MRM - Master Ride MTB - Tr. 03

Monte Marenzo (LC) - Cascate sul torrente Corpine

Un grazie a Walter per le belle fotografie

Ultimo segmento mancante per chiudere l'anello delle escursioni del MRM - Master Ride MTB in cui in tre tappe ho disegnato un itinerario lungo 149 km con un'interessante dislivello di oltre 3000 m. Il tutto sempre in compagnia di tanti amici che come sempre condividono con me le belle giornate infrasettimanali in cui, con molta più calma, ci si può dedicare a questa attività senza l'assillo degli orari di rientro. Quella odierna non è stata una giornata semplice perchè tra alberi caduti e sentieri impraticabili abbiamo dovuto ritornare indietro parecchie volte prima di riuscire a descrivere una traccia che, adesso, tutti possono seguire. Tutto questo fa, però, parte di quella che noi biker chiamiamo passione e che che non ci ferma mai nemmeno nei momenti in cui vorresti mollare tutto e lasciar perdere. Il segreto di tutto ciò sta li ma, da soli, sarebbe praticamente impossibile fare tutto perchè ci vorrebbe il doppio o il triplo del tempo a disposizione ed è per questo che condivido queste avventure con chi, come me, ha sempre voglia di scoprire qualcosa di nuovo. Grazie a tutti.

 21/08/2024

MRM - Master Ride MTB - Tr. 03  

Distance

km

Meters of elevation

Time

Meteo

Ascent

Descent

Passed

In Motion

56,7

1008

1021

8:00

5:42

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Tappa lunga e molto articolata anche su passaggi mai percorsi in precedenza ed in certi punti impegnativi. 

1) Calolziocorte (LC); Salita su asfalto in direzione Favirano 1500 m con tratti di pendenza al 20%. 

2) Favirano (BG); Salita su asfalto verso la località Butto Inferiore 1500 m al 15%. 

3) Monte Marenzo (LC); dal km 10 per 800 m in direzione Piudizzo pendenza al 12%. 

4) Monte Marenzo (LC); Percorso nel Parco Penne Nere 600 m al 22%. Arlate (LC); salita Riva dal Munt o GruganaBerg 600 m al 16,8%. 

5) Imbersago (LC); tratto a spinta 50 m dopo il piccolo ponte sulla Roggia Garavesa pendenza 13,4%. 

Tipo di fondi sul tracciato

N.

Tipo

Descrizione

%

1

Strada secondaria - 22,5 km

39

2

Sterrato - 14,8 km

26

3

Sentiero - 9,5 km

16

4

Strada - 4,7 km 

8

5

Pista ciclabile - 1,2

2

6

Strada di accesso - 1,8 km 

3

7

Strada trafficata - 2,6 km

4

8

Zona pedonale - 0,6 km

<1

9

 

 

 

10

 

 

 

Partenza dalla Stazione ferroviaria di Airuno portandoci sulla stradina che scende verso il parcheggio ed arriva al bivio di via A. Pizzagalli dove a sinistra raggiungiamo l'incrocio. Attraversandolo ci portiamo sulla stretta stradina che prosegue in discesa verso il bivio con via Dante Alighieri e con una leggera curva a sinistra ci ritroviamo al bivio con via Postale Vecchia. Stiamo attraversando il centro cittadino e proseguendo sul rettilineo arriviamo all'incrocio successivo dove deviamo a destra per immetterci su via F.lli Kennedy. Raggiunta la rotonda, sulla  SP72 , la attraversiamo per proseguire sul rettilineo fino alla traversa a sinistra di via del Donatore dove iniziamo a percorrere quest'altra stradina laterale. Percorrendone circa 300 m troviamo, a sinistra, l'innesto della sterrata che ci fa entrare nel primo tratto off-road della giornata. Superando il ponticello che, attraversa il torrente Valle Tolsera, entriamo all'interno dei confini del Parco Adda Nord e con una leggerissima discesa ci portiamo al bivio dove a sinistra ci immettiamo sull'alzaia che corre accanto alla sponda del fiume Adda iniziando un bellissimo tratto in cui si nota la notevole larghezza del corso d'acqua. La bella strada sterrata che stiamo percorrendo ci porta ben presto all'interno del territorio comunale di Olginate dove arriviamo a superare alcuni capannoni prima della deviazione a sinistra della sterrata che inizia una leggerissima salita. Raggiunto l'asfalto di via Adda giriamo a destra andando in direzione della rotonda e superandola ci immettiamo sulla  SP74  che poco dopo ci porta sul Ponte Cantù dove andiamo ad attraversare il corso del fiume. Il rettilineo che ne segue ci conduce alla rotonda dove prendendo la seconda uscita ci portiamo sulla  SP639 . percorrendone, però, solo 150 m. Deviamo poi a destra sulla pista ciclo-pedonale che prosegue verso il sottopasso ferroviario e raggiunge quindi un bivio. Mantenendoci a destra si prosegue in leggera salita verso la prima periferia di Calolziocorte entrando su via Santi Cosma e Damiano e rimanendo sempre a sinistra proseguiamo su quest'ampia strada che dopo un paio di curve ed un rettilineo ci conduce al bivio con via Pomarolo. Girando a destra andiamo in direzione della strettoia e superandola arriviamo a fianco della Chiesa dei SS. Cosma e Damiano (1985) dove prendiamo a sinistra la stradina secondaria di via Latini. 

