Nelle terre dell'Adda
06/03/2022 - Nelle terre dell'Adda
Distance: 34 km - 665 m Ascent - 666 m Descent
Percorso bello e nel suo piccolo anche leggermente impegnativo. Con tanti
AMICI che si ritrovano, nonostante il freddo dei soli +3° centigradi alla
partenza, per procedere su questo nuovo tracciato che entra nel Parco Adda Nord seguendo le tante stradine e sentieri che ne fanno parte.
Ringraziarli è il minimo che possa fare e con loro l'arrivederci è già per
il prossimo appuntamento della domenica successiva. Alcuni dei tratti, presenti nella traccia odierna, sono stati già percorsi lo scorso anno (vedi escursione MTB nel Parco Adda Nord) ma ho voluto riproporli perchè si passa per stradine e sentieri che, se mai percorsi, non vi immaginate mai di trovare. Tutto questo per dire che, anche non lontani da casa, angoli da scoprire ce ne sono sempre e questo è anche uno dei motivi che mi ha indirizzato, molti anni fa, a scegliere la MTB come sport. Per cui fidatevi e andate a seguire questo bel percorso e quando tornate vedrete che sarete davvero contenti di averlo fatto in sella alla vostra mountain bike.
Tocca i banner animati con i pulsanti per aprire le pagine all'interno del blog dove trovi catalogate per tipo tante avventure che ho percorso in mountain bike in compagnia di tantissimi amici.
L'ampia sede stradale e la mancanza, o quasi, di traffico ci fa procedere
su questo semi rettilineo che arriva al bivio con via Fratelli Cernuschi.
Curva a sinistra, seguendo per un tratto la stradina ciclo-pedonale, per
rientrare sulla strada asfaltata che ha però ha a destra un'ampia sede
protetta. Arrivati al bivio successivo con viale G. Verdi giriamo a destra
e andiamo a superare il grande incrocio, semaforizzato, attraversando via
F. Turati. Il prolungamento su via A. De Gasperi, che si percorre a tratti
su ciclo-pedonale, arriva a superare una prima rotonda e successivamente
al grande svincolo prendiamo a destra la stradina che in rettilineo passa
a fianco della recinzione delle strutture degli istituti scolastici e ci
portiamo al bivio di via Campi. Tenendoci a destra sfruttiamo, anche qui,
l'ampio marciapiede e giriamo a sinistra quando troviamo la traversa di
via delle Industrie. Andiamo ad attraversare, su questa strada, un tratto
della zona industriale ed arriviamo al bivio con la
Strada dei Ravizzani .
La percorriamo a sinistra e lasciamo gli ultimi capannoni per procedere su
fondo sterrato tra orti e campi coltivati fino a quando arriviamo nel
mezzo della stradina che passa tra due ampie siepi e che ci porta al bivio
con via Donatori di Organi. Proseguiamo a destra ed arrivati al piccolo
incrocio, dove troviamo il piccolo Camposanto di
Novate Brianza, proseguiamo ancora
diritto sulla bella stradina che passa a fianco di un grande pratone e
poco dopo, la curva, andiamo a seguire il prolungamento di via dei Novelli
che ci fa entrare nel territorio comunale di
Robbiate. Arriviamo quindi ad
un'incrocio e tenendoci a sinistra imbocchiamo via Sant'Elena che ci porta
alla rotonda sulla
SP56 . Prendiamo l'uscita a destra e ne percorriamo solo una cinquantina di
metri per girare poi a sinistra andando a superare le colonne e l'innesto
della stradina di via della Vigna Chiusa. Il lungo rettilineo, su fondo
acciottolato, termina all'uscita su via Fumagalli. Girando a destra ne
seguiamo il rettilineo superando
Villa Concordia e il palazzo del
Municipio e ci portiamo all'incrocio con viale Brianza.
