Dirt Trail MTB




20/03/2022 - Dirt Trails MTB
Distance: 38 km - 595 m Ascent - 593 m Descent


Una bella mattinata con sole che inizia con l'arrivo di tanti AMICI che non hanno voluto mancare anche a questo appuntamento. Tracciato nuovo, come sempre, che non è proprio una passeggiata e che rimane per molto tempo all'interno del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea per passare, poi, nel PLIS Zocc del Peric. I pochissimi tratti di asfalto che li dividono ci portano, subito, a proseguire su altri sentieri che, anche qui, non mancano. Il tutto nel breve spazio di una mattinata dove alcuni passaggi, resi davvero tecnici, tra guadi, salite su sentieri sassosi e discese al limite della percorribilità mi hanno fatto divertire non poco. Il percorso offre in continuazione tantissimo off-road con un susseguirsi di salite e discese che, se non sufficientemente preparati, rischiano di lasciare, in alcuni tratti, anche il segno. La mancanza delle piogge rende, al momento, perfetto il fondo del terreno e si viaggia sull'intero itinerario sempre in sella. Un grazie, anche oggi, al bel gruppo di 15 AMICI. L'album fotografico che, vi consiglio di guardare, vi darà l'idea su quanti bei passaggi si trovano all'interno di questo bel tracciato.

La prima cosa che faccio, quando disegno un tracciato, è la scelta della lunghezza che varia a seconda del giorno in cui, in compagnia degli amici, lo seguirò. Quello di quest'oggi è nato subito con i chilometri che ho percorso e portandolo a termine sono rimasto molto soddisfatto dal tempo di percorrenza e dai sentieri che hanno prevalso sui tratti asfaltati. Parti, anche, impegnative si sommano a quelle che vorresti sempre percorrere nel mezzo del bosco o attraversando i grandi pratoni senza disdegnare qualche uscita su stradine prive di traffico. Questa è la mia filosofia sugli itinerari perchè la Brianza, come in questo caso, ci offre ancora tantissimi di questi passaggi che sono solo da scoprire e se anche qualche volta bisogna girare il manubrio e tornare indietro, perchè un tratto segnato è sparito, fa parte del gioco ed è anche così che ci si diverte di più.


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Partenza dal parcheggio di via Magellano, davanti al centro sportivo, di Briosco per girare a sinistra e raggiungere il bivio con la  SP155 . Giriamo a destra e iniziamo a seguire questo primo tratto di provinciale fino alla traversa, a destra, di via G. Puccini dove giriamo. Iniziamo la bella discesa che poco dopo diventa a curve e arrivati alla frazione Peregallo proseguiamo diritto in salita arrivando alla rotonda. Ci teniamo sempre sulla strada principale e dopo il sottopasso della  SS36  imbocchiamo un breve tratto della  SP102 . E' questa la prima salita della giornata che ci scalda subito i muscoli prima di arrivare alla traversa, a sinistra, di via Tonale. Girando la pendenza si abbassa e percorrendo questa bella e ampia strada arriviamo al bivio dove girando a sinistra ci portiamo su via delle Grigne. Anche qui la strada sale e rimane così fino ad arrivare a fianco di Cascina Brenna che superiamo per girare, subito dopo a destra, andando ad attraversarne il cortile. Usciamo su via Gran Paradiso e andiamo a seguire questa bella stradina, a fondo cementato, che raggiunge un bivio. Davanti a noi la Torre Medioevale che fa parte del complesso di Cascina Torre (L’edificio deve il suo nome alla torre di origine medievale inserita nell’angolo settentrionale dell’omonima cascina, ampliata tra il 1500 e il 1600; la sua altezza, originariamente di 25 metri, permetteva di controllare tutto lo spazio circostante).

Raggiunto il bivio proseguiamo ancora diritto con la strada che da questo punto inizia una bella discesa fino al bivio. Superiamo Cascina Sala, alla nostra destra, ed anche la sbarra per portarci sul tratto sterrato che entra all'interno del parco, attrezzato, del vicino laghetto di Giussano. Quando la sterrata termina e abbiamo anche superato l'altra sbarra ci portiamo sulla stradina di vi C. Colombo che però lasciamo, quasi subito, per girare a sinistra sulla sterrata che passa tra alcune case e prosegue poi nel mezzo dei prati dopo aver superato alcuni pali con la catena. Ci dirigiamo in zona Lazzaretto e raggiunta la strada asfaltata giriamo a destra per procedere in discesa verso la rotonda della  SP9 . Attraversandola ci portiamo su via del Carroccio ed alla prima traversa giriamo a destra sul rettilineo che raggiunge il bivio con via General Cantore. Curva a sinistra per arrivare all'incrocio e superato il semaforo giriamo a destra su via A. da Giussano. Percorriamo un tratto del rettilineo e giriamo a sinistra alla traversa di via A. Diaz che raggiunge l'incrocio. Ancora a destra per percorrere via G. Parini dove arriviamo alla curva su via L. Pirandello.