Percorriamo questa nuova stradina, in cui è la prima volta che passiamo, iniziando la bella ed impegnativa salita che per i prossimi 300 m ci terrà compagnia con pendenza, in un tratto, che arriva al 15%. Il rettilineo sembra terminare davanti ad una sterrata ma qui giriamo a sinistra per imboccare via Portico che parte a fianco della bella Cappelletta Mariana. Siamo tra le case della frazione Sala ed in questo punto inizia un'altra ascesa, abbastanza impegnativa, dove con una pendenza oltre il 21%, andiamo a percorrere i 250 m, a curve, che ci separano dal bivio con la  SP177 . Su questa strada, leggermente trafficata, giriamo a destra e andiamo a percorrerne altri 500 m con un'ascesa costante al 15%. In un contorno di paesaggio davvero molto bello raggiungiamo la traversa, alla nostra destra, di una stradina cementata che parte in discesa oltre il guard-rail. Girando iniziamo la discesa e raggiunto e attraversato il cortile di una cascina ci troviamo, oltre il cancello, a fianco del bellissimo angolo sul torrente Corpine dove la cascata è davvero qualcosa che non ti aspetti. Non si può non fermarsi per ammirare questo luogo così isolato, a me ed agli amici completamente sconosciuto, dove per forza di cose una foto ricordo è davvero d'obbligo. Siamo alla periferia di Torre de Busi e più precisamente a Favirano. Si riparte seguendo la stradina sterrata e poi asfaltata che prosegue in salita e con un bel tornante risaliamo la collina entrando nel territorio comunale di Monte Marenzo raggiungendo il bivio con la  SP178 . Svoltiamo a destra e ne seguiamo un tratto di circa 800 m che ci conduce al bivio dove a sinistra possiamo immetterci sul tratto ciclo-pedonale che prosegue a fianco dell'arteria stradale. La deviazione ci permette di entrare nel centro storico della cittadina con un leggero strappetto su via G. Verdi e passando tra le vecchie case, quasi del tutto ristrutturate, arriviamo alla trasversa di via B. Colleoni. Superiamo la transenna e percorriamo questa stretta stradina con fondo in pavé che dopo circa 100 m arriva ad un bivio in cui giriamo a sinistra imboccando via G. Donizetti. Si parte subito in salita con pendenze che rimangono invariate per tutti i 600 m e che toccano il 12% fino a quando non arriviamo alla curva. Allo slargo che troviamo subito dopo è stato doveroso fermarsi per un'attimo di riposo e per dissetarsi visto il gran caldo che, adesso, comincia a farsi sentire.   

