Parco Brughiera-Abbazia Vertemate


27/11/2022 - Parco Brughiera - Abbazia di Vertemate
Distance: 42 km - 685 m Ascent - 685 m Descent

Giornata bella ma molto fredda quella che attende oggi il gruppo ma, fortunatamente, con un bellissimo sole che rischiara la nostra nuova avventura sul tracciato tra i boschi del Parco della Brughiera. Con il fondo dei terreni ottimi e non più secchi si viaggia tranquillamente scoprendo nuovi passaggi mai percorsi in precedenza. Però da queste parti è così, basta deviare, su un sentiero qualsiasi, che parte a fianco di uno già percorso e ti ritrovi su altri con dei bellissimi tratti tutti da scoprire. Qualche tratto a spinta c'è ma è tutto nella norma e succede sempre quando si vogliono scoprire nuovi sentieri. Ma si sa, in mountain bike è così, non si è mai contenti abbastanza e ogni volta che trovi qualcosa di nuovo la voglia e la passione lasciano tutto il resto. 

Prendetevi una mattinata tranquilla e andate a percorrere questo nuovo tracciato e al termine oltre che soddisfatti avrete anche attraversato un parco che dire bellissimo è molto riduttivo. Ricordatevi però che anche qui di strappi e passaggi tecnici ce ne sono e quindi arrivare preparati è il minimo richiesto. 


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Si parte dal parcheggio del Camposanto di Carugo dove è comodo anche parcheggiare la propria auto se dovete raggiungere il punto di partenza iniziale non utilizzando la mtb. Usciamo dal parcheggio e raggiunta la rotonda ci teniamo a destra ed andiamo a percorrere un brevissimo tratto di via Achille Grandi e la lasciamo quasi subito quando a sinistra troviamo le barre, con la catena, che delimitano il non passaggio ai mezzi motorizzati. Infilandoci a sinistra, nell'apposito spazio iniziamo la discesa sulla carrareccia che va ad attraversare il boschetto e raggiunge l'incrocio delle sterrate. Proseguiamo diritto e ci portiamo al guado della Roggia Lubiana e superatolo andiamo a seguire il breve single track che parte a destra oltre le piante. Rimaniamo a ridosso del boschetto e superiamo una leggerissima salitella prima di iniziare la discesa, leggermente tecnica, che raggiunge il tratturo che ci porta accanto a Cascina Gattedo. Ritrovato l'asfalto andiamo a seguire questa stradina e raggiunto il primo bivio, con le indicazioni della Chiesetta di San Martino, procediamo diritto per trovare subito dopo la deviazione, a destra, del sentiero che arriva a ridosso della sbarra.

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Andiamo a seguire il single track che entra per qualche metro all'interno del bosco ed attraversata la radura, che segue, deviamo poi a destra sull'impervio sentiero che risale la collina. Il fondo, non dei migliori, non aiuta certamente il passaggio ma con le nostre e-mtb anche con assistenza al minimo si riesce a passare. Un continuo saliscendi, iniziale, ci fa arrivare su una parte di sterrata poco più larga e raggiungiamo la casa disabitata all'interno del bosco che aggiriamo con una deviazione a destra. Si viaggia sempre all'ombra degli alberi con un'umidità che si sente parecchio anche se man mano che il tempo passa il freddo si fa meno intenso. Raggiunto un bivio ci teniamo a sinistra e andiamo a raggiungere la sterrata che si innesta sul  Sentiero P.S. Cabiate-Montorfano . Curva a destra e lungo rettilineo sulla splendida sterrata che seguiamo per circa 800 m ci porta a fianco di uno stretto sentiero che parte a sinistra. Svoltando ci portiamo su questo bel single track e con il navigatore che ogni tanto fa le bizze riusciamo comunque ad arrivare all'incrocio del  Sentiero 12-Cascina Amata-Cascina San Martino  che attraversiamo.  

