriamo per entrare su via San Francesco, un'altra stretta viuzza del centro storico, che ci conduce sul prolungamento di via Gajum. Attraversato il ponte sul torrente Ravella siamo in piazzetta San Francesco dove troviamo la bella Chiesa dei SS. Miro e Francesco (1300) che andiamo a superare per iniziare la salita che poco più avanti con una serie di tornanti ci conduce a fianco della stradina di accesso alla Cappella di San Michele (1737). Lasciandola alla nostra destra si prosegue sulla stradina asfaltata per attraversare la località Lazzaretto. Ancora 150 m di salita per arrivare al bivio e deviare a sinistra sulla stradina di via Monte Rai iniziando una discesa che ci fa raggiungere ed attraversa nuovamente su un'altro ponte il torrente Ravella. Alla traversa, a destra, a fianco del piccolo parcheggio, entriamo su  via Paradiso che, su un fondo acciottolato e in salita tra le case di una bella zona residenziale, arriva al bivio di via Castello.

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La strada inizia subito in discesa e per 200 m, circa, andiamo a seguire l'ampia sede stradale che ci guida, dopo la curva a destra su via A. De Gasperi. Inizia un'altro strappo, questa volta un poco più duro dei precedenti per raggiungere l'entrata del  Sentiero Cammina Foreste  o più conosciuto come  Sentiero Naturalistico dello Spaccasassi . Si entra all'interno della Foresta Regionale e con alcuni tratti a spinta in salita/discesa (il sentiero è su fondo sassoso e quindi in sella al mezzo è difficile da gestire) si vanno a superare queste prime difficoltà che sono poi tranquillamente gestibili nella seconda parte del sentiero quando inizia la discesa che arriva nella valle del fiume Foce dove il si apre sulla bella sterrata/cementata che raggiunge Cascina Prera. Il ponticello ci consente di attraversare il corso d'acqua arrivando al bivio con la  SP46   giriamo a destra. Andiamo a percorrerne circa 600 m per lasciarla quando, ancora a destra, troviamo lo slargo sterrato che ci immette sul piccolo ponticello in pietra che attraversa il fiumiciattolo. Proseguendo adesso in off-road seguiamo il bel sentiero che rimane a ridosso del bosco raggiungendo poi le prime case di Visino entrando in Valbrona.

Ritrovata la strada asfaltata su via Madonna del Ceppo la seguiamo per portarci poi, a destra, sulla bella strada bianca che costeggia in questo punto il corso d'acqua. Siamo nella Piana del torrente Foce e proseguiamo ancora verso la Valle di Candalino superando il Pozz da Rusana (dove sgorga a filo del terreno come notevole bocca d’acqua che va a formare la valle detta focetta) prima di arrivare alla periferia di Candalino. Percorriamo la stradina sterrata/asfaltata di via Fornaci passando accanto all'Antica Fornace (ne è visibile ancora la ciminiera in pietra) e raggiunto l'incrocio e lo slargo andiamo a inserirci sulla sterrata stradina che ci fa arrivare all'interno del centro storico del paesino affiancando le sponde del torrente Candalino. Raggiunto l'incrocio con via Risorgimento proseguiamo diritto e portandoci su via L. Ortalli e districandoci a destra per un vicolo Stretto raggiungiamo il bivio di via Addolorata dove girando a sinistra passiamo a fianco del piccolo Oratorio della Madonna Addolorata (1703). Deviamo a sinistra all'incrocio con via Don L. Sturzo ed arriviamo al piccolo borgo di Osigo.  

Raggiunta piazza Diaz giriamo a destra e andiamo a percorrere via Maiago e raggiunto l'incrocio ci immettiamo sulla stretta stradina che in salita passa tra le belle case di una zona residenziale. Quando la strada sembra terminare a sinistra parte un sentiero, stretto e con una certa pendenza, che raggiunge la piccola stradina di via per Oneda. In discesa adesso ci portiamo nuovamente tra le case e raggiunta la Chiesa dei SS. Apollinare e Materno (1170) giriamo a destra nella stradina di via C. Sala e raggiungiamo il bivio con la  SP46 . Percorrendone poco più di 250 m arriviamo a fianco di un piccolo slargo e girando a destra iniziamo la salita su strada a fondo acciottolato che entra tra le prime case di Maisano. Al bivio ci teniamo a sinistra e percorriamo in discesa via Ziniga per arrivare ad incrociare nuovamente la provinciale, a fianco dell'Oratorio di San Rocco (1567), che adesso attraversiamo per procedere su via San Rocco ed entrare poi tra le strette viuzze del paese. Ne attraversiamo il centro storico su via Valentina e arriviamo fino al termine del tratto asfaltato per proseguire poi in off-road su altre stradine che ci fanno ritornare a Osigo. Imbocchiamo a questo punto la provinciale, tenendoci a destra, andandone a percorrere circa 1000 m fino ad arrivare alla rotonda di Visino.