Iniziamo a percorrere la discesa che con alcune curve ci conduce sul prolungamento di via A. Colombo in un bellissimo paesaggio che spazia tra terrazzamenti e boschi in cui passa questa strada a curve continue e raggiunte le poche case di Piudizzo le attraversiamo per arrivare ad un'incrocio. Attraversandolo imbocchiamo la sterrata, su un'altro bellissimo tratto semi-pianeggiante, che passa all'interno di grandi pratoni e non distante dal bosco. Raggiunto un primo bivio, dove veniamo informati di procedere ancora diritto per evitare problemi con il proprietario del terreno, ci teniamo a sinistra e con un giro molto più ampio raggiungiamo poi, in discesa, il bivio con la  SP178 . Ci teniamo a destra per percorrerne solamente 200 m e deviare quindi a sinistra su via Stoppani dove la strada inizia subito a salire in direzione di Cascina Costa Antica. Entriamo nel confine del Parco Penne Nere iniziando quest'altra nuova avventura su un terreno che fino ad oggi era sconosciuto. La bella sterrata che prosegue all'interno del bosco ci fa rimanere per un pò all'ombra e con i suoi 600 m e alcuni tratti in cui la pendenza arriva al 22% dobbiamo per forza spingere sui pedali anche se abbiamo l'aiuto del motore delle nostre @-mtb. Il bellissimo passaggio supera la radura, a destra, dell'area attrezzata per le feste (Nel mese di luglio viene organizzata la San Paol in Fest) e in questo punto siamo a metà della salita. Terminata l'ascesa arriva adesso, finalmente la discesa e con parti sterrate e asfaltate andiamo a percorrere queste curve che si susseguono e sull'ultimo tratto asfaltato di via Gradarolo raggiungiamo il bivio. Lasciati i confini del parco ci teniamo a sinistra e percorriamo quest'altra stretta stradina per poco meno di 50 m dove con una secca curva a destra  in località La Guarda andiamo in direzione della biforcazione con via Valle. Giriamo ancora a destra superando alcune case e con alcune curve arriviamo al bivio successivo con via Uccellera dove ci manteniamo, questa volta, a sinistra. Percorrendo questa stretta stradina, con altro paesaggio bellissimo, in breve tempo ci portiamo al bivio con la  SP178  dove a destra andiamo a percorrerne circa 1200 m raggiungendo la periferia di Valbonaga. Prima di entrare nel paesino, a fianco di una casa, troviamo l'ingresso di un sentiero, che a destra prosegue poi all'interno del bosco.

Arrivati al bivio con un'altra bella strada sterrata giriamo a sinistra e poco dopo al bivio con via Martiri delle Foibe a destra ritornando su asfalto ma su l'ennesima strada secondaria. Si prosegue in discesa su via Tronchera di Sotto fino alla transenna che delimita il passaggio su questo bellissimo tratto ciclo pedonale alla prima periferia di Cisano Bergamasco. La parte sterrata della stradina ci conduce all'incrocio dove procediamo diritto su via Santa Caterina da Siena superando la strettoia prima di arrivare al bivio. Curva a sinistra per proseguire su via T. Tasso il cui rettilineo raggiunge il bivio con via San Pio X. Girando a destra superiamo il ponte sulla linea ferroviaria e poco dopo ci portiamo alla rotonda sulla  SP639 . Terza uscita per seguirne i 200 m che arrivano alla rotonda successiva sulla  SS342  che attraversiamo per inserirci sul rettilineo di via Cà de Volpi ed andare a superare gli impianti del centro sportivo prima di deviare a destra e proseguire in direzione del bivio con via Marianna. Curvando a sinistra passiamo accanto ad un grande capannone e poco dopo all'altezza di un parcheggio prendiamo a sinistra via delle Industrie entrando nella zona industriale. Percorrendola tutta arriviamo davanti ad un'incolto pratone e attraversandolo sul sentiero appena visibile raggiungiamo l'uscita dall'off-road entrando sull'asfaltata stradina che parte a destra e va a superare la vecchia casa colonica. Alcune curve e un breve rettilineo ci conducono al bivio con la  SP169  dove giriamo a destra superando la fatiscente Chiesetta dei Morti di San Martino di cui rimane solamente l'esterno dell'edificio mentre tutto il resto è in completa rovina. Il rettifilo procede in direzione della rotonda sulla  SS342  che, raggiunta dopo poco più di 300 m, ci permette di portarci a sinistra sul Ponte di Brivio (1911) dove attraversiamo nuovamente il corso del fiume Adda. Passati sulla sponda opposta giriamo a destra, alla prima traversa, superando le transenne (dove bisogna scendere di sella e aiutarsi con un breve portage per superarle) ed entrare sulla stretta stradina di via Trieste che ci conduce all'interno del centro storico della bella cittadina di Brivio. Seguiamo, poi e per forza, a destra via C. Cantù e poco dopo arriviamo accanto alle sponde del fiume su via Leonardo da Vinci dove giriamo a sinistra. Il breve rettilineo che ne segue ci conduce in piazza C. Frigerio proprio davanti alla grande struttura del Castello

