TMT-Trail MTB Track - Tr. 02
Distance: 45 km - 1.005 m Ascent - 1.054 m Descent

Il tratto di portage descritto nella presentazione è verso la fine del sentiero che va ad aggirare la cima del Monte Croce. Sono davvero pochi i metri in cui spingere ma è la pendenza che è davvero tosta. Un'altro tratto portage, percorso da noi in sella, con le e-mtb, potrebbe essere dopo l'abitato di Fossana al termine del tratto cementato.
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Deviamo a destra nella sterrata che entra all'interno del boschetto e seguendo la Strada Consortile della Faleggia ci portiamo all'interno delle case dell'omonimo rione ed imbocchiamo via Kennedy. Con una bella salita ci impegniamo a seguire le curve di questa bellissima strada e raggiunto il bivio, dopo l'ampio curvone, giriamo a sinistra ed iniziamo un tratto con pendenze più gradevoli. Il rettilineo, sulla stradina che corre accanto alla rete ed al muro di recinzione dell'Istituto Missionario Scuola Apostolica Del Sacro Cuore è davvero lunga arrivando, con una deviazione a destra davanti al cancello d'ingresso, alla stradina che ci porta al bivio con con la SP28 . Giriamo a destra e seguendo la leggerissima pendenza dell'ampia sede stradale ci portiamo alla prima traversa a sinistra e girando imbocchiamo via L. Tatti. Strada che procede ancora in salita, passando all'interno di una bellissima zona residenziale, dove ai vari bivii ci teniamo sempre a sinistra per proseguire sulla Strada delle Fontane . In questo punto la sede stradale si restringe di molto e sebbene la salita prosegue su pendenze davvero morbide, fino a raggiungere la piccola Edicola Mariana, dove poco dopo inizia la fase di discesa che va ad aggirare il Monte Croce.
Raggiunto un bivio giriamo a destra per proseguire su un'altro bellissimo tratto sterrato con passaggi anche tecnici per via del terreno smosso che troviamo al di sotto del foliage. Premendo con forza sui pedali si riesce comunque a sopperire alla mancanza di grip e si raggiunge il bivio dei sentieri. Tenendoci a destra prendiamo quello che va in salita e poco dopo, come descritto nella presentazione, si scende di sella per procedere con un breve tratto portage che serve per oltrepassare gli ampi gradini che le radici hanno disegnato sul sentiero. Non senza fatica procediamo sui successivi 200/250 m che ci separano dal tratto più impegnativo e poco dopo iniziamo, abbassando il sellino della e-MTB, la discesa sul tratto DH dove del pendenze raggiungono il -15%. Con buoni freni e un pò di tecnica, che in certi casi non guasta, si riesce a percorrere questo continuo saltellio su radici sassi e curve e finalmente si raggiunge la parte bassa del sentiero dove finalmente si può respirare leggermente senza l'assillo del controllo del peso, a monte, per rimanere in sella.
Sempre in off-road, all'interno del bellissimo bosco, ci portiamo, quasi, alla periferia di Lipomo e dopo una piccola deviazione, a sinistra, per evitare un passaggio non proprio agevole, arriviamo al bivio di un bellissimo sentiero. Ci teniamo a destra e seguendo, quello che parte a destra dopo il bivio, iniziamo un tratto in saliscendi continuo all'interno del Parco della Riserva Naturale del Lago di Montorfano. Siamo sempre in fuoristrada e in questo bosco le sterrate sembrano non finire mai. Procediamo sulle belle sterrate che passano non distanti dalle sponde del Lago di Montorfano e sempre in mangiaebevi raggiungiamo il Lido e deviamo in direzione dell'ampio parcheggio. Seguendo la strada bianca, che devia a destra, ci portiamo al bivio della SP28 e girando a destra ne andiamo a percorrere solamente 100 m per girare a sinistra quando troviamo la traversa di via Europa Unita. Una breve salita che è il preludio ad una successiva e più lunga discesa che raggiunge il bivio dove imbocchiamo un breve tratto di via Molino.