Affianchiamo alcuni capannoni, oramai in disuso, portandoci a destra su via V. Monti che ci fa entrare nel territorio comunale di Carugo. La stradina, come del resto anche le altre che abbiamo percorso finora, le cerco sempre in zone che sono poco frequentate dal traffico e devo dire che anche oggi, nella maggior parte di attraversamento delle varie cittadine, ci sono quasi riuscito. Arriviamo in fianco al passaggio a livello che hai noi si chiude mentre stiamo sopraggiungendo. Un attimo per mettere il piede a terra e poi attendiamo fiduciosi l'arrivo del treno che passa, fortunatamente, qualche minuto dopo. Attraversiamo a destra i binari della linea Milano-Asso e imboccando il rettilineo di via E. Toti andiamo a superare la Chiesa della Madonna di San Zeno (La sua esistenza è attestata dallo storico Goffredo da Bussero (XIII secolo) nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani”.  Forse in origine era solo un tempio pagano di modeste dimensioni, che, con l’avvento del Cristianesimo, è stato dedicato ad un santo di forte richiamo carismatico, quale era San Zeno (consacrato vescovo di Verona l’8 dicembre del 362 d.C.).

Alla traversa, a destra, di viale Brianza giriamo e seguiamo quest'altra ampia strada superando un grande capannone (alla nostra sinistra) per percorrere il rettilineo che raggiunge il bivio con via G. Garibaldi. Curva a destra ed al primo incrocio giriamo a sinistra seguendo, adesso, via Addolorata che sempre in leggerissima salita ci conduce al ponte sullo svincolo della  SP32 . Raggiungiamo la rotonda, poco distante dal Camposanto, per tenerci a sinistra imboccando un brevissimo tratto di via A. Grandi e poco dopo deviamo a sinistra, dopo i paletti con la catena, per iniziare un tratto sterrato. La discesa su tratti abbastanza disconnessi è però facile ed in breve arriviamo al bivio con la bellissima strada bianca che prendiamo a destra per andare in direzione della Riserva Naturale della Fontana del Guercio entrando di fatto nel territorio del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea. Superiamo il parcheggio tenendoci a destra passiamo a fianco dei paletti con la catena ed entriamo all'interno di questo bellissimo tratto boschivo.  Tenendo a sinistra la Roggia Borromeo arriviamo al piccolo guado, dove hanno costruito, adesso, un piccolo ponticello, e superatolo proseguiamo sempre diritto su questa bellissima sterrata.

Una leggera salita, a fianco del grande fontanile, ci conduce sul sentiero che devia a destra passando a fianco alla rete di recinzione dell'allevamento. Arrivati al bivio giriamo a sinistra e iniziamo la salita, all'inizio sterrata, che prosegue poi su fondo cementato e rientra all'interno del boschetto. Una curva a sinistra ci porta tra le prime case della piccola frazione di Pozzolo Inferiore e percorrendo poi un breve tratto dell'asfaltata via per Carugo a fianco della piccola piazzetta dove troviamo la Chiesetta della Madonna di Loreto. (Le prime notizie risalgono al 6 dicembre 1623 e riguardano una relazione del Vicario Foraneo che trova l’ Oratorio (la chiesetta)  “costruito conforme al modello della Chiesa Lauretana fora Porta Renza e ad un miglio circa dalla Parrocchiale“). Giriamo a sinistra ed andiamo ad attraversare questa bella piazzetta passando accanto alla vecchia Cascina Pozzolo e tenendoci a sinistra ci portiamo su un'altra sterrata che va in direzione di due casette. Arrivati all'altezza della seconda ci teniamo a sinistra e non prendiamo la sterrata che parte ma, imbocchiamo, il single track che attraversa il prato entrando nuovamente nel bosco.

