Dalla Val San Martino all'Adda in MTB

 


05/04/2023 - Dalla Val San Martino all'Adda in MTB
Distance: 33 km - 965  m Ascent - 
870 m Descent


Un'altra bella giornata passata in compagnia per seguire questo nuovo tracciato che dalla Val San Martino raggiunge le sponde dell'Adda in un contesto di bellissimi paesaggi che cambiano ad ogni deviazione. Non è proprio una passeggiata e qualche passaggio tecnico, in discesa, c'è. La bellezza di questo sport è anche questa riuscire a passare, con il proprio mezzo, in angoli dove con altri sarebbe out. Mattina che inizia con qualche grado al di sotto della media stagionale e per essere la prima settimana di primavera sono anche troppo basse e non sono migliorate, nemmeno, per tutto il tempo dell'escursione. Il freddo però non ti ferma se durante il percorso devi cercare un nuovo passaggio per poter proseguire e questo fa parte del gioco perchè si fa in fretta a descrivere un tracciato, sulla mappa, ma poi ci sono le difficoltà che non sono mai ponderabili. 

Tracciato molto bello, con i bellissimi paesaggi che ad ogni curva cambiano. Le splendide viste sui monti e sui Laghi sono davvero uniche e poi ci sono le belle e strette stradine che attraversano Calolziocorte con l'arrivo prima al Santuario della Madonna del Buon Consiglio e successivamente raggiungendo Rossino con il bellissimo centro storico fatto di stretti vicoli.

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Tracciato molto bello, solo qualche passaggio che, se si riesce a fare in sella, vuol dire che hai la padronanza del mezzo. Ci sono, solamente, tratti in discesa che hanno questa difficoltà e perciò non bisogna spingere ma, fortunatamente, spostare. Le salite, ci sono, dove si raggiungono pendenze che a volte superano il 18% ma sono tutte percorribili senza particolari problemi per via dei bei fondi. L'escursione odierna è stata su terreni asciutti e il consiglio è quella di percorrerla in queste condizioni perchè tratti in discesa su acciottolato possono diventare pericolosi così come alcuni tratti in salita dove, con la stessa pavimentazione, potrebbe esserci meno grip sulle gomme con conseguenti difficoltà nel transito. Non manca, come sempre, la possibilità di vedere i centri storici e sia a Calolziocorte che a Rossino di stradine strette se ne percorrono tante. Non fanno eccezione nemmeno i bellissimi scorci di Carenno, Sopracornola e Monte Marenzo prima di raggiungere l'Adda.


E' la Stazione ferroviaria di Calolziocorte, che si raggiunge con il comodo treno che da Monza sulla linea  S8 - Milano-Carnate-Lecco , il punto di partenza di questa escursione e di questa nuova traccia GPS. Usciamo su via Stoppani percorrendo un tratto di sottopasso e dopo aver settato i nostri navigatori si parte. Tenendoci a sinistra raggiungiamo, in rettilineo il bivio di via dei Sassi dove, girando a destra, percorrendone poco più di 50 m ci portiamo alla traversa, a sinistra, di via Resegone. Giriamo per procedere su questa ampia strada ed arriviamo all'altezza della traversa a sinistra di via Istria e se anche il cartello indica che è una strada senza uscita noi giriamo lo stesso. Poco dopo ci troviamo a dover superare il sottopasso della ferrovia e davanti a noi troviamo una lunga scalinata che sale. Attimo di smarrimento, perchè non segnalata sulle mappe, ma la fortuna vuole che a destra parte la stradina a curve che risale dalla parte opposta e con una serie di tornanti ci portiamo su piazza Mercato. Tenendoci a sinistra imbocchiamo via G. Marconi e ci portiamo all'incrocio con la  SP639 . Attraversandola percorriamo un brevissimo tratto della  SP189  ed alla prima traversa deviamo a destra per entrare in una delle stradine del centro storico della cittadina.