Imboccata a destra via per Valbrona rimaniamo sempre nella parte alta del paesino e percorriamo in sequenza via Cantone e via Carlo De Herra andando anche qui ad attraversare il centro storico della bella cittadina. Raggiunta la Chiesa di San Michele (1270) ci portiamo poi al bivio ed iniziamo la salita sulla stradina che poco dopo lascia il fondo asfaltato per entrare sulla sterrata che risale a lato del bosco. Quando la carrareccia termina ci immettiamo a destra sul bel sentiero che costeggia alcuni pratoni e iniziamo poco dopo la discesa verso l'ultimo tratto cementato della stradina che in bella pendenza, -17,5%, arriva all'incrocio con via Circonvallazione alla periferia di Asso. Con cautela la attraversiamo per imboccare via Vecchia per Visino ed in discesa raggiungiamo piazza Monsignor Ratti accanto alla Chiesa del Santissimo Crocifisso (1766). Andiamo ad attraversare un bellissimo tratto di centro storico, fatto di strette stradine con fondo in pavé, seguendo via G. Merzario e poco dopo iniziamo la salita, a curve, che su via per Bellagio ci porta al bivio della strada Provinciale per Bellagio. Con calma e con molta cautela ci portiamo su questo breve tratto abbastanza trafficato e 250 m dopo deviamo a sinistra sulla stradina che in discesa entra nella Valle dei Mulini per raggiungere il ponte che attraversa il fiume Lambro. Inizia poco dopo la salita, la più impegnativa della giornata, con le belle curve all'interno del bosco su tratti cementati/piastrellati e sterrati che la carrareccia percorre fino a ritrovare l'asfaltata che arriva tra le case della località Cà Nova.

Poco prima di raggiungere il bivio con la  SP44  deviamo a sinistra e andiamo a percorrere il bel sentiero che affianca la provinciale a destra e il torrente Valle della Roncaglia a sinistra. Sempre su sentiero superando anche un ponticello che attraversa il corso d'acqua, iniziamo con le curve dove la pendenza arriva anche al 19%, prima di entrare tra le prime case di Rezzago. Seguiamo a sinistra via Santa Valeria e raggiunto il palazzo del Municipio ci portiamo sul piazza F. De Mattia. Proseguendo diritto entriamo sulla stradina di via Giardini e poi su via A. Binda dove poco più avanti deviamo a sinistra per andare a percorrere quel tratto di sentiero/sterrato che entra all'interno del bosco. Mai provato in precedenza eccoci con le gomme delle nostre mtb e @-mtb a percorrere in discesa questa parte di territorio abbastanza sconosciuta. Quello che ci si presenta davanti è uno stretto passaggio tra gli alberi in alcuni punti abbastanza impegnativo e esposto dove anche se spingete il mezzo non fate del male a nessuno. Poco dopo eccoci arrivati al guado, su torrente Rezzago, che dobbiamo oltrepassare per forza se vogliamo continuare il nostro tracciato. Chi inizia a buttare sassi all'interno dell'acqua alta per poi appoggiare i piedi e chi invece dopo un attimo di smarrimento decide di passare sulla sponda opposta fregandosene altamente di potersi bagnare.

Superato anche questo ostacolo riprendiamo il nostro itinerario e proseguendo sempre in discesa verso Cà Val Bassa dove il terreno e il sentiero rimangono un pò più pedalabili anche se l'attenzione deve essere sempre tenuta al massimo. Andiamo anche a superare un tratto abbastanza impegnativo sempre con le dovute cautele e ci portiamo a ridosso delle prime case di Asso dove dobbiamo scendere nuovamente di sella per procedere al superamento di una sbarra. La sterrata/cementata ci conduce al Ponte Oscuro (dove c'è l'Orrido) e mantenendoci a destra andiamo a percorrere solo un brevissimo tratto di via Lazzaretto per deviare, ancora a destra, su via Scuri che con una buona salita ci conduce al bivio con via Dorella dove girando a sinistra iniziamo una buona fase di discesa. Ritrovata via Lazzaretto giriamo a destra e ci portiamo sul proseguimento di via Santi Giovanni e Paolo che sempre in discesa raggiunge la case di Scarenna. passando accanto all'Oratorio dei SS. Giovanni e Paolo (1100) prima della stretta stradina che ci riporta nella parte bassa del paese. Alla rotonda prendiamo la seconda uscita e imbocchiamo via P. Valsecchi e deviamo poi a destra per arrivare al bivio con via Lambro.  