Breve pausa per ammirare anche qui lo splendido paesaggio che troviamo sullo scorrere del fiume e sulle antiche case prima di ripartire a sinistra su via Fossa Castello che in leggera salita inizia un'ampia curva a sinistra che ci conduce in piazza Vittoria. Girando a destra imbocchiamo via Vittorio Emanuele II° portandoci poi alla rotonda accanto alla Chiesa di San Leonardo (1726) andiamo poi ad immetterci, per l'ennesima volta, sulla  SS342  percorrendone poco più di 100 m. Deviando poi, a destra, seguiamo un brevissimo tratto di via Mons. Viganò per lasciarla, quasi subito, quando a sinistra troviamo la  Strada Pedonale per la Foppaluera  che parte in modo pianeggiante ma che, dopo la curva, a destra inizia a salire in modo un poco impegnativo fino all'arrivo al bivio con via Italia. Ancora salita che prosegue su quest'altra stradina a curve dove la pendenza arriva ad un massimo del 8% nel tratto terminale ed in prossimità del bivio con via dei Ronchetti dove entriamo in località Moltirone. All'incrocio attraversiamo via G. Marconi e procedendo nuovamente in off-road ci immettiamo sull'iniziale tratto asfaltato di via San Benedetto per poi proseguire sulle belle sterrate che attraversano la frazione Palazzetto fino al bivio con l'altra sterrata. Girando a destra ci portiamo accanto all'Edicola del Crocefisso dove girando a sinistra andiamo a percorrere il tratto sterrato che arriva accanto a Cascina Tripoli. Si prosegue adesso in continui saliscendi con continui cambi di direzione che raggiungono dopo una deviazione a sinistra l'asfaltata via dei Pini alla prima periferia di Calco. Percorrendola a sinistra ne seguiamo il rettilineo e arrivati al bivio con via Papa Giovanni XXIII° ci teniamo ancora a sinistra per percorrerne solamente 100 metri. Poco dopo troviamo il Cartello in legno che indica  GruganaBerg  e l'ingresso del  Sentiero del Munt  dove giriamo per iniziare un'altro bellissimo tratto all'ombra degli alberi ma con pendenze, nel punto centrale, che oltrepassano il 20%. Su un fondo del terreno abbastanza misto in cui si passa dallo sterrato all'acciottolato a punti un pò rovinati e con qualche buca guadagniamo la cima della collina arrivando a fianco di Villa Grugana o Villa Cavalli (Sec. XVIII ora adibita a Casa di animazione Missionaria del P.I.M.E - Pontificio Istituto Missioni Estere). Ritrovato l'asfalto su via Solferino rimaniamo su questa bella stradina che in leggera discesa ci conduce a Cassina Fra Martino dove superata la piccola piazza Silvio Pellico passiamo accanto alla piccola Chiesa di Santa Maria Assunta (1746).

Proseguendo sulla stradina di via Stoppani arriviamo a fianco di Casa Colombo (Sec. XIV esempio di struttura fortificata) che aggiriamo quando ci portiamo a sinistra su via Madonna del Bosco. Percorrendone solamente 150 m arriviamo all'innesto, a destra, della stretta stradina asfaltata che parte in salita e imboccandola andiamo a percorrere un'altro bellissimo tratto off-road che ci permette di aggirare. a fianco del muro che ne circonda il parco, Villa Bellavista (al cui interno troviamo la torre Medioevale). Ultimo tratto in discesa per arrivare al bivio, a fianco dell'Edicola di San Marcellino (Sec. XVII risale la raffigurazione di San Marcellino presente in un'edicola ad un centinaio di metri dalla chiesa dei SS. Pietro e Marcellino, ai piedi della stradina che conduce alla Torre Bellavista) e girare a destra su via Lamperti per raggiungere poi la rotonda. Prendiamo, adesso, la seconda uscita ed andiamo a percorrere le belle curve che in discesa ci conducono all'incrocio con via Brianza. Attraversandola entriamo nello stretto vicoletto che sempre in discesa ci conduce poi ad un bivio dove a destra entriamo sulla sterrata e poi sul sentiero che passa nel mezzo di una zona residenziale e ci porta al bivio con via dei Ronchi. Girando a destra percorriamo un breve tratto asfaltato per poi ritrovarci in off-road entrando poi in un boschetto che ci permette di raggiungere l'ampia radura che si trova bella parte posteriore del Parco di Villa Orsini-Colonna. (Sec. XVI - Conosciuta anche come Villa MombelloVilla Pio Falcò di Savoia) Si prosegue sul tratturo che attraversa il grande pratone e sempre in discesa su un'ampia sterrata arriviamo all'innesto, a destra, del sentiero che su un ponticello va ad attraversare la Roggia Garavesa. Poco dopo, attraversato un'altro stretto ponticello, inizia un tratto a spinta che per i prossimi 50 m e pendenze al 13,4% ci fa arrivare sul bel sentiero che prosegue all'ombra delle piante con alcuni passaggi in continuo saliscendi. Raggiunto il bivio, all'esterno del bosco, giriamo a sinistra sulla bella sterrata e raggiungiamo il trivio dove alla nostra destra troviamo l'Edicola Votiva di San Rocco. Girando a destra ci portiamo sulla bella ed ampia sterrata della  Strada della Gattafame  e procedendo per un tratto all'interno di un boschetto raggiungiamo la prima periferia di Merate al bivio con via San Vincenzo. Girando a sinistra ci teniamo sempre sulla strada principale e raggiunto il bivio con via Cerri giriamo a destra per percorrerne i 250 m di rettilineo che ci portano alla traversa, a sinistra, di via O. Bonfanti. Giriamo e percorrendola tutta raggiungiamo il bivio con via Foppetta per raggiungere la traversa di via Montello.