Imboccandolo seguiamo il lungo rettilineo che ci porta ad un bivio e tenendoci a destra proseguiamo
sulla leggerissima salita di via Santa Maria Assunta. Andiamo a seguire
questa bella stradina periferica che termina all'incrocio con via San
Francesco d'Assisi dove entriamo tra le prime case di
Paderno d'Adda. Il bel colpo d'occhio
che ci troviamo davanti ci regala la
Chiesa di Santa Maria Assunta (La prima citazione di una chiesa a Paderno risale al 1018; anticamente
era detta Santa Maria di Robbiate proprio perché serviva anche il paese
di Robbiate) che si affaccia su un lungo piazzale a fondo pavimentato. La lasciamo
alla nostra sinistra e proseguiamo sul rettilineo di via Pozzoni per
raggiungere il grande incrocio della
SP54 . Prendiamo a sinistra, superando il semaforo, e rimaniamo su questo
tratto di provinciale che ci porta, dopo un'ampia curva, a superare la
Chiesa di Sant'Elisabetta (Chiesa degli Alpini) e poco dopo raggiungiamo l'innesto, a sinistra, sul
Ponte San Michele.
Andiamo ad attraversarlo e dalla sponda della
Provincia di Lecco passiamo a quella
della Provincia di Bergamo entrando
nel territorio comunale di
Calusco d'Adda. Dall'altezza degli 85
m del ponte vediamo lo scorrere del
fiume Adda
con a destra, in lontananza, la
Diga di Poiret mentre a
sinistra la
Centrale Guido Semenza
e la
Diga di Robbiate. Terminiamo il tratto di attraversamento, sulla pista ciclo-pedonale,
per portarci sulla curva di via Vittorio Emanuele che lasciamo però subito
per deviare a sinistra sulla stradina di via Marsala. Raggiunto il bivio
ci teniamo a destra andando a percorrere l'altro pezzo di stradina e ci
portiamo a ridosso della curva. Non la percorriamo ma proseguiamo diritto
sul tratturo che va ad attraversare i campi ed arriviamo sul tratto
asfaltato che ci porta al bivio con via delle Valli. Curva a sinistra per
seguire questa bella ed ampia strada, senza traffico, che nella parte
centrale ha anche un tratto di pista-ciclabile, a sinistra. Procediamo
sempre sulla strada principale ed arrivati al bivio, successivo, ci
teniamo a sinistra per entrare nelle stretta stradina di via A. Boito che
va ad attraversare una zona residenziale.
Superiamo un tratto pavimentato, in discesa, per arrivare sulla stradina
asfaltata e arrivati il bivio, accanto alla
Cappelletta Mariana, ci teniamo a
sinistra. Ne percorriamo solo una cinquantina di metri e arrivati a ridosso delle transenne dobbiamo per forza scendere di sella per superarle. Iniziamo uno dei
tratti più belli di questa escursione con Sentieri, in costante discesa,
che passano nel mezzo di terrazzamenti e in alcuni tratti la pendenza è
davvero notevole ma solamente il paesaggio che spazia, fino a farci vedere
il lontano fiume Adda, ti fa presto
dimenticare la fatica che hai fatto per arrivare fin qui. Primo tratto che
raggiunge la località Rossera dove
davanti al bel complesso di
Villa Rossera
giriamo a sinistra. Percorrendone, anche qui, poche centinaia di metri
giriamo a destra quando ritroviamo altre transenne. Superandole, in sella, proseguiamo ancora in discesa dove le pendenze sono un poco meno
impegnative. A fianco di case, a sinistra, terrazzamenti, a destra,
arriviamo al bivio di via Cuna ma non raggiungiamo l'asfalto per tenerci a
destra e proseguire sul sentiero. Andiamo ad attraversare quest'altro
bellissimo tratto e arrivati al bivio giriamo a sinistra per procedere,
adesso, su quello più impegnativo della discesa che ci conduce alle porte
di Villa d'Adda. Andiamo ad attraversare un breve tratto
di centro storico, della contrada
Fontana, che ci fa passare al di là
del sottoportico di una casa prima di arrivare a fianco della
Chiesa di San Giovanni Evangelista (Risalente ai primi anni del 500, è l’unica chiesa in Italia – e nel
mondo – che può fregiarsi di essere dipendente della più nota San
Giovanni in Laterano di Roma).
Raggiunto il bivio con la
SP169 , giriamo a destra e andiamo a percorrere il tornante per poi
lasciarla quando a destra troviamo la deviazione di via Casargo che, in
discesa, ci conduce ad un'altro bivio. Giriamo a destra e andiamo a percorrerla,
tutta, fino ad incrociare via A. Ludini. Una curva a sinistra e un breve
rettilineo prima di girare a destra alla traversa di via Campaerta dove
arriviamo all'incrocio. Ci teniamo a destra e andiamo a seguire la
stradina, che poi si restringe entrando nel centro storico, su via G.