Seguiamo via Montello che inizia subito a salire e in rettilineo arriviamo all'incrocio con via Don Carlo Rosa. La attraversiamo e ci dirigiamo nella stretta stradina di via Don Abbondio, davanti a noi, che prosegue ancora in salita e devia a sinistra. Percorrendola arriviamo ad attraversare un ponticello che attraversa il piccolo corso d'acqua del torrente Buliga e ci immette su un'altra stretta stradina che risale con maggior pendenza verso il Santuario della Beata Vergine Maria del Buon Consiglio in Casale. Raggiunta la piazza, davanti alla Chiesa, ci teniamo a sinistra e iniziamo la discesa in direzione del bivio di via Sant'Antonio dove giriamo a sinistra. Pochi metri ed arriviamo ad incrociare la  SP180  dove girando a sinistra procediamo ancora in salita per circa 200 m. Lasciamo la provinciale per girare a destra, su via alla Cà, per iniziare un bello strappo, fortunatamente con alcuni tornanti che ci lasciano rifiatare, per seguire questa bella stradina dove il traffico automobilistico praticamente non esiste. Le belle viste sulla pianura, con il Lago di Olginate, il fiume Adda e più indietro il Lago di Garlate danno quel tocco in più a questo inizio di tracciato. 

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Sempre in salita, ma con pendenze nettamente inferiori (intorno al 9%) proseguiamo notando che, con il periodo di siccità che stiamo attraversando, è emersa, a causa della mancanza d'acqua, un'isola abbastanza grande nel mezzo del Lago di Olginate (vedi fotografia).  Raggiungiamo un'altro tratto con un paio di tornanti e nei pressi del parcheggio la strada asfaltata lascia spazio alla stradina piastrellata che supera la piccola Santella della Madonna e  prosegue con una curva a destra dove la strada inizia a salire in modo più deciso. Con calma e sempre con un passo normale di pedalata, senza scatti o rapporti troppo duri, andiamo a percorrere questo tratto di 700 m dove le pendenze arrivano anche al 20%. Gli stretti vicoli di Rossino su via Poggi e via Piave ci conducono sull'ampia strada asfaltata della  SP180 . Girando a destra iniziamo a seguire questo tratto di provinciale e devo dire che anche in questo punto il traffico automobilistico è decisamente scarso. Rimanendo sulla provinciale per oltre 1000 metri andiamo a superare anche i due tornanti che ci fanno attraversare un piccolo gruppo di case e dopo il rettilineo successivo, all'altezza del tornante, ci immettiamo nel primo tratto off-road della giornata. 

Strada sterrata che inizia subito in salita e che per 150 m rimane ad un livello di pendenza intorno al 15% per poi darci un piccolo contentino con una brevissima discesa che parte dopo la curva. Si riprende la salita con altri 200 m di fatica (qui le pendenze salgono al 20%) e anche con una @-mtb, con l'aiuto al minimo, la fatica si sente eccome. Si arriva poi al tratto cementato dove per 150 m si ritrova uno spiraglio di mangiaebevi prima di riprendere con l'ultimo strappo, che raggiunge le prime case di Carenno, dove la pendenza arriva al 21%. La stradina asfaltata di via Rigolo raggiunge il bivio di via Torba e tenendoci a destra imbocchiamo, poi, la stradina che, a sinistra risale a fianco della casa con i garage. Proseguendo a sinistra andiamo al sottopasso e poco prima della scalinata giriamo a destra per raggiungere il bivio con via Fontana. Ancora una breve salita e poi deviando a destra ci immettiamo nella stretta stradina di via Roma che con un'inizio di discesa ci fa arrivare ad un bivio. Ci teniamo a sinistra e iniziamo un'altra leggera risalita su via San Martino che ci fa scollinare poi dalla parte opposta della collinetta con alcuni tornanti che raggiungono, in discesa, viale Verdi.

Giriamo a destra andandone a percorrerne poco più di 250 m per  deviare poi a sinistra, all'altezza della stradina che passa a fianco della casetta, ed in discesa ci portiamo su un'altro bellissimo tratto off-road all'interno della valle del torrente Serta. Superiamo un'altra casetta e procediamo a fianco di alcuni steccati e ad un piccolo maneggio per passare su uno stretto sentiero che corre nel mezzo di alcuni muretti a secco in un bellissimo contesto di colline che lo circondano. Il tutto procede sempre in falsopiano e poco dopo una bellissima strada bianca molto larga e con un fondo decisamente piatto ci conduce al bivio dell'asfaltata via per Sopracornola. La strada è asfaltata e risale in modo abbastanza tranquillo anche sul prolungamento di via Caduti del Sassolungo arrivando in breve alle prime case del piccolo borgo di Sopracornola. Entriamo nel piccolo centro della frazione e ci dirigiamo, tra le strettissime viuzze, nella piazzetta passando davanti alla Chiesa dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima e ci fermiamo all'interno del parcheggio che si trova a fianco per ammirare il bellissimo paesaggio con colpo d'occhio verso i laghi che da questa posizione, così favorevole, ti fa rimanere a bocca aperta (vedi fotografia).