Curva a sinistra per proseguire su questa stradina secondaria e andare a superare il nuovo Complesso Scolastico Comunale ed arrivare alla rotonda dove  prendiamo la prima uscita per percorrere poco più di 100 m di via A. De Gasperi. La lasciamo girando a sinistra su via G. Matteotti e poco più avanti arriviamo ad un'altra rotonda che ci porta in zona impianti sportivi. Girando a destra imbocchiamo poi via F. Turati, a destra, e alla prima traversa giriamo a sinistra su via degli Alpini che in rettilineo arriva al bivio con via Fratelli Cernuschi. Curva a sinistra e percorso il breve rettilineo che ci separa dalla rotonda sulla  SP54  la attraversiamo per inserirci sul rettilineo di via Laghetto dove raggiungiamo l'innesto a destra della sterrata che poco dopo passa accanto ad un grande capannone prima di arrivare ad un bivio. Rimaniamo in off-road girando a sinistra e attraversando questo tratto di pratoni andiamo in direzione del bivio dell'ampia asfaltata di via Cavalieri di Vittorio Veneto. La percorriamo a destra e raggiunto il bivio si prosegue a destra per andare a superare il centro commerciale e successivamente la rotonda sulla  SP342 . Entrati su via via Resegone la percorriamo fino all'incrocio per girare poi a destra su via Sant'Ambrogio dove affianchiamo il Camposanto prima raggiungere la traversa di via C. Balbo. Curvando a sinistra, per percorrerla tutta, raggiungiamo il bivio con via Monza e girando a destra passiamo poco dopo accanto alla cancellata di Villa Lurani Cernuschi (Sec. XVII) entrando nel territorio comunale di Cernusco Lombardone.  Subito dopo, non distanti da piazza San Giovanni dove troviamo la Chiesa di San Giovanni Battista (1779), deviamo a sinistra per imboccare la stretta stradina, ciclo-pedonale, che ci permette di raggiungere il bivio con via Roma. Girando a sinistra ne percorriamo il rettilineo e andiamo poi a superare il sottopasso ferroviario per uscire poi sul piazzale sterrato antistante la Chiesa dei SS. Dionigi e Lorenzo (Sec. XVI). Un attimo di pausa per abbeverarci e scambiare qualche parere sul tratto appena passato e poi si riparte sulla stradina asfaltata e stretta che a sinistra ci conduce al bivio. Mantenendoci a sinistra andiamo a percorrere le curve iniziali e raggiunto il rettilineo superiamo prima Cascina Sant'Antonio, alla nostra destra, il Complesso Scolastico G. Verga, alla nostra sinistra, per portarci a fianco dell'ex Cascina Moscoro (Sec. XIX) e girare quindi a destra sulla sterrata che poco dopo va ad affiancare un serie di serre. Raggiunto un bivio, sterrato, giriamo a destra e percorrendone il rettilineo raggiungiamo la località Sant'Antonio dove a fianco della Cascina giriamo a sinistra per seguire un breve rettilineo che ci conduce al bivio. Girando a sinistra proseguiamo su questa stretta stradina asfaltata e attraversiamo le case del complesso di Cascina Fontanella per ritornare poi a fianco delle grandi serre. Girando a destra ci inseriamo su un tratto del  Sentiero 3-Osnago FS - Torr. Curone  all'interno del Parco di Montevecchia e Val Curone ed andiamo a percorrere queste belle curve e saliscendi che sempre all'interno del bosco ci conducono al bivio con l'asfaltata via per le Orane.