Marconi proseguendo poi sul prolungamento di via Robasacchi. Ritroviamo
la
SP169 e tenendoci a destra andiamo a percorrere il breve rettilineo che ci
separa dal bivio dove prendiamo a destra l'innesto sulla
SP171 . Strada questa che è comunque a basso traffico ed in un tratto semi
pianeggiante ci conduce non distante dal bellissimo borgo di
Odiago. Ne vediamo le case e il campanile della
Chiesa di San Giorgio
(La prima memoria di una chiesetta risale al 1264, probabilmente perché
tutta la frazione era proprietà dei Benedettini di S. Giacomo fin dal
1080. Sopra questa cappella il 12 agosto 1748, il parroco di
Pontida, D. Paolo Carrara Beroa, benedettino, pose la prima pietra e il
12 dicembre benedisse solennemente il nuovo oratorio sotto la
dedicazione dei Santi Andrea e Giorgio Martire.)
Tenendoci a sinistra lasciamo la strada asfaltata e ci portiamo sulla
sterrata, oltrepassando la sbarra, iniziando la discesa che
in breve ci porta all'interno del boschetto. Alcune belle curve su foliage
e a tratti su parti sassose ci fanno divertire non poco. Il controllo del
mezzo, assicurato dal tenere le mani ben strette sul manubrio, è importante, lasciando scorrere la ruota e toccando il freno senza mai bloccarla. Ne usciamo su un breve sterrato e poi la
bella strada bianca di via Broseta che ci riporta nuovamente sulla
provinciale. La attraversiamo per raggiungere un'altro tratto off-road che le
corre a fianco e che, purtroppo, all'altezza della traversa a fondo
sassoso, termina. Ritornati, per forza, su asfalto seguiamo il
rettilineo che raggiunge la rotonda dove, girando a sinistra, andiamo
ad attraversare il
Ponte di Brivio. Il secondo ponte che, attraversiamo quest'oggi, ci riporta dalla
sponda di Cisano Bergamasco a quello della bella cittadina di
Brivio nella parte lecchese
del
Parco Adda Nord. Iniziamo la salita che con un'ampia curva ci porta subito tra le case,
ma questo tratto è altamente trafficato in quando siamo sulla
SP342 . Unico punto del tracciato, in cui non c'è possibilità di fare altre
strade se non entrare nella stretta viuzza che solitamente prendiamo
subito dopo il ponte. Con il traffico odierno e con un numero di amici
così elevato è indispensabile proseguire perchè, purtroppo, per entrare
nella stradina, ci sono da superare delle transenne che sono messe in modo
così stretto che è impossibile passarle in sella. Il rallentamento dovuto
a questo ostacolo può essere più pericoloso che proseguire direttamente
sulla provinciale perchè le auto che sopraggiungono, dietro a noi, possono
creare problemi.
Superiamo la
Chiesa dei SS. Sisinio Martirio e Alessandro (La prima citazione della pieve di Brivio risale al 966 e
Alessandro ed è da ricercare in un documento in cui si parla
dell'ecclesie plebis Sancti Alexandri sita Brivio. La
prepositurale, documentata a partire dal 1036, non si trova tuttavia nel
luogo dove sorgeva l'originaria chiesa di Sant'Alessandro, della quale
si perse ogni traccia a partire dal marzo 1073 e che probabilmente si
trovava nei pressi del Castello di Brivio) ed arriviamo alla rotonda dove con un'inversione a U ritorniamo
indietro in direzione della Chiesa. Girando a destra imbocchiamo via M.
Viganò lasciandola, poco dopo, per girare a sinistra sulla
strettissima
Strada
di Foppaluera
ed in salita arriviamo al bivio con via Italia. Curva a sinistra e si
prosegue ancora in salita su questa bella stradina a curve che raggiunge
il bivio di via dei Ronchetti. Ancora un leggero strappo, fortunatamente
abbastanza breve, per arrivare all'incrocio con via G. Marconi. La
attraversiamo e ci portiamo sulla stradina di via San Benedetto
ritrovandoci, poco dopo, su fondo sterrato. Al primo bivio ci teniamo a
destra e facciamo così anche per il secondo poi davanti al caseggiato di
Cascina Tripoli giriamo a
sinistra iniziando una bella serie di curve.