Riprendiamo la nostra traccia e ci riportiamo su via Caduti del Sassolungo prendendo il prolungamento che a destra, in salita, va in direzione delle ultime case del paese e ben presto ci ritroviamo nuovamente in fuoristrada su un tratto di sterrato/sentiero. Guadagniamo l'inizio della discesa, sul  Sentiero 801-Sentiero della Valle ,  abbastanza impegnativa dove poco dopo troviamo la bella Cappella della Madonna (Vedi fotografia) nei primi 1000 m andiamo a superare anche pendenze che superano il -20%. Dopo un brevissimo tratto in falsopiano, circa 300 m, inizia un'altra bella discesa che per 800 m non molla mai e dove saper guidare il mezzo è davvero doveroso visto che in alcuni punti si toccano anche i -27% di pendenza. Sono però le ultime curve, prima di arrivare tra le case della frazione San Gottardo che sono davvero impegnative e qui l'accortezza di mettere il piede a terra ed in qualche punto pure di spingere il mezzo diventa una regola. Qualche saltello sui gradini, bassi, per arrivare sull'asfalto di via Cà Brione e poi su via Cà del Re dove la discesa prosegue fino al bivio con la  SP178

Curva a sinistra per andare a percorrerne solo 150 m e deviare a destra sulla stradina che parte dopo il piccolo parcheggio e che passa nel mezzo di alcune case. Il fondo poco dopo cambia e ci troviamo nuovamente su sterrato per iniziare a risalire le pendici del Monte Santa Margherita con un continuo saliscendi e dove la pendenza, in brevissimi tratti, arriva a sfiorare il 20%. Sempre all'interno del bosco aggiriamo quest'altro bellissimo angolo di valle e con il sentiero che adesso diventa praticamente pianeggiante ci portiamo in direzione di Monte Marenzo (Vedi fotografia) che con uno spettacolare colpo d'occhio appare non appena usciamo dal bosco e da sentiero che aggira la serie di grandi capannoni. Il single track prosegue fino ad arrivare al bivio della sterrata dove giriamo a destra e poco dopo raggiungiamo l'asfaltata via G. Verdi dove giriamo a sinistra. Una leggera salita che ci fa entrare tra le vecchie case del paese e quando il fondo cambia passando su pavé arriviamo alla traversa a sinistra di via Colleoni dove superiamo le transenne e  percorrendola tutta ci portiamo al bivio dove a sinistra imbocchiamo via G. Donizetti. 

Prima traversa a destra su via Zucco e relativa discesa in direzione di via Prato della Sorte dove giriamo a destra per procedere in direzione della rotonda. Ci portiamo alla seconda uscita e ci inseriamo su un breve tratto della  SP178  che lasciamo alla prima traversa girando a sinistra. Subito dopo ci teniamo a destra ed iniziamo una leggera salita su via Sant'Alessandro dove superato le strutture di un piccolo centro sportivo inizia la discesa che va a superare il Camposanto. Tenendoci a sinistra percorriamo questa stradina in discesa che passa accanto alla Chiesa di Sant'Alessandro ed al bivio con la provinciale  SP178  giriamo a sinistra. Con la strada in discesa andiamo a percorrerne 250 m per deviare a sinistra quando troviamo la traversa di via G. Mazzini che parte a sinistra accanto alla recinzione con la grande siepe. La stradina sempre in discesa è abbastanza stretta e supera la Casa di Riposo procedendo fino ad un bivio dove prendiamo a sinistra per iniziare il fuoristrada che segue un tratto sterrato e si inoltra all'interno del bosco. Raggiunto un'altro bivio di sentieri arriviamo al punto più tecnico di questo itinerario con il passaggio in alcuni tratti di sentiero che sono quasi completamente spariti e che quindi dobbiamo per forza di cose aggirare o saltare.