Si prosegue ancora in discesa sul tratto asfaltato e poco prima della curva ci teniamo a sinistra per entrare nuovamente su un tratto fuoristrada seguendo un'altro breve tratto del  Sentiero 1-Da Nord a Sud  e parte del  Sentiero 5-Cernusco FS - Maresso  che ci conduce ad incrociare via Giotto. Attraversandola entriamo nuovamente nel bosco e sull'ampio ingresso sterrato raggiungiamo poi il tratturo che lo attraversa rimanendo per un pò di tempo comunque all'ombra delle piante. Raggiunto, circa 500 m dopo, l'ingresso del sentiero che parte a sinistra lo imbocchiamo ed iniziamo la bella ed impegnativa salita che raggiunge la Cascina Maressolo Corno alle porte di Maresso.  Ne segue la discesa su una stradicciola che raggiunge il bivio con via Milano dove mantenendoci a destra andiamo a percorrerne il rettilineo fino ad arrivare al bivio. Prendiamo a sinistra la strada che prosegue in discesa e percorrendo via Belvedere arriviamo nella parte bassa della valletta e alla curva lasciamo l'asfalto per introdurci sulla bella sterrata che quasi in rettilineo ci conduce al Molino Cattaneo e sul ponticello che attraversa il torrente Lavandaia. Attraversandolo prendiamo poi a sinistra il bellissimo sentiero che corre accanto alle sponde del fiumiciattolo e attraversando un bellissimo tratto di bosco dove i saliscendi sono continui ci portiamo al bivio con via Belvedere. Giriamo a destra e proseguiamo sull'asfalto superando il Camposanto e subito dopo iniziamo un tratto in leggera salita che ci conduce al bivio di via della Resistenza in località Valaperta. Svoltando a destra ne percorriamo il breve rettilineo che raggiunge il bivio con la  SP235  dove giriamo a sinistra per arrivare all'incrocio. Lasciamo così la provinciale e girando a destra iniziamo uno strappetto che ci conduce in località Rimoldo passando accanto alla piccola Chiesa di San Carlo. Attraversiamo a questo punto il cortile della grande Cascina e andiamo a superare anche il sottoportico per trovare un bellissimo tratturo che ci riporta all'esterno del borgo e di nuovo tra i campi nel Parco dei Colli Briantei. Si prosegue, adesso, in discesa e raggiunto un primo bivio di sentieri ci teniamo a sinistra e proseguiamo all'interno della Valletta del torrente Molgorana fino a raggiungere le ampie strutture della stalla dove ci portiamo su sterrato per aggirarla. Ritroviamo l'asfalto su via Madonnina e con un destra/sinistra imbocchiamo la stradina che in rettilineo va in direzione del capannone dove poco più avanti l'asfalto termina ed inizia la parte del tratturo. 