Una cinquantina di metri per trovare all'incrocio, successivo, il  Sentiero 13-Brenna-Cascina Amata  dove procedendo ancora diritto arriviamo al bivio di un'altro single track che prendiamo a sinistra per portarci alla periferia dell'abitato di Cascina Amata. Una serie di curve ci fanno ritornare su asfalto e immettendoci su via Marmolada andiamo a percorrerne il rettilineo che 300 m dopo raggiunge il bivio con via Monte Baldo. Svolta a destra e altro rettilineo che ci conduce alla rotonda dove prendiamo la seconda uscita per portarci su via Montello. Entriamo a Vighizzolo quando alla rotonda, successiva, giriamo a destra per immetterci sulla  SP39  che percorriamo fino a portarci a ridosso di un'altra rotonda dove deviamo a sinistra e ci immettiamo su via A. Vivaldi. Ne percorriamo poco più di 50 m e giriamo a destra alla prima traversa per portarci sulla stradina, laterale, di via Padova e percorrendola arriviamo al bivio. Tenendoci a destra imbocchiamo la sterrata che poco dopo rientra all'interno del bosco e con tratti in continuo saliscendi aggira una buona parte dell'abitato.

Usciamo dal bosco e lasciamo il sentiero per portarci sulla bella sterrata che parte a destra della recinzione della bella casa sull'angolo ed andando a attraversare il pratone seguiamo la carrareccia che devia a destra e superata la casa deviamo a sinistra su un'altro tratto di sentiero/sterrato che parte a fianco della recinzione. Rientriamo nel boschetto e andiamo a seguire quest'altro bellissimo tratto dove un breve strappetto ci porta ad un primo incrocio di sterrate. Prendiamo a sinistra, quello con la strada in leggera salita e raggiungiamo un'altro incrocio che questa volta attraversiamo per raggiungere la periferia di Cantù sulla stradina prima sterrata e poi asfaltata di via Sparta. Al bivio con via Atene giriamo a sinistra procedendo fino al semaforo che regola l'incrocio con la  SP38 . Curva a sinistra ed iniziamo una leggera discesa su questa tratto di provinciale che fortunatamente non troviamo molto battuta dalle auto. Arrivati alla prima rotonda prendiamo la seconda uscita e con un'altro rettilineo andiamo in direzione di un'altra rotonda dove prendiamo un'altra volta la seconda uscita per imboccare via E. Brambilla. Seguendola arriviamo ad un'incrocio dove siamo costretti a deviare a destra e ci portiamo su via Fiammeghini.

Strada questa a senso unico che inizia con una leggerissima salita per poi arrivare in discesa fino al bivio con via C. Cattaneo dove giriamo a sinistra. Proseguendo su quest'altra stretta stradina arriviamo subito alla traversa a destra di via A. Longhi e con un'altro tratto in discesa arriviamo al bivio con via V. Vergani. Giriamo a destra e poi allo svincolo subito a sinistra per procedere con una bella discesa su alcuni ampi curvoni fino ad arrivare alla rotonda dove tenendoci a destra ci portiamo su via F. Daverio. Poco dopo attraversiamo la rotonda sulla  SP36  e portandoci sull'ampia strada laterale arriviamo al bivio dove tenendoci a sinistra seguiamo via per Cucciago. Rimanendo sempre sulla strada principale raggiungiamo la grande rotonda sulla  SP27  e tenendoci a sinistra ci infiliamo nella terza uscita per portarci sulla stradina laterale di via Cantù. Superiamo il grande capannone, alla nostra destra, per arrivare al bivio di via Gandhi dove ci teniamo a sinistra per passare a fianco del centro sportivo comunale. A fianco degli acquascivoli della piscina giriamo a destra per portarci nuovamente off-road su un'altro bel tratto sterrato.

Seguendo quest'altro bellissimo tratto, che non ricordo di aver percorso in precedenza, rientriamo all'interno del Parco della Brughiera andando ad aggirare le case di Cucciago. Una prima parte in leggera discesa ci prepara alla fase di salita che troviamo subito dopo l'incrocio con le sterrate. Un fondo non propriamente perfetto, che passa a fianco di un piccolo boschetto, ci immette sulla bella sterrata che risale in modo abbastanza deciso questa collinetta con pendenze intorno all'8%. Un breve tratto di stradina asfaltata alla prima periferia del paese la troviamo su via A. Volta e con un semi rettilineo ci portiamo al bivio. Curva a sinistra su quest'ampia strada asfaltata, via Montina, che percorriamo per 600 m per deviare a destra quando troviamo il cartello con le indicazioni dei sentieri. Prendiamo la sterrata che aggira il giardino della casa e ci portiamo sul  Sentiero V.Alta-Maneggio  che subito dopo diventa un bel single track ed in discesa raggiungiamo un bivio. Curva a destra per proseguire su un tratto sterrato, leggermente smosso, ed arriviamo all'esterno del bosco nei pressi del recinto e della struttura del maneggio.