Bellissimo sentiero che si dipana nel mezzo di questo bosco il cui fondo del terreno è relativamente sgombro da radici o sassi. Con qualche piccola deviazione che ci fa entra nel mezzo di stretti passaggi tra le piante la velocità un poco diminuisce ed arriviamo così alla parte più tecnica con la discesa su fondo smosso e ricoperto dal foliage dove solo con la forza delle frenate si riesce a tenere il mezzo abbastanza diritto senza i continui sbandamenti. Non è un tratto semplice e chi non se la sente può anche scendere di sella andando a percorrere quelle poche decine di metri che lo separano dal tratto pianeggiante che parte poi a destra. Entriamo nella Valletta di Brenna e seguiamo, sul sentiero, adesso abbastanza pianeggiante, il corso della Roggia Lubiana che andremo ad attraversare più volte. Con un'ultimo sforzo seguiamo poi l'ampio sentiero che con alcuni tornanti, su un fondo prettamente sassoso, raggiunge l'asfaltata  SP39 . La attraversiamo e con una breve discesa raggiungiamo un'altro guado e passando sulla sponda opposta tenendoci a destra ci infialiamo sulla sterrata del  Sentiero 15-Val Sorda-Valle di Brenna . In salita arriviamo poi sull'asfaltata via Grimello alla prima periferia di Brenna e la seguiamo fino all'incrocio e proseguendo poi diritto su via G. Garibaldi ritroviamo la  SP39 .

Una breve pausa per mangiare una barretta e bere un bel sorso d'acqua e si riparte. Giriamo a sinistra percorrendo un breve tratto della provinciale per girare a destra, dopo aver superato la Chiesa di San Gaetano (La chiesa di San Protaso risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Mariano fin dal XIII secolo. La "cappella" di Brenna è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Mariano. La parrocchia compare nelle visite pastorali compiute nella pieve di Mariano Comense fin dal XVI secolo con la dedicazione ai Santi Gervaso e Protaso. Nella serie degli annuari della diocesi la parrocchia figura con tale intitolazione fino al 1860; dal 1861 assume la dedicazione ai Santi Gaetano, Gervaso e Protaso che mantiene fino al 1986, anno in cui si modifica definitivamente in San Gaetano). Svolta a destra per imboccare via Venezia che passa accanto alle strutture dell'Oratorio e poco dopo l'asfalto e la strada termina. Con un tratto in discesa ci portiamo sulla bella sterrata che a sinistra entra all'interno del bosco e sempre in discesa arriviamo al tornante. Giriamo a destra ed iniziamo uno strappetto che arriva accanto ad alcuni steccati e pali in legno ed in un bellissimo contesto boschivo raggiungiamo un bivio.

Tenendoci a sinistra iniziamo una salita, sempre su fondo sterrato, che ci consente di raggiungere un'altro bivio dove a questo punto inizia una bella discesa. La percorriamo fino ad incontrare un'altro bivio dove girando a destra proseguiamo su un'altro bel tratto sterrato che poco dopo ci fa uscire in una piccola radura. Tenendoci a destra iniziamo la salita che con qualche tratto tecnico, in cui ci sono da evitare delle grosse pietre che fuoriescono dal terreno, rientriamo all'ombra delle piante e seguendo a sinistra, il single track usciamo poi nel mezzo di un grande pratone. Sentiero che va in direzione di Fabbrica Durini da cui è possibile vedere, in alto sulla collina, Castello Durini. La bella torre medioevale che è, comunque, inglobata nel grande complesso sembra ancor oggi fare da guardia all'ampia vallata che stiamo percorrendo. Poco dopo, a fianco delle arnie dell'apicoltura, deviamo a sinistra per portarci sulla bella sterrata che arriva al bivio con l'asfaltata via A. Volta. Curva a sinistra e passando nel mezzo dei ruderi, delle grandi cascine, andiamo in direzione del passaggio a livello. 

