In MTB tra due Parchi - Adda-Val Curone

 


Note sul tracciato:

Gruppone anche oggi composto da 18 biker per questo nuovo itinerario che gira tra le belle sterrate oltre Merate e Sartirana per poi raggiunge quelle del Parco di Montevecchia e Val Curone. Siamo davvero in tanti e la fila, sia sulle strade asfaltate che su quelle sterrate, è lunga ed è bellissimo, da dietro, vedere il serpentone che cambia traiettoria ad ogni curva. Tracciato bello con continui saliscendi sia sui sentieri sia passando tra i bellissimi centri storici delle località che si trovano sul percorso e dove, vedendo un gruppo così numeroso, qualcuno si ferma per vederci passare e a farci pure qualche complimento 👍. Meteo all'inizio leggermente fresco ma che col passare delle ore si è poi stabilizzato intorno ai 20° e terreni misti in cui c'era una parte umida mentre in altri tratti fangosi però tutto questo fa parte del mondo MTB. Devo dire che sono rimasto piacevolmente soddisfatto dell'itinerario anche se punti un pò tecnici ce ne sono. 

05/05/2024 

In MTB tra due Parchi - Adda-Val Curone 

Distance

km

Meters of elevation

Time

Meteo

Ascent

Descent

Passed

In Motion

 32

625 

630 

3:08 

2:23 

 

🔆🔆🔆🔆🔆

LongLifeMTB-Consiglio
Ci sono tanti strappetti all'interno del tracciato e quello più impegnativo quando attraversiamo Imbersago lo troviamo sul primo tratto in salita, su asfalto, in via Parrocchiale che prosegue poi sul tornante in direzione della Chiesa dei SS. Marcellino e Pietro e del Tombone ma non finisce qui perchè a fianco dell'Edicola di San Marcellino inizia la sterrata che porta all'interno del bosco e la prima parte del sentiero arriva a pendenze del 16% nei primi 600 m. Trasferendoci all'interno del Parco di Montevecchia e Valcurone 1) Il bel rettilineo che da Beolco arriva all'inizio delle frazione Spiazzo ha una pendenza costante nei 250 m del 20%. 2) Risalita dalla frazione di Fornace Inferiore a Cascina Valfredda 700 m al 16%. 3) Ultimo tratto fino all'arrivo al bivio di Montevecchia Alta davanti alla Chiesa di San Giovanni Battista Martire 400 m al 18%. 4) Ultimo e impegnativo strappo la  Salita al Casarigo  con una breve lunghezza di 200 m ma con pendenza al 17,5%.

Lasciamo il parcheggio della Stazione di Merate-Cernusco Lombardone con qualche minuto di ritardo e imboccando il sottopasso ciclo-pedonale risaliamo su via L. Maggioni e tenendoci a destra andiamo alla rotonda dove alla seconda uscita imbocchiamo via Vittorio Emanuele II. Strada che inizia in salita e prosegue con pendenze al 5% fino all'arrivo alla rotonda della  SP54  dove giriamo a destra. Percorrendone all'incirca 250 m arriviamo al grande incrocio ed al semaforo ed andiamo ad attraversare la  SP342  portandoci sul breve rettilineo di via G. Verdi in cui ci teniamo a destra per procedere sul tratto ciclo-pedonale. Poco dopo deviamo a sinistra e imboccando il rettilineo di via Pensiero raggiungiamo l'incrocio e attraversando via V. Sala ci portiamo su via S. Ferrario. Percorrendola tutta arriviamo ad un'altro incrocio e attraversato via G. Donizetti imbocchiamo la stradina di via Santa Maria di Loreto che poco dopo raggiunge il bivio con viale G. Verdi entrando all'interno di Merate. Il rettilineo che seguiamo, girando a destra, ci conduce ad una grande rotonda dove proseguendo diritto rimaniamo sempre sulla strada principale fino a quando raggiungiamo la rotonda seguente. Girando a sinistra, alla terza uscita, ci portiamo sul rettilineo di via Trieste e poco dopo al bivio ci teniamo a destra per entrare all'interno del centro storico della cittadina. Giunti al bivio su piazza della Vittoria ci teniamo a destra e proseguiamo sul pavé di via Roma arrivando alla piccola piazzetta davanti all'ingresso di Villa Belgioioso (Sec. XVIII, esempio sontuoso di ville nobiliari nella Brianza. Costruita dai marchesi Villani Novati nel Seicento, fu rimaneggiata nella seconda metà del Settecento dai Belgiojoso. Questa villa ospitò persino Gioacchino Rossini).