Seguendo la sterrata ci portiamo a superare il sottopasso ferroviario e una volta superato giriamo a destra per procedere su un tratto abbastanza pianeggiante che va ad attraversare i pratoni. Raggiunto un bivio giriamo a sinistra e poco dopo, entrando all'interno del bosco, iniziamo la salita verso l'Abbazia di San Giovanni. Sono tre i tornanti da percorrere, su un tratto sterrato veramente molto curato e quando si arriva a fianco del muro di cinta di questo complesso che risale all'anno 1000 sembra di essere fuori dal tempo. Poca gente, nessun rumore ed ecco la parte di torre che si vede oltre al muro perimetrale dove troviamo anche affissa sulla lastra di marmo la scritta ANTICA ABBAZIA di VERTEMATE. Un attimo di pausa per goderci quello che si riesce a intravedere dall'esterno del muro e poi si riparte per proseguire, ancora in salita, verso la periferia di Vertemate. Superato il lavatoio comunale con un tratto asfaltato ci portiamo al bivio di via Roma dove davanti a noi troviamo la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo. Giriamo a destra e passiamo nel piccolo centro del paese per deviare subito a destra imboccando, poco dopo, via Cimitero.

Stradina in discesa che ci porta a fianco del Camposanto dove prendiamo a sinistra la bella sterrata che entra all'interno del bosco e raggiunge poi il bivio con via Prà Siria. Stradina che rimane su fondo sterrato fino a quando non raggiungiamo le case e diventa poi asfaltata allargandosi anche come sede stradale. Raggiunto il bivio giriamo a destra e dopo poche centinaia di metri si ritorna ancora off-road per procedere sulla sterrata che dopo un paio di curve si immette per un brevissimo tratto sul  Sentiero Var. Gattorano . Raggiunto il bivio, vicino al maneggio, deviamo a destra ed andando ad attraversare il boschetto arriviamo poi alla radura. Curva a sinistra, rimanendo al di qua degli alberi, per procedere su un sentierino verso altre case della periferia di Vertemate ed imbocchiamo la stradina di via Gattorano. In discesa, attraversando una bellissima zona residenziale, raggiungiamo il bivio con via Regina e girando a destra ne andiamo a percorrere poco più di 300 m. Giriamo a destra quando troviamo la sterrata che parte in leggera salita e ci portiamo nella Valle del Seveso.

Poco prima del capannone deviamo a destra e iniziamo un bellissimo tratto guidabilissimo ed in discesa che, nel mezzo del bosco, ci fa divertire non poco. Seguendo il corso del torrente Seveso guadagniamo l'uscita, dall'ombra degli alberi, seguendo il sentiero che passa nel mezzo dell'ampia radura ed arriviamo al ponticello che attraversa il corso d'acqua e raggiunge l'incrocio con la  SP27 . Con prudenza la attraversiamo e portandoci su via stazione andiamo a percorrere la stradina, a tratti anche sterrata, che raggiunge la Stazione di Cucciago. Superandola raggiungiamo il sottopasso dove al bivio ci teniamo a destra e con una leggera salita ci portiamo accanto alla recinzione di una cava. Inizia poco dopo la salita vera che per i primi 400 m rimane con pendenza al 10%. E' però, dopo un breve falsopiano, che ricomincia, nel mezzo del bellissimo bosco, dove si raggiungono anche punte più elevate, in continua ascesa, con i circa 1000 m di lunghezza che ci separano dal bivio. Una breve discesa ci conduce su via Navedano dove prendiamo a sinistra per raggiungere la rotonda. Seconda uscita per procedere su un brevissimo tratto della  SP28 , poco più di 150 m, deviando poi a destra sul sentiero, nascosto oramai dalla vegetazione, che parte all'interno del boschetto.

