Vallassina MTB Ride - 2

 


24/07/2022 - Vallassina MTB Ride - 2
Distance: 34 km - 895 m Ascent - 895 m Descent


Un bell'itinerario in mtb anche questo che si aggiunge al primo percorso nell'ormai, si fa per dire, lontano 25 Aprile. Itinerario più corto del precedente ma con dislivelli maggiori per cui è consigliato avere un buon grado di preparazione. Dico subito che anche questa mattina il nutrito gruppetto non si è risparmiato e nemmeno i portage in discesa ed in salita hanno frenato gli amici che al temine sono rimasti tutti soddisfatti. Incredibilmente, alla partenza, qualche bel gocciolone d'acqua si sentiva e la pioggia sembrava di più lunga durata ma è stato solamente un falso allarme. Sempre ottima la compagnia e come sempre divertimento assicurato.

Cerco sempre di descrivere tracciati che siano pedalabili al 100%. Però, come tutti noi sappiamo, non sempre è possibile perchè le condizioni dei terreni possono cambiare da un giorno con l'altro. Tutto questo è dovuto, soprattutto, all'improvviso cambiamento climatico che riesce a modificare in poche ore tratti che erano di normale percorrenza. Anche in questa traccia ci sono due momenti di portage: il primo dopo la discesa su sterrato che dal bivio di Brazzova scende verso la fattoria ed è il single track a sinistra che va in direzione di Lasnigo (50 m) il secondo, invece in salita, (50 m) in località Ceppo Rosso a Canzo..

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Lasciando il parcheggio di via Panigatti a Longone al Segrino ci portiamo al bivio della  SP41  dove tenendoci a sinistra andiamo a percorrere il rettilineo in discesa che arriva alla rotonda accanto alla
Chiesa di Santa Maria in Prato
. Giriamo a destra e percorriamo il breve tratto, contromano, di via Risorgimento proseguendo poi verso piazza Pio XII e sulla successiva via Roma che ci fa lasciare subito il territorio comunale per entrare a Proserpio. Iniziamo una leggera salita sul rettilineo di via Alessandro Manzoni e raggiunta la rotonda, quella con l'Edicola Mariana, ci temiamo a sinistra e imbocchiamo il tratto in salita percorrendo via Roma. Raggiunta la traversa a sinistra di via per la Chiesa ci immettiamo a destra sulla stretta stradina che passa nel mezzo dei due muri di cinta di Villa Baroggi e Villa Stuarenghi con la torre Ferdinandea. Il fondo ben presto cambia e portandoci sul sentiero raggiungiamo il centro storico del piccolo paesino dove un sosta presso l'Osteria del Paese, a pochi metri di distanza dalla Chiesa di San Rocco, è d'obbligo per gustarci un buon caffè prima del vero inizio della nostra avventura odierna. 

Ci rimettiamo in sella e proseguendo a sinistra percorriamo la centrale via G. Puecher portandoci verso la periferia dove alla traversa a destra di via Belvedere giriamo. Una breve salita ci porta a raggiungere il tratto sterrato della bella stradina che ci permette di vedere l'abitato di Proserpio dall'alto dei tetti delle case. Quando il bel tratto termina arriviamo al bivio con via F.lli Rizzi e tenendoci a sinistra percorriamo la stradina che passa accanto alla zona industriale. Superata la rotonda ci dirigiamo, sempre diritto, verso il termine del tratto asfaltato ed iniziamo la discesa su sterrato e sentiero che va ad attraversare un tratto del Bosco della Gualdera. Fondo non propriamente piatto e a tratti anche acciottolato che mette a dura prova i freni del nostro mezzo nel tratto iniziale poi diventa tutto più semplice ed in breve raggiungiamo il bivio. Curva a destra, per superare 
Cascina Emilia e lasciare il territorio comunale di Castelmarte per entrare subito in quello di Canzo. La stradina periferica, che prosegue su via G. Puecher, raggiunge un bivio dove accanto ai binari della linea ferroviaria giriamo a sinistra.