Proseguendo diritto ci portiamo su via Sant'Ambrogio e andiamo a superare anche la Struttura del Vecchio Ospedale (1845 aprì a Merate il primo ospedale pubblico, nato dalla volontà testamentaria del benefattore Giovanni Battista Cerri che mise a disposizione la propria dimora per la cura degli ammalati del paese). Poco più avanti troviamo alla nostra destra il piazzale antistante la Chiesa di Sant'Ambrogio (Sec. XIII) che superiamo per deviare a sinistra sulla stretta stradina di via A. Baslini che prosegue accanto al muro perimetrale del Parco di Villa Belgioioso e raggiunge, a curve, l'incrocio a fianco del rudere della Basilica della Santissima Immacolata (1906) e del Camposanto. Attraversata via E. Bianchi ci portiamo sulla sterrata  Strada del Subaglio  che parte il leggera salita e mantenendoci a sinistra andiamo a superare le prime transenne. A sinistra troviamo la recinzione del Parco di Villa Subaglio (1671) e procediamo fino ad incrociare via Cap. Prinetti Castelletti. Si prosegue diritto con la sterrata che adesso inizia una discesa e raggiunge poco più avanti un bivio. Giriamo a sinistra e proseguiamo in off-road fino a trovare a destra l'innesto di un'altra sterrata che parte su un lungo rettilineo che attraversa i campi. Seguendola procediamo nel mezzo della campagna con vista incredibile sul lontano monte Resegone. Con una deviazione a destra e poi a sinistra ci portiamo al bivio con via Don P. Consonni e arriviamo alla prima periferia di Sartirana. Girando a destra e poi subito a sinistra ci infiliamo nell'altra bellissima stradina di via della Scansigole che in leggera salita ci porta fino all'ingresso del sentiero che procede con l'attraversamento del grande pratone in cui aggiriamo la zona umida nei pressi del Laghetto di San Rocco.

Ritorniamo in leggera discesa su via Don P. Consonni e deviando a sinistra raggiungiamo la traversa di via San Rocco, proprio accanto al laghetto, e girando ne percorriamo solamente 100 m per immetterci, poi, a destra sulla sterrata che aggira dalla parte retrostante la struttura dell'Osservatorio Astronomico (1920). Al primo bivio ci teniamo a sinistra procedendo sempre in off-road ed all'interno del bosco fino a quando non arriviamo nel tratto che attraversa i campi e giunge all'incrocio delle sterrate e all'Edicola Votiva di San Rocco e San Carlo Borromeo. Proseguiamo diritto ancora sulla sterrata  Strada di Barbiano  e quando per un attimo troviamo l'asfalto sulla  Strada di Robbiate  deviamo a sinistra per andare ad inserirci nel bosco. Ne percorriamo il semi-rettilineo e raggiunto il bivio ci teniamo a sinistra andando ad attraversare i grandi pratoni. Rimanendo sempre sulla sterrata principale, senza deviazioni, arriviamo su un sentiero molto più stretto all'esterno di un'altro boschetto ed entrandovi ci teniamo poi a destra per procedere sul tecnico passaggio che in discesa e su gradini naturali scende verso la sponda del torrente Garavesa. Lo si attraversa sul piccolo e stretto ponticello per arrivare sull'ampia sterrata che parte a destra in discesa. La percorriamo tutta e raggiunto il tratto asfaltato di via Ruschetta siamo alla prima periferia di Imbersago. Al bivio di via Contessa L. Castelbarco giriamo a sinistra e ne andiamo a percorrere poco meno di 100 m per girare poi a sinistra alla traversa di via Cavour. Strada che inizia subito in salita dove poco più avanti superiamo le colonnine dei dissuasori stradali per procedere sempre con la stessa pendenza fino all'arrivo all'incrocio con via Schuster.