Raggiunta la curva della strada asfaltata che gira a sinistra noi deviamo a destra e andando a superare la sbarra ci riportiamo in fuoristrada per procedere su un'altro bellissimo tratto sterrato che entra all'interno di un boschetto e devia poi a sinistra su un tratturo che va ad attraversare i gradi pratoni. La deviazione, a destra, al bivio, ci porta in leggerissima salita ad incrociare nuovamente la SP28 dove girando a sinistra iniziamo una breve salita, 100 m, su asfalto per poi deviare subito a destra imboccando un tratto del Sentiero Storico Meda-Montorfano . Il lungo rettilineo all'inizio in leggera discesa riprende poi una salita costante che arriva ad un bivio. Girando a sinistra percorriamo la sterrata che ci porta sulla stradina asfaltata di via Selmur alle porte di Capiago. Girando a sinistra ne percorriamo il breve rettilineo e all'incrocio con la SP28 per percorrerne 150 m e poi girare a sinistra sulla stradina di via Salvadera che ci conduce in località San Giorgio alle porte di Intimiano. Ripresa la provinciale, girando a destra ci portiamo in direzione della traversa, a sinistra, di via Regina Margherita e seguendone il senso unico ci portiamo all'interno del centro cittadino. Raggiungiamo il bivio di corso Ariberto e tenendoci a sinistra ne percorriamo solamente una cinquantina di metri per deviare poi a sinistra sulla stradina di via Fiume.
Un tratto pianeggiante ci prepara all'inizio della salita che ci aspetta oltre il bivio di via Fiume e non senza fatica ci portiamo alla traversa di via delle Grigne. La strada, qui, ha un inatteso salto di pendenza e con più forza dobbiamo spingere sui pedali per raggiungere a sinistra l'ingresso sulla parte sterrata che parte poi alla nostra destra. Ancora salita, ma con pendenze minori, all'interno del bosco fino ad arrivare al bivio dove lasciamo la sterrata per seguire la deviazione su sentiero, a sinistra, portandoci nuovamente su un'altro tratto del Sentiero Storico Meda-Montorfano . Un ultimo tratto su sterrato che ci consente di raggiungere il bivio di via Cascina Pelada e girando a sinistra andiamo a percorrere la leggera salita che raggiunge il bivio a fianco della Cascina. Giriamo a destra e proseguiamo sul bellissimo sterrato della Strada Comunale dove seguiamo, per un tratto, il Sentiero Cabiate-Montorfano . Lo lasciamo al bivio perchè noi proseguiamo diritto sulla bellissima sterrata che va ad attraversare i campi e lascia il piccolo borgo di Inghigollo alla nostra sinistra.
Rimaniamo sempre su strada sterrata ed al primo bivio deviamo a destra per arrivare al bivio successivo dove a sinistra andiamo a imboccare la Strada del Bosco Comunale che con un'ultimo strappetto ci fa arrivare accanto alla struttura di Cascina Cassinazza. Tenendo la casa alla nostra destra andiamo a percorrere la leggera salita che va a superare la sbarra e raggiunge il bivio. Girando a destra iniziamo un'altro dei bellissimi tratti che attraversano questa parte del parco e seguendo la Strada Comunale della Brughiera ci portiamo, quasi sempre in rettilineo ed in leggera discesa, al bivio di via Marconi all'immediata periferia di Montorfano. Giriamo a destra e con un breve rettilineo arriviamo alla grande rotonda sulla SP342 , che aggiriamo prendendo la seconda uscita, per deviare a destra sulla strada sterrata che procede sempre in leggera salita fin dopo il bivio dove giriamo a destra. Un breve attraversamento del bosco ed iniziamo un corto tratto in discesa che ci conduce al bivio delle sterrate dove girando a sinistra andiamo a seguire un'altra bellissima strada bianca che ci porta al bivio con la Strada Consorziale delle Chiuse alla prima periferia di Albese con Cassano.
Giriamo a destra e procediamo fino al primo incrocio dove deviando a sinistra imbocchiamo l'asfaltata via Don P. Meroni che ci da modo di superare la trafficatissima SP639 passando per il sottopasso. Percorrendo il prolungamento di via Civati arriviamo al bivio e tenendoci a destra andiamo a percorrerla tutta fino al bivio successivo dove giriamo a sinistra su via Brianza. Una breve rampa ci conduce al bivio della SP37 e tenendoci per forza a destra raggiungiamo la rotonda dove deviamo a sinistra sul rettilineo di via G. Matteotti. Arrivati all'altezza della rotonda, successiva, giriamo a sinistra e percorriamo un brevissimo tratto di via XXV Aprile per svoltare a destra alla traversa di via Don F. Ballabio. Aggiriamo un piccolo centro commerciale e ci portiamo, in leggera salita, su via Basso Formiano per arrivare al bivio di via Roscio, a Albavilla, dove giriamo a sinistra. La stradina non è molto larga e qualche auto di passaggio ovviamente la si trova a importante è tenersi sempre in fila indiana per non ostacolare il passaggio dei veicoli a motore. Poco prima dell'inizio della curva la pendenza aumenta e con un poco più di fatica raggiungiamo la traversa, a sinistra, della stradina che parte già in leggerissima salita.