Sulla Strada
di Cascina Margherita
giriamo a sinistra ed al bivio successivo ancora a sinistra per
raggiungere l'incrocio di sentieri. Lo attraversiamo e riportandoci su
asfalto andiamo a seguire il rettilineo di via dei Pini che supera alcune
case ed arriva a fianco del capannone ed al bivio di via Papa Giovanni
XXIII. Tenendoci a sinistra ne percorriamo poco più di 100 m per girare a
destra quando troviamo l'innesto della
Salita del Monte . Lo
strappo, lungo solo 600 m ha una bella pendenza che rimane tale per
l'intero tratto fino a quando non usciamo sulla radura nei pressi di
Villa Grugana. Raggiunto il
brevissimo rettilineo su asfalto di via Solferino giriamo a destra e
proseguiamo sulla sterrata
Strada
Consortile della Grugana
che poco più avanti lasciamo perchè al bivio ci teniamo a sinistra per
seguire il single track che entra nel boschetto. Raggiungiamo la periferia
di Calco e con la bella sterrata che
procede a sinistra in discesa ci portiamo al bivio con via Principe Falcò
Cassina. Ampia carreggiata per una strada priva, quasi, di traffico che
ci conduce tra le case della bella frazione
Cassina Fra Martino. Raggiunto
l'incrocio giriamo a destra e percorriamo via G. Marconi e dopo l'ampia
curva e un breve rettilineo la lasciamo per prendere a destra, al bivio,
via A. Vespucci.
La strada lascia poco dopo l'asfalto e riportandoci su sterrato arriviamo
sulle sponde del
Lago di Sartirana. Breve sosta per scattare qualche fotografia e si riparte per uscire dai
confini della
Riserva naturale del Lago di Sartirana e ci portiamo al bivio con via Don P. Consonni. Curva a destra
arrivati al bivio giriamo a destra entrando nel centro storico del
borgo di Sartirana. Le strette
stradine che lo attraversano sono nel contempo prive di auto e seguendo
via Cavour e poi un breve tratto di via Farini prendiamo, a sinistra, la
stretta stradina di via Umberto I° che attraversa le vecchie corti e
raggiunge il bivio con via Fontane. Giriamo a sinistra e procediamo su
questa ampia strada asfaltata fino alla traversa, a destra, di via
Tagliamento dove giriamo. Passiamo accanto alle strutture sportive
dell'Oratorio e alla prima traversa a sinistra giriamo per seguire via
Isonzo. Alla successiva, a destra, di via Cadore, giriamo e
procediamo su quest'altro bellissimo tratto sterrato che arriva al bivio
con via Monte Grappa. Svolta a destra per procedere sull'ampio curvone e
alla prima traversa, a destra, giriamo per seguire via Santa Caterina da
Siena.
Arrivati in località
Valle Superiore e tenendo la vecchia
casa, alla nostra sinistra, (dove il balcone sopra il sottoportico è affrescato, con immagini
sacre) iniziamo quest'altro tratto in salita che termina a fianco del muro di
cinta di Villa Perego. La discesa che
segue supera il grande cancello d'ingresso (da cui si gode la vista del bellissimo complesso) raggiungendo poi il bivio dove giriamo a destra per seguire la stretta
via San Giuseppe. Alla prima traversa giriamo a sinistra ed iniziamo la
discesa su un tratto si strada acciottolata a bassi gradini che raggiunge
il bivio con la
SP342dir . Lasciamo la frazione
Cicognola girando a destra e ci
portiamo alla rotonda prendendo la seconda uscita per imboccare via del
Calendone. Al primo bivio ci teniamo a sinistra per procedere sulla
stradina di via Campo del Moggia. Il breve rettilineo arriva al bivio di
via Monte Bianco, nelle prime case della frazione
Roncaglia, dove girando a sinistra
andiamo in direzione della frazione
Pagnano. Superato l'incrocio
imbocchiamo via Lunga e quando siamo costretti giriamo a destra su via San
Protasio che attraversa una parte del centro storico prima di arrivare al
bivio con via San Remigio. Ultime curve per raggiungere la rotonda dove
tenendoci a destra imbocchiamo il
Sentiero
Pagnano-Stazione
e seguendolo ci riportiamo al parcheggio da dove questa mattina siamo
partiti.
Pier
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