Curva a sinistra e inizio di un'altro tratto in salita però di breve lunghezza, 150 m, per raggiungere l'ingresso della bella e stretta stradina di via Pisciola che parte in salita alla nostra sinistra. Raggiunte le case siamo per forza costretti a girare a destra e proseguendo in falsopiano ci portiamo ad un bivio dove tenendoci a sinistra imbocchiamo via dei Ronchi. Pendenza che non supera l'11% fino all'arrivo dell'innesto, a destra, della sterrata che parte in leggera salita e che va ad aggirare questo quartiere residenziale fino all'arrivo al bivio di via G. Marconi. Girando ancora a destra ci portiamo, in discesa al bivio di via Parrocchiale e con la curva a sinistra iniziamo una nuova salita affiancando, nel primo tratto, il campo di calcio e successivamente la struttura del Centro Parrocchiale Paolo VI per proseguire poi verso la traversa di via San Marcellino con pendenze intorno al 10%. La breve rampa che percorriamo a destra passa nel mezzo tra la Chiesa dei SS. Marcellino e Pietro (1608) e la Cappella del Tombone (cappella che conserva le ossa delle vittime della peste) dove giriamo a sinistra per portarci sul breve tratto pianeggiante di via Lamperti. Arrivati a fianco dell'Edicola Votiva di San Marcellino Martire (Sec. XVII) con una curva a destra imbocchiamo l'inizio del bellissimo sentiero che entra all'interno del bosco. Gli iniziali 300 m hanno un'impatto abbastanza duro con pendenze al 16% poi si abbassano e troviamo anche tratti in leggera discesa che determinano poi l'arrivo al bivio sull'asfaltata via Madonna del Bosco all'immediata periferia di Cassina Frà Martino.

Percorrendone alcune curve arriviamo all'angolo di Casa Colombo (Sec. XIV Architettura fortificata o Casaforte) dove deviamo a destra per procedere sul breve tratto di via A. Stoppani e sul proseguimento di via Solferino. Poco dopo arriviamo a Villa Grugana (Una casa del P.I.M.E Pontificio Istituto Missioni Estere) e sul vialetto che porta direttamente all'ingresso della struttura deviamo a sinistra per procedere sul sentiero che aggira a sinistra la Villa e poco più avanti entriamo all'interno del bosco. Una bella serie di curve sullo stretto sentiero ci conducono ad un primo strappetto che superiamo tranquillamente e quando sei ormai rilassato ecco che arriva il successivo dove le pendenze raggiungono il 10% e su un fondo sconnesso tra radici e qualche sasso se non si è pronti con il cambio si rischia di mettere il piede a terra. Qualche decina di metri dopo, usciti dall'ombra degli alberi, arriviamo sulla bella sterrata che supera la località Roncaccio e ci portiamo ad un bivio dove imbocchiamo la  Strada Consortile per la Grugana . Ritornando all'interno del bosco si va ad affrontare un tratto abbastanza semplice poi, dopo la curva a sinistra il sentiero diventa difficoltoso, nel rimanere in sella, per via dei grossi sassi smossi e con parti della vecchia cementata che l'acqua ha spostato durante lo scorrere impetuoso a causa delle condizioni climatiche che, ahinoi...., sono davvero cambiate. Una cinquantina di metri in tutto dura tutto questo ma poi si riprende per arrivare con più tranquillità sulla parte sterrata della stradina di via Principe P.G. Falcò che con un bel rettilineo arriva al bivio dell'asfaltata. Girando a destra andiamo a percorrerne il rettilineo ed al bivio con via C. Colombo giriamo a destra per proseguire su asfalto fino a raggiungere la struttura di Cascina Ventola con la strada leggermente in salita.