Andiamo in direzione del sottopasso ferroviario e raggiunto il guado, a secco, del torrente Ravella lo attraversiamo andando a seguire la stradina che passa nel mezzo di alcuni capannoni della zona industriale. All'incrocio giriamo a sinistra e proseguiamo su via Ravella che ci conduce all'incrocio della  SP40 . Attraversandola imbocchiamo via Cà Bianca e superato il ponte giriamo a destra sulla stradina che ci porta sul  Sentiero del Lambro . Imboccata la sterrata che segue le sponde del fiume Lambro, (Il fiume nasce dai monti del gruppo del San Primo (Triangolo lariano), a 942 metri, nell'area di Piano Rancio nel comune di Magreglio poco a nord del Ghisallo. La sorgente del Lambro è di tipo carsico e viene chiamata Menaresta perché "mena" cioè "va, porta" e "resta" cioè "rimane"; infatti un serbatoio a sifone sotterraneo, posto nella roccia calcarea, si riempie d'acqua a intervalli regolari, fino a traboccare con un flusso vivace per poi rallentarlo prima di caricarsi nuovamente; l'intero ciclo dura otto minuti. Dalla Menaresta un ruscelletto scorre quindi verso Magreglio) alla nostra destra, sempre in leggerissima salita ci portiamo in men che non si dica alla periferia di Asso seguendo la stradina di via al Lambro.


Entrando nella prima periferia del paese ci portiamo sull'asfaltata via A. Gramsci ed al bivio giriamo a sinistra per percorrere via Dott. L. Oltolina. Raggiunto l'incrocio, a fianco della Chiesa di Santa Maria in Angeretta, prendiamo a destra via P. Valsecchi e tenendoci a destra andiamo a raggiungere il piccolo centro abitato di Scarenna dove le vecchie case si vedono ancora. Prima del parcheggio giriamo a destra e andiamo a seguire la stradina che con un'improvvisa curva a U inizia a salire con buona pendenza su una stradina chiusa al traffico automobilistico. Non senza fatica superiamo anche le altre colonnine che bloccano gli automezzi e ci portiamo a fianco dell'Oratorio dei SS. Giovanni e Paolo per imboccare questa stradina che sempre in leggera salita va ad attraversare una parte del paese dove il traffico è di per sé inesistente. Andiamo a superare anche la piccola Chiesa del Lazzaretto  raggiungendo poi il ponte che attraversa il fiume Lambro sull'Orrido di Ponte Oscuro ed iniziamo un tratto in salita dove le pendenze sono leggermente maggiori. Percorrendo via Ponte Oscuro arriviamo al bivio dove girando a sinistra imbocchiamo via per Bellagio.

Ci aspettano adesso ampi curvoni che sempre in salita raggiungono il bivio della  SP41 . Con prudenza giriamo a sinistra e ne percorriamo poco più 200 metri per deviare, sempre con prudenza, a sinistra sulla stretta stradina che in discesa ci porta in Zona Mulini. Entriamo nella valle, scavata dal fiume, e con un'ampio giro ci portiamo alla strada piastrellata che raggiunge il bivio dove a sinistra si possono raggiungere le strutture dei Mulini. Tenendoci a destra iniziamo, adesso, una salita con pendenze massime al 13% che su fondi diversi, piastrellato, cementato, asfaltato e sterrato raggiunge dopo circa 850 m il bivio della  SP44 . Giriamo a sinistra e al successivo bivio a destra proseguendo in salita, verso la prima località di Gemù dove lasciamo la provinciale per entrare, passando accanto alla Chiesa di San Rocco, nelle strette e belle viuzze che attraversano il piccolo nucleo abitato. Raggiunta nuovamente la provinciale giriamo a destra e proseguiamo sul tornante che ci fa arrivare a Mudronno passando accanto alla Chiesa dei SS. Nazario e Celso prima di passare accanto alle case della piccola località che si trovano tutte alla nostra sinistra.