Lo attraversiamo e seguiamo il rettilineo di via Girola andando, poi, a percorrerne anche la curva. Lasciamo, ancora, la strada asfaltata e ci riportiamo sullo sterrato, che parte a destra. Dopo aver attraversato un piccolo boschetto, su un tratturo che passa nel mezzo dei campi, arriviamo alla periferia di Alzate Brianza. Seguiamo via Sandro Pertini e alla prima traversa giriamo a destra per procedere su via G. Garibaldi. All'incrocio che segue giriamo a destra e proseguendo su via J. F. Kennedy arriviamo ad un'altro incrocio. Siamo in una zona periferica ed anche qui tracce di traffico non ce ne sono. Girando a destra, su via Carbusate, andiamo a superare la sbarra ed entriamo all'interno delle stradine che attraversano quella che, una volta, doveva essere una grande cascina. Uscendone dalla parte opposta seguiamo la stradina asfaltata e quando questa devia a sinistra noi proseguiamo diritto sul sentiero che entra nel bosco. Bellissimo anche questo tratto e quando usciamo, nel mezzo dei prati, su uno stretto sentiero la fermata è quasi obbligatoria per lo scatto della foto di gruppo. Qualche battuta e si riparte con una bella discesa su single track.

Sentiero che prosegue poi all'interno di un'altro bosco e deviando poi a sinistra raggiunge un'altro bellissimo tratto sterrato che ci conduce al bivio con la bella e stretta stradina di via Carbusate. Giriamo a destra e la seguiamo tutta fino al bivio con la  SP40  dove giriamo a destra percorrendone poco più di 200 m. La lasciamo girando a sinistra alla traversa di via Monte Rosa e aggirando questa bella zona residenziale ci portiamo ad un Trivio. Prendiamo il sentiero che parte a destra ed entra subito nel boschetto e che si immette sul  Sentiero all'interno del PLIS Zocc del Peric. Il fondo del sentiero, a tratti anche acciottolato, è bello e si rimane all'ombra delle piante. Uscendone rimaniamo a lato del pratone per arrivare al bivio e ci teniamo a destra immettendoci sull'altro bellissimo  Sentiero che rientra subito all'interno del bosco e successivamente ne rimane a ridosso. La deviazione, a sinistra, che attraversa il pratone ci riporta nuovamente tra le piante e qui inizia la parte più dura dell'interno tracciato. Superiamo la bacheca, che ci indica la posizione dove ci troviamo all'interno del parco, nei pressi della deviazione che raggiunge la provinciale a fianco. Tenendoci a sinistra ci portiamo sul tracciato della Strada Storica (Dalla Val Francia (da franca, cioè esente da dazio), ad esempio, partivano strade larghe e acciottolate con cui si potevano raggiungere Erba, Como, Milano e le zone d‘oltre Lambro. Anche l’analisi di antichi documenti e la lettura di mappe ingiallite confermano che queste lande furono uno snodo stradale movimentato su cui transitarono per secoli persone e merci).

Raggiunto il bivio della Sorgente giriamo a sinistra e iniziamo la salita, a tratti impegnativa che risale la collina sul  Sentiero non distante dalle prime case, che si vedono oltre gli alberi, di Cremnago. Al bivio successivo giriamo a sinistra e seguiamo quest'altro bellissimo tratto sterrato in falsopiano che arriva ad un primo bivio. Ci teniamo a destra e con una leggera salita arriviamo a quello successivo dove svoltiamo a destra per percorrere in discesa e successiva risalita il sentiero che termina ad un'altro bivio. Salita, a destra, su uno stretto single track che raggiunge la parte alta della collinetta dove con una curva a gomito ci portiamo sull'altro sentiero che esce per un breve tratto dal bosco e va ad incrociare una serie di sterrate. Noi ci teniamo a destra e iniziamo l'ultima salita, all'interno del Parco, che solamente nel tratto finale diventa leggermente tecnica prima di arrivare al bivio con l'asfaltata via Monte Rosa a Colciago. Ci rimaniamo giusto il tempo di percorrere un centinaio di metri poi tenendoci a destra ci riportiamo su un'altro bellissimo sterrato che rientra un'altra volta tra le piante. La pista è abbastanza lunga e si viaggia benissimo su un fondo che permette di tenere anche una discreta velocità anche se, come sempre, il vantaggio di essere in mountain bike è quello di dare sempre la precedenza ad eventuali escursionisti a piedi o a chi sta risalendo sempre in sella. In costante discesa si raggiunge la periferia di Cremnago sull'asfaltata via G. Stoppani dove giriamo a destra per seguirne il rettilineo. 