Lo attraversiamo e raggiunto un bivio deviamo a destra e ci teniamo ancora a destra al successivo per accostarci alle piante e procedere quindi in direzione di altre diramazioni di sentieri. Noi proseguiamo diritto fino a raggiungere l'ultimo bivio dove giriamo a destra per rientrare nuovamente nel bosco ed iniziare un'altro brevissimo strappo che raggiunge via Adige alla prima periferia di Cantù. Iniziamo una breve discesa, 150 m, su questa stretta stradina periferica che lasciamo quando alla nostra sinistra troviamo l'innesto della sterrata/sentiero che in bella discesa raggiunge il bivio su via Selvaregina. Giriamo a sinistra, con molta cautela, per proseguire su un rettilineo in salita che ci conduce a fianco della traversa sterrata dove troviamo anche il palo di indicazione dell'ingresso nel Parco della Brughiera. Giriamo e iniziamo una leggera salita che prosegue poi su un mangiaebevi che si conclude con l'arrivo al bivio della  SP26  dove giriamo a destra. Arriviamo quindi alla rotonda e attraversandola ci portiamo su via Como che in rettilineo raggiunge uno svincolo semaforizzato. Giriamo a sinistra e con una leggera salita percorriamo via Bengasi e superiamo il sottopasso ferroviario. 

Raggiunto il bivio, con un'altro semaforo, giriamo a sinistra e ci immettiamo su via per Intimiano e successivamente sul prolungamento di via per Cantù dove al bivio giriamo a destra. Proseguendo su via degli Arconi andiamo a percorrerne il lungo rettilineo e rimanendo sempre sulla strada principale arriviamo fino alla traversa di via Monte Rosa dove giriamo a sinistra. L'ampia sede stradale poco dopo si restringe attraversando un ponticello sulla roggia e in un bellissimo contesto, nel mezzo della campagna, andiamo ad attraversare questi pratoni per portarci al bivio della sterrata. Giriamo a destra per proseguire accanto ai terrazzamenti e poco dopo ci riportiamo su sterrato e raggiungiamo il piccolo centro abitato di Fecchio. Attraversiamo la parte storica del borgo ed arriviamo al bivio sulla  SP38  dove giriamo a destra andando a superare il ponte sulla ferrovia. Subito dopo deviamo a sinistra e ci portiamo sulla bellissima sterrata che corre accanto alla linea ferroviaria per procedere in un'altro bellissimo spazio dove i campi messi a dimora danno a tutto questo spazio un qualcosa di unico.

Raggiunto il bivio, quello con la sbarra, giriamo a sinistra e ci portiamo in direzione dell'altro sottopasso che attraversiamo su un fondo abbastanza viscido ma anche abbastanza piatto. Usciti dalla parte opposta ci teniamo a destra e ci riportiamo sul  Sentiero Storico-Meda-Montorfano  e con i bellissimi passaggi che si susseguono arriviamo ben presto al bivio dove troviamo la deviazione, a destra, sul  Sentiero Cabiate-Montorfano . Tratto bellissimo reso quest'oggi ancor più tecnico dal fatto che bisogna evitare le grandi pozzanghere ed il fango presente in molti punti. E' un modo come un'altro per divertirsi e con passaggi che rasentano i tronchi degli alberi, le radici affioranti e le buche da evitare bisogna essere sempre molto concentrati sulla guida del mezzo. Quando arriviamo sulla sterrata davanti alla bellissima Chiesetta di Sant'Adriano una pausa è d'obbligo per verificare alcune parti del mezzo dopo essere riusciti a superare, indenni, questo tratto abbastanza tecnico. Si riparte e seguendo la stradina arriviamo nel mezzo del piccolo centro di Olgelasca e all'incrocio deviamo a sinistra andando a percorrere un breve tratto, 700 M, di  SP39 .   

La lasciamo quando alla nostra destra troviamo lo spiazzo dove parte una sterrata che a curve, su un fondo sassoso e smosso ci conduce nella valletta dove man mano che avanziamo andiamo ad attraversare i guadi sulla Roggia Lubiana. Bello il fondo del sentiero anche se in alcuni tratti è leggermente scivoloso ma che rimane quasi sempre in discesa e solamente con l'arrivo verso il bacino di colmata, nei pressi della diga, si risale leggermente verso il bivio delle sterrate. Ci teniamo a destra e dopo aver percorso una curva, in discesa, raggiungiamo un'altro bivio con la sterrata dove giriamo a destra per portarci sull'altra bellissima strada bianca che parte dall'area di Parcheggio della Riserva Naturale della Fontana del Guercio. Ne percorriamo il rettilineo e raggiungiamo l'incrocio dove tenendoci a sinistra ci riportiamo sulla sterrata che risale in direzione della periferia di Carugo e arriviamo al bivio, oltre la catena, di via A. Grandi. La curva a destra ci riporta alla rotonda ed in breve ritorniamo al parcheggio del Camposanto nostro punto di inizio di questa nuova avventura in e-mtb.

Pier  


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