Giriamo a sinistra sfruttando l'apertura del sottoportico e attraversato il cortile ritroviamo una bella stradina nel primo tratto sterrata che prosegue poi su asfalto per arrivare al bivio. Con cautela giriamo a sinistra e proseguiamo in discesa sulle curve di via Ghislanzoni entrando nel territorio comunale di Calco. Raggiunto l'incrocio con via Italia giriamo a sinistra per andare a seguirne il rettilineo e raggiungere, dopo l'ampia curva a destra, la rotonda sulla  SP342  che attraversiamo per immetterci sull'altro rettilineo di via San Vigilio. Percorriamo gli 800 m che ci separano dalla rotonda successiva e alla terza uscita ci portiamo su via Indipendenza ed affrontiamo la breve salita che sul cavalcavia va a superare la linea ferroviaria prima di arrivare al bivio con via Papa Giovanni XXIII° nel territorio comunale di Olgiate Molgora. Alla prima traversa a destra giriamo a destra per percorrere via degli Alpini e raggiunto l'incrocio deviamo a sinistra sul rettilineo di via A. Moro che raggiunge una rotonda. Curva a destra per immetterci sui 50 m che ci separano dalla traversa, a sinistra, di via Stalli dove giriamo. Entrati all'interno del territorio del Parco di Montevecchia e Val Curone al primo bivio deviamo a sinistra e percorriamo la stradina di via Mulino Beolco dove troviamo il guado del torrente Molgora. Chi lo attraversa in sella e chi invece, come me, preferisce passare sull'attiguo ponticello, a destra, per procedere poi sul rimanente tratto della stradina che raggiunge il bivio. Con una curva a destra entriamo sul rettilineo, in leggera salita, che passa nel mezzo delle poche case della piccola frazione Beolco ed a fianco dell'Oratorio dei SS. Pietro e Paolo. (Sec. X)     

La discesa che ne segue, dopo la curva, raggiunge un bivio dove a destra giriamo per iniziare subito la salita sul rettifilo di via Brughiera. Pendenza al 20% che rimane sempre tale nei quasi 300 m di lunghezza fino a quando non arriviamo alla curva imboccando un brevissimo tratto di strada pianeggiante. Siamo arrivati alla prima periferia di Spiazzo e curvando a sinistra iniziamo a seguire il bel tratto sterrato e poi tratturo che sempre in leggera discesa ci conduce alla radura. Superato il fango, vicino alla curva, ci si addentra nuovamente tra gli alberi e su un fondo a tratti anche scivoloso seguiamo il  Sentiero 8 Lomaniga-Beolco  che ci conduce nella parte bassa della valletta. Procedendo non senza difficoltà ci portiamo sulla parte più stretta del sentiero e scodando, anche un poco, prendiamo poi il breve strappo che ci riporta a fianco del pratone. La curva obbligatoria a sinistra ci immette sul tratturo che in rettilineo arriva a fianco di Cascina Bagaggera dove sull'asfaltata giriamo a destra. Percorrendone poco meno di 350 m ci portiamo alla traversa sterrata che, a sinistra, oltrepassa sul ponte il corso del torrente Curone ed inizia subito dopo la salita in direzione di Cascina Valfredda. Pendenza all'11% fino all'arrivo a fianco del bel complesso di case e superato, a sinistra, il tratto acciottolato ci portiamo su un leggero falsopiano a fianco di Cascina Gaidana. Inizia poi la seconda parte delle salita in cui, per i successivi 250 m, la pendenza sale al 16% con il fondo stradale che adesso diventa cementato. Una serie di saliscendi ci aiutano un poco prima di arrivare all'ultima parte dove la pendenza sale ancora al 18% e rimane così fino all'arrivo al bivio di via Belsedere.

Girando a destra percorriamo un tratto di via Donzelli che sempre in salita raggiunge il bivio. Proseguendo, ancora a destra, iniziamo lo strappo sul rettilineo che nei 100 m di lunghezza arriva al 18%. Giunti al bivio con la  SP68 , davanti alla Chiesa di San Giovanni Battista Martire (1925),  girando a sinistra, iniziamo la bella discesa con le ampie curve che ti fanno divertire e che in poco tempo ti fanno prendere una velocità forse eccessiva. Non forzare su questo tratto prendendo troppa velocità perchè la lunghezza da percorrere è di soli 650 m e la curva che poi dovrete affrontare alla traversa di via del Palazzetto tende a portarvi verso l'esterno. Seguiamo quest'ampia strada con vista, a destra, dei terrazzamenti e delle belle case che fanno parte del centro storico di Montevecchia e percorrendo la parte dopo la curva ci portiamo sulla strettoia che raggiunge Piazzetta Madremolo. La secca curva a destra ci conduce sull'asfaltata stradina Salita al Casarigo dove ci dobbiamo sforzare per passare quest'altro breve strappetto che raggiunge una pendenza del 17% in appena 200 m. Quando la strada diventa sterrata il tutto termina e iniziamo la parte semi pianeggiante che va a superare la il complesso della Tenuta prima di iniziare la discesa su un tratto di strada che inizia subito cementata. La stradina prosegue poi con meno pendenza ed attraversa un bel vigneto ed alcuni prati prima di arrivare tra le belle case del borgo di Ostizza passando accanto anche alla Chiesetta di San Giuseppe (Sec. XVII). Entriamo dal sottoportico laterale, all'interno del cortile, e deviando a sinistra usciamo sul tratturo, superando anche il cancello, portandoci sul lungo rettilineo, in discesa, dove raggiungiamo l'incrocio con la  SP54 .