Ancora due tornanti per portarci all'altra località Brazzova dove lasciamo la Chiesa della Madonna di Fatima, alla nostra sinistra, per deviare a sinistra sulla sterrata che rimane sempre in costa e raggiunge la Cascina. Breve pausa per mettere nelle borracce acqua fresca che potete prendere dal piccolo lavandino esterno all'abitazione e poi dopo alcuni scatti fotografici si riparte. Prendiamo a sinistra il single track in discesa, già qui con pendenze abbastanza alte, con un -12% e poco più avanti dobbiamo scendere di sella. Il fondo del terreno è rovinato e con un tratto sassoso che non permette la presa delle gomme è meglio scendere e spingere per 50 m che separano il single track dal bivio con la sterrata. Risaliamo in sella ed iniziamo un bellissimo tratto su questa sterrata che sempre in discesa regolare al -5% ci porta dopo circa 500 m al bivio della  SP41 . Curva a sinistra e alla prima traversa, via dei Mulini, giriamo a destra entrando nel piccolo paese di Lasnigo. Inizia subito la salita, mai però impegnativa, che raggiunge il centro cittadino in piazza Roma davanti alla Chiesa della Presentazione della Beata Vergine Maria e al palazzo del Municipio. 

Un brevissimo tratto pianeggiante ci fa percorrere a destra via P. Fioroni e la successiva piazza Ruscone prima dell'impegnativa salita a destra su via Valmorana. Tutta su asfalto fino a raggiungere la Chiesa di San Giuseppe dei Morenti
 dove la fatica è davvero tanta e con il caldo odierno le gocce di sudore che ti cadono sulle gambe mentre pedali la dicono lunga sulle temperature odierne. La superiamo non prima di aver provveduto a reintegrare i liquidi con dei buoni sorsi d'acqua che se anche leggermente calda ti da la possibilità di sentire un certo refrigerio. Si riparte ancora in leggera salita, su sterrata, che fortunatamente entra nel bosco e con un poco di frescura si pedala ancor più volentieri. Stiamo seguendo la  Strada per Megna  e con un bellissimo tratto semi pianeggiante raggiungiamo il piccolo abitato dell'Alpe Megna passando a fianco della piccola Chiesetta di Sant'Antonio Abate.  Cielo non proprio limpido e qualche nuvolone in fondo potrebbero presagire un cambiamento repentino del meteo e così non ci fermiamo. Proseguendo sulla bella sterrata che attraversa l'alpe andiamo a superare i cavi a bassa tensione che regolano il passaggio del bestiame sulla piana e richiudendoli dietro di noi iniziamo la discesa.

La vecchia carrareccia inizia subito dopo essere usciti dalla piana e con un paio di tornanti ci si abbassa subito di quota ma si rimane su tratti anche abbastanza impegnativi vuoi per la pendenza o anche per il fondo non propriamente perfetto. Quello che stiamo percorrendo è il  Sentiero del Tivano  che in pochi chilometri ci conduce a Visino dove raggiungiamo il bivio di via San Michele. Curva a sinistra e discesa che entra nelle strette stradine del piccolo borgo situato nella laterale Valbrona seguendo via Carlo De Herra. Deviamo a destra quando imbocchiamo via Carrobbio e in un ultimo tratto in discesa a sinistra seguiamo via Roma che ci porta alla rotonda sulla  SP46 . Tenendoci a sinistra andiamo a seguirne il breve tratto in leggerissima salita raggiungendo la periferia di Valbrona. Deviamo a destra, alla prima traversa, su via Risorgimento tra le case della frazione Candalino. Raggiunta la piccola rotonda, davanti al parcheggio, proseguiamo ancora diritto per procedere a destra alla prima traversa seguendo via delle Fornaci. Ancora stradine periferiche su via Pozzo di Rossana che poco dopo termina e ci immette su un'altro bellissimo sentiero.