Dopo un primo tratto asfaltato raggiunto il bivio, dove ci teniamo a destra, iniziamo la parte del percorso più impegnativa in termine di salita. Il fondo stradale passa da asfalto a cemento e con punte che raggiungono quasi il 18% procediamo a fatica fino al termine della rampa e a fianco del cancello d'ingresso di una casetta, alla nostra destra, parte un tratto di sentiero che solo a guardarlo ti viene voglia di girare il manubrio e tornare indietro. Mancano però solo questi 50 m per scollinare ed allora ecco l'aiuto che ti serve con l'ausilio del motore. Il fondo è abbastanza sconnesso e a tratti anche pieno di foglie ma per fortuna non ci sono radici che possono compromettere il passaggio. Chiuso l'ammortizzatore anteriore e posteriore si inizia la salita che diventa dura quando si raggiunge il centro del sentiero ma fortunatamente manca davvero poco per percorrerne gli ultimi metri. Fiatone all'arrivo e attimo di pausa prima di rimettersi in sella e aprire nuovamente le forcelle e si inizia la discesa che raggiunge un bivio. La sterrata che prendiamo è quella di sinistra e proseguiamo in direzione di Fossana. Raggiungiamo il bivio che entra nel piccolo abitato e prendiamo a destra quella che prosegue verso un'altro bivio.
A fianco della Baita degli Alpini, della Sezione di Albese con Cassano, parte a destra una strada acciottolata che andiamo a percorrere e inizia subito in salita con pendenze leggermente inferiori a quelle precedenti ma rimangono però ancora importanti essendo oltre il 16%. Raggiunto il tornante mancano davvero poche centinaia di metri alla vetta e con l'ultima vera fatica arriviamo al bivio davanti alla Grotta della Madonna del Cepp. Un attimo di pausa, anche qui, per scattare le foto ricordo e si riparte con la bella discesa su tratti sterrati, pavimentati e acciottolati per raggiungere, seguendo la via dei Monti le case di Albese. Ritrovato l'asfalto raggiungiamo un'incrocio e prendendo a destra ci riportiamo in off-road seguendo una sterrata/sentiero che passa nel mezzo tra un lunghi muri di cinta. Arriviamo alla piccola località Sirtolo e superando un cortile con annesso sottoportico della casa ci dirigiamo verso il bivio della provinciale SP37 superando il piccolo Oratorio di San Fermo. Giriamo a destra e ne andiamo a percorrere circa 250 m per deviare poi ancora a destra su via San Martino che in salita entra tra le strette stradine di Tavernerio. Proseguendo su via A. Diaz iniziamo un'altro bel tratto di salita che aggira la collina e ci portiamo quindi su via IV Novembre e via A. Manzoni per iniziare la discesa che raggiunge il bivio di via Cappelletta dove giriamo a sinistra.
La stretta stradina a curve ci conduce ad un'altro bivio dove giriamo a destra per percorrere un breve tratto di via C. Battisti. Alla prima traversa giriamo a sinistra e su via San Bartolomeo lasciamo le case di Tavernerio e ci portiamo, a destra, sulla bellissima sterrata, in discesa, del Sentiero Passeggiata Voltiana che, superando sul ponte l'Orrido del Torrente Bottini, prosegue poi in direzione di Camnago Volta. Ritrovato l'asfalto a fianco della Chiesa di Santa Cecilia procediamo verso il bivio e girando a sinistra ci portiamo sulla stradina, in discesa, di via V. Franchi ed iniziamo con il percorrere la curva arrivando all'altezza della traversa di via della Libertà. La discesa prosegue ancora e con un bel tornante ci portiamo su via Navedano seguendo il corso del torrente Cosia fino al piccolo ponte. Passati sulla sponda opposta proseguiamo sul prolungamento di via Pannilani ed arriviamo al semaforo all'incrocio con la SP342 . Siamo alla periferia di Como e manca oramai poco per raggiungere la Stazione ferroviaria di Como San Giovanni e scegliamo di passare per stradine alternative raggiungendola in men che non si dica. La nostra traccia termina sul piazzale San Gottardo e contenti di aver terminato anche oggi questa nuova avventura non ci resta che attendere il treno che ci riporta verso casa.
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