Poco più avanti ci portiamo sul  Sentiero del Lambro  e viaggiamo accanto alle sponde del fiume Lambro fino a raggiungere l'asfaltata via Cà Bianca alla prima periferia di Caslino d'Erba. Ci teniamo a destra e arriviamo al bivio di via per Asso dove con la curva a sinistra andiamo a percorrere il lungo rettilineo con la strada che da pianeggiante inizia poi a salire. Arrivati alla traversa dell'alberata stradina che va in direzione del Santuario della Madonna di San Calogero (1000) girando a sinistra andiamo a percorrerla per raggiungere il piazzale antistante. Una breve visita, solo all'esterno, non può mancare e così pure al grande spiazzo da cui si gode un bellissimo paesaggio e dove si trovano le edicole della Via Crucis. Si riparte prendendo a sinistra il sentiero che parte all'interno del bosco, a fianco del viale dei cipressi, e che segue dall'alto lo scorrere del fiume in un bellissimo passaggio che è quasi costantemente in discesa fino all'arrivo alle prime case del paese. Percorsa la discesa di via C. Battisti arriviamo al bivio con via IV Novembre e girando a sinistra procediamo sull'ampia strada che disegna dei bei curvoni dove ci si diverte a prendere anche un pò di velocità. Non bisogna però esagerare perchè arrivati all'altezza dell'entrata nella zona industriale deviamo a destra e andiamo a percorrere il lungo rettilineo di via Majet che va ad attraversarla quasi fino al termine.  

All'incrocio giriamo a sinistra e andiamo a seguire la stradina che raggiunge un piccolo ponticello su cui si passa per attraversare il fiume Lambro e raggiunta la riva opposta ci si porta al bivio della  SP40 . Curva a destra per arrivare allo svincolo dove con prudenza ci teniamo a sinistra e attraversandola imbocchiamo un brevissimo tratto, poco meno di 100 m, della  SP42 . Girando a sinistra ci portiamo sulla  Strada della Cubbia  che con un tornante ci porta su un tratto asfaltato all'ingresso nel bosco dove poi il fondo cambia e passando su sentiero ci consente di viaggiare, nonostante la salita, su pendenze decisamente inferiori a quelle dell'inizio della strada.  Passando al di sotto della collina di Castelmarte arriviamo al bivio della  SP42  e girando a sinistra ci portiamo in direzione della grande rotonda. Tenendoci a destra andiamo ad affrontare il curvone e circa a metà di quest'ampia strada lasciamo nuovamente la parte asfaltata per girare a destra ed imboccare la  Strada del Cius . Il fondo perfetto e la morbida pendenza ci fanno ben presto arrivare ad un bivio dove la lasciamo per girare a destra immettendoci sulla  Strada per Arcellasco . Con un primo tratto abbastanza difficoltoso, su grossi acciottolati dove i salti si sentono davvero tutti, ci si porta poi sul tratto bellissimo della sterrata che in pochi minuti arriva alla prima periferia della frazione di Arcellasco di Erba.

Percorrendo in discesa le curve di via Cardinal Federico Borromeo arriviamo al bivio a fianco della bellissima Chiesetta di San Bernardino (1400) e girando a sinistra ci inseriamo su via A. Manzoni. Adesso si va in salita e raggiunto il bivio ci teniamo a sinistra per procedere sempre sulla strada principale che riparte con pendenza maggiore ma fortunatamente per poche centinaia di metri. Giriamo a destra quando troviamo la sterrata che si immette nel mezzo di alcune grandi siepi e nel bellissimo contesto di fuoristrada, bosco, zona residenziale e strada ancora in salita, pendenza max 18%, arriviamo alla periferia di Proserpio. Riprendiamo l'asfalto su via A. Manzoni e girando a destra su un tratto in falsopiano riusciamo ad aggirare tutto il paese e ci portiamo poi all'innesto di via Roma rientrando a Longone al Segrino. Raggiunta la piccola piazza Papa Pio XII giriamo a destra per portarci su via Parrocchiale per poi procedere a sinistra, al bivio, sulla stretta stradina di via Brianza che con un passaggio davvero molto stretto ci fa percorrere via San Carlo. Poco più avanti troviamo la rotonda sulla  SP41  e attraversandola imbocchiamo via Beldosso che in rettilineo ci porta a fianco della traversa di via Monticelli dove giriamo a sinistra. Ultimi 1000 m di fatica con queste stradine sempre in salita che però rimangono lontano da traffico fino a farci tornare sulla provinciale passando prima accanto alla Chiesa di Santa Maria in Prato (1765). Ultimi centinaia di metri ed eccoci ritornati al parcheggio di via Panigatti dove termina questa nuova avventura.
Pier  


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