Stradina bianca che segue il corso della roggia attraversando i pratoni e raggiunta l'area attrezzata nei pressi del piccolo ponticello in legno ci teniamo a sinistra. Seguiamo, adesso, il sentiero che corre accanto al corso del fiume Foce e raggiungiamo la periferia di Visino sulla sponda opposta del corso d'acqua. Seguendo un tratturo che attraversa i campi ci portiamo sull'ultimo ponticello in muratura che attraversa il corso d'acqua e raggiungiamo il bivio della  SP46 . Giriamo a destra e ne percorriamo un brevissimo tratto per deviare, dopo i capannoni, a sinistra imboccando via la stradina Via San Michele. Breve strappetto che raggiunge il bivio di via per Asso e quando l'asfalto termina iniziamo una leggera salita, su fondo sterrato, che ci conduce a fianco di una casa. Inizia la discesa, sempre su fondo sterrato, che raggiunge il bivio della  SP41 . Con molta prudenza giriamo a sinistra ed iniziamo la discesa su un breve tratto di provinciale dove alla traversa dell'altra provinciale giriamo a sinistra. Anche in questo punto percorriamo poche centinaia di metri della  SP46  prima di deviare a destra sullo slargo sterrato.

Quello che seguiamo adesso è un'altro bellissimo tratto sterrato che va ad attraversare il guado del fiume Foce ed entrando all'interno del bosco ci porta al bivio. Prendiamo a destra, superando il ponte che attraversa il corso d'acqua, percorrendo le curve di via Cranno per raggiungere il bivio della  SP41 . Curva a sinistra per percorrere questa tratto di provinciale, oggi, abbastanza trafficato andando a superare la stazione ferroviaria di Asso e deviare a sinistra, con molta attenzione, su via Laguccio. Salita in rettilineo abbastanza impegnativa con la pendenza che rimane sempre così fino a quando non raggiungiamo l'Edicola Mariana. Una breve discesa su via A. De Gasperi e successivamente ancora un pò di salita verso la località Ceppo Rosso dove prendiamo a destra il  Sentiero Spaccasassi . Un primo tratto pedalabile ci conduce alla salita in cui dobbiamo per forza di cose fare un pò di portage per via della conformazione del fondo del terreno a grossi massi affioranti che non permettono la pedalata. Sono poco più di 50 m ma con il caldo la fatica si sente il doppio. Raggiunta la parte pedalabile si ritorna subito in sella ed inizia a questo punto l'ultima fase del tracciato con la discesa.

Superato il gruppo di case ci portiamo sul piccolo ponticello che attraversa il torrente Ravella e raggiunto il bivio giriamo a destra per proseguire su via Gajum che in rettilineo ed in discesa ci porta presto al bivio dove ci teniamo a sinistra. Un'altro bel rettifilo e poi i due tornanti che ci conducono a Canzo in piazza San Francesco accanto alla Chiesa di San Francesco e San Miro. Breve fermata per riempire la borraccia con l'acqua fresca, della fontanella a lato della strada, per poi proseguire a sinistra su via Caravaggio che va ad attraversare un tratto storico della cittadina. Rimaniamo sempre sulla strada principale e raggiungiamo l'Edicola con il Crocefisso. Superandola alla prima traversa giriamo a destra e raggiungiamo l'incrocio con la  SP41 . Girando a sinistra, rimanendo però sulla parte dell'ampio marciapiede, percorriamo il lungo rettilineo che va a superare la rotonda ed arriviamo a sinistra all'imbocco di via Segrino. Giriamo e poco dopo ci portiamo sulla stradina che segue poi oltre la sbarra la  Ciclovia del Segrino  e seguendo le sponde delle verdi acque del Lago del Segrino fino a raggiungere la grande rotonda dove girando a destra ci portiamo, sempre in sede protetta sulla ciclabile che affianca la  SP42 . Siamo così arrivati al termine della nostra escursione con l'arrivo al parcheggio da dove abbiamo iniziato questa mattina.
Pier   

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