Attraversando la provinciale ci portiamo sulla bella ed ampia strada asfaltata di via Kennedy e dopo le prime curve andiamo a percorrere 500 m sul lungo rettilineo che ci troviamo davanti. Deviamo a destra quando troviamo la traversa della stradina di via Brughiera e girando iniziamo un'altro strappetto che raggiunge il complesso di Cascina Brughiera. Anche qui attraversiamo un sottoportico e uscendo dalla parte opposta giriamo subito a sinistra per iniziare la bella discesa sul rettilineo sterrato che raggiunge la parte bassa della valletta. Inizia poi lo strappetto che arriva sull'asfaltata via San Francesco da dove sempre in leggera salita guadagniamo la prima periferia di Maresso. Si prosegue, dopo la curva a sinistra, su via Madonnina che con un saliscendi raggiunge un bivio dove a sinistra imbocchiamo via Monte Grappa. La stradina sterrata ci fa arrivare con il breve rettilineo tra le strette viuzze del centro storico ed al bivio con via Don Biffi giriamo a sinistra per portarci in direzione di Cascina Maressoletto. Ne attraversiamo il cortile per uscire poi sul tratturo che in discesa va ad attraversare i campi ed arriva sull'asfaltata via Don C. Gnocchi. Svolta a destra per percorrerne il brevissimo tratto che raggiunge il bivio dove curvando a sinistra ci portiamo su via San Carlo Borromeo che seguiamo fino all'arrivo nel cortile di Cascina Serena, nella parte semi-abbandonata. Mantenendoci a sinistra ne attraversiamo l'aia e ci immettiamo su un'altro tratto off-road che inizia in discesa ed all'interno del bosco. La parte leggermente tecnica termina quando incontriamo il bivio dell'altra sterrata che prosegue a destra e seguendola, tra fango e qualche deviazione, raggiungiamo l'asfalto su via Giotto. Tenendoci a sinistra procediamo sull'ampia strada asfaltata e circa 400 m dopo arriviamo al bivio dove a destra imbocchiamo via per le Orane.

Pochi metri di rettilineo per raggiungere un'altro bivio dove giriamo a destra per rimanere sempre sulla strada principale e con una leggera salita andiamo ad affrontare la prima curva e ci portiamo all'altezza del tornante. Lasciamo a questo punto la strada asfaltata e ritorniamo all'interno del bosco per proseguire sulla bellissima sterrata che a curve e con una pendenza appena del 6% ci fa davvero divertire molto anche con passaggi qualche volta tecnici. Dopo 600 m di puro divertimento usciamo su un rettilineo che ci conduce all'asfaltata stradina dove girando a sinistra in breve tempo raggiungiamo le poche case della piccola frazione Fontanella. Il rettilineo prosegue e raggiunta la curva, a destra, ci troviamo davanti a Cascina Moscoretto. che lasciamo alla nostra sinistra per procedere fino al bivio ed arrivare in località Sant'Antonio. Girando a sinistra andiamo a seguire quest'altro, lungo, rettilineo che va ad attraversare la campagna prima di arrivare al bivio con via San Dionigi dove ancora sinistra si prosegue sulle curve fino ad arrivare al bivio ed entrare il località Cavigiolo. Ultime curve sulla stradina in discesa in cui con una deviazione su sterrato passiamo accanto alla Chiesa di San Dionigi (Sec. XVI) prima di entrare sul tratto ciclo-pedonale che ci riporta al parcheggio della Stazione.

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