Girando a sinistra iniziamo un'altra breve salita che si percorrere nel mezzo di grandi pratoni e trovato poi il bivio dei sentieri giriamo a destra per procedere sul single track che rimane all'interno dei campi e sempre in leggera discesa raggiunge, dopo circa 650 m, a destra l'ingresso nel bosco. Inizia una parte in leggera discesa che ci conduce nella parte bassa della valletta dove arriviamo a fianco delle sponde del torrente Molgorana. Da questo punto in avanti, all'ombra delle piante, andiamo ad attraversare questa bellissima parte verde che in continui saliscendi e curve ci porta ad incrociare l'asfaltata  SP177 . Attraversandola ci riportiamo subito in off-road entrando sul  Sentiero Bernate-Camparada  che prosegue ancora a fianco delle sponde del piccolo corso d'acqua e con alcuni passaggi. anche tecnici, ci porta poi alla deviazione, a sinistra, sull'ampia sterrata che raggiunge il sottopasso della Linea ferroviaria Seregno-Bergamo (1888-89). Superandolo entriamo poi su un sentiero che passa a ridosso degli alberi ed a lato del grande pratone e proseguiamo in direzione della grande vasca di raccolta delle acque meteoriche. Subito dopo inizia un breve strappetto che raggiunge un bivio dove mantenendoci a sinistra iniziamo la discesa verso le strutture della grande Corte Durini dove attraversandone prima il cortile e successivamente il sottoportico arriviamo in piazza Conte Durini nel centro cittadino di Bernate. Girando a destra ci infiliamo sull'asfalto di via Tiziano e percorrendone il lungo rettilineo arriviamo al bivio con via Toscana dove giriamo a destra entrando nella prima periferia di Arcore. Ne percorriamo poco meno di 300 m e deviamo a sinistra sul proseguimento della bella stradina che va ad attraversare una zona residenziale per procedere poi sul prolungamento di via R. Teruzzi fino al bivio con via Calabria. La svolta a destra ci fa percorrere il breve rettilineo che raggiunge il bivio con via Lombardia dove girando ancora a destra andiamo a seguirne solamente 120 m per raggiungere la traversa di via Marche. Giriamo a sinistra e su questa stradina secondaria che, dopo un paio di curve incrocia via Abate d'Adda, giriamo a destra per percorrerne il rettilineo che ci porta a ridosso della traversa di via della Fornace. Svoltando a sinistra iniziamo un breve strappetto su un tratto ancora asfaltato per poi trovare l'ampia strada bianca che corre nel mezzo dei muri di cinta di Villa Spalletti Trivelli (Sec. XIV) e di Villa Borromeo d'Adda (Sec. XVIII) fino ad arrivare all'imbocco, a sinistra, del piccolo sentiero cementato che seguiamo per portarci in direzione della piccola stradina di via Col di Lana.

Seguendola, sempre leggermente in discesa, ci portiamo all'incrocio con via Gran Sasso e attraversandola entriamo prima all'interno del Parco dell'Acqua e successivamente su via Monte Bianco dove girando a destra, entrando sul tratto ciclo-pedonale, andiamo in direzione della grande rotonda. Attraversiamo la provinciale  SP7  e procedendo sul rettilineo di via XXIV Maggio arriviamo al bivio con via Monte Cervino. Giriamo a sinistra, con molta cautela, ed iniziamo a percorrere un rettilineo che passa accanto ad alcuni capannoni per arrivare allo slargo dove a destra ci inseriamo sul tratto ciclo-pedonale che corre accanto al viale alberato e che su un lungo rettilineo passa dapprima accanto al bivio di Cascina Molinetto e raggiunge poi l'incrocio di Cascina Cà Bianca dove a destra troviamo l'innesto di via Molino Sesto Giovine. Girando passiamo accanto alla piccola Chiesa di San Vincenzo Diacono e Martire (Sec. XVIII) e arriviamo al passaggio a livello, sulla Linea ferroviaria Monza-Molteno (1911) a fianco della piccola stazione di Buttafava (1911) ,in località Ca Bianca-Buttafava. Attraversandolo ci portiamo a ridosso delle case della piccola frazione e con una decisa curva a sinistra raggiungiamo l'entrata del complesso del grande maneggio. Poco dopo ci portiamo sul prolungamento di via E. Toti e percorsi poco più di 150 m alla nostra destra troviamo l'ingresso del tratto ciclo pedonale che va ad attraversare questo piccolo parco (utilizzato per le basi scout) che aggira Cascina Casotto e raggiunge l'ingresso sull'asfaltata via F. Baracca alla prima periferia di Villasanta. Girando a destra andiamo ad attraversare sul vecchio ponte (di epoca Napoleonica) il fiume Lambro e raggiungiamo le prime case delle frazione San Giorgio. La strada prosegue a destra in direzione della rotonda e imboccata la prima uscita ci portiamo sul semi-rettilineo di via Osculati e superiamo il campo di calcio prima di trovare un'altra piccola rotonda. Proseguendo diritto raggiungiamo un'altra rotonda ed entriamo su via Regina Margherita che su un lungo rettilineo affianca il muro perimetrale del Parco di Monza ed arriva alle case di Cascina Molino dove troviamo l'Antica edicola della Madonna dell'Aiuto. Siamo davvero al termine della nostra avventura e con gli ultimi 1000 m percorriamo l'ultima parte sullo stretto rettilineo che ci conduce al parcheggio e non distanti dalla piccola Stazione di Biassono-Lesmo-Parco (1911) punto terminale di quest'ultima tappa del Trail.

Pier


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