Giriamo a sinistra quando arriviamo a ridosso del parcheggio e seguendo quest'altra stradina ci portiamo a fianco dell'Oratorio San Luigi e successivamente superiamo la Chiesa di San Vincenzo Martire (La chiesa di San Vincenzo risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Mariano fin dal XIII secolo. La "cappella" di Cremnago è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Mariano). Raggiunto il piazzale arriviamo poi all'incrocio dove ci teniamo a sinistra per seguire via degli Artigiani che dopo una serie di curve ci porta sul proseguimento di via Cascina Alpetto. Raggiunto l'incrocio con via Monte Santo la attraversiamo e imbocchiamo la stradina di via A. Moro che supera poco dopo le strutture di un grande complesso industriale e termina, dopo il parcheggio, con il tratto asfaltato. Riportatici su strada sterrata ne andiamo a seguire il bellissimo tratto in falsopiano che entra all'interno del bosco. Quando quest'altro tratto termina, dopo la sbarra, giriamo a sinistra sulla stradina di via della Pineta, arrivando al bivio con via F. Corridoni, a fianco del passaggio a livello. Curva a sinistra che attraversa la ferrovia per arrivare all'incrocio con via G. Oberdan. La attraversiamo e procediamo sul rettilineo di via Trento per arrivare alla rotonda della  SP41 . La attraversiamo e ci portiamo all'interno delle stradine di Romanò Brianza. Breve tratto di via Vittorio Veneto e poi a sinistra su via Resegone che dopo una esse raggiunge il bivio con via Bellina.

Giriamo a destra e andiamo a percorrere quest'altra bella stradina che ci porta al bivio con via Prealpi a fianco di un grande capannone. Curva a sinistra e rimanendo sempre su questa stradina andiamo ad aggirare la bella zona residenziale che lasciamo quando deviamo a destra, poco prima di arrivare sulla provinciale, su via Urbano III. Siamo alle porte di Inverigo e poco dopo prendiamo a destra via Don L. Sturzo che termina a ridosso di alcuni panettoni in cemento. Proseguendo diritto ci portiamo sulla sterrata e in discesa superiamo il boschetto e arriviamo a ridosso della struttura della scuola. Curva a destra ed impegnativo strappo su strada sterrata che raggiunge via dei Romani. Proseguendo diritto ci portiamo, in discesa, al bivio di via G. Marconi e ci teniamo a destra per raggiungere il primo bivio. Entriamo a sinistra nel centro storico della piccola cittadina di Romanò Brianza percorrendo via G. Mazzini e poi a destra via Monte Nero per girare poi subito a sinistra su via della Madonnina. Al bivio ci teniamo a sinistra per percorrere un breve tratto di via Lambro che ci riporta poi al bivio con via G. Mazzini. Giriamo a destra ed iniziamo la bella e lunga discesa che supera prima il Camposanto ed arriva ai tornanti dove ci immettiamo sul prolungamento di via Cascina Camisasca.

Ultime curve per arrivare al rettilineo che raggiunge il bivio di via Fornacetta dove andiamo ad attraversare lo stretto ponticello, a fondo acciottolato, che in questo punto attraversa il fiume Lambro. Superiamo la Diga delle Fornaci, alla nostra sinistra, e rimanendo sulla strada asfaltata ci portiamo in direzione delle case della piccola frazione Fornacetta di Inverigo passando a fianco della bella Chiesetta di San Mauro. Poco dopo raggiungiamo il bivio e tenendoci a destra imbocchiamo il rettilineo della  SP102  che ci porta alla frazione Fornace di Briosco. Entrando nel centro, del piccolo paese che sorge, praticamente, tutto affacciato a questa via, andiamo a superare anche la Chiesa della Beata Vergine Immacolata e tre Fanciulli (Nel 1944 venne costruito il battistero su progetto dell'arch. Mezzanotte, venne ingrandita ed abbellita la piazzetta e, nel 1946, costruita la grotta di Lourdes dedicata alla memoria dei caduti). Raggiunta la traversa di via Molera giriamo a sinistra e lasciamo poco dopo la strada asfaltata per riportarci su sterrato. La stradina devia a destra e va quindi a superare i piloni del ponte della  SS36  prima di arrivare al bivio dei sentieri. Tenendoci a destra seguiamo il single track che arriva al piccolo ponticello in legno ed attraversiamo il Rio Bevera. Passati sulla sponda opposta iniziamo la salita, a destra, che ci fa entrare nel Bosco della Gagiada su sterrati con fondo bellissimo che ci accompagnano all'interno con continui cambi di direzione. Arriviamo poi all'uscita sulla carrareccia che a destra supera poi Cascina Biula e quindi Cascina Foppa prima di arrivare al parcheggio del centro sportivo comunale dove terminiamo quest'altra bella avventura.
Pier



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