Il portage a volte è necessario perchè chi come noi è abituato al fuoristrada sa di certo che sentieri non più utilizzati diventano presto preda della vegetazione che ne ricopre in breve tempo il passaggio. Nonostante tutto riusciamo a rimanere nella traccia originale anche se qui è veramente dura rimanere in sella. Poco dopo però le cose migliorano e con un'ampia sterrata ci portiamo nella parte bassa alla periferia e nella parte della zona industriale di Sala frazione di Calolziocorte.  Ritrovato l'asfalto su via Cantelli ci dirigiamo vero l'incrocio e deviando a sinistra andiamo a superare il sottopasso ferroviario prima di raggiungere il bivio con la  SS639 . Curva a destra per percorrerne 250 m raggiungendo la rotonda dove prendiamo la seconda uscita per imboccare un tratto della  SP74 . Il rettilineo che ne segue ci porta ad attraversare il fiume Adda sul ponte Cesare Cantù per arrivare ad un'altra rotonda. La superiamo prendendo la seconda uscita e ci portiamo su via Lavello dove un breve rettilineo di circa 150 m ci porta a fianco della traversa a sinistra di via Adda. Giriamo e poco dopo raggiungiamo l'Alzaia del  Sentiero dell'Adda  dove giriamo a destra. Seguendo la bellissima sterrata che corre accanto alle sponde del fiume andiamo a percorrere i 6 chilometri che ci separano da Brivio superando le località di Fornasetta Superiore, Fornasetta Inferiore e Bella Venezia.

Superato il Parco del Campello, alla nostra destra, arriviamo sull'asfaltata Lung'Adda Monfalcone e deviando a destra proseguiamo su via A. Manzoni. Il rettilineo, in leggera salita, ci conduce alla rotonda sulla  SP342  che attraversiamo per imboccare un brevissimo tratto di via Cartiglio. La curva a sinistra avviene alla rotonda successiva per procedere su via Tessitura dove raggiungiamo il bivio ed il semaforo su via Mons. G.B. Viganò. Un sinistra/destra ci fa entrare sulla strettissima  Strada Pedonale di Foppaluera  dove dopo la curva una breve salita ci conduce al bivio di via Italia. Ancora salita per 300 m, pendenze al 12%, fino all'arrivo all'incrocio con via G. Marconi. Attraversandola ci immettiamo sulla bella sterrata che prosegue in un tratto pianeggiante che raggiunge un bivio. Deviamo a destra ed al bivio successivo, accanto alla Santella del Crocefisso, giriamo a sinistra e procediamo sempre in off-road passando accanto a Cascina Tripoli. Seguiamo le sterrate mantenendoci sempre a sinistra per procedere sempre in saliscendi fino all'arrivo al bivio con via Papa Giovanni XXIII che segna il confine del territorio comunale con Calco. Con la curva a sinistra andiamo a percorrere un tratto rettilineo e dopo circa 800 m giriamo a destra per immetterci sul  Sentiero Riva dal Munt .

Chiamato anche  GruganaBerg , per via del fondo acciottolato, è un sentiero che risale la collina in direzione della località Grugana. Sono 500 m di salita che non è mai durissima e solo in alcuni tratti, ma brevi, arriva al 19% di pendenza. Quando termina accanto a noi troviamo un vecchio cancello di ingresso e alcune strutture che fanno parte del grande parco della residenza che è una delle case più frequentate (e amate) dai giovani che seguono i cammini del PIME-Pontificio Istituto Missioni Estere. Una breve pausa davanti al viale alberato che raggiunge la villa e poi si riprende il tracciato seguendo a sinistra via Solferino e subito a destra la  Strada Consortile della Grugana  che ci conduce a Calco Superiore accanto alle strutture di Villa Ghislanzoni. Prendiamo a destra la strada che inizia in discesa e poco dopo la prima curva a sinistra andiamo ad infilarci, a destra, nell'acciottolata stradina che raggiunge Calco Inferiore. Con molta accortezza percorriamo a destra il vicoletto, che parte dopo il piccolo semaforo, arrivando all'incrocio. Girando a sinistra imbocchiamo via Italia ed in leggera discesa ci portiamo alla rotonda della  SP342  e attraversandola proseguiamo su un brevissimo tratto di via San Vigilio. Con una curva a destra imbocchiamo la prima traversa e passando davanti alla Chiesa di San Vigilio raggiungiamo poi il bivio con via delle Rimembranze. La curva a sinistra ci porta sul prolungamento di via Vittorio Veneto per poi portarci su via E. Biagi, a destra, che arriva alla rotonda davanti alla Stazione di Olgiate-Calco-Brivio dove termina questa nuova avventura